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"Marco Polo Croato?" Ossia dei furti croati alla cultura italiana

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view post Posted on 29/5/2010, 15:46
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Mi limiterò a parlare di Polo per chiarirti le idee (anche se ne abbiamo già parlato parecchio per MP)

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CITAZIONE (dalmatino @ 6/4/2010, 23:54)
Prima di tutto, ancora non esistono le prove di che nazionalita' fu Marco Polo (in italiano) o Marko Pilić (in croato).

Le prove che è veneziano (cioè italiano) ci sono eccome, ma gli unici che non vogliono accettarle sono i croati. Per capire l'origine di Polo, leggi con attenzione ciò che dice Rusticiano nel XIII secolo: Marco Polo, savio e nobile cittadino di Vinegia. Vinegia è Venezia. Questo ti fa capire la nazionalità di Marco Polo. Nel capitolo IX Rustichello dice che Nicolò e Matteo, rispettivamente padre e zio di Marco, dopo un viaggio tornarono a Venezia per vedere le loro famiglie. Niccolo scopre che la moglie è morta e che a Vinegia è rimasto solo un figlio di 15 anni, Marco. Ancora Venezia, dove c'è la casa della famiglia dei Polo. Nel capitolo 209 Rustichello ripete che Marco è figlio di Nicolo Polo, nobile e grande cittadino della città di Vinegia, cioè città di Venezia. Poi ci sono i capitoli 1, 2, 10, 18 etc che ti danno ulteriori informazioni. Quando Polo sta a Curzola e viene fatto prigioniero dai genovesi perchè è veneziano, ha più di 40 anni. Sai chi era suo compagno di prigione? Rustichello, l'uomo che ha raccolto le sue memorie. E' possibile che in quegli anni, una volta liberato, Polo abbia anche vissuto per un po a Curzola, non lo escludo, ma Rustichello di Pisa precisa che Polo è della "città di Vinegia", non di Curzola. Archeologia e storia parlano chiaro. A Venezia trovi gli antichi archivi del catasto ed esistono pure i resti della sua casa, che si trova a S.Giovanni Crisostomo.

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CITAZIONE (dalmatino @ 6/4/2010, 23:54)
Ci sono anzi 12 paesi del mondo che usurpano Polo/Pilić.

Penso che tu faccia confusione con Colombo. E' stato dimostrato più volte che è italiano anche se ogni tanto qualcuno con nuove teorie fantasiose cerca di metterne in discussione l'origine.

CITAZIONE (dalmatino @ 6/4/2010, 23:54)
Ma si sa bene che, Polo/Pilić e' nato in Croazia a Korčula (in italiano Curzola).

Veramente a Curzola non esiste alcuna casa natia e a tal riguardo ti riporto le parole del massimo storico di Croazia, Giacomo Scotti:

"la storia che attribuisce la nascita di Marco Polo a Curzola non è altro che un clamoroso falso. Coloro che hanno diffuso la leggenda che vuole sia stata l'isola dalmata a dare i natali allo scopritore del Catai, lo hanno fatto con scopo promozionale, utilizzando il fatto che sul territorio insulare si trovassero delle famiglie Polo o Depolo".

Scotti fa riferimento ad un documento del XV secolo dove viene appunto menzionata una famiglia con quel cognome, citata pure su Enciklopedija leksikografskog zavoda, vol. VI, Zagreb 1962. Non esistono documenti d'epoca, invece, che lo indichino come Marko Pilic, che è una slavizzazione del nome italiano. Ti ricordo inoltre che sullo storico Scotti tu hai detto: "Lui denuncia tutto e tutti che fanno male agli altri, non guardando la nazionalita' o ideologia politica. E per questo e' bravo". Se per te è bravo e neutrale, allora accetta anche quello che dice su Polo.

CITAZIONE (dalmatino @ 6/4/2010, 23:54)
Il fatto che Polo/Pilić sia stato nato in Croazia, non significa che dovrebbe essere croato, ma anche non significa che dovrebbe essere italiano, ecc.

