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Il genocidio asburgico. 1866-1918, Come il governo di Vienna progettò e portò a compimento un genocidio di Italiani

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Rinascimento
view post Posted on 4/1/2011, 14:27




Il cosiddetto impero austriaco (austro-ungarico, ovvero Austria-Ungheria, dopo il 1866) si è reso responsabile nei confronti della nazione italiana di una gran quantità di persecuzioni, abusi e violenze, non solo durante gli anni del Risorgimento e dell'Unità.
È noto come esso abbia contribuito in modo decisivo a perpetuare a lungo lo stato di divisione dell’Italia, il possesso coloniale d’ampi suoi territori sotto dominio straniero, la condizione di sfruttamento economico, repressione culturale, oppressione politica e discriminazione etnica dei suoi sudditi italiani. È invece meno conosciuto come esso abbia progettato e portato a compimento dopo il 1866 un genocidio, nell'accezione di snazionalizzazione forzata, a danno degli Italiani residenti nei propri possedimenti.



Una valutazione obiettiva e veritiera della natura dell’impero asburgico, fondato sul principio dell’egemonia dell’elemento etnico austriaco, può essere introdotta ricordando la verbalizzazione della decisione imperiale espressa nel Consiglio dei ministri il 12 novembre 1866, tenutosi sotto le presidenza dell’Imperatore Francesco Giuseppe, dopo la conclusione della III guerra d'indipendenza (detta da alcuni guerra austro-prussiana). Il verbale della riunione recita testualmente:
Sua maestà ha espresso il preciso ordine che si agisca in modo deciso contro l’influenza degli elementi italiani ancora presenti in alcune regioni della Corona e, occupando opportunamente i posti degli impiegati pubblici, giudiziari, dei maestri come pure con l’influenza della stampa, si operi nel Tirolo del Sud, in Dalmazia e sul Litorale per la germanizzazione e la slavizzazione di detti territori a seconda delle circostanze, con energia e senza riguardo alcuno” [cfr. Luciano Monzali, "Italiani di Dalmazia", Firenze 2004, p. 69; Angelo Filipuzzi (a cura di), “La campagna del 1866 nei documenti militari austriaci: operazioni terrestri”, Padova 1966, pp. 396].
La citazione della decisione imperiale di Francesco Giuseppe di compiere una pulizia etnica contro gli Italiani in Trentino-Alto Adige, Venezia Giulia, Dalmazia, si può reperire in Die Protokolle des Österreichischen Ministerrates 1848/1867. V Abteilung: Die Ministerien Rainer und Mensdorff. VI Abteilung: Das Ministerium Belcredi, Wien, Österreichischer Bundesverlag für Unterricht, Wissenschaft und Kunst 1971; la citazione compare alla Sezione VI, vol. 2, seduta del 12 novembre 1866, p. 297.
La citazione in tedesco compare in un paragrafo intitolato "Misure contro l’elemento italiano in alcuni territori della Corona", ossia "Maßregeln gegen das italienische Element in einigen Kronländern": “Se. Majestät sprach den bestimmten Befehl aus, daß auf die entschiedenste Art dem Einflusse des in einigen Kronländern noch vorhandenen italienischen Elementes entgegengetreten und durch geeignete Besetzung der Stellen von politischen, Gerichtsbeamten, Lehrern sowie durch den Einfluß der Presse in Südtirol, Dalmatien und dem Küstenlande auf die Germanisierung oder Slawisierung der betreffenden Landesteile je nach Umständen mit aller Energie und ohne alle Rücksicht hingearbeitet werde. Se. Majestät legt es allen Zentralstellen als strenge Pflicht auf, in diesem Sinne planmäßig vorzugehen” Tale brano si chiude con il richiamo a tutti gli uffici centrali del dovere rigoroso di procedere a quanto ordinato, secondo la volontà dell'imperatore.
La decisione governativa, presa al più livello dall’imperatore Francesco Giuseppe e dal suo consiglio, di procedere a germanizzare e slavizzare (ovvero a procedere a germanizzazione e slavizzazione) le regioni a popolamento italiano, Trentino, Venezia Giulia e Dalmazia, “con energia e senza riguardo alcuna”, attesta in maniera inequivocabile la natura discriminatoria ed oppressiva dell’impero asburgico nei confronti della minoranza italiana: si ricordi comunque come questo sia solo un esempio fra i molti della politica anti-italiana dell’Austria.
Tale atto di governo, preso direttamente dall’imperatore stesso, esprimeva la chiara volontà di condurre ad un genocidio antitaliano (non nel senso di sterminio fisico, quanto di cancellazione dell'identità nazionale e culturale, che avrebbe portato appunto alla "morte di un popolo" tramite snazionalizzazione forzata e pulizia etnica), il quale fu poi effettivamente realizzato in Dalmazia (i censimenti austriaci segnalano in pochi la diminuzione del gruppo etnico italiano da quasi il 20% a poco più del 2%) ed intrapreso in Venezia Giulia e Trentino: soltanto la guerra e la vittoria italiana poterono impedire che anche in queste due ultime regione la presenza italiana fosse cancellata, come era avvenuto in quella dàlmata, in cui si attuò una slavizzazione rapida ed intensa.
Si trattò pertanto di un genocidio socio-culturale od etnocidio, inteso come distruzione del senso d'identità e del patrimonio culturale d'un gruppo etnico.
(http://dizionari.hoepli.it/Dizionario_Ital...Query=etnocidio)



