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Alto Adige. Si riapre lo scontro.

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view post Posted on 4/10/2010, 10:24
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L'articolista Sergio Baraldi ha assolutamente ragione. I partiti di casa nostra come PD e PDL fanno ben poco per mantenere unito l'Alto Adige e lasciano troppo spazio a personaggi come Durnwalder...
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Nomi, dopo l'intesa serve un ideale - di Sergio Baraldi -
Doveva essere un grande accordo, si sta rivelando un piccolo accordo. Molti nostri commentatori ne danno un giudizio negativo, compiendo un’analisi precisa, motivata, delle insufficienze dell’i ntesa sulla toponomastica. In effetti, il minimo che si possa dire è che la soluzione non solo appare al di sotto delle attese, forse non possiamo neppure parlare di soluzione visto che, come spiega il professore Di Michele, i conflitti sono stati trasferiti alla commissione, se i nodi non saranno sciolti, la questione rimbalzerà di nuovo sul tavolo della politica con i suoi tempi lunghi Eppure, nonostante le analisi siano convincenti, è difficile liberarsi dalla sensazione che molte verità sommate non costituiscano”la” verità. Il tutto non sempre risulta dall’addizione delle parti, è qualcosa di più. Così, per quanto l’accordo appaia ambiguo, squilibrato, giuridicamente claudicante come ha dimostrato il prof. Palermo, esso può ancora rappresentare per l’Alto Adige qualcosa di più. Anzi, è proprio il suo essere più un atto in potenza che compiuto, a renderlo utile a tutti, italiani e tedeschi. Perché? Perché la gestione del dopo può trasformarlo in ciò che non è, ma dovrebbe essere: il codice del passaggio a una convivenza più consapevole e matura. L’accordo sui nomi rappresenta, infatti, la prova generale di quello che l’Alto Adige potrebbe diventare.
Prova generale riuscita male finora. Ma la coscienza di questo pericolo dovrebbe spingere tutti gli attori a riparare agli errori, a riempire i vuoti, a superare le rivincite. Perché se l’accordo fallisce, fallisce la politica. E se la politica fallisce, la sua società, noi italiani e tedeschi e ladini, siamo sconfitti con essa. Purtroppo, l’accordo è il risultato di due debolezze che s’i ncontrano.
La debolezza italiana del governo, che ha aperto il fronte come se volesse chiudere i conti con le pretese della popolazione di lingua tedesca, e ha finito cercando di guadagnare un margine di manovra per Berlusconi in Parlamento con la pattuglia della Svp. Partito per fare la guerra, Fitto è stato costretto dai problemi della maggioranza di centrodestra a siglare una pace che sembra uno scambio. Un ritratto coerente del governo Berlusconi: promesse molte, fatti pochi, pasticci ogni giorno. Il nostro ministro non ha considerato che aveva l’occasione per chiudere una fase storica per l’Alto Adige e aprirne un’altra nell’interesse di tutti, senza dimenticare la tutela della popolazione di lingua italiana.
A sua volta, la politica italiana in Alto Adige, il Pd al governo o il Pdl all’opposizione, non è riuscita a imprimere alla discussione un salto di qualità: ottenere che la questione fosse il frutto di un confronto reale, alto, in nome di un nuovo futuro. Già la delega del negoziato all’Avs e al Cai è stata una scelta debole, quasi si volesse sollevare la politica dal compito increscioso di mettere le mani in un conflitto identitario incandescente. Solo in un secondo momento, il vicepresidente Tommasini è riuscito a guadagnare una maggiore centralità nella vicenda, evitando forse che Durnwalder rispondesse con i fucili ai cannoni (iniziali) di Fitto, e si è mosso per tutelare il negoziato. Nel complesso, il quadro politico italiano è sembrato scavalcato dagli eventi e non ha avuto la prontezza di cogliere l’occasione per fare davvero la storia.
