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Giochi popolari

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view post Posted on 8/8/2008, 22:53
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Ho deciso di aprire un topic sui giochi popolari italiani. Se ne conoscete qualcuno, o per sentito dire o per averlo visto in TV, segnalatelo qui

:)

Un gioco antico che avrei voluto apprendere sin da bambino è il gioco del pallone in livrea. Questo gioco precede sia il rugby che il football inglese, e può definirsi il suo antenato. Pare difatti che i britannici l'abbiano appreso dagli italiani in epoca medievale-rinascimentale e che poi ne abbiano riutilizzato le regole per creare le basi del calcio moderno. Tale gioco che non esclude le tecniche di pallamano ma anche il pugilato e la lotta, si pratica ancora oggi a Firenze.

:nazionale:









Reportage - Calcio storico anni '30 e sfilata in costume.
 
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view post Posted on 9/8/2008, 14:02
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ruzzola di legno
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http://www.ruzzola.it

Un altro gioco praticato in diverse regioni italiane è quello della Ruzzola, che in alcuni casi prevede non la classica rondella di legno, ma le forme di cacio.

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La Ruzzola del Formaggio di Mitì Vigliero
Il Barone di Pontelandolfo (Benevento), ricco possidente terriero, era un fanatico del gioco d’azzardo; ogni scusa era buona per fare una partita di qualcosa e mettere in palio poste sostanziose.

Una sera dell’ultima domenica di Carnevale, iniziò a giocare a carte con Pasquale, un suo bracciante; fu una competizione estenuante, che vedeva continue vittorie e sconfitte alternate fra i due. Si concluse all’alba, con Pasquale che vinse al Barone due cascine e delle colline da pascolo.

Avvenne però che le mucche brade del Barone, impipandosene delle regole di gioco, continuarono serafiche a brucar l’erbetta di quelle colline non più appartenenti al loro padrone.

Pasquale allora disse al Barone: “Visto che sono io che sfamo le tue vacche, ho diritto a una parte del cacio che produci col loro latte”.

Ma quello rispose: “Manco per l’anima! Brucano erba che era già cresciuta prima della tua vincita: ergo è ancora roba mia”.

Gli abitanti di Pontelandolfo, come sempre accade, si divisero in due accese fazioni; chi tifava per Pasquale, chi per il Barone.

Non solo, ma il nobile come pubblico scherno fece appendere una notte una grossa forma di formaggio al balcone della casa di Pasquale il quale, furibondo ma saggio, onde evitare faide civili lo sfidò a singolar tenzone: "Quello che è nato dal gioco nel gioco finisca: t’aspetto domattina in piazza".

La mattina i due, circondati da un’ala di folla urlante, si sfidarono a una partita di "Ruzzola del Formaggio".

E dice la leggenda che la partita non ebbe mai fine, visto che tutt’oggi i loro fantasmi continuano a svolgerla nel cuore delle notti di Carnevale.

Perciò la Ruzzola è diventata il gioco ufficiale carnascialesco di Pontelandolfo, dove dal 1861 i contendenti, partendo da Piazza Roma, corrono sino a Palazzo San Rocco e viceversa lanciando e facendo "ruzzolare" forme di formaggio dal peso variabile dai 6 ai 30 kg attorno alle quali, un po’ come per le trottole, è legato uno spago (zagaglia) legato al polso del concorrente.

Vince chi arriva al traguardo utilizzando il minor numero di “cùlp” (lanci).

Trattandosi di gioco d’origine contadina (riconosciuto oggi ufficialmente dal Coni), la Ruzzola è diffusa in molte regioni italiane (Garfagnana, Emilia, Lazio, Abruzzo, Marche, Calabria, Valdaosta ecc), e ormai spesso il cacio è sostituito da un disco in legno più o meno dalla stessa forma, ma dal peso minore.

Ed è pure antichissima la Ruzzola; addirittura pare avere origini etrusche, dimostrate da un affresco della Tomba dell’Olimpiade a Tarquinia: un atleta colto nell’atto di lanciare un “disco” bianco, grande e spesso, che altro non è se non una forma di pecorino stagionato.