Questo progetto, elaborato consapevolmente dalle più alte autorità dell’impero asburgico e per manifesta volontà di Francesco Giuseppe stesso, fu poi sviluppato contro gli Italiani con una pluralità di modi. Le posteriori misure contro gli Italiani si susseguirono dal 1866 sino al 1918 e furono diverse a seconda dei luoghi, dei tempi e delle autorità (civili o militari, centrali o locali) che le promossero. Esse però seguirono tutte il solco tracciato da una sostanziale ostilità del ceto dirigente austriaco verso gli Italiani:
1) espulsioni di massa (oltre 35.000 espulsi dalla sola Venezia Giulia nei soli primi anni del Novecento, fra cui moltissimi provenienti da Trieste. Spiccarono i decreti Hohenlohe, dal nome del governatore di Trieste, appunto principe di Hohenlohe). Molti altri Italiani, sudditi asburgici, furono invece ridotti all'espatrio volontario.
2) deportazione in campi di concentramento (un numero oscillate fra 100.000 e 200.000, a seconda delle stime, di deportati durante la prima guerra mondiale, in particolare dal Trentino e dall'Istria. Famigerati divennero i nomi di lager come Katzenau, Wagna, Tapiosuli, Gollersdorf,Mitterndorf, Fischa, Mistelbach,Pottendorf, Braunau Am Inn, Beutschbrod, Traunstein, Gmund, Liebnitz,)
3) impiego di squadracce di nazionalisti Slavi nell’esercizio massivo della violenza contro gli Italiani (con innumerevoli di atti di violenza, attentati, aggressioni, omicidi ecc. Queste azioni incontrarono spesso la sostanziale tolleranza delle autorità o comunque non furono represse con efficacia)
4) repressione poliziesca
5) immigrazione di Slavi e Tedeschi nei territori italiani favorita dalle autorità imperiali, per favorire la progressiva "sommersione" degli autoctoni Italiani.
6) germanizzazione e slavizzazione scolastica e culturale (chiusura delle scuole italiane, cancellazione della toponomastica ed onomastiche italiane, proibizione della cultura italiana in ogni sua forma: fu molto grave in particolare la questione scolastica in Dalmazia)
7) privazione o limitazione dei diritti politici (le elezioni in Dalmazia videro pesantissimi brogli a favore dei nazionalisti slavi; comuni retti da Italiani furono sciolti dalle autorità austriache ecc.)
8) limitazione dei diritti civili (scioglimento d'associazioni politiche, culturali, sindacali, persone arrestate o condannate per futili motivi ecc.), formalmente motivato di solito dal pretesto della lotta all'irredentismo.

Il nazionalismo slavo fu favorito a discapito degli Italiani sudditi asburgici, sino a giungere a concepire il progetto del cosiddetto "trialismo", che avrebbe dovuto portare ad un "regno" autonomo degli Slavi del sud, accanto ad Austria ed Ungheria, naturalmente nell'ambito della struttura imperiale. Conobbe una certa diffusione anche il razzismo verso gli Italiani.
Esiste al riguardo un abbondante materiale, sia nelle fonti dell'epoca, sia nella storiografia.


