***
Tuttavia, la debolezza più seria è proprio quella di chi, in teoria, avrebbe incassato di più dallo squilibrio dell’accordo: la Svp. L’infelice battuta di Durnwalder sulla Vetta d’Italia che dovrebbe sparire, non è stata una prova di forza.
E’ stata una dichiarazione d’instabilità. Il maggiore partito del territorio, quello con la maggiore responsabilità di governo, che rappresenta la maggioranza della popolazione tedesca, e che dovrebbe essere in grado di assumere come proprio l’interesse generale, è diventato il partito della rivincita sul lago Rodella. Invece di assumersi la paternità e la responsabilità di aprire la strada a un tempo nuovo per l’intero Alto Adige, come terra della convivenza e del dialogo che si proponga come modello all’Europa, invece di impugnare questo simbolo, ha scelto di essere l’i nterprete del tempo vecchio, degli istinti di rivalsa. Mai come in questi giorni, Durnwalder non si è comportato come il presidente di tutti, ma ha agito come il presidente di una parte maggioritaria contro un’altra minoritaria.
La Svp si è condannata da sola a essere il partito che si fa dettare la linea dalle dichiarazioni della Klotz. Un partito senza strategia, ma con una paura che gli impedisce di gestire con coraggio il cambiamento. Quando si accetta, come ha fatto l’Svp, di parlare e agire come partito identitario si deve sapere che c’è sempre qualcuno più identitario di te, più a destra di te, più di pancia di te. E l’autodifesa improvvisata di Durnwalder ha finito per dare ragione alla Klotz, perché ha spostato il gioco proprio sul suo terreno, aprendo dei varchi anche alla sua destra interna.
***
La Svp mostra, così, il volto della crisi che si annida dietro una forza vulnerabile: una crisi prepolitica, in quanto nasce dall’incapacità del partito, e di parte del Tirolo di lingua tedesca, di leggere e interpretare la storia, di rispondere alla modernità globale che avanza, e che cambierà queste valli, come avverte il prof. Fazzi. Svp e politica italiana sono arretrate di fronte al progetto di un Alto Adige plurale, plurilingue, che vive e costruisce insieme il proprio futuro, senza accettare con coerenza la responsabilità di indicarlo alla società come progetto.
Questo è il compito della leadership: indicare la direzione. Anche se c’è un prezzo elettorale da pagare in qualche valle o in qualche quartiere italiano. Del resto, la Svp rischia di pagarlo ugualmente un prezzo: l’accusa di avere svenduto l’identità etnica, buona a tutte le latitudini, troverà ascoltatori. Ma verrà pagato per una furbizia non per un disegno. Dunque, è mancata l’ambizione di pensare alla storia e alle generazioni future.
E’ venuto meno l’orgoglio di dare un significato alle cose. Quando si scende sul terreno dell’autenticità si scende su un terreno pericoloso: non bastano le tattiche politiche se non si mostra di credere in un’idea, e di impegnare le proprie energie per realizzarla.
Paradossalmente, Fitto e Durnwalder hanno sbagliato insieme: prigionieri dei loro tatticismi, hanno rinunciato a credere in un ideale politico e morale. E a conquistarsi, per questo, la stima dei cittadini. Ma, come ci ricorda il prof. Fazzi, la storia siamo noi. Per quanto incompleto sia l’accordino sui toponimi, è diventato lo specchio nel quale ora vedremo di cosa siamo capaci. Spetta alla società premere perché la politica, tedesca e italiana, si dimostri all’altezza dei suoi doveri. Spetta ai cittadini rammentare alla classe dirigente che l’Alto Adige, italiano e tedesco, coltiva una speranza. E non vuole farla cadere.