Infine di Ruzzola parla, con finale leggermente lapalissiano, persino Galileo nel “Dialogo sopra i Massimi Sistemi”, citando Aristotele a proposito del moto rotatorio:

"Sagredo: Questo primo depende da un altro; il quale è, onde avvenga che, tirando la ruzzola con lo spago, assai piú lontano ed in conseguenza con maggior forza va, che tirata con la semplice mano.
Simplicio: Aristotile ancora fa non so che problemi intorno a questi proietti.
Salviati: Sì, e molto ingegnosi, ed in particolare quello onde avvenga che le ruzzole tonde vanno meglio che le quadre."

http://www.placidasignora.com/2008/01/31/l...-del-formaggio/

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rector99
view post Posted on 9/8/2008, 18:27




Uno dei giochi antichissimo e di pura tradizione Italica, e' quello che uno si mette in gioco volgendo la schiena e coprendo parte del viso con una mano e uno degli amici gli pianta un schiaffo sulla mano, poi lui deve individuare chi l'ha colpito, non so come si chiama il gioco, ma era molto praticato nei giovani militari. :B):
 
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view post Posted on 9/8/2008, 21:16
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L'ho sempre conosciuto come "lo schiaffo del soldato" :)

http://www.sult.it/index2.php?option=com_c...do_pdf=1&id=225

 
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view post Posted on 9/8/2008, 21:59
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Il Palio di Siena.

image :nazionale:

Gioco in voga in epoca medievale e rinascimentale, anche se le gare equestri erano note in Toscana già in epoca etrusca con il nome di Ludus Troiae. Il palio è seguito da migliaia di persone e praticato ancora oggi, ma con regole "moderne". Curiosità: il fantino che in questo secolo ha vinto più palii non è toscano ma è sardo: Andrea Degortes, meglio noto come "Aceto" (in passato soprannominato "Penna Nera").


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view post Posted on 9/8/2008, 22:52
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Un altro tipo di gioco equestre italiano è la Giostra del Saracino, praticata in diverse zone d'Italia.

Giostra del Saracino a P.zza Navona, Roma 1643. Sotto, nella foto bianco e nero, Giostra di Arezzo, 1931. imageimage

"La Giostra del Saracino è un giuoco cavalleresco, che affonda le sue radici nel Medio Evo. E' l'evoluzione di un esercizio di addestramento militare che, simulando lo scontro bellico, vedeva un cavaliere armato di lancia affrontare un autonoma con le sembianze del nemico per antonomasia dell'Occidente cristiano: l'arabo, l'infedele, il Saracino appunto. Nella società medioevale giostre e tornei erano il mezzo con cui si festeggiavano gli avvenimenti più graditi. Di torneamenti e giostre visti in terra di Arezzo parla espressamente Dante Alighieri, all'inizio del XXII canto dell'Inferno, in alcune celebri terzine. Di giuochi con le lance (hastiludia), svoltisi in città per festeggiare il felice esito di una missione diplomatica in terra di Francia, si parla invece in due lettere indirizzate alla curia avignonese nel novembre 1331 dai Tarlati, signori di Arezzo."
http://www.giostradelsaracino.arezzo.it/default.asp?id=gt021
http://www.giostradelsaracino.arezzo.it/

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view post Posted on 10/8/2008, 11:13
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La giostra del saracino


 
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view post Posted on 10/8/2008, 13:09
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In Piemonte e precisamente ad Ivrea (TO) durante il periodo di carnevale si svolge una curiosa guerra.