Te l'ho già detto. Polo è veneziano perchè è nato nella città di Venezia, non Croazia. Visto che non apprezzi il medievale Rustichello, ti consiglio di leggere gli scritti dello studioso Alvise Zorzi, probabilmente il massimo esperto mondiale di Storia veneziana. O di documentarti sugli scritti cinesi e mongoli, se per te è più facile.

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CITAZIONE (dalmatino @ 6/4/2010, 23:54)
Comunque, non ne esistono le prove forti per confermarlo.

Sono daccordo, non esistono prove per dire che è croato. Lo stesso studioso Scotti, che vive in Croazia, ha dichiarato che Marko Pilic è un clamoroso falso, creato per dirottare il turismo da quelle parti.

CITAZIONE (dalmatino @ 6/4/2010, 23:54)
Caro Peppero, guarda che non si tratta della scuola di Tito, quando si parla di Marco Polo/Marko Pilić. Perche' su questo argomento si parlava anche molto molto prima di Tito.

Tito è stato uno di quelli che ha falsificato la Storia facendo credere una cosa anzichè un altra. Nonostante sia morto, alcuni proseguono su quella strada e fanno disinformazione per trarne vantaggi.

CITAZIONE (dalmatino @ 6/4/2010, 23:54)
Sbagliato, con tutto rispetto. Perche' Marco Polo/Marko Pilić sia vissuto molto molto dopo della nazione Croazia. Lui sia vissuto durante la Serenissima, e Serenissima era molto molto piu' giovane della nazione Croazia.

Mi dispiace deluderti, ma all'epoca di Polo la Croazia come nazione non esisteva ed era inglobata nel Regno d'Ungheria.

CITAZIONE (Van Hanegem @ 5/4/2010, 19:03)
Io so che Marco Polo è nato a Venezia ed è morto a Venezia.

Difatti è così, Van. Marco Polo è nato e morto a Venezia.

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CITAZIONE (dalmatino @ 6/4/2010, 23:54)
CITAZIONE (Van Hanegem @ 5/4/2010, 19:03)
Io so che Marco Polo è nato a Venezia ed è morto a Venezia.

Vabbne, e rispetto quello che hai letto su Marco Polo/Marko Pilić.
Anch'io l'ho letto, ma anche avevo letto che Polo/Pilić e' nato in Croazia a Korčula (Curzola) e morto a Venezia. Come avevo gia' spiegato, ne abbiamo piu' fonti, nessuna prova fortissima.

Le prove che è veneziano quindi italiano ci sono, ma non le vuoi accettare.

PS - i film realizzati dalla Hrvatska Radio Televizija hanno lo stesso valore che può avere un film come Avatar o Alice in Wonderland: servono ad intrattenere gli spettatori. Ma nessuno storico serio da credito ai film. Per capirci, i film croati su Polo non sono fonti.
 
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snaporaz64
view post Posted on 9/11/2010, 22:02




Oggi al World Travel Market a Londra...nello stand Croato vedo un video sul paese che dice che Marco Polo e' Croato...mai sentita una assurdita' prima...anche il Milione lo conferma che Marco era Veneziano...! Indaudito..sono tentato da scrivere al Croatian Tourist Board e' chiedere chiarimenti...
 
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Il Littore
view post Posted on 9/11/2010, 22:08




Esatto caro amico, sono delle grandi assurdità.

Comunque, benvenuto nel forum. Da dove scrivi? :D
 
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snaporaz64
view post Posted on 9/11/2010, 22:16




Da Londra..dove vivo ..e' sono stato al World Travel Market una delle fiere internazionali sul Turismo qui a Londra..! Sono perplesso..essendo un capo gruppo per anni ho commentato hai miei turisti che Marco Polo e' veneziano..e mi ha dato un fastidio sfruttare il corso delle cose solo x fare extra pubblicita al paese...!
 