FONTE: http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2010/0...-ideale-2428816

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The Italian Patriot
view post Posted on 24/11/2010, 12:20




Alto Adige: "via dall'Italia", Eva Klotz lancia un referendum per l'autodeterminazione nei comuni

BOLZANO. Ancora l'autodeterminazione. Questa volta si punta sui comuni. SüdTirol Freiheit lancia una campagna per l'autodecisione e lo fa adottando una esperienza avviata in Catalogna. Si lavora a livello locale, consultando i cittadini con una sorta di referendum porta a porta. Si partirà il 22 gennaio in Valle Aurina. Anticipa Sven Knoll: «Vogliamo allargarci in tutta la provincia». Il movimento di Eva Klotz e Sven Knoll ha avviato da tempo la raccolta di firme per chiedere la doppia cittadinanza italo-austriaca. Arriva ora la campagna sull'autodeterminazione, con la consultazione diretta dei cittadini nei comuni. «Il modello è quello sperimentato in Catalogna, dove una iniziativa partita da un piccolo comune si sta allargando a vista d'occhio con giornate di consultazioni dei cittadini», spiega il consigliere provinciale Knoll. Un esponente del movimento catalano arriverà in Valle Aurina per la prima serata informativa, che si terrà il 22 gennaio. SüdTiroler Freiheit chiederà ai cittadini se sono favorevoli che la popolazione sudtirolese si esprima sul diritto all'autodeterminazione. La Svp ha reagito subito, accusando il movimento di comportamento «irresponsabile», che mira a «creare illusioni» (così il segretario orgnizzativo Philipp Achammer). Knoll controbatte: «La Svp ha paura dell'opinione dei cittadini». Questo il meccanismo della consultazione. Dopo l'assemblea informativa del 22 gennaio in Valle Aurina, militanti della SüdTiroler Freiheit contatteranno i cittadini con punti informativi o addirittura con il porta porta. Verranno raccolte così le schede con il «sì» o «no» al quesito sull'autodeterminazione. Non si tratta dunque di una iniziativa ufficiale, ma di un sondaggio organizzato dal partito. Knoll precisa: «Sarà una operazione trasparente. Le liste elettorali ci consentono di evitare doppie votazioni». Dopo la Valle Aurina il partito punta ad allargare il raggio di azione: «C'è già interesse nel resto della Val Pusteria e in Val Venosta». L'obiettivo è aumentare la pressione politica: «Si discute molto di autodeterminazione. Abbiamo deciso di quantificare questo fenomeno. Credo che i risultati saranno buoni e allora diventerà per forza un tema politico». Ancora sulla Svp: «Le reazioni di panico della Svp sono espressione della goffaggine politica e dell'incapacità si assumersi finalmente la responsabilità per il futuro della nostra terra. Con monotonia, la Svp parla sempre di irresponsabilità quando qualcuno pensa ad un futuro per il Sudtirolo che vada oltre la "vacca sacra" dell'autonomia». Dietro le reazioni della Svp si nasconde piuttosto, è l'accusa, «la paura dei propri cittadini che, con un referendum potrebbero far emergere di preferire l'autodeterminazione ad un'autonomia morta». (fr.g.)

http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2010/1...-comuni-2806932
 
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view post Posted on 24/11/2010, 12:29
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Bisogna varare nuove leggi a difesa dell'unità, perchè è evidente che taluni stanno cercando in tutti i modi di spezzare il Paese.
 
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Char08
view post Posted on 24/11/2010, 13:53




CITAZIONE (Peppero @ 24/11/2010, 12:29) 
Bisogna varare nuove leggi a difesa dell'unità, perchè è evidente che taluni stanno cercando in tutti i modi di spezzare il Paese.

Accordo, nuove leggi a difesa dell'Unità......!!!!!! Hai regione bene.........
 
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Haxeln
view post Posted on 27/11/2010, 14:48




si anche io, più che altro che miri a ledere le intenzioni leghiste e meridionaliste
 
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Il Littore
view post Posted on 27/11/2010, 16:26




Quante seghe mentali si fanno questi indipendentisti altoatesini.
 