"Una manifestazione in cui storia e leggenda si intrecciano per dar vita ad uno spettacolo imperdibile, in cui i protagonisti assoluti sono la Vezzosa Mugnaia, eroina della festa, il Generale con il suo Stato Maggiore, il Sostituto Gran Cancelliere, il Podestà, il corteo con le bandiere dei rioni rappresentati dagli Abbà, e i Pifferi e Tamburi. A riempire di colori e profumi la città, vi è poi la famosa e spettacolare Battaglia delle Arance, momento di grande coinvolgimento e forte emozione. (..) Il tradizionale getto delle arance affonda le sue radici intorno alla metà dell’ottocento. Ancor prima, e più precisamente nel Medioevo, erano i fagioli i protagonisti della battaglia. Si narra infatti che due volte all’anno il feudatario donasse una pignatta di fagioli alle famiglie povere e queste, per disprezzo, gettassero i fagioli per le strade. Gli stessi legumi erano anche utilizzati in tempo di carnevale, come scherzosi proiettili da lanciare addosso ad improvvisati avversari. Intorno agli anni trenta e sessanta del secolo scorso, insieme a coriandoli, confetti, lupini e fiori, le ragazze lanciavano dai balconi, mirando le carrozze del corteo carnevalesco, qualche arancia. I destinatari erano giovincelli dai quali le stesse ragazze volevano essere notate. Dalle carrozze si iniziò a rispondere scherzosamente a tono e, poco a poco, il gesto di omaggio si trasformò prima in duello, quindi in un vero e proprio testa a testa tra lanciatori dai balconi e lanciatori di strada. Solo dal secondo dopoguerra la battaglia assunse i connotati attuali seguendo regole ben precise. Ancora oggi lo scontro si svolge nelle principali piazze della città, e vede impegnati equipaggi sul carro (simboleggianti le guardie del tiranno) contro le squadre degli aranceri a piedi i popolani ribelli) costituite da centinaia di tiratori. Si tratta indubbiamente del momento più spettacolare della manifestazione che ben evidenzia la lotta per la libertà, simbolo del carnevale eporediese. La battaglia delle arance insieme a tutti gli eventi storici presenti nella manifestazione di Ivrea, costituisce un’incredibile patrimonio culturale e goliardico, che posiziona la festa tra le più importanti nel panorama nazionale ed internazionale. Il getto dello arance rappresenta anche il momento in cui è più alta la partecipazione collettiva: tutti possono prenderne parte, iscrivendosi in una delle nove squadre a piedi oppure divenendo equipaggio di un carro da getto."
http://news.carnevalediivrea.it/
http://www.carnevalediivrea.it/italiano/battaglia.asp

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Un altro gioco medievale è quello della Sartiglia di Oristano.
Immagine del 1938 rappresentante il cavaliere Giulio Sinis.
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Scrive nell'Ottocento il Padre Bresciani:
"La Sartilla o Giostra chiamasi il giuoco dell anello che si costuma
in Oristano la Domenica e il Martedi di Carnevale.Il capo di siffatto
torneo veste il coietto, calzoni corti di pelle, stivali ed ha un fazzoletto
sotto il cappello e una maschera di legno verniciata di verde nella
domenica e color scuro il martedì'. Il luogo dello spettacolo è presso
la cattedrale, ed ivi in mezzo al popolo muovono al galoppo da una
parte il capo, dall'altra il Sotto capo della corsa scontrandosi sotto
la corda che ha pendente la stella o l'anello nel quale si deve
imbroccare, incrociando le spade.Dopo questo primo atto i torneanti
uno dopo l'altro, spronando alla corsa i destrieri tentano infilzar
l'anello, quindi lasciata la spada prendono la lancia e ripetono
la prova."




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Molto popolari nell'isola di Sardegna sono le lotte tradizionali,
la più nota e diffusa è quella chiamata Istrumpa o Strumpa.
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view post Posted on 10/8/2008, 20:33
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Un gioco praticato ovunque, da nord a sud è quello delle bocce. Ormai esistono federazioni e gruppi per la diffusione del gioco organizzati da italiani in ogni parte del mondo.

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Nel corso dei secoli le bocce, equivalente italiano del bowling su prato, hanno spesso perso e riacquistato popolarità. (..) All'inizio dell'età cristiana si praticava uno sport molto simile a questo nelle Alpi italiane: alcune pietre venivano lanciate in direzione di un'altra pietra che fungeva da obiettivo, non necessariamente nel tentativo di colpirla, ma piuttosto di avvicinarvisi il più possibile.
Le bocce erano uno dei principali passatempi dei soldati romani. Le pietre vennero infine sostituite da palle, che di solito non venivano lanciate, ma fatte rotolare. I Romani diffusero questo gioco in tutto l'impero e da esso presero vita giochi simili come il bowling su prato, il gioco dei birilli e la petanque.