P.S.
Esistono anche altri siti e blog che parlano di questi stessi temi.

http://irredentismo.forumfree.it/?t=53302175

http://sarcastycon3.wordpress.com/2010/09/...io-in-dalmazia/

https://digilander.libero.it/nvg/docRustia.html


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Edited by Rinascimento - 13/8/2012, 13:04
 
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GIUSEPPE MAZZINI
view post Posted on 4/1/2011, 15:11




e pensare che sul web cè gente che rimpiange il 'multiculturalismo asburgico'.....i sogni sono diversi dalla realta.....
 
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Rinascimento
view post Posted on 4/1/2011, 16:52




Il multiculturalismo asburgico è una creazione mitologica, respinta dalla maggior parte degli storici,che ben sanno come quell'impero fosse una costruzione imperniata sull'egemonia nell'elemento austriaco e sulla politica del divide et impera. Non per nulla Giuseppe Mazzini parlava dell'Austria come di un mostro divoratore di popoli.
Nella sua ultima fase, è d'altronde noto come esso perseguisse il cosiddetto progetto trialistico, che voleva condurre ad un'alleanza delle classi dirigenti dell'impero con gli Slavi del sud (Sloveni e Croati nella fattispecie), a scapito dell'elemento italiano.


IL GENOCIDIO ASBURGICO DEGLI ITALIANI IN DALMAZIA
Fra gli altri, Luciano Monzali ha documentato nel suo recente studio “Italiani di Dalmazia : dal Risorgimento alla grande guerra” Firenze : Le lettere, 2004) come tale politica abbia compiuto un'operazione di snazionalizzazione in Dalmazia.

Gli Italiani avevano rappresentato per secoli in terra dàlmata la maggioranza assoluta nelle isole, sulle coste e nelle città, nonché la maggioranza relativa fra le moltissime etnie che popolavano la regione. Ancora, erano rimaste compattamente italiane sino al trattato di Campoformio le autorità politiche, l’economia e la cultura.
Già nel secolo XVIII era iniziato un declino della presenza italiana in Dalmazia, dovuto alla differente crescita demografica: tuttavia, ancora ad inizio dell’Ottocento gli italiani dàlmati erano circa il 30% del totale degli abitanti.
Il dominio austriaco determinò a partire dalla sua imposizione nel 1815 un rapido ed irreversibile tracollo della presenza italiana. Fu un genocidio silenzioso, documentato dagli stessi censimenti austriaci
1845 - 19.7%
1865 - 12,5%
1869 - 10,8%
1880 - 5,8%
1890 - 3,1%
1900 - 2,6%
1910 - 2,7%
Dopo il 1866, i numerosi casi di violenze compiuti da Slavi contro Italiani nella Dalmazia, per nulla repressi, se non favoriti, dal governo austriaco, provocarono un primo massiccio afflusso di profughi dalla regione. La Dalmazia, regione in cui la presenza latina aveva oltre due millenni di storia, luogo di rifugio per i latini dell’Illiria che nel VII secolo d. C. presero a fuggire dinanzi all’invasione slava, plurisecolare possedimento veneziano, vedeva ancora nel 1866 una folta presenza di Italiani: l’azione congiunta della persecuzione austriaca condotta per così dire “dall’alto” e di quella degli Slavi compiuta “dal basso” e favorita dalla connivenza delle autorità asburgiche non lasciò scampò agli Italiani, che dovettero per lo più fuggire in Italia. I pochi rimasti dovettero abbandonare le campagne e l’entroterra e rifugiarsi nelle città della costa (Zara, Spalato, Ragusa, Cattaro, le principali, oltre a numerose altre minori) e nelle isole antistanti, in cui conservavano ancora una buona consistenza numerica. Rimase celebre la figura di Antonio Bajamonti, sindaco di Spalato che invano cercò d’opporsi alla metodica distruzione della italianità dalmata stretta fra l’incudine del governo asburgico ed il martello degli Slavi. Una sua frase, pronunciata nel 1888, rimase famosa: A noi Italiani di Dalmazia non resta che soffrire.

