Forum Patriottismo - Patria, Nazione, Irredentismo, Italia, Tradizione, Storia, Geografia, Cultura, Politica, Attualità, Società

Benito Mussolini, Il Duce

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view post Posted on 14/7/2009, 19:04
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PUGNA PRO PATRIA SEMPER!!!!

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Frasi,commenti e pensieri di e su Benito Mussolini
In questa discussione avremmo l'occasione di parlare di "Lui"....
 
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Jacopo Vibio Frentano
view post Posted on 14/7/2009, 19:05




un pagliaccio.
 
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«Il Littore»
view post Posted on 14/7/2009, 20:08




Vi siete sfogati ora? :asd:

_______________________________________________
Aggiungiamone altre, sulle solite note di Wikipedia :asd:

ォ Il Fascismo è tutto il popolo italianoサ
(Dal discorso pronunciato dal Palazzo Municipale di Vercelli, il 28 Settembre 1925). - V, 136.

"Regimi democratici possono essere definiti quelli nei quali, di tanto in tanto, si dà al popolo l'illusione di essere sovrano.
(Da "Dottrina del fascismo" e S.e D., vol. VIII, pag 79-80)

il popolo non fu mai definito. ネ una entità meramente astratta, come entità politica. Non si sa
dove cominci esattamente, né dove finisca. L'aggettivo di sovrano applicato al popolo è una tragica burla. Il popolo tutto al più, delega, ma non può certo esercitare sovranità alcuna.
I sistemi rappresentativi appartengono più alla meccanica che alla morale"
(Preludio al Machiavelli, in Gerarchia dell'aprile 1924. S.e.D., vol. IV, pag.109)

Al popolo non resta che un monosillabo per affermare e obbedire. La sovranità gli viene lasciata solo quando è innocua o è reputata tale, cioè nei momenti di ordinaria amministrazione. Vi immaginate voi una guerra proclamata per referendum? Il referendum va benissimo quando si tratta di scegliere il luogo più acconcio per collocare la fontana del villaggio, ma quando gli interessi supremi di un popolo sono in gioco, anche i Governi ultrademocratici si guardano bene dal rimetterli al giudizio del popolo stesso.
(Preludio al Machiavelli, in Gerarchia dell'aprile 1924. S.e.D., vol. IV, pag.110).

Regimi esclusivamente consensuali non sono mai esistiti, non esistono, non esisteranno mai.
(Preludio al Machiavelli, in Gerarchia dell'aprile 1924. S.e.D., vol. IV, pag.109).

"Quando mancasse il consenso, c'è la forza. Per tutti i provvedimenti anche i più duri che il Governo prenderà , metteremo i cittadini davanti a questo dilemma: o accettarli per alto spirito di patriottismo o subirli".
(Disc. Risposta al Ministero delle Finanze, 7 marzo 1923 - S. e D., vol III, pag 82

I tempi incominciavano già a farsi maturi per una nuova Europa e l'Italia non poteva lasciarsi attardare in altre vane logomachie diplomatiche. Di lì a qualche tempo, una cosa potrà ormai considerarsi come decisa se una nuova barricata dovrà, un giorno, levarsi in Europa, il posto dell'Italia è già scelto dall'altra parte di essa.
(Quaderni dell'Ist. Naz. di Cultura Fascista. - N.VI, pag 7)

ォ La stampa più libera del mondo intero é la stampa italiana. Il giornalismo italiano è libero perché serve soltanto una causa e un regime; é libero perché, nell'ambito delle leggi del Regime, può esercitare, e le esercita, funzioni di controllo, di critica, di propulsione. サ
(Dalle parole rivolte ai giornalisti, a Palazzo Chigi, il 10 Ottobre 1928). - VI, 250 e 251.

ォNon possiamo dare la libertà a coloro che ne approfitterebbero per assassinarci. サ
(Dal discorso alla " Sciesa „ di Milano, pronunciato il 4 Ottobre 1922). -- Il, 333.

ォ Il Governo si considera come lo stato maggiore della Nazione che si affatica nell'opera civile della pace. Il Governo é insonne perché non permette che i cittadini siano dei poltroni; il Governo é duro perché considera che nello Stato non abbiano diritto di cittadinanza i nemici dello Stato; il Governo é inflessibile, perché sente che in questi tempi di ferro solo le volontà inflessibili possono marciare. サ
(Dal discorso pronunciato a Milano, il 28 ottobre 1925). -- V, 164 e 165.

L'individuo tende ad evadere continuamente. Tende a disubbidire alle leggi, a non pagare i tributi, a non fare la guerra. Pochi sono coloro - eroi o santi - che sacrificano il proprio io sull'altare dello Stato. Tutti gli altri sono in stato di rivolta potenziale contro lo Stato.
(Preludio al Machiavelli, in Gerarchia dell'aprile 1924. S.e.D., vol. IV, pag.109)

"Voi sapete che io non adoro la nuova divinità: la massa. E' una creazione della democrazia e del socialismo. Soltanto perchè sono molti debbono avere ragione?. Niente affatto. Si verifica spesso l'opposto, cioè che il numero è contrario alla ragione.
(Intervista rilasciata a Ludwig, 1928, pag 197)

ォ Nel segno del Littorio, noi abbiamo vinto. Nel segno del Littorio, noi vinceremo domani. サ
(Dal discorso pronunciato a Bari, il 6 Settembre 1934). - IX, 126.

ォBisogna accostarsi alla guerra con purità di pensieri e di opere. サ
(Dall'articolo ォ Battisti pubblicato sul Popolo d'Italia del 12 Luglio 1917). - 1, 256.

ォ Non esaltiamo la guerra per la guerra, come non esaltiamo la pace per la pace. サ
(Dal discorso pronunciato all'Augusteo di Roma, il 9 Novembre 1921). - II, 202.

ォ Non possiamo accettare la morale umanitaria, la morale tolstoiana, la morale degli schiavi. Noi, in tempi di guerra, adottiamo la formula socratica: superare nel bene gli amici, superare nel male i nemici. サ
(Dal discorso pronunciato alla " Sciesa ,, di Milano, il 4 Ottobre 1922). - II, 328.

ォ Tra i popoli, nonostante le predicazioni, nonostante gli idealismi, ci sono dei dati di fatto che si chiamano razza, che si chiamano sviluppo, che si chiamano grandezza e decadenza dei popoli, e che conducono a dei contrasti, i quali spesso si risolvono attraverso la forza delle armi. サ
(Dalle dichiarazioni fatte al Parlamento, il 6 Febbraio 1923). - III, 54.

ォ Solo la guerra porta al massimo di tensione tutte le energie umane e imprime un sigillo di nobiltà ai popoli che hanno la virtù di affrontarla. サ
(Dall'articolo scritto per la voce . Fascismo , dell'Enciclopedia Italiana Treccani). - VIII, 77.

ォLa storia ci dice che la guerra é il fenomeno che accompagna lo sviluppo dell'umanità. Forse é il destino tragico che pesa su l'uomo. La guerra sta all'uomo, come la maternità alla donna. サ
(Dal discorso pronunciato al Parlamento, il 26 Maggio 1934). - IX, 98.

" Non bisogna essere preparati alla guerra domani, ma oggi."
(Dal Gran Rapporto tenuto ai Tre Poggioli, il 25 Agosto 1934). - IX, 114.

ォ La guerra che va dal 3 Ottobre al 5 Maggio può di pieno diritto dirsi " fascista „ perché é stata condotta e vinta coll'animo del Fascismo: rapidità, decisione, spirito di sacrificio, coraggio e resistenza oltre i limiti umani. サ
(Dalla prefazione al libro, Guerra d'Etiopia, del Maresciallo P. Badoglio). - XI, 14.

ォIl Fascismo non conosce idoli, non adora feticci: é già passato e, se sarà necessario, tornerà ancora tranquillamente a passare sul corpo più o meno decomposto della Dea Libertà. サ
(Dall'articolo . Forza e Consenso, pubblicato sul numero del Marzo 1923 di Gerarchia). - III, 79.

ォ Se si vuole chiarire l'atmosfera europea, bisogna in primo luogo fare tabula rasa di tutte le illusioni, di tutti i luoghi comuni, di tutte le menzogne convenzionali che costituiscono ancora i relitti del grande naufragio delle ideologie Wilsoniane. サ
(Dal discorso pronunciato a Milano, l' 11 Novembre 1936). - X, 201.

ォ Chi non è con noi è contro di noi. サ
(Dal discorso pronunciato al Costanzi di Roma, il 24 Marzo 1924). - IV, 81.

ォ O Fascismo o antifascismo. サ
(Dal discorso pronunciato al Costanzi di Rema, il 24 Marzo 1924). - IV, 81.
ォ Noi marceremo con passo sicuro e romano verso le mete infallibili.サ
(Dal discorso pronunciato a Perugia, il 30 Ottobre 1923). - 111, 239.

ォAgite con me, collaborate con me per dare agl'Italiani il senso gioioso, eroico e umano della vita. サ
(Dal discorso pronunciato al Costanzi di Roma, il 24 Marzo 1924). - IV, 82.

ォPeriscano tutte le fazioni, ma sia grande, sia rispettata la Patria italiana. サ
(Dal discorso pronunciato dal balcone di Palazzo Chigi, il 10 Aprile 1924). - IV, 87.

ォ Guai a coloro che volessero fermare nel suo fatale cammino la generazione che ha assunto nelle trincee i suoi privilegi di nobiltà, i suoi titoli di grandezza l Indietro non si torna ! サ
(Dal discorso pronunciato al Politeama Fiorentino di Firenze, il 26 Aprile 1924). - IV, 99 e 100.

ォ Per la causa della Rivoluzione fascista, siamo pronti a vivere, pronti a combattere e pronti a morire. サ
(Dal discorso pronunciato nella Piazza del Duomo di Milano, il 28 Ottobre 1924). - IV, 329.

ォ Si tiene duro e si dura. サ
(Dal discorso pronunciato al Gran Consiglio, del 12 Febbraio 1925). - V, 19.

ォ Noi vogliamo che l'Italia sia grande, sia sicura, sia temuta ! サ
(Dal discorso pronunciato al Parlamento, il 24 Maggio 1925). - V, 84.