Questo sport nella sua forma odierna venne reso popolare da Giuseppe Garibaldi durante l'unificazione d'Italia. Il gioco delle bocce deve il suo nome alla parola latina "bottia" che significa palla. Gli emigranti italiani diffusero le bocce negli Stati Uniti. New York e San Francisco furono le prime città in cui il gioco divenne più popolare grazie alla consistente presenza di italo-americani.

Nel 1896, in un periodo di rinnovata popolarità, si tenne ad Atene (Grecia) la prima Olimpiade delle bocce. Da allora il gioco delle bocce è entrato a far parte della scena sportiva internazionale, ma rappresenta uno degli sport più recenti delle Special Olympics, essendo stato introdotto per la prima volta nei Giochi mondiali del 1991.

Il gioco delle bocce richiede abilità e strategia. Si può giocare uno contro uno, a coppie, a terne o a quadrette. Ciascun giocatore a turno fa rotolare (accostare) la boccia verso il pallino (la boccia più piccola), precedentemente lanciato sul campo. I punti vengono assegnati ai giocatori le cui bocce si sono avvicinate di più al pallino. I giocatori possono inoltre lanciare la boccia con la tecnica del volo per colpire e quindi spostare le proprie bocce allo scopo di ottenere più punti. È anche possibile spostare le bocce degli altri giocatori e il pallino.

http://www.bocce.it/
www.federbocce.it/

Bocce - Circuito FIB - Semifinale: Trofeo città di Ferrara.

 
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Daniele Italico
view post Posted on 5/10/2008, 12:02




Non ci sono altri giochi? :(
 
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view post Posted on 5/10/2008, 13:54
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Ce ne sono una moltitudine. Ti dice niente la parola Gubbio? Le bellissime gare degli arcieri umbri! A Jesi, nelle Marche c'è il palio di San Floriano; a Camerino la corsa alla spada e palio; il palio dei terzieri di Montecassiano; la contesa del pozzo della polenta di Corinaldo (AN); a Fabriano il palio di San Giovanni Battista; a Fermignano la gara del biciclo ottocentesco; i giochi equestri di Paulilatino in Sardegna e la sfida de "sa murra"; il palio dell'orso alla Corte dei Mamiani Sant'Angelo in Lizzola (Pesaro e Urbino); a Servigliano il torneo cavalleresco di Castel Clementino; a Cantiano il torneo della balestra; a Urbino la festa del Duca e torneo della Cortigiana; il gioco degli sbandieratori di Fermo; la disfida del bracciale di Treia; la corsa dello stivale di Filottrano; a Piandimeleto (Pesaro e Urbino) il palio dei conti di Oliva; la contesa della Crescia di Offagna (AN); il gioco della morra del Friuli Venezia Giulia; e così via...
 
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view post Posted on 5/10/2008, 23:48
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Ce ne sono così tanti che non esiste regione italiana che non abbia i suoi giochi e i suoi campioni nelle diverse specialità. Spesso i giochi si svolgono durante importanti feste religiose o particolari eventi. Talvolta anche se non vi è alcuna ricorrenza. A Verona si gioca lo Scianco, un gioco che altrove è chiamato Lippa, a Farigliano la tradizione ha donato il gioco dei birilli, in Campania la Mazza e Pivezo che a Roma è detta Nizza, mentre in Val di Susa il Barro o lancio del fuso piemontese. Ma un gioco che tutti conoscete, che fu praticato da ogni popolo e sin dal tempo degli etruschi è... la trottola!

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view post Posted on 7/10/2008, 22:34
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Il gioco del bracciale è uno dei miei preferiti, si tirano certi cazzotti... :)

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Il Gioco del Pallone col Bracciale: Quattro secoli di storia.
Prima ancora che il football, nato nell’Inghilterra vittoriana attorno alla metà del XIX secolo, imponesse un modello ludico universale, l’Europa giocava a palla con le mani e in Italia, in particolare, faceva da padrone il gioco del pallone col bracciale. Nato nelle corti rinascimentali, ma di antiche origini greco-romane, il pallone fu praticato dapprima da signori e da aristocratici nelle arene dei palazzi nobiliari e poi da borghesi e da popolani sulle piazze e slarghi delle strade acquisendo una popolarità straordinaria.