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Il Littore
view post Posted on 9/11/2010, 22:28




Ti capisco amico caro. Ovviamente non puoi cedere. Devi sempre raccontare la verità. Che Marco Polo fu veneziano, e quindi italiano. Dovrebbero vergognarsi i croati di usarlo come strumento di pubblicità!
 
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view post Posted on 10/11/2010, 10:24
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CITAZIONE (snaporaz64 @ 9/11/2010, 22:02) 
Oggi al World Travel Market a Londra...nello stand Croato vedo un video sul paese che dice che Marco Polo e' Croato...mai sentita una assurdita' prima...anche il Milione lo conferma che Marco era Veneziano...! Indaudito..sono tentato da scrivere al Croatian Tourist Board e' chiedere chiarimenti...

Polo è veneziano, lo sanno tutti, persino gli storici della Croazia come Giacomo Scotti. Ma i croati fanno finta di non sentire e continuano a diffondere falsità per attirare il turismo a Curzola.
 
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Char08
view post Posted on 10/11/2010, 13:21




CITAZIONE (Peppero @ 10/11/2010, 10:24) 
CITAZIONE (snaporaz64 @ 9/11/2010, 22:02) 
Oggi al World Travel Market a Londra...nello stand Croato vedo un video sul paese che dice che Marco Polo e' Croato...mai sentita una assurdita' prima...anche il Milione lo conferma che Marco era Veneziano...! Indaudito..sono tentato da scrivere al Croatian Tourist Board e' chiedere chiarimenti...

Polo è veneziano, lo sanno tutti, persino gli storici della Croazia come Giacomo Scotti. Ma i croati fanno finta di non sentire e continuano a diffondere falsità per attirare il turismo a Curzola.

Peppero, si esatto, i croati falsano la storia, Polo non è croato, è veneziano!

Edited by Peppero - 10/11/2010, 17:12
 
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view post Posted on 22/4/2011, 07:21
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Che pena i Croati, fanno veramente tenerezza.....
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provocazione
«Ecco Marko Polo, esploratore croato»
Se Zagabria ci scippa l'eroe del Milione
L'ex presidente va in Cina e celebra «il viaggiatore di Curzola» che ha avvicinato i due mondi

L'ex presidente croato Stjepan Mesic, scrive l'agenzia Hina, «ha inaugurato il museo dedicato a Marko Polo nella città cinese di Yangzhou». «Marko» Polo? Con la «k»? Esatto. Mesic ha anzi ricordato solennemente quel «viaggiatore del mondo nato in Croazia che ha aperto la Cina all'Europa». I cinesi, pare, hanno applaudito. Prova provata che le nostre autorità non sanno fare il loro mestiere: è mai possibile farsi scippare Marco Polo? La leggenda della «croatità» del grande commerciante e navigatore veneziano non è nuovissima. Qualcuno, secondo Alvise Zorzi che sulla città lagunare ha scritto un mucchio di libri dei quali uno proprio sull'autore de il Milione, la fa risalire a un'altra leggenda, quella che Marco fosse stato catturato dai genovesi nel 1298 in una battaglia nelle acque vicine all'isola di Curzola, in Dalmazia. Cosa che lo storico «serenissimo» esclude: «Pare piuttosto che, durante uno dei suoi viaggi, fosse finito nelle mani di corsari genovesi davanti a Laiazzo, sulla costa della Cilicia».

Ma il punto non è questo. Ammesso che possa esistere l'ipotesi che Marco fosse nato casualmente a Curzola (anche Italo Calvino, per dire, nacque casualmente a l'Avana ma a nessuno verrebbe in mente di definirlo uno «scrittore cubano»), non solo l'isola che oggi i croati chiamano Korcula era di cultura venezianissima, come testimoniano la città vecchia, le porte con il «Leon» e la cattedrale di San Marco, ma era un feudo della famiglia Zorzi. E tale sarebbe rimasta fino alla metà del quindicesimo secolo.