ォ Il Fascismo, consacrato dal sangue dei nostri Martiri, è invitto e invincibile. サ
(Dalle parole rivolte ai Sindaci d'Italia a Palazzo Chigi, 1'8 Giugno 1925). - V, 108.

ォBisogna essere di qua o di là. サ
(Dal discorso pronunciato al Congresso Fascista in Roma, il 22 Giugno 1925). - V, 115

ォTutto il potere a tutto il Fascismo ! サ
(Dal discorso pronunciato al Congresso Fascista in Roma, il 22 Giugno 1925). - V, 117.

ォ La bandiera della Rivoluzione fascista è affidata alle mie mani. サ
(Dal discorso pronunciato al Congresso Fascista in Roma, il 22 Giugno 1925). - V, 118.

ォ Vivere è la lotta, il rischio, la tenacia. サ
(Dal discorso pronunciato al Parlamento, l'11 Dicembre 1925). - V, 239.

ォ L'Italia fascista può, se sarà necessario, portare oltre il suo tricolore. Abbassarlo mai ! サ
(Dal discorso pronunciato al Parlamento, il 5 Febbraio 1926). - V, 269
.
ォ Quando spara il cannone è veramente la voce della Patria che tuona. サ
(Dal discorso pronunciato a Palazzo Littorio, il 7 Aprile 1926). - V, 312
.
ォ Fermarsi significa retrocedere. サ
(Dal discorso pronunciato nella Piazza De Fer rari di Genova, il 24 Maggio 1926). - V, 342.

ォ Io vi porterò sempre più in alto, sempre più avanti. サ
(Dal discorso pronunciato nella Piazza del Politeama Ariosto di Reggio Emilia, il 30 Ottobre 1926) -- V, 455.

ォ Unica è la fede: l'amore di Patria; unica è la volontà: fare grande il popolo italiano. サ
(Dal discorso pronunciato a Villa Glori, il 30 Ottobre 1927). - VI, 109.

ォStiamo penetrando in ambienti e in fortilizi che parevano chiusi alle nostre conquiste: soprattutto stiamo penetrando nelle anime. サ
(Dal discorso pronunciato al III Congresso dei Sindacati Fascisti in Roma, il 7 Maggio 1928). - VI, 163.

ォL'Italia è fascista e il Fascismo è l'Italia. サ
(Dal discorso pronunciato alla I Assemblea Quinquennale del Regime in Roma, il 10 Marzo 1929). - VII, 27.

ォ Le mie parole vengono dopo i fatti.サ
(Dal discorso pronunciato all'Assemblea del P.N.F. in Roma, il 14 Settembre 1929). - VII, 127.

ォNoi siamo un popolo che sale. サ
(Dal discorso pronunciato al Congresso dei Mutilati in Roma, il 4 Novembre 1929). - VII, 164.

ォ Un secolo intero ci appartiene. サ
(Dal discorso pronunciato nella Piazza della Signoria di Firenze, il 17 Maggio 1930). - VII, 204.

ォ O l'amicizia preziosa o l'ostilità durissima. サ
(Dal discorso pronunciato nella Piazza della Signoria di Firenze, il 17 Maggio 1930). - VII, 206.

ォ Noi siamo contro la vita comoda !サ
(Dalla nota VI dell'articolo scritto per la voce . Fascismo' dell'Enciclopedia Italiana Treccani). - VIII, 91.

ォ Si rinnovano gli istituti, si redime la terra, si fondano le città. サ
(Dal discorso per lo Stato Corporativo, pronunciato a Roma, il 14 Novembre 1933). - VIII, 273.

ォ Il credo fascista è un credo eroico, nella forza della volontà umana, intelligente e operante. サ
(Da un articolo scritto per i giornali dell'Universal Seroice e riprodotto sul Popolo d'Italia del 2 Gennaio 1934). - IX, 8.

ォ Il credo del fascista è l'eroismo, quello del borghese l'egoismo. サ
(Dal discorso pronunciato alla II Assemblea Quinquennale del Regime In Roma, il 18 Marzo 1934). - IX, 43.

ォ Solo Iddio può piegare la volontà fascista, gli uomini e le cose mai. サ
(Dal discorso pronunciato a Roma, premiandosi gli agricoltori per l'XI Vittoria del Grano, il 3 Dicembre 1934). - IX, 151.

ォE': l'aratro che traccia il solco, ma è la spada che lo difende. E il vomere e la lama sono entrambi di acciaio temprato come la fede dei nostri cuori.サ
(Dal discorso pronunciato per l'inaugurazione della Provincia di Littoria, il 18 Dicembre 1934). - IX, 154.

ォ A coloro che pretenderebbero di fermarci con carte o parole, noi risponderemo col motto eroico delle prime squadre d'azione ed andremo contro chiunque, di qualsiasi colore, tentasse di traversarci la strada. サ
(Dal discorso pronunciato a Eboli, il 6 Luglio 1935). - IX, 198.

ォNoi tireremo diritto. サ
(Parole pronunciate dal balcone di Palazzo Venezia, l'8 Settembre 1935). - IX, 215.

ォ Nessuno pensi di piegarci senza avere prima duramente combattuto. サ
(Dal Discorso della Mobilitazione, pronunciato il 2 Ottobre 1935). - IX, 219.

ォ Chi ha del ferro ha del pane; ma quando il ferro è ben temprato trova, probabilmente, anche l'oro. サ
(Parole pronunciate all'Ateneo di Bologna, il 25 Ottobre 1936). - X, 189.

ォNoi siamo gli imbalsamatori di un passato, siamo gli anticipatori di un avvenire. サ
(Dal discorso pronunciato a Milano, il 1 o Novembre 1936). - X, 208.

ォ I popoli che non amano portare le proprie armi finiscono per portare le armi degli altri. サ
(Dal discorso pronunciato a Messina, il lo Agosto 1937). - XI, 129.

ォ Roma doma.サ
(Dalle parole rivolte ai Giovani Fascisti in Roma, il 5 Settembre 1937). - XI, 147.

ォL'Italia ha una volontà sola, un'anima dura e marcia diritto. サ
(Dal discorso pronunciato al Parlamento, il 16 Marzo 1938). - XI, 228.

ォTutte le frontiere, e le metropolitane e le coloniali, sono indistintamente sacre, devono essere vigilate e difese contro qualsiasi, anche potenziale minaccia. サ
(Dal discorso pronunciato al Parlamento, il 25 Maggio 1935). - IX, 191.

ォ Per noi fascisti le frontiere, tutte le frontiere, sono sacre. Non si discutono: si difendono. サ
(Dal discorso pronunciato al Parlamento, il 16 Marzo 1938). - XI, 228.

ォ Noi siamo sicuri del nostro futuro, perchè a questo scopo affiniamo tutte le energie, organizziamo tutte le forze, perchè non ci faremo mai sorprendere dagli avvenimenti. サ
(Dal discorso pronunciato nella Piazza del Duomo di Milano, il 24 Maggio 1930). - VII, 210.

ォ Più che guardare al passato siamo sempre intenti verso il futuro. サ
(Dal discorso pronunciato dal balcone del Palazzo Comunale di Littoria, il 19 Dicembre 1932). - Vili, 147.


ォ Un gagliardetto non è un semplice pezzo di stoffa: un gagliardetto è un'anima, un gagliardetto è un ideale. サ
(Dal discorso pronunciato alla Casa della Gente di Mare in Genova, il 24 Maggio 1926). - V, 338.

ォ La vera, la sovrana grandezza di Garibaldi è in quel suo carattere di Eroe nazionale nato dal popolo e, in pace e in guerra, sempre rimasto col popolo. Le guerriglie d'America non sono che un preludio. Digione un epilogo. Fra i due periodi giganteggia Garibaldi che ha un solo pensiero, un solo programma, una sola fede: "L'Italia ". サ
(Dal discorso pronunciato sul Gianicolo, il 4 Giugno 1932). - VIII, 60 e 61.

ォ Il garibaldinismo è nello spirito con cui si affrontano i disagi della guerra, e nella volontà disperata di vincere per cui si va " alla morte „ come " allo splendido convito „ della canzone leopardiana. サ
(Dall'articolo , Torna, torna Garibaldi , pubblicato sul Popolo d'Italia del 2 Febbraio 1918). - 1, 302.

ォ Noi creeremo, attraverso un'opera di selezione ostinata e tenace, la nuova generazione. サ
(Dal discorso pronunciato al Congresso Fascista in Roma, il 22 Giugno 1925). - V, 117.

" Roma, costituì una delle forze che iniziarono la Rivoluzione. サ
(Dalle parole rivolte agli operai del Porto di Genova, al Palazzo del Viminale, il 7 Gennaio 1923). - III, 45.

ォGenova insieme con Roma e con Milano ha il vanto di aver dato il tracollo alla bilancia, di avere fugato la viltà dei governi inetti e inefficienti e di aver spinto il popolo verso la prova suprema. サ
(Dal discorso pronunciato nella Piazza De Ferraci di Genova, il 24 Maggio 1926). - V, 339.

ォVoglio che Genova si slanci verso l'avvenire con l'impeto con cui Balilla lanciò il suo sasso.サ
(Dal discorso pronunciato nella Piazza De Ferrari di Genova, il 24 Maggio 1926). - V, 343.

ォ La nostra Genova deve compiere e compirà un nuovo poderoso balzo verso il suo più grande futuro. サ
(Dal discorso pronunciato a Genova, il 14 Maggio 1938). - XI, 288.

ォ Camerati Genovesi: l'Italia fascista vi segue e vi onora perché sa di poter contare sul vostro coraggio, sul vostro spirito di iniziativa, sul vostro non mai smentito patriottismo e sulla vostra tenacia veramente ligure, più dura delle rocce che voi avete frantumato per allargare il respiro della vostra città, più paziente delle lunghe navigazioni alla vela. サ
(Dal discorso pronunciato a Genova, il 14 Maggio 1938). - XI, 288.

ォ Il gerarca deve avere in sé, moltiplicate, quelle virtù che egli esige dai gregari. サ
(Dal discorso pronunciato al Foro Mussolini, il 28 Ottobre 1937). - XI, 171.