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L’abilità dei giocatori, “nell’addomesticare” con un pesante attrezzo di legno irto di punte (bracciale) una capricciosa sfera di cuoio e scagliarla con precisione e vigore da una parte all’altra di un rettangolo da gioco, estasiava le folle. Tra la fine del Settecento e gli inizi del secolo successivo, con la costruzione di impianti specifici (sferisteri), con la codificazione delle regole, con l’organizzazione delle partite e il propagarsi del professionismo, il pallone assurse al ruolo e all’importanza di sport nazionale acquisendo, anche, le caratteristiche dello spettacolo pubblico modernamente inteso

Numerose insigni testimonianze del tempo ci fanno conoscere il vastissimo seguito che il gioco aveva: Wolfgang Goethe, per esempio, ricordava di aver assistito, a Verona nel 1786, ad una partita in compagnia di altri quattro- cinquemila spettatori; Edmondo De Amicis confermava lo stesso numero di presenze nello sferisterio di Bologna verso la fine dell'Ottocento; alla metà dello stesso secolo , ci informa Ugo Pesci, l'arena del pallone fuori della porta a Pinti a Firenze " non bastava a contenere i numerosissimi spettatori, e molti dovevano restar fuori dallo steccato ad aspettare le notizie della partita ed i palloni sbagliati". Nel capoluogo toscano il richiamo del pallone era così forte che nel 1895, in una città di circa 200.000 abitanti , funzionavano contemporaneamente due sferisteri, quello " Caroti " alla porta alla Croce e delle "Cascine" fuori porta al Prato, frequentati quotidianamente dalla primavera alla fine dell'estate da qualche migliaio di appassionati.
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Tramonto e risveglio del pallone.
Con tempi più o meno diversi, anche nel resto d’Italia avvenne il declino del pallone che continuò, però, a vivere in alcuni centri delle Marche (Mondolfo e Treia) e della Romagna (Faenza).

Nel 1992, grazie ad alcuni appassionati e alla sensibilità dei Comuni di Mondolfo, di Treia e di Monte San Savino, si è costituito il Comitato Nazionale del Gioco del Pallone col Bracciale, con lo scopo di promuovere il recupero storico e culturale del pallone attraverso mostre, convegni e pubblicazioni e di propagandarne l’aspetto agonistico mediante l’organizzazione di partite dimostrative, di tornei e di un campionato nazionale. Il campionato, riproposto a distanza di circa trent’anni dall’ultima edizione del 1963, ha assegnato gli scudetti tricolori a Santarcangelo di Romagna (1992), a Mondolfo (1994,1999), a Treia (1993,1995,1997), a Faenza (1996) e a Monte San Savino (1998,2000)."


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FERRARA: Castello degli Estensi
Affresco della sala dei giochi - opera del '500
Attribuito alla scuola del Bastianino

http://www.pallonecolbracciale.it/
http://www.clubsportivofirenze.it/bracciale.html

SPOILER (click to view)
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(°|°)
view post Posted on 17/7/2009, 00:24




Davvero interessanti le tue recensioni, quella del braccale e del pallone mi ha affascinato molto, inoltre constato come gli inglesi siano stati dei maghi a rubare le cose altrui, quasi al livello dei cinesi (a cui hanno rubato il culto del thè), ad esempio il fighettino gioco del polo lo hanno reinventato da un antico gioco tibetano, potentissimo e davvero molto violento, a noi del Molise ci hanno rubato la zampogna trasformandola in cornamusa, una volta i sanniti delle mie terre la usavano per far impazzire i cavalli dei romani in guerra, ora serve da cordinato con i gonnellini :D. veniamo a noi, se è gradito anche un contributo dal Sud, di antichi giochi strani tramandati qui nel molise ce ne sono a bizzeffe, ad esempio il mazz' e piuz' tradotto "bastona e colpisci" consiste in colpire con un bastone il bordo di un tappo, in modo preciso a tal punto che questo si sollevi roteando in senso verticale e poi bisogna ricolpirlo al volo scagliandolo il piu' lontano possibile, sembrerebbe abbastanza difficile ma ho potuto ammirare dal vivo valorosi vecchietti che sono dei maghi di precisione e vigore. ..Che non derivi da questo vecchio gioco popolare il baseball? :huh: ciao da Vins. (vinsart.it)
 
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19 replies since 8/8/2008, 22:46   13027 views
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