Attribuire natali «croati» non solo a Marco Polo ma a qualunque abitante della Curzola di allora solo perché oggi l'isola è in territorio croato, è una stravaganza storica. Con lo stesso metro, poiché l'antica Tagaste allora sede episcopale della Numidia si chiama oggi Souk Ahras ed è nell'attuale Algeria, Sant'Agostino per esser nato lì sarebbe un filosofo algerino. Settimio Severo, essendo nato nella romana Leptis Magna a due passi da Al Khums nell'attuale Tripolitania, sarebbe un imperatore tripolitano e Giustiniano nato nell'attuale Zelenikovo in Macedonia sarebbe un imperatore macedone o se volete, visto che governava nell'attuale Istanbul, turco. Per non dire di Giuseppe Garibaldi, che essendo di Nizza sarebbe un patriota francese.

Ridicolo. Non bastasse, spiega Zorzi, Marco Polo non nomina mai (mai) Curzola nel «Milione» dettato nelle prigioni di Genova a Rustichello da Pisa (un redattore di romanzi cavallereschi che si scrivevano allora in lingua d'oeil come in lingua d'oeil è il libro originariamente intitolato «Le livre de Marco Polo citoyen de Venise, dit Million, où l'on conte les merveilles du monde») né Curzola è mai nominata in tutti i documenti di famiglia conservati a Venezia.

Materiali abbondanti, dai quali è possibile risalire alla storia venezianissima di tutta la stirpe Polo (quasi certamente insediata dalle parti di San Trovaso) a partire dal X secolo: nati, morti, matrimoni, mogli, testamenti... Tutto.

Come è dunque possibile che l'ex presidente croato, se non vogliamo mettere in dubbio la cronaca dell'agenzia Hina ripresa dal quotidiano della minoranza italiana «La voce del popolo» di Fiume, sia stato invitato dalle autorità cinesi a inaugurare un museo del navigatore veneziano proprio a Yangzhou, dove Polo racconta di aver avuto incarichi amministrativi dall'imperatore Kubilai Khan e dove si sarebbe fermato anche, qualche anno dopo, il missionario Odorico da Pordenone? E com'è possibile che il nostro governo e le nostre autorità diplomatiche siano riusciti a far passare in Cina, con tutto il peso che ha per i reciproci rapporti di amicizia, gli scambi commerciali e il turismo, una figura immensamente famosa tra i cinesi quale quella dell'autore de «Il Milione»? Con tutto il rispetto per Stjepan Mesic, possiamo accettare che vada lì a ringraziare «per l'onore concessogli di essere lui a inaugurare un museo dedicato "a un viaggiatore del mondo nato in Croazia, il quale ha aperto la Cina all'Europa, e che con i suoi scritti ha anche risvegliato l'interesse dell'Europa per la Cina"»? Alla larga dal nazionalismo rancoroso e dal risentimento per l'espulsione di 350 mila italiani dall'Istria, dal Quarnero e dalla Dalmazia: abbiamo già visto, proprio nella ex Jugoslavia, cosa può succedere se si coltiva l'odio. È andata così, amen. Lo sgarbo di Yangzhou, però, è l'ultimo di una serie di «appropriazioni indebite» da parte dei nazionalisti di Zagabria di un patrimonio culturale che non è loro.

Vale per quei dépliant turistici di Spalato dove i nazionalisti slavi ribattezzarono il Leone di San Marco «Leone post-illirico». Vale per il promemoria «addomesticato» fornito a Giovanni Paolo II per la sua visita in Dalmazia del 1988 che indusse il Papa a dire che «Spalato e Salona hanno un'importanza del tutto particolare nello sviluppo del cristianesimo in questa regione, a partire dall'epoca croata e poi in quella successiva romana», come se gli slavi non fossero arrivati al seguito degli Avari tra il settimo e l'ottavo secolo ma un millennio prima. Vale soprattutto per la mostra nella Biblioteca Vaticana inaugurata in occasione del Giubileo da Franjo Tudjman, uno che nello sforzo di annientare anche il ricordo della cultura veneto-italiana si era spinto a definire Marco Polo «croato di stirpe e di nascita».