ォNon é gerarca colui che non sa scendere in mezzo al popolo per raccoglierne i sentimenti e interpretarne i bisogni. サ
(Dal discorso pronunciato al Foro Mussolini, il 28 Ottobre 1937). - XI, 171.

ォ Chi dice gerarchia dice scale di valori umani; chi dice scale di valori umani, dice scale di responsabilità è doveri; chi dice gerarchia dice disciplina. サ
(Dallo scritto, Breve preludio', pubblicato sul numero del Gennaio 1922 di Gerarchia). - II, 235.

ォ La storia ci offre un panorama di gerarchie che nascono, vivono, si trasformano, declinano, muoiono. Si tratta di conservare i valori delle gerarchie che non hanno esaurito il loro compito; si tratta di innestare nel tronco di talune gerarchie elementi nuovi di vita; si tratta di preparare l'avvento di nuove gerarchie. ネ in questo modo che si salda l'anello fra passato e avvenire.サ
(Dallo scritto, Breve preludio,, pubblicato sul numero del Gennaio 1922 di Gerarchia). - II, 235.

ォ Lo Stato é, alle sue origini, un sistema di gerarchie. サ
(Dall'articolo . Stato, anti-Stato e Fascismo ', pubblicato sul numero del Giugno 1922 di Gerarchia). - Il, 292.

ォ Perché le gerarchie non siano categorie morte, é necessario che esse fluiscano in una sintesi, che convergano tutte ad uno scopo, che abbiano una loro anima, che si assomma nell'anima collettiva, per cui lo Stato deve esprimersi nella parte più eletta di una data società e deve essere guida delle altre classi minori. サ
(Dall'articolo , Stato, anti-Stato e Fascismo ., pubblicato sul numero del Giugno 1922 di Gerarchia). - II, 293.

ォLa storia degli Stati, dal tramonto dell'Impero romano al crollo della dinastia Capetingia, al declinare malinconico della Repubblica veneta, é tutto un nascere, cresce, morire di gerarchie. サ
(Dall'articolo . Stato, anti-Stato e Fascismo ', pubblicato sul numero del Giugno 1922 di Gerarchia). - II, 293.

ォNella silenziosa coordinazione di tutte le forze, sotto gli ordini di uno solo, é il segreto perenne di ogni vittoria. サ
(Dall'articolo . Elogio ai gregari , pubblicato nel numero del Febbraio 1925 di Gerarchia). - V, 29.

ォUna politica veramente europea e diretta al mantenimento della pace non si può fare senza la Germania, e, peggio ancora, contro la Germania. サ
(Dal discorso pronunciato al Senato, il 7 Giugno 1933). - VIII, 208 e 209.

ォL'Italia fascista guarda l'eroica Nazione nipponica con vivo e profondo senso di simpatia, e segue con la più sincera ammirazione la costante ascesa dell'Impero del Sol Levante verso i suoi immancabili destini di gloria e di prosperità. サ
(Dal messaggio inviato al Primo Ministro giapponese, il 20 Marzo, 1938). - XI, 233.

ォ Il giornalismo é il parlamento quotidiano, la tribuna quotidiana, dove uomini venuti dall'università, dalle scienze, dall'industria, dalla vita vissuta vi sviscerano i problemi con una competenza che si trova assai difficilmente sui banchi del Parlamento. サ
(Dal discorso pronunciato al Senato, l'8 Giugno 1923). - III, 146 e 147.

ォ Il giornalismo é una scuola di vita. サ
(Dalle parole rivolte ai giornalisti al Cova di Milano, il 27 Ottobre 1923). - III, 221.

ォ Desidero che il giornalismo si renda conto delle necessità storiche, di certe ineluttabilità storiche; desidero che il giornalismo collabori con la Nazione. サ
(Dalle parole rivolte ai giornalisti al Cova di Milano, il 27 Ottobre 1923). - III, 222.

ォSe si vuole, come si vuole, che il giornalismo sia una missione, ebbene, ogni missione é accompagnata irrevocabilmente da un senso altissimo di responsabilità. Al di fuori di qui non c'é missione, ma c'é mestiere. サ
(Dal discorso pronunciato al Congresso del Sindacato Nazionale della Stampa in Roma, il 27 Gennaio 1924). - IV, 28.
.
ォIl giornalismo italiano fascista deve sempre più nettamente differenziarsi dal giornalismo degli altri paesi, fino a costituire, non soltanto per la bandiera che difende, la risoluta, visibile e radicalissima antitesi. サ
(Dalle parole rivolte ai giornalisti, a Palazzo Chigi, il 10 Ottobre 1928). - VI, 251.

ォLa funzione della stampa sia una funzione di combattimento, per il quale le intelligenze devono essere preparate e guidate unicamente da una incrollabile fede che sola può vincere qualunque ostacolo e qualsiasi difficoltà. サ
(Dalle parole rivolte ai giornalisti a Palazzo Venezia, l'8 Maggio 1937). - XI, 93 e 94.

ォ In Italia, a differenza di altri Paesi, il giornalismo, più che professione o mestiere, diventa missione di una importanza grande e delicata, poiché nell'età contemporanea, dopo la scuola che istruisce le generazioni che montano, é il giornale che circola fra le masse e vi svolge la sua opera di informazione e di formazione. サ
(Dalle parole rivolte ai giornalisti, a Palazzo Chigi, il 10 Ottobre 1928). - VI, 250.

ォ I giornalisti debbono essere moralmente e tecnicamente preparati.サ'
(Dalle parole rivolte ai giornalisti, a Palazzo Chigi, il 10 Ottobre 1928). - VI, 250.

ォ A voi, giovani d'Italia; giovani delle officine e degli Atenei; giovani d'anni e giovani di spirito; giovani che appartenete alla generazione cui il destino ha commesso di "fare" la storia ; é a voi che io lancio il mio grido augurale."
(Dall'articolo, Audacia サ, pubblicato sul Popolo d'Italia del 15 Novembre 1914). - I, 10.

ォ La forza e la passione dei giovani contemperata dalla saggezza delle lunghe esperienze vissute, é destinata a formare la tempra nuova e necessaria dell'anima italiana. サ
(Dal discorso pronunciato al Senato, il 22 Dicembre 1928). - VI, 288.

Il problema dei giovani si pone da sé. Lo pone la vita, la quale ha le sue stagioni, come la natura.サ
(Dal discorso pronunciato in Piazza Venezia, il 17 Ottobre 1932). - Vili, 120.

ォ Noi vogliamo che i giovani raccolgano la nostra fiaccola, si infiammino della nostra fede e siano pronti e decisi a continuare la nostra fatica. サ
(Dal discorso pronunciato in Piazza Venezia, il 17 Ottobre 1932). - VIII, 121.

ォLa giovinezza é un dono divino, che però la maturità consapevole degli anziani deve salvaguardare dalle insensate dissipazioni e dalle malcerte precocità. サ
(Dal discorso pronunciato al Senato, il 22 Dicembre 1928). - VI, 288.

ォLa giustizia senza la forza sarebbe una parola priva di significato, ma la forza senza la giustizia non può e non deve essere la nostra formula di governo. サ
(Dal discorso pronunciato al Parlamento, il 9 Dicembre 1928). - VI, 285.

ォ Roma é forte, ma giusta; e, mentre punisce i trasgressori delle sue leggi, premia coloro che sono stati fedeli."
(Dalle parole rivolte al Sultano del Gimma, a Palazzo Venezia, l'8 Aprile 1938). - XI, 251.

ォ L'obbiettivo della nostra marcia sul terreno economico é la realizzazione di una più alta giustizia sociale per il popolo italiano. サ
(Dal discorso pronunciato a Bari, il 6 Settembre 1934). - IX, 125.

ォChe cosa significa più alta giustizia sociale? Significa il lavoro garantito, il salario equo, la casa decorosa; significa la possibilità di evolversi e di migliorarsi incessantemente. Significa che gli operai, i lavoratori, devono entrare sempre più intimamente a conoscere il processo produttivo e a partecipare alla sua necessaria disciplina. サ
(Dal discorso pronunciato a Milano, il 6 Ottobre 1934). - IX, 129.

ォLa scienza moderna é riuscita a moltiplicare le possibilità della ricchezza; la scienza, controllata e pungolata dalla volontà dello Stato, deve risolvere l'altro problema: il problema della distribuzione della ricchezza in modo che non si verifichi più l'evento illogico, paradossale ed al tempo stesso crudele, della miseria in mezzo all'abbondanza. サ
(Dal discorso pronunciato a Milano, il 6 Ottobre 1934). - IX, 130.

ォIn Goethe sono riunite le migliori doti dell'anima, della cultura e della civiltà del popolo tedesco. Egli personifica la espressione più alta dello spirito tedesco. サ
(Dal discorso pronunciato all'Istituto Italiano di Studi Germanici in Roma, il 4 Aprile 1932). - VIII, 41.

ォ Il carattere di un Governo é segnato dalla sua origine e dal suo programma, più ancora che dai suoi uomini.サ
(Dal discorso pronunciato al Gran Consiglio del Fascismo, a Palazzo Venezia, il 22 Luglio 1924). - IV, 217.

ォGovernare é una cosa complessa, che pone giorno per giorno dei problemi gravi da risolvere. Ogni giorno c'é una nuova fatica, una nuova pena, una nuova responsabilità. サ
(Dal discorso pronunciato nella Piazza del Duomo di Milano, il 28 Ottobre 1924). - IV, 332.

ォ Il Gran Consiglio resta non solo il consesso supremo del Regime, ma un organo squisitamente rivoluzionario, che garantisce, al disopra degli uomini, la continuità storica della Rivoluzione. サ
(Dalla prefazione agli Atti del Gran Consiglio, riprodotta sul Popolo d'Italia del 13 Gennaio 1933). - VIII, 155.

ォL'opera del Regime, e soprattutto, quindi, quella del Gran Consiglio, deve inflessibilmente essere diretta ad evitare che la lettera corrompa lo spirito, che la materia mortifichi l'ideale, che i piccoli bisogni, interessi, appetiti degli individui, possano prevalere sugli interessi generali del popolo.サ
(Dalla prefazione agli Atti del Gran Consiglio. riprodotta sul Popolo d'Italia del 13 Gennaio, 1933) - VIII, 155.