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jetty
view post Posted on 11/2/2011, 21:06




CITAZIONE (artsky @ 8/8/2010, 22:23) 
Non sopporto che gli altoatesini non sappiano parlare italiano e soprattutto disprezzino chi non è della loro regione.

La lingua diversa ce l'abbiamo tutti, ad esempio io non capisco una parola di questo inno www.youtube.com/watch?v=Wcgt-0zLTlI eppure veneti e sardi hanno combattuto fianco a fianco nella prima guerra mondiale.


Sento continuamente discorsi che dicono:
Noi abbiamo una lingua diversa, una cultura diversa.

Allora dovrebbero chiudersi nel loro territorio, ridare i soldi allo stato e chiudere le frontiere.


Ma ricordiamo bene che se non fosse per i turisti "italiani" che ogni anno vanno in alto adige, adesso, sarebbero a raccogliere patate invece di minacciare e rivendicare "la loro finta identità" su internet

Il problema non è che rivendicano la loro identità su internet , mai sentito parlare degli schùtzen?

Comunque ne avevo già parlato , sono xenofobi e razzisti si vantano di essere la parte mancante per la riunificazione del tirolo e rompono sempre le scatole in continue manifestazioni (anche se da un pò non si fanno più sentire).
 
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view post Posted on 12/2/2011, 12:02
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CITAZIONE (jetty @ 11/2/2011, 21:06) 
Il problema non è che rivendicano la loro identità su internet , mai sentito parlare degli schùtzen?

Comunque ne avevo già parlato , sono xenofobi e razzisti si vantano di essere la parte mancante per la riunificazione del tirolo e rompono sempre le scatole in continue manifestazioni (anche se da un pò non si fanno più sentire).

Buono a sapersi. Per curiosità, che rapporto c'è tra gli schutzen e i ladini? Vanno daccordo?
 
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The Italian Patriot
view post Posted on 19/3/2011, 11:04




Alto Adige, niente inno di Mameli prima della partita: multato il presidente del Naturno

Il dirigente della società calcistica meranese aveva cambiato idea all'ultimo istante: deferito dall'arbitro

BOLZANO. Nel campionato di Eccellenza, il giudice sportivo ha inflitto una multa di 100 euro al Naturno «per aver disatteso (domenica scorsa, ndr) la disposizione che prevedeva l'esecuzione dell'inno nazionale in onore del 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia.

Vengono inoltre, con iter adeguato, inviati alla Procura Federale i documenti arbitrali perché vengano accertati, in capo al Presidente della società Naturno, Dietmar Hofer, eventuali comportamenti lesivi dell'onorabilità dell'arbitro».

Dietmar Hofer è stato al centro di una vicenda grottesca. Alla vigilia della partita in casa con la trentina (e italiana) Comano, aveva annunciato che, lui, sudtirolese, avrebbe fatto suonare l'inno di Mamemli, come indicato dal Coni e dalla Federazione italiana gioco calcio.

«Rispetterò le direttive nazionali - aveva giurato qualche giorno prima -: ho procurato l'impianto e mi sono pure scaricato l'inno di Mameli da internet».
La notizia viene pubblicata dall'Alto Adige: Hofer in qualche modo sfida il Landeshauptmann Luis Durnwalder e il diktat: «non festeggiare». Hofer si discosta dalla posizione della stragrande maggioranza delle società sportive tedesche che non ci pensano nemmeno a far risuonare sui campi «Fratelli d'Italia».

Dimostra una certo coraggio e la sua decisione fa notizia. Ma come si sa la notte poi, porta consiglio e le cose possono essere cambiate in pochi istanti.
Ed infatti tra sabato e domenica, Hofer cambia idea. Non è chiaro se di testa sua o per pressioni subite. La domenica mattina, sul campo del Naturno, niente inno italiano.
Contrordine kameraden, marcia-indietro, retromarsch.