Si intitolava, quella mostra, «Arte religiosa e fede croata». Ma, a dispetto del tentativo di spacciare la Basilica veneziana di Parenzo quale «alta espressione dell'arte croata», lo stesso professor Miljenko Domijan, uno dei coordinatori, riconobbe col quotidiano «Novi List» che si trattava di una forzatura.

Effettivamente, spiegò lo studioso, l'esposizione spacciava col marchio croato tante opere figlie della cultura italiana: «Non si poteva fare altrimenti perché la produzione di esclusiva etnicità croata ha scarso valore. Non so proprio che cosa potremmo mostrare, sarebbe tutto sotto un certo livello». Furono così croatizzati il ritratto del vescovo di Spalato di Lorenzo Lotto, una Pietà del Tintoretto, un busto argenteo di Santo Stefano opera dell'oreficeria di Roma, una statua di San Giovanni da Traù del toscano Niccolò Fiorentino, l'arca di San Simone di Francesco da Milano (nel catalogo ribattezzato «Franjo iz Milana»), una tela del Carpaccio e ancora piani e documenti della cattedrale di Zara in stile pisano o di quella di Sebenico costruita da Giorgio Orsini da Zara. Croatizzato, si capisce, col nome di Juraj Dalmatinac...

Gian Antonio Stella
22 aprile 2011
www.corriere.it/esteri/11_aprile_22...ba9bc9f1b.shtml

Edited by Peppero - 23/4/2011, 01:06
 
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Cellu Paparò
view post Posted on 22/4/2011, 07:25




Marco Polo è nato a Venezia, nella Repubblica di Venezia. I croati tengano le loro manine a posto.
 
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Porzùs
view post Posted on 22/4/2011, 07:51




Sti nazionalisti croati hanno spaccato le scatole...
 
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Daniele Italico
view post Posted on 22/4/2011, 07:54




Tanti illustri dalmati italiani sono stati trasformati in croati da questi personaggi qui. Possono pure toglierci le terre ma non possono toglierci la storia.
 
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view post Posted on 22/4/2011, 08:19
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Ricordo come nella guida turistica "roughguide" sulla Croazia (in inglese),ci fosse un intero paragrafo su Tesla, considerato il vero inventore della radio invece di Marconi. Ricordo altri scippi clamorosi: da Cristoforo Colombo, la cui nazionalità manca solo di essere rivendicata dagli eschimesi o Lagrange (il più grande matematico del XVIII secolo) a cui non basta un padre italiano, una madre italiana, l'essere nato ed aver studiato a Torino per essere considerato italiano e non francese. Il fatto è che tutto accade a causa della nostra misera classe politica, ignobilmente ignorante e indifferente a tutto, eccetto i propri schifosi interessi personali.
 
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GIUSEPPE MAZZINI
view post Posted on 22/4/2011, 13:22




evidentemente i cinesi progettano di fare 'affari' in croazia.....semplicissimo
 
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AzzurroItalia
view post Posted on 22/4/2011, 16:27




Probabilmente assistiamo ai primi stadi di quei meccanismi che hanno permesso ad altre nazioni di derubarci in lungo e in largo (vedasi William Shakespeare tanto per dirne uno :) )
 
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Cellu Paparò
view post Posted on 22/4/2011, 18:17




CITAZIONE (AzzurroItalia @ 22/4/2011, 17:27) 
Probabilmente assistiamo ai primi stadi di quei meccanismi che hanno permesso ad altre nazioni di derubarci in lungo e in largo (vedasi William Shakespeare tanto per dirne uno :) )

Spiega. :o:
 
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70 replies since 14/4/2009, 14:48   4272 views
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