ォL'imperialismo é il fondamento della vita per ogni popolo che tende ad espandersi economicamente e spiritualmente. サ
(Dal discorso pronunciato all'adunata di Piazza San Sepolcro, il 23 Marzo 1919). - I, 374.

ォPer il Fascismo la tendenza all'impero, cioé all'espansione delle nazioni, é una manifestazione di vitalità; il suo contrario, o il piede di casa, é un segno di decadenza. サ
(Dall'articolo scritto per la voce " Fascismo " dell'Enciclopedia Italiana Treccani). - VIII, 88.

ォ Popoli che sorgono o risorgono sono imperialisti, popoli che muoiono sono rinunciatari. サ
(Dall'articolo scritto per la voce " Fascismo " dell'Enciclopedia Italiana Treccani). - VIII, 83.

ォ Imiteremo alla lettera coloro i quali ci fanno la lezione. Essi hanno dimostrato che, quando si trattava di creare un impero o di difenderlo, non tennero mai in alcun conto l'opinione del mondo. サ
(Dal discorso pronunciato a Cagliari, 1'8 Giugno 1935). - IX, 196.

ォ Nella dottrina del Fascismo l'impero non é soltanto una espressione territoriale o militare o mercantile, ma spirituale e morale. サ
(Dall'articolo scritto per la voce "Fascismo" dell'Enciclopedia Italiana Treccani). - VIII, 88.

ォ L'impero chiede disciplina, coordinazione degli sforzi, dovere e sacrificio. サ
(Dall'articolo scritto per la voce . Fascismo b dell'Enciclopedia Italiana Treccani). - VIII, 88.

ォL'Italia ha finalmente il suo impero, Impero fascista, perché porta i segni indistruttibili della volontà e della potenza del littorio romano, perché questa é la meta verso la quale durante quattordici anni furono sollecitate le energie prorompenti e disciplinate delle giovani, gagliarde generazioni italiane.
ォ Impero di pace, perché l'Italia vuole la pace per sé e per tutti e si decide alla guerra soltanto quando vi e forzata da imperiose, incoercibili necessità di vita. ォ Impero di civiltà e di umanità per tutte le popolazioni dell'Etiopia. サ
(Dal "Discorso dell'Impero" , pronunciato a Roma il 9 Maggio 1936). - X, 117 e 118.

ォ Il popolo italiano ha creato col suo sangue l'Impero, lo feconderà col suo lavoro e lo difenderà contro chiunque con le sue armi. サ
(Dal "Discorso dell'Impero" pronunciato a Roma il 9 Maggio 1936). - X, 119.

ォ Il nuovo Impero é stato fatto dal popolo; é impresa di popolo, e tutto il popolo italiano, qualora si trattasse di difenderlo, balzerebbe in piedi come un sol uomo, pronto a qualsiasi sacrificio, capace di qualsiasi dedizione. サ
(Dal Gran Rapporto tenuto in Roma, ai pie' del Tempio di Venere, il 30 Maggio 1936). - X, 143.

ォ Tutta la Nazione oggi é su un piano diverso e più elevato: il piano dell'Impero. サ
(Dal discorso pronunciato a Bologna, il 24 Ottobre 1936). - X, 184.

ォ L'impiegato é un soldato, é un milite che mette tutte le sue energie al servizio dello Stato e della Nazione. サ
(Dalle parole rivolte agli impiegati dello Stato in Roma, il 3 Gennaio 1924). - IV, 11.

ォ Quella che si chiama " politica " non è che una parte, nella vita complessa di una collettività umana. Al di sotto o al di sopra di quella detta comunemente " politica " ci sono mille forme d'attività - silenziose e ignorate - che avviano un popolo alla grandezza. サ
(Dall'articolo , Navigare necesse pubblicato sul Popolo d'Italia del Il Gennaio 1920). - II, 52.

ォL'uomo del Fascismo é individuo che é Nazione e Patria, legge morale che stringe insieme ifidividui e generazioni in una tradizione e in una missione, che sopprime l'istinto della vita chiusa nel breve giro del piacere per instaurare nel dovere una vita superiore.サ
(Dall'articolo scritto per la voce "Fascismo" dell'Enciclopedia Italiana Treccani). - VIII, 68.

ォ Lo Stato fascista organizza la Nazione, ma lascia poi agli individui margini sufficienti; esso ha limitato le libertà inutili o nocive e ha conservato quelle essenziali. Chi giudica su questo terreno non può essere l'individuo, ma lo Stato. サ
(Dall'articolo scritto per la voce "Fascismo" dell'Enciclopedia Italiana Treccani). - VIII, 87.

ォ L'individuo nello Stato fascista non é annullato, ma piuttosto moltiplicato, così come in un reggimento un soldato non é diminuito, ma moltiplicato per il numero dei suoi camerati.サ
(Dall'articolo scritto per la voce a Fascismo , dell'Enciclopedia Italiana Treccani). - VIII, 87.


ォL'individuo non esiste, se non in quanto é nello Stato e subordinato alle necessità dello Stato. Man mano che la civiltà assume forme sempre più complesse, la libertà dell'individuo sempre più si restringe. サ
(Dal discorso pronunciato all'Assemblea del P.N.F. in Roma, il 14 Settembre 1929). - VII, 147.

ォ Gli individui sono classi secondo le categorie degli interessi; sono sindacati secondo le differenziate attività economiche cointeressate; ma sono prima di tutto e soprattutto Stato.サ
(Dall'articolo scritto per la voce "Fascismo" dell'Enciclopedia Italiana Treccani). - VIII, 71.

ォGli industriali italiani, per quanto riguarda il progresso tecnico, la ricerca scientifica, la modernità degli impianti, non hanno nulla da invidiare alle altre Nazioni.サ
(Dal discorso pronunciato a Roma, davanti ai dirigenti industriali, il 15 Ottobre 1934). - IX, 135.

ォ I bambini: sono essi la primavera della nostra stirpe, l'aurora della nostra giornata, il segno infallibile della nostra fede. サ
(Dal discorso pronunciato nella Sala del Gran Consiglio di Venezia, il 4 Giugno 1923). - III, 115.


ォL'insurrezione sta alla Rivoluzione come la tattica sta alla strategia. L'insurrezione non é che un momento della Rivoluzione. サ
(Dal discorso pronunciato in Piazza Venezia, il 17 Ottobre 1932). - VIII, 120.


ォ Il Fascismo non crede alle Internazionali rosse che muoiono, si riproducono, si moltiplicano, tornano a morire. Si tratta di costruzioni artificiali e formalistiche, che raccolgono piccole minoranze, in confronto alle masse di popolazioni che vivendo, muovendosi e progredendo o regredendo, finiscono per determinare quegli spostamenti d'interessi, davanti ai quali vanno a pezzi le costruzioni internazionalistiche di prima, seconda e terza maniera. サ
(Dal discorso pronunciato a Trieste, il 6 Febbraio 1921). - Il, 148.

ォLe fedi che sorgono sono necessariamente intransigenti, mentre sono transigentissime le fedi che declinano
e muoiono.サ
(Dal discorso al Parlamento del 10 Dicembre 1921). - II, 215.
ォ La nostra intransigenza non é formale, è sostanziale; e a questa intransigenza non rinunceremo mai. サ
(Dal discorso pronunciato all'Assemblea del P.N.F. in Roma, il 28 Gennaio 1924). - IV, 45.

ォ Anche la necessaria intransigenza deve essere intelligente. サ
(Dal discorso pronunciato al Gran Consiglio del Fascismo, il 22 Luglio 1924). - IV, 221.

" La parola d'ordine é questa: intransigenza assoluta ideale e pratica."
(Dal discorso pronunciato al Congresso Fascista in Roma, il 22 Giugno 1925). - V, 117.

ォSe é lecito che le fedi tramandate possano talvolta tralignare, le fedi che sorgono devono essere necessariamente intransigenti e intolleranti. サ
(Dal discorso pronunciato dal Palazzo Municipale di Vercelli, il 28 Settembre 1925). - V, 137.

ォ Il Fascismo ha vissuto perchè ha sempre stroncato sul nascere le tendenze, le correnti ed anche le semplici differenziazioni: il suo blocco é monolitico. Il Fascismo vinse e vincerà finché conserverà quest'anima ferocemente unitaria e questa sua religiosa obbedienza, questa sua ascetica disciplinà. サ
(Dal . Viatico per il 1926 , pubblicato nel numero del Gennaio 1926 di Gerarchia). - V, 249 e 250.

ォ Si continua ad essere intransigenti. Intransigenti, perché non si può fare a meno di essere intransigenti, quando si é fascisti; perché non si può fare a meno di essere intransigenti contro tutti i residui del vecchio regime; perché soprattutto non si può fare a meno di essere intransigenti contro le forze democratiche, massoniche, demagogiche, plutocratiche che tentano di accerchiare il Par
tito. サ
(Dal discorso pronunciato a Palazzo Littorio, il 7 Aprile 1926). - V, 308.

ォ Sulle rive del Tevere è nata l'Italia, sulle rive dell'Isonzo é rinata. サ
(Dal "Diario di Guerra"). - I, 227.

ォ Il valore del soldato italiano é consacrato nelle undici battaglie dell'Isonzo, é consacrato dai numerosi cimiteri che da Saga a Monfalcone segnano le tappe del nostro sacrificio. サ
(Dall'articolo L'Offerta , pubblicato sul Popolo d'Italia del 2 Novembre 1917). - I, 277.

ォTutti gli istituti d'arte, dai teatri al museo, dalla galleria all'accademia, debbono essere considerati come scuole, come luoghi, cioé, destinati non alla sola coltura e molto meno alla curiosità, ma preparati per educare il gusto e la sensibilità, per alimentare l'immaginazione, per tenere desta la meraviglia, per raffinare tutte le doti più alte e potenti dell'anima. サ
(Dal discorso pronunciato in Campidoglio, il 20 Maggio 1924). - IV, 132 e 133.

ォ Bisogna che ad un certo momento l'operaio, il lavoratore della terra possa dire a se stesso e dire ai suoi: se io oggi sto effettivamente meglio, lo si deve agli istituti che la Rivoluzione fascista ha creati. サ
(Dal discorso per lo Stato corporativo, pronunciato a Roma, il 14 Novembre 1933). - VIII, 268.