Le pressioni, unite alla preoccupazione di essere una mosca bianca tra i presidenti delle squadre sudtirolesi, hanno prevalso su qualsiasi altra considerazione. Hofer è sceso in campo, ha parlato con l'arbitro - a cui aveva in precedenza comunicato l'esecuzione dell'inno - ha spiegato di aver cambiato e idea.

L'arbitro ha preso nota, ed ha mandato una segnalazione alla federazione calcio. Ieri il pronunciamento del giudice sportivo. Domanda: perché è stato multato solo Hoferma, visto che sono decine in Alto Adige, le società che tra venerdì e domenica hanno fatto altrettanto?

La sanzione sarebbe scaturita proprio dal comportamento contraddittorio del presidente del Naturno.

Hofer ha annunciato ufficialmente all'arbitro la volontà di eseguire l'inno. L'arbitro è stato quindi «costretto» a segnalare alle autorità sportive il mancato rispetto di un impegno preso dalla società tramite il suo presidente. Sugli altri campi della periferia il problema non si è posto semplicemente perché a nessuno è mai passato per il cervello di eseguire l'inno di Mameli. E nessun arbitro ha ritenuto opportuno segnalarlo.

Sulla vicenda interviene ancora una volta il governatore Luis Durnwalder, il quale sottolinea che "la Costituzione non prevede l'esecuzione dell'inno di Mameli prima delle partite".

18 marzo 2011
http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2011/0...naturno-3715021
 
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Pandrea
view post Posted on 19/3/2011, 14:01




Pigliati questo, pezzo di *****

durnwalder vattene in Austria, nazi...onalista mancato
 
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Van Hanegem
view post Posted on 19/3/2011, 14:13




Questo Durnwaller sembra anteporre il criterio razziale a quello della cittadinanza... tipico dei nazisti.
 
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jetty
view post Posted on 19/3/2011, 20:05




sbirciando su internet informazioni sul tirolo ho trovato questa provocazione di wikipedia che dice che il tirolo compreso il trentino alto adige è austriaco!!!!!!

http://it.wikipedia.org/wiki/Tirolo

non vi sembra una provocazione anche a voi?
 
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The Italian Patriot
view post Posted on 19/3/2011, 21:19




provocazione politica: si.
provocazione geografica:no.
 
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view post Posted on 19/3/2011, 21:32
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Sì, provocazione sino a un certo punto, se consideriamo che su wikipedia c'è di tutto, pure l'inesistente Padania, Gardaland, il regno di Mu etc... jetty non ti dar pensiero di ciò che dicono (o se ti turba, cambiane il contenuto ;) ) Ci sono persone che preferiscono consultare altre fonti, magari più attendibili e meno politicizzate di wikipedia...
 
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view post Posted on 19/3/2011, 21:36

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CITAZIONE (Peppero @ 12/2/2011, 12:02) 
CITAZIONE (jetty @ 11/2/2011, 21:06) 
Il problema non è che rivendicano la loro identità su internet , mai sentito parlare degli schùtzen?

Comunque ne avevo già parlato , sono xenofobi e razzisti si vantano di essere la parte mancante per la riunificazione del tirolo e rompono sempre le scatole in continue manifestazioni (anche se da un pò non si fanno più sentire).

Buono a sapersi. Per curiosità, che rapporto c'è tra gli schutzen e i ladini? Vanno daccordo?

Purtroppo è passata l'idea dell'italiano fascista e discriminatore, e i ladini si sono apparentemente dimenticati che se sono ridotti ad un cencio è per le discriminazioni secolari tedesche, di quelli stessi schutzen in prima linea, non certo per 20 anni di fascismo. Inoltre hanno altresì dimenticato, come i romanci di Svizzera del resto, che la loro lingua è affine all'italiano, e rischiederebbe meno l'estinzione se invece di farsi strangolare nell'interessato abbraccio germanico, se affiancasse all'elemento culturale italiano, ma non lo fanno.
 
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159 replies since 23/7/2010, 11:27   3471 views
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