ォNoi non creiamo degli istituti soltanto per dare forma ai nostri schemi dottrinari, ma creiamo degli istituti che devono dare a un certo momento dei risultati positivi, concreti, pratici e tangibili. サ
(Dal discorso per lo Stato corporativo, pronunciato a Roma, il 14 Novembre 1933). - VIII, 269.

ォ Fra tutte le nazioni del mondo l'Italia è quella che è più " nettamente,, individuata, da tutti i punti di vista. I suoi connotati sono categorici. サ
(Dall'articolo "Alle Alpi Giulie!" , pubblicato sul Popolo d'Italia del 22 Febbraio 1920). - II, 57.

ォSogniamo e prepariamo - con l'alacre fatica di ogni giorno - l'Italia di domani, libera e ricca, sonante di cantieri, coi mari e i cieli popolati dalle sue flotte, colla terra ovunque fecondata dai suoi aratri. サ
(Dal discorso pronunciato al Rossetti di Trieste, il 6 Febbraio 1921). - 11. 150.

ォNessuno può ignorare l'Italia. サ
(Dal discorso pronunciato al Costanzi di Roma, il 24 Marzo 1924). - IV, 72.

ォ L'Italia esiste e rivendica pienamente il diritto di esistere nel mondo. サ
(Dal discorso pronunciato a Palazzo Littorio, il 7 Aprile 1926). - V, 312.

ォL'Italia fascista é un'immensa legione che marcia sotto i simboli del Littorio verso un più grande domani. Nessuno può fermarla. Nessuno la fermerà. サ
(Dal discorso pronunciato a Palazzo Venezia, il 27 Ottobre 1930). - VII, 233.

ォ L'Italia fascista si affaccia al meriggio del ventesimo secolo, come l'unica nazione che ha una parola ed una dottrina di salvezza e di vita da dare a tutti i popoli civili della terra. サ
(Dal discorso pronunciato a Cuneo, il 24 Agosto 1933). - VIII, 235.

ォL'Italia fascista deve tendere al primato sulla terra, sul mare, nei cieli, nella materia e negli spiriti. サ
(Dal discorso pronunciato in Piazza Venezia, il 28 Ottobre 1933). - VIII, 256.

ォL'Italia fascista ha tali forze di ordine spirituale e materiale, che può affrontare e piegare qualunque destino. サ
(Dal discorso pronunciato nel Foro Italico di Palermo, il 20 Agosto 1937). - XI, 141.

" La conquista dell'Impero é destinata, non già a ritardare quello che deve essere lo sviluppo politico, economico, spirituale dell'Italia meridionale, ma ad accelerarlo."
(Dal discorso pronunciato a Potenza, il 27 Agosto 1936). - X, 163.

ォPrimo pilastro fondamentale dell'azione fascista è l'italianità. Noi siamo orgogliosi di essere italiani. Noi intendiamo, anche andando in Siberia, di gridare ad alta voce: " siamo Italiani! „ サ
(Dal discorso pronunciato a Trieste, il 20 Settembre 1920). - 11, 100.

ォNon ci vergognamo più di essere italiani: ne abbiamo l'orgoglio ! Abbiamo l'orgoglio di essere italiani e di appartenere a questo popolo, che ha trenta secoli di civiltà, che era grande quando là non erano ancora nati: questo popolo che ha dato per ben tre volte al mondo il sigillo della sua potente civiltà. サ
(Dal discorso pronunciato dal balcone del Palazzo Municipale di Catania, l'11 Maggio 1924). - IV, 122 e 123.

ォ Se le masse lavoratrici rimangono in uno stato di miseria e di abbrutimento, non v'é grandezza di popolo, né dentro, né oltre i confini della Patria. サ
(Dall'articolo "Discorso da ascoltare", pubblicato sul Popolo d'Italia del 1ー Maggio 1919. - II, 14).

ォNoi ci sentiamo fratelli in ispirito con coloro che lavorano. サ
(Dal discorso pronunciato al Comunale di Bologna, il 3 Aprile 1921). - II, 161.

ォ Non ci può essere una grande Nazione capace di grandezza attuale e potenziale se le masse lavoratrici sono costrette ad un regime di abbrutimento. サ
(Dal discorso pronunciato al Comunale di Bologna, il 3 Aprile 1921). - II, 161.

ォ Con un proletariato riottoso, malarico, pellagroso non vi può essere un elevamento dell'economia nazionale. サ
(Dal discorso pronunciato all'Augusteo di Roma, il 9 Novembre 1921). - II, 204.

ォ Solo da canaglie e da criminali noi possiamo essere tacciati di nemici delle classi lavoratrici; noi che siamo figli di popolo; noi che abbiamo conosciuto la rude fatica delle braccia; noi che abbiamo sempre vissuto fra la gente del lavoro che é infinitamente superiore a tutti i falsi profeti che pretendono di rappresentarla. サ
(Dal discorso pronunciato a Cremona, il 26 Settembre 1922). - II, 324.

ォ Amo gli operai che sono una parte integrante della vita della Nazione. サ
(Dalle parole rivolte agli operai del Poligrafico di Stato in Roma, il 28 Gennaio 1923). - III, 50.

ォ I lavoratori devono amare la Patria. Come amate vostra madre, dovete, con la stessa purezza di sentimento, amare la madre comune: la Patria nostra. サ
(Dalle parole rivolte ai portuali di Bari a Palazzo Chigi, il 10 Aprile 1923). - III, 101 e 102.

ォ ネ anche nell'interesse degli operai che la produzione si svolga con ritmo ordinato, vorrei quasi dire solenne. サ
(Dal discorso agli operai della "Fiat ,, di Torino, pronunciato il 25 Ottobre 1923). - III, 217.

ォ Le sorti del popolo lavoratore sono intimamente legate alle sorti della Nazione, perché il popolo lavoratore é parte di questa Nazione. Se la Nazione grandeggia, anche il popolo diventa grande e ricco, ma se la Nazione perisce anche il popolo muore. サ
(Dal discorso pronunciato a Perugia, il 30 Ottobre 1923). - IIl, 237.

ォLa classe lavoratrice é la potenza, la speranza, la certezza dell'avvenire d'Italia. サ
(Dal discorso pronunciato allo Stabilimento Tosi di Legnano, il 5 Ottobre 1924). - IV, 305.

ォ Se la Nazione é oppressa, la massa operaia é oppressa. Se la bandiera della Nazione é rispettata, anche gli operai che appartengono a quella Nazione sono rispettati. La gerarchia delle Nazioni si riverbera sulla posizione delle loro classi operaie. サ
(Dall'articolo ォ Fascismo e Sindacalismo n, pubblicato sul numero del Maggio 1925 di Gerarchia). - V, 91.

ォ La Nazione, intesa nel suo complesso di forze politicomorali, non può prescindere dal destino delle moltitudini che lavorano, poiché il suo interesse immediato e mediato é di inserirle nel suo organismo e nella sua storia. サ
(Dall'articolo ォ Fascismo e Sindacalismo サ, pubblicato sul numero del Maggio 1925 di Gerarchia). - V, 92.

ォOperai! Chi é testimonio immediato della mia fatica sa che non ho che una passione : quella di assicurarvi del lavoro, di aumentare il vostro benessere e di elevarvi moralmente e spiritualmente. サ
(Dal discorso pronunciato agli operai milanesi al Colosseo, il 28 Aprile 1928). - VI, 158.

ォNel sistema fascista, gli operai non sono più degli "sfruttati ", secondo le viete terminologie, ma dei collaboratori, dei produttori, il cui livello di vita deve essere elevato materialmente e moralmente, in relazione ai momenti ed alle possibilità. サ
(Dal discorso pronunciato all'Augusteo di Roma, il 22 Giugno 1928). - VI, 231 e 232.

ォAdoriamo il lavoro che dà la bellezza e l'armonia alla vita. サ
(Dall'articolo "Discorso da ascoltare", pubblicato sul Popolo d'Italia del 1o Maggio 1919). - II, 11.

ォChi dice lavoro, dice borghesia produttiva e classi lavoratrici della città e dei campi. Non privilegi alla prima, non privilegi alle ultime, ma tutela di tutti gli interessi che si armonizzano con quelli della produzione e della
Nazione. サ
(Dal discorso pronunciato al Parlamento, il 16 Novembre 1922). - III, 14.

ォ Il lavoro é la cosa più alta, più nobile, più religiosa della vita. サ
(Dal discorso agli operai della " Fiat,, di Torino, pronunciato il 25 Ottobre 1923). - III, 218.

ォ Solo con il lavoro e con la collaborazione fra tutti gli elementi della produzione si aumenterà il benessere individuale. Fuori di questo, fuori di questi limiti é la miseria individuale e la rovina della Nazione. サ
(Dal discorso agli operai della "Fiat „ di Torino, pronunciato il 25 Ottobre 1923). - III, 218.

ォ Il lavoro tranquillo, ordinato, intelligente, deve diventare la norma fondamentale di vita di tutti i buoni cittadini italiani. サ
(Dal discorso pronunciato nel Piazzale della Vittoria di Vicenza, il 23 Settembre 1924). -- IV, 277.

ォUn'ora sola di lavoro perduto in un'officina, é già una grave fattura di ordine nazionale. サ
(Dal discorso pronunciato al Senato, l'11 Marzo 1926). - V, 296.

ォSe il secolo scorso fu il secolo della potenza del capitale, questo ventesimo é il secolo della potenza e della gloria del lavoro. サ
(Dal discorso pronunciato a Milano, il 6 Ottobre 1934). - IX, 130.

ォ Nel campo fascista il lavoro, nelle sue infinite manifestazioni, diventa il metro unico col quale si misura l'utilità sociale e nazionale degli individui e dei gruppi. サ
(Dal discorso pronunciato in Campidoglio, il 23 Marzo 1936). - X, 61.

ォ Le leggi sono degli strumenti e la loro efficacia é in relazione diretta con l'energia e la tenacia di coloro che questi strumenti impugnano. サ
(Dal discorso pronunciato al Parlamento, il 16 Maggio 1925). - V, 70.

ォBisogna distinguere le leggi: vi sono le leggi di natura morale che sono veramente immutabili; ma vi sono le leggi che interessano l'economia, che interessano la vita dei popoli, che interessano i rapporti degli individui, dei gruppi e delle collettività fra i popoli che non possono essere né eterne, né immutabili, né perfette. サ
(Dal discorso pronunciato al Parlamento, 1'11 Dicembre 1925). - V, 232.

ォ Per dare savie leggi a un popolo bisogna essere anche un poco artisti. サ
(Dal discorso pronunciato nel Palazzo della Permanente di Milano, il 15 Febbraio 1926). - V, 279.

ォTutta la legislazione del Governo fascista é stata diretta a un solo scopo: quello di migliorare materialmente e moralmente il popolo italiano. サ
(Dal discorso al III Congresso nazionale dei Sindacati fascisti in Roma, il 7 Maggio 1928). - VI, 164.

ォ La legislazione sociale del Regime fascista é la più avanzata del mondo: va dalla legge sulle otto ore all'assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi. サ
(Dal discorso pronunciato alla I Assemblea Quinquennale del Regime in Roma, il 10 Marzo 1929). - VII, 16.

ォLa Leva fascista: Non si tratta soltanto di una cerimonia, ma di un momento importantissimo di quel sistema di educazione e preparazione totalitaria e integrale dell'uomo italiano che la Rivoluzione fascista considera come uno dei compiti fondamentali e pregiudiziali dello Stato, anzi il fondamentale. サ
(Dalle dichiarazioni fatte al Parlamento, il 28 Marzo 1928). - VI, 156.

ォ La libertà non é solo un diritto, ma é un dovere. サ
(Dal discorso pronunciato al Senato, il 27 Novembre 1922). -- 111, 32.

ォ La libertà non é un fine; é un mezzo. サ
(Dall'articolo "Forza e Consenso", pubblicato sul numero del Marzo 1923 di Gerarchia). - III, 78.

ォ La libertà non é, oggi, più la vergine casta e severa per la quale combatterono e morirono le generazioni della prima metà del secolo scorso. Per le giovinezze intrepide, inquiete ed aspre che si affacciano al crepuscolo mattinale della nuova storia ci sono altre parole che esercitano un fascino molto maggiore, e sono: ordine, gerarchia, disciplina. サ
(Dall'articolo "Forza e Consenso", pubblicato sul numero del Marzo 1923 di Gerarchia). - III, 79.

ォMa che cosa é questa libertà? Esiste la libertà? In fondo, é una categoria filosofico-morale. Ci sono le libertà: la libertà non é mai esistita ! サ
(Dal discorso pronunciato al Parlamento, il 15 Luglio 1923). - III, 196.

ォ La libertà senza ordine e senza disciplina significa dissoluzione e catastrofe. サ
(Dal discorso pronunciato nell'atrio del Municipio di Torino, il 24 Ottobre 1923). - III, 214.

ォ Se per la libertà s'intende di sospendere ogni giorno il ritmo tranquillo, ordinato del lavoro della Nazione, se per libertà s'intende il diritto di sputare sui simboli della Religione, della Patria e dello Stato, ebbene, io Capo del Governo e Duce del Fascismo, dichiaro che questa libertà non ci sarà mai! サ
(Dal discorso pronunciato nella Piazza Belgioioso di Milano, il 28 Ottobre 1923). - III, 225.

ォLa libertà non é un diritto: é un dovere. Non é una elargizione: é una conquista. Non é una uguaglianza: é un privilegio. サ
(Dal discorso pronunciato al Costanzi di Roma, il 24 Marzo 1924). -- IV, 77.

ォ Il concetto assoluto di libertà é arbitrario. Nella realtà non esiste. サ
(Dal discorso pronunciato al Cova di Milano, il t Ottobre 1924). -- IV, 291.

ォ Il Governo fascista ha ridato al popolo le essenziali libertà che erano compromesse o perdute; quella di lavorare, quella di possedere, quella di circolare, quella di onorare pubblicamente Dio, quella di esaltare la Vittoria e i sacrifici che ha imposto, quella di avere la coscienza di se stesso e del proprio destino, quella di sentirsi un popolo forte, non già un semplice satellite della cupidigia e della demagogia altrui. サ
(Dalle parole rivolte ai rappresentanti dei Sindacati agricoli in Roma, il 30 Luglio 1925). - V, 124.

ォ Se la libertà dev'essere l'attributo dell'uomo reale, e non di quell'astratto fantoccio a cui pensava il liberalismo individualistico, il Fascismo é per la libertà. ネ per la sola libertà che possa essere una cosa seria, la libertà dello Stato e dell'individuo nello Stato.サ
(Dall'articolo scritto per la voce "Fascismo" dell'Enciclopedia Italiana Treccani). - VIII, 71.

" Il libro ha qualche volta il valore di una ambasciata ".
(Dal discorso nella Sede della Società Italiana degli Autori in Roma, il 1- Agosto 1926). - V, 375.

ォLa lotta é l'origine di tutte le cose perché la vita é tutta piena di contrasti. サ
(Dal discorso pronunciato al Rossetti di Trieste, il 20 Settembre 1920). - li, 99.

ォ Rinunziare alla lotta significa rinunciare alla vita. サ
(Dal discorso pronunciato a Palazzo Chigi, il 20 Dicembre 1923). - III, 290.
 
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CesareAurelio
view post Posted on 23/7/2009, 09:54




Il fascismo ha portato solo cose brutto in Italia; nonostante l'ideale che forse Mussolini aveva in mente...

a quelli che lodano il duce, io chiedo cosa ha fatto di buono per l'Italia?
 
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Nicoliberale
view post Posted on 23/7/2009, 11:35




Un grande politico, un grande oratore, un uomo di fine cultura, ma alla fine si è rivelato un disastro per l'Italia ( sia per scelte politiche, sia per l'ideologia fascista, che era destinata al tramonto, secondo il mio modesto parere).
Comunque sia di cose "buone" ne ha fatte, non dal lato politico, ma piuttosto dal lato infrastrutturale e culturale: costruzione di strade, ponti, ferrovie, battaglia del grano, sconfitta ed eliminazione della malaria in tutta Italia. Dal punto di vista culturale, istruzione obbligatoria per tutti e per mezzo dell'Opera Nazionale Balilla costruzione di scuole nelle campagne e aumento dell'alfabetizzazione. Oltretutto la scienza conobbe un periodo di splendore ( da non imputare certo del tutto al regime), soprattutto dal punto di vista della fisica e della chimica, senza contare i progressi dell'aeronautica italiana...
 
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view post Posted on 23/7/2009, 12:03
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PUGNA PRO PATRIA SEMPER!!!!

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CITAZIONE
Un grande politico

In cosa????
 
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Nicoliberale
view post Posted on 23/7/2009, 12:15




Beh, innanzitutto si seppe presentare bene al popolo italiano, accrexendo il partito fascista e arrivando in 3 anni dalla fondazione dei fasci di combattimento al potere. In secondo luogo entro il '24 si costruì un enorme consenso con alcuni successi in politica estera, come l'annessione di Fiume in cambio della cessione di Porto Barros e la cessazione ( almeno sulla carta dei conflitti territoriali con la Jugoslavia). Senza contare l'abilità dimostrata nel '34 a Monaco, la sua costruzione del consenso ( certamente ottenuto anche con molta propaganda di regime, anche se non è proprio così semplice assogettare le menti, tanto più che non c'erano situazioni paragonabili a quelle dell'Unione Sovietica)...certamente però dopo il '36 è stato un susseguirsi di errori politici imperdonabili, alcuni evitabilissimi, altri inevitabili...( tralascio l'errore politico iniziale della soppressione della libertà, ma dobbiamo considerare che quello era un successo per un totalitario come mussolini)...
 
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Jacopo Vibio Frentano
view post Posted on 23/7/2009, 13:45




Naturalmente nicofascista elogia uno dei suoi idoli, ma ahimè come al solito ha torto.
Mussolini era un dilettante, e sostanzialmente un incolto ed un ignorante. Non per nulla era un maestro di scuola. Era un orecchiante che non riuscì ad avere delle proprie idee fino a quando queste non furono funzionali a mantenere il potere. Voltò ogni gabbana possibile, e si guadagnò il titolo di gauleiter della lombardia, ovvero servo di quelli che erano i suoi vecchi nemici, i tedeschi.
I supposti successi del regime in campo pratico sono inesistenti: nel decennio che vedeva l'unione sovietica industrializzarsi (con sacrifici enormi) divenendo la seconda potenza industriale mondiale da zero, l'italia mussoliniana faceva la patetica battaglia del grano, in pratica un suicidio economico. Le bonifiche tanto vantate dal regime erano inferiori a quelle fatte in epoca liberale, e i ponti e le strade allo stesso modo non erano niente che nello stesso periodo gli altri governi non facessero. I successi in politica estera? c'è da ridere. Mussolini si trovò a guidare un paese vittorioso, che era parte del consiglio supremo della società delle nazioni, privo di nemici veramente pericolosi (dopo la distruzione dell'austria) e con una situazione economica si debilitata dalla guerra ma non più di quella della francia o della gran bretagna. In venti anni benito riuscì a bruciare questa posizione prima sperperando il credito internazionale che aveva quale stato favorevole allo status quo ed in funzione anticomunista sovvertendo l'equilibrio delle forze nelle inutili e costose guerre in etiopia e in spagna, peraltro moralmente esecrabili, divenendo così un dittatore considerato da tutti all'estero un "gangster" come lo chiamò chamberlain, poi rinunciò alla vecchia e saggia posizione italiana dell'equilibratore, dell'ago della bilancia schierandosi con la nazione più forte d'europa (la germania), condannandosi così o a finirne vittima o a diventarne satellite. è inutile quì dire che la colpa è degli anglofrancesi: uno statista deve andare oltre gli errori altrui e comprendere quale sia l'interesse del proprio paese. Mussolini fraintese completamente i rapporti di forza e distrusse un equilibrio del quale l'italia, che era un paese fondamentalmente debole, era uno dei principali beneficiari, finendo poi negli anni 30 con il perdere ogni libertà di azione. Tutti i vantati traguardi sociali ottenuti dal fascismo venivano ottenuti all'estero in misura non certo minore e senza dover pagare il prezzo della libertà ad un dittatore totalitarista.
Era un ottimo politico? io direi un abile arrivista ed opportunista, ma come statista, al contrario di hitler o stalin, ma anche di churchill e roosevelt, non valeva niente. Era un qualsiasi idi amin o mobuto, un dittatoruncolo di provincia che alla prima avversità si sgonfiò. I suoi errori non vennero solo dopo il 36, ma furono l'intera instaurazione di un governo bellicista e reazionario, destinato alla guerra.
 
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view post Posted on 23/7/2009, 16:44

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Era comunque un luminare rispetto alla media istruzione dei politici attuali :D

Comunque la Russia divenne la seconda potenza industriale del mondo solo nel 56
 
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Nicoliberale
view post Posted on 23/7/2009, 19:00




CITAZIONE
Non per nulla era un maestro di scuola. Era un orecchiante che non riuscì ad avere delle proprie idee fino a quando queste non furono funzionali a mantenere il potere. Voltò ogni gabbana possibile, e si guadagnò il titolo di gauleiter della lombardia, ovvero servo di quelli che erano i suoi vecchi nemici, i tedeschi.

Fai tanti discorsi, ci insegni a tutti il vero liberalismo, la vera giusitzia e poi scrivi che uno è un ignorante perchè " non per nulla" faceva il maestro elementare? Ma tu chi ti credi di essere per dire che un maestro elementare sia ignorante o una persona con una cultura mediocre? L'unico con una cultura mediocre qui sei proprio tu!

CITAZIONE
I supposti successi del regime in campo pratico sono inesistenti: nel decennio che vedeva l'unione sovietica industrializzarsi (con sacrifici enormi) divenendo la seconda potenza industriale mondiale da zero, l'italia mussoliniana faceva la patetica battaglia del grano, in pratica un suicidio economico.

" Lo stalinismo è un metodo per perseguire l'industrializzazione come il cannibalismo è un metodo per perseguire una dieta ad alto contenuto proteico." Robert Conquest
Inoltre l'Urss crebbe dal 1930 al 1940 del 4% annuo, quindi non una crescita strepitosa, come invece sembravano calcolare i piani quinquennali.
Pensare che all'alaba della rivoluzione d'ottobre la Russia era la 4 potenza industriale del mondo...sarà un caso, ma fu proprio la rivoluzione e il comunismo di guerra a distruggere tutto...:lol:

CITAZIONE
l'italia mussoliniana faceva la patetica battaglia del grano, in pratica un suicidio economico

Perchè un suicidio economico? Spiegati, dato che la sconfitta della malaria e l'autosufficienza alimentare non sono considerati solitamente come sintomi di stagnazione economica.
La politica economica mussoliniana ottenne il pareggio di bilancio entro il '25 e sacrificò questo risultato con la crisi per continuare a pieno ritmo il lavoro infrastrutturale nel paese. La politica di rinforzo della lira? Tutte cose che un socialista in campo economico come te dovrebbe ammirare come il meglio!!

CITAZIONE
I successi in politica estera? c'è da ridere. Mussolini si trovò a guidare un paese vittorioso, che era parte del consiglio supremo della società delle nazioni, privo di nemici veramente pericolosi (dopo la distruzione dell'austria) e con una situazione economica si debilitata dalla guerra ma non più di quella della francia o della gran bretagna.

Ahahahahaha..però Francia e Inghilterra avevano mezzo mondo colonizzato e noi solo una "scatola di sabbia"...senza contare la forza economica antecedente alla guerra delle rispettive nazioni, senza paragoni...





 
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mangusta11
view post Posted on 24/7/2009, 00:52




quoto in toto nicoliberale.


ps frentano sei di sinistra o peggio comunista.
perche' con il tuo post dimostri di non conoscere la storia e che parli solamente a vanvera.
 
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Jacopo Vibio Frentano
view post Posted on 24/7/2009, 10:27




CITAZIONE (mangusta11 @ 24/7/2009, 01:52)
quoto in toto nicoliberale.


ps frentano sei di sinistra o peggio comunista.
perche' con il tuo post dimostri di non conoscere la storia e che parli solamente a vanvera.

si da il caso che non sia nessuno dei due ^^ l'ignoranza quà e solo la tua.



CITAZIONE (Nicoliberale @ 23/7/2009, 20:00)
CITAZIONE
Non per nulla era un maestro di scuola. Era un orecchiante che non riuscì ad avere delle proprie idee fino a quando queste non furono funzionali a mantenere il potere. Voltò ogni gabbana possibile, e si guadagnò il titolo di gauleiter della lombardia, ovvero servo di quelli che erano i suoi vecchi nemici, i tedeschi.

Fai tanti discorsi, ci insegni a tutti il vero liberalismo, la vera giusitzia e poi scrivi che uno è un ignorante perchè " non per nulla" faceva il maestro elementare? Ma tu chi ti credi di essere per dire che un maestro elementare sia ignorante o una persona con una cultura mediocre? L'unico con una cultura mediocre qui sei proprio tu!

CITAZIONE
I supposti successi del regime in campo pratico sono inesistenti: nel decennio che vedeva l'unione sovietica industrializzarsi (con sacrifici enormi) divenendo la seconda potenza industriale mondiale da zero, l'italia mussoliniana faceva la patetica battaglia del grano, in pratica un suicidio economico.

" Lo stalinismo è un metodo per perseguire l'industrializzazione come il cannibalismo è un metodo per perseguire una dieta ad alto contenuto proteico." Robert Conquest
Inoltre l'Urss crebbe dal 1930 al 1940 del 4% annuo, quindi non una crescita strepitosa, come invece sembravano calcolare i piani quinquennali.
Pensare che all'alaba della rivoluzione d'ottobre la Russia era la 4 potenza industriale del mondo...sarà un caso, ma fu proprio la rivoluzione e il comunismo di guerra a distruggere tutto...:lol:

CITAZIONE
l'italia mussoliniana faceva la patetica battaglia del grano, in pratica un suicidio economico

Perchè un suicidio economico? Spiegati, dato che la sconfitta della malaria e l'autosufficienza alimentare non sono considerati solitamente come sintomi di stagnazione economica.
La politica economica mussoliniana ottenne il pareggio di bilancio entro il '25 e sacrificò questo risultato con la crisi per continuare a pieno ritmo il lavoro infrastrutturale nel paese. La politica di rinforzo della lira? Tutte cose che un socialista in campo economico come te dovrebbe ammirare come il meglio!!

CITAZIONE
I successi in politica estera? c'è da ridere. Mussolini si trovò a guidare un paese vittorioso, che era parte del consiglio supremo della società delle nazioni, privo di nemici veramente pericolosi (dopo la distruzione dell'austria) e con una situazione economica si debilitata dalla guerra ma non più di quella della francia o della gran bretagna.

Ahahahahaha..però Francia e Inghilterra avevano mezzo mondo colonizzato e noi solo una "scatola di sabbia"...senza contare la forza economica antecedente alla guerra delle rispettive nazioni, senza paragoni...

Nessuno si fa problemi a dire che hitler era un incolto; però chissà perchè per nicofascista non si può dire lo stesso del suo idolo. ^^ Nei fatti era, ripeto, un orecchiante, un superficiale ed un ignorante. provami il contrario.

1) la russia 4a potenza industriale nel 1917? :lol: :lol: :lol: nei fatti, che erano ben diversi, aveva una potenza industriale inferiore a quella di stati uniti, gran bretagna, germania, francia e pareggiava o quasi col giappone e l'italia. Se fosse stata la quarta potenza del mondo sarebbe arrivata a berlino. I suoi impianti industriali erano arretrati e comunque inadeguati alla produzione bellica (laddove l'urss riuscì a decuplicare la propria produzione in due anni).
Comunque, all'arrivo di stalin al governo, la già poca forza industriale del paese era stata annullata dalla guerra civile; l'industrializzazione forzata imposta da stalin letteralmente salvò l'unione sovietica da un futuro di schiavitù ed annientamento sistematico da parte dei tedeschi. Con metodi brutali? sicuro. Peggiori del male? non direi.
Nei fatti cosa accadde? che nel 1925 l'urss era industrialmente a zero, e l'italia le era divenuta molto superiore. Nel 1939, dopo venti anni di stalin e di mussolini, l'italia era uno zero, e l'urss era la seconda potenza industriale del mondo.

2) la lira pesante era una idiozia che distrusse le nostre esportazioni per mere questioni di prestigio; la distruzione della malaria era una invenzione. Mia nonna si ammalò di malaria nel 1938, in abruzzo. Il pareggio del bilancio andò perduto praticamente subito; l'italia fu in rosso per tutti gli anni trenta.La crescita fu FATTUALMENTE inferiore sia al periodo giolittiano sia al periodo postfascista. Di fatto si parla di stagnazione economica.


3) la forza delle nazioni? l'italia nel 1918 aveva il terzo esercito del mondo. Se poi tu (da colonialista-fascista quale sei) consideri la potenza delle nazioni con gli imperi coloniali allora rivedi i tuoi schemi, perchè le colonie erano negli anni 20 molto più un peso che un vantaggio. L'italia era debole, sicuro. ma nella sua debolezza di sicuro era arrivata al suo apice dopo la ww1. Benito, come ho dimostrato, sprecò questo capitale.
 
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Nicoliberale
view post Posted on 24/7/2009, 11:07




Perdonatemi, ieri non avevo tempo di smontare tutto l'intervento precedente di Frentano e oggi ne ho uno nuovo...provvedo subito...:lol:

Allora iniziamo...

CITAZIONE
In venti anni benito riuscì a bruciare questa posizione prima sperperando il credito internazionale che aveva quale stato favorevole allo status quo ed in funzione anticomunista sovvertendo l'equilibrio delle forze nelle inutili e costose guerre in etiopia e in spagna, peraltro moralmente esecrabili, divenendo così un dittatore considerato da tutti all'estero un "gangster" come lo chiamò chamberlain

Per Chamberlain Mussolini sarà stato un gangster, ma Chamberlain, come politico e statista, non valeva nemmeno un quarto di Mussolini: era un pavido, un incapace sotto il profilo politico, che si calò le braghe davanti alle mire espansionistiche Hitleriane a Monaco nel '34. Mussolini schierò 4 divisioni sul Brennero per fermare Hitler ( non sarebbero forse servite, ma il gesto fu senza dubbio coraggioso, tanto è vero che Hitler non si mosse).
L'Italia è contata qualcosa nel mondo per la prima volta con Mussolini, in bene o in male, ma contava, su questo non si può discutere: Monaco '34, espansionismo coloniale, politica anti-comunista ( ma anche antiliberista), trattati e prove di forza con la Jugoslavia, avvicinamento con la Francia a partire dal '34 se non erro con una serie di accordi ( scrivo se non erro perchè come al solito vado a memoria, quindi in certe cose che non mi ricordo bene posso sbagliare :lol:), forte peso all'interno della società delle nazioni ( tanto che non dapprima i governi francese e inglese non si mossero contro l'Italia per la guerra in Etiopia, ma furono quasi costretti dall'indignazione, ipocrita, dell'opinione pubblica dei loro paesi).

CITAZIONE
la nazione più forte d'europa (la germania)

Certamente la nazione più potente, ma per la sottomissione l'importante è la violenza ideologica e politica e la Germania era certamente la nazione più violenta sotto questo punto di vista.

CITAZIONE
Mussolini fraintese completamente i rapporti di forza e distrusse un equilibrio del quale l'italia, che era un paese fondamentalmente debole, era uno dei principali beneficiari, finendo poi negli anni 30 con il perdere ogni libertà di azione.

Mussolini non fraintese, ma fu Stalin che ruppe i rapporti di forza schierandosi con la Germania con il patto Molotov-Ribbentrop, prima come trattato di non aggressione il 23 agosto 1939, poi come trattato di amicizia il 28 settembre 1939, 11 giorni dopo l'aggressione sovietica alla Polonia ( controllate la data del 28 settembre, perchè anche qui sono andato a memoria, potrei aver sbagliato di un giorno o due)

CITAZIONE
Tutti i vantati traguardi sociali ottenuti dal fascismo venivano ottenuti all'estero in misura non certo minore e senza dover pagare il prezzo della libertà ad un dittatore totalitarista.

( Tranne in Russia e Germania) Quoto: la libertà è garante di progresso e non c'è totalitarismo o dittatura che tenga. :quoto:
Però in Italia i vantaggi sociali si ebbero per la prima volta, in forma moderna, con il fascismo e questo è innegabile.

CITAZIONE
Era un ottimo politico? io direi un abile arrivista ed opportunista, ma come statista, al contrario di hitler o stalin, ma anche di churchill e roosevelt, non valeva niente. Era un qualsiasi idi amin o mobuto, un dittatoruncolo di provincia che alla prima avversità si sgonfiò. I suoi errori non vennero solo dopo il 36, ma furono l'intera instaurazione di un governo bellicista e reazionario, destinato alla guerra.

Un buon politico deve anche essere arrivista ed opportunista: io non ci trovo nulla di scandaloso.
Quoto sul ruolo di grandi statisti di Hitler, Stalin, Churchill, ma non su quello di Roosvelt, un uomo che non capì mai Stalin.
Certamente la sottrazione della libertà non può essere perdonata. Ma il fascismo non può essere considerato un movimento reazionario, ma piuttosto rivoluzionario.

Leggiti i discorsi di Mussolini, i suoi scritti: troverai un uomo con la sua personalità, certamente passionaria e rivoluzionaria, ma dallo spiccato senso critico e con una conoscenza storica invidiabile. Non per niente nei suoi viaggi in Europa fu accolto nei dai socialisti/ marxisti più influenti, come Rosa Luxembour.

CITAZIONE
1) la russia 4a potenza industriale nel 1917? nei fatti, che erano ben diversi, aveva una potenza industriale inferiore a quella di stati uniti, gran bretagna, germania, francia e pareggiava o quasi col giappone e l'italia. Se fosse stata la quarta potenza del mondo sarebbe arrivata a berlino. I suoi impianti industriali erano arretrati e comunque inadeguati alla produzione bellica (laddove l'urss riuscì a decuplicare la propria produzione in due anni).
Comunque, all'arrivo di stalin al governo, la già poca forza industriale del paese era stata annullata dalla guerra civile; l'industrializzazione forzata imposta da stalin letteralmente salvò l'unione sovietica da un futuro di schiavitù ed annientamento sistematico da parte dei tedeschi. Con metodi brutali? sicuro. Peggiori del male? non direi.
Nei fatti cosa accadde? che nel 1925 l'urss era industrialmente a zero, e l'italia le era divenuta molto superiore. Nel 1939, dopo venti anni di stalin e di mussolini, l'italia era uno zero, e l'urss era la seconda potenza industriale del mondo.

Che bello sono nel mio adesso...:lol:
Ti posso dire che il discorso è completamente sbagliato, ma proprio senza nessuna fatica.
Si la Russia prima del '17 e a partire dal 1905 con la riforma di Stolipin conobbe un periodo di crescita non solo industriale, ma anche agricolo. Già sul finire dell'800 la Russia si avviava a rapidi passi sul cammino dell'industrializzazione, senza i metodi stalinisti ovviamente. Queste considerazioni le possiamo ritrovare anche ne " Lo sviluppo del Capitalismo in Russia" di Lenin, scritto nel 1897: un lavoro immenso, erudito e pieno di dati comprovati.
A Berlino non arrivò la Russia perchè dall'altra parte aveva un'altra potenza come la Germania e a sud-ovest l'impero Austro ungarico.
La guerra civile fece danni economici fino al 1921, quando Lenin, vedendo il disastro provocato dal "Comunismo di Guerra" decise di passare alla Nep, che permetteva timide aperture al capitalismo. Dal 1921 al 1928 la Russia conobbe un periodo realtivamente calmo, di prosperità economica e di crescita. Dopo il 1928, con la sconfitta dell varie correnti all'interno del partito Stalin iniziò il programma leninista di collettivizzazione al quale si opposero i contadini. Deportazioni, fucilazioni, rivolte si susseguirono fino al 1932 quando Stalin decise di avviare la carestia terroristica per piegare le resistenze. Giochetto fatto e Stalin si ritrovò in una Russia stremata ( a metà 1933) con un'alta popolazione nei campi di lavoro. Cosa fece? I campi di lavoro e i prigionieri di questi, nel numero di milioni, a partire dal periodo di Jagoda e poi di Ezov e Beria, alimentarono l'economia russa che, senza l'arrivo dei tedeschi, è definita "schiavistica", proprio perchè basata sul lavoro nei campi e dei prigionieri nei vari settori. Quindi senza sapere hai sparato una marea di cagate. Poi si può parlare dei dati: la Russia crebbe realmente in 10 anni del 14% circa. I piani quinquennali prospettavano crescite, mai avverate, del 25% in 5 anni.
Nel 1925 la Russia era superiore all'Italia industrialmente. Nel periodo fascista, questo è vero, la crescita del Pil non fu alta, ma nemmeno in Russia fu eccezionale, come ti ho citato. Poi se consideriamo il fatto che la Russia aveva una popolazione 5 volte quella italiana, un regime schiavistico, concentrato sull'industria pesante, sempre in crescita in quegli anni e poi nella guerra fredda, troviamo che il fatto che fosse diventata la seconda potenza industriale del mondo non è pazzesco: piuttosto ci dobbiamo chiedere se il comunismo sia un sistema economico intelligente e prospero.

CITAZIONE
la lira pesante era una idiozia che distrusse le nostre esportazioni per mere questioni di prestigio; la distruzione della malaria era una invenzione. Mia nonna si ammalò di malaria nel 1938, in abruzzo. Il pareggio del bilancio andò perduto praticamente subito; l'italia fu in rosso per tutti gli anni trenta.La crescita fu FATTUALMENTE inferiore sia al periodo giolittiano sia al periodo postfascista. Di fatto si parla di stagnazione economica.

Certamente la lira forte no aiutò le esportazioni, ma devi considerare che la politica economica fascista era autarchica, quindi si può parlare di successo da quel punto di vista. Da un punto di vista industriale il raggiungimento della quota 90 del cmabio con la sterlina si ritorse contro Mussolini che pensava di indebolire i grnadi gruppi industriali, che invece prosperarono con questa politica.
Come ti ho già detto il pareggio di bilancio fu sacrificato nel '29 per continuare a investire in ammodernamenti infrastrutturali e battaglie del grano. Ma nel '25 vi fu il pareggio di bilancio...
Certamente la crescita fu inferiore al periodo precedente e post fascista.
Io non considero la potenza delle nazioni in base alle colonie, ma possiamo dire che il rifornimento di materie prime, la ricchezza accumulata, gli enormi investimenti, le legioni straniere giocarono un ruolo fondamentale per la Grande guerra e per il periodo immediatamente successivo. Tutti vantaggi che l'Italia non aveva...




Edited by Nicoliberale - 24/7/2009, 12:42
 
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view post Posted on 24/7/2009, 11:58

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Danneggiare le esportazioni è ovviament eun grandissimo errore come statista, in questo non lo puoi difendere.
L'Italia poi aveva una struttura economica fortemente mercantile rispetto ad altre nazionio simili in dimensioni o popolazione.
Ed eravamo anche abbastanza avvantaggiati dal fatto che, possedendo Rodi, la Cirenaica e l'Eritrea avevamo ottimi appoggi sulle principali rotte commerciali.

Un'autarchia sui beni si sopravvivenza è magari un'ottima cosa, ma per tutti gli altri beni è ovviamente (e un liberale dovrebbe ben saperlo) preferibile scambiare il più possibile.
Il che fa muovere il capitale e rinforza l'economia.
 
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Nicoliberale
view post Posted on 24/7/2009, 12:12




Ho mai detto che la politica autarchica sia stata una buona cosa? :) Non mi pare. Comunque sia non è sempre detto che rafforzare la moneta sia un danno. Come non è sempre detto che sostenere l'economia svalutando la moneta per rafforzare le esportazioni sia una pratica giusta.
 
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112 replies since 14/7/2009, 19:04   2761 views
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