Edited by Rinascimento - 25/7/2012, 17:01
 
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view post Posted on 4/1/2011, 19:40

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Che ora su wikipedia è citato come uomo politico croato :azz:
 
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Italoromano
view post Posted on 4/1/2011, 21:13




CITAZIONE (dardanide @ 4/1/2011, 19:40) 
Che ora su wikipedia è citato come uomo politico croato :azz:

_____________________________________________



Wiki andrebbe presa con due lunghe e robuste pinze, già... ;)

p.s. Direi peraltro che il fenomeno dettagliatamente segnalatoci dall'amico Rinascimento aveva già fatto registrare dei significativi antefatti:o abbiam già dimenticato che a reprimere nel sangue la Repubblica Veneziana fu la soldataglia croata di Jelacic, nell'agosto 1849?
 
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Rinascimento
view post Posted on 4/1/2011, 22:29




QUOTE (Italoromano @ 4/1/2011, 21:13) 
QUOTE (dardanide @ 4/1/2011, 19:40) 
Che ora su wikipedia è citato come uomo politico croato :azz:

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Wiki andrebbe presa con due lunghe e robuste pinze, già... ;)

p.s. Direi peraltro che il fenomeno dettagliatamente segnalatoci dall'amico Rinascimento aveva già fatto registrare dei significativi antefatti:o abbiam già dimenticato che a reprimere nel sangue la Repubblica Veneziana fu la soldataglia croata di Jelacic, nell'agosto 1849?

Anzitutto ringrazio tutti gli amici che sono qui intervenuti.

Al brano sopra citato, voglio aggiungere che purtroppo i Croati tendono a croatizzare l'intera storia della Dalmazia. Questa regione, in cui gli Italiani hanno rappresentato sino al secolo XIX la classe dirigente politica, il nerbo dell'economia e soprattutto il mondo culturale, è stata quindi in prevalenza italiana sino all'occupazione austriaca.
I Croati, che poi se ne sono impossessati, hanno preso a riscrivere sistematicamente la storia, croatizzando tutti i politici, letterati, filosofi, artisti italiani di Dalmazia, ovvero la stragrande maggioranza degli uomini illustri prodotti da quella terra.
Quello di Antonio Baiamonti è purtroppo soltanto uno dei molti casi di questo stravolgimento della storia.

In quanto a ciò che ha ricordato l'amico Italoromano, è anch'esso purtroppo vero. Anzi, le soldatesche croate e slovene si distinsero per tutte le guerre risorgimentali in ferocia contro le popolazioni civili italiane: a Milano durante la Cinque Giornate, a Brescia (dove, fra l'altro, bruciarono vivo il patriota Carlo Zima), a Venezia, nel Veneto insorto, in Toscana ecc. ecc.
 
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Italoromano
view post Posted on 5/1/2011, 01:07




Questo perchè sostanzialmente la minoranza italiana veniva generalmente ritenuta una sorta di quinta colonna cospiratrice e disgregatrice, quasi una "razza sovversiva" per antonomasia...anche il tanto strombazzato progetto riformatore dell'Impero, di cui era convinto propugnatore Francesco Ferdinando, in realtà poi si risolveva in una triplicizzazione della Duplice Monarchia, elevando l'elemento serbo-croato al rango di quelli teutonico e magiaro; progetto dal quale l'elemento italiano veniva sostanzialmente escluso (e financo declassato, aggiungerei).
Non è così, più o meno, caro Rinascimento?

Quanto alla furia croata abbattutasi sulle popolazioni italiche del NordEst nel 1849 bisogna purtroppo anche ricordare che il buon Cecco Beppe aveva contratto un bel debito di gratitudine con Jelacic che, insieme a Radetzky, aveva di fatto salvato, colle sue truppe croate, il traballante trono imperiale, apparso lungamente in balia degli spifferi rivoluzionari interni nel corso del fatidico - a partire dall'abbandono del Metternich, letteralmente destituito a furor di popolo - 1848.
 
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Rinascimento
view post Posted on 5/1/2011, 16:51




QUOTE (Italoromano @ 5/1/2011, 01:07) 
Questo perchè sostanzialmente la minoranza italiana veniva generalmente ritenuta una sorta di quinta colonna cospiratrice e disgregatrice, quasi una "razza sovversiva" per antonomasia...anche il tanto strombazzato progetto riformatore dell'Impero, di cui era convinto propugnatore Francesco Ferdinando, in realtà poi si risolveva in una triplicizzazione della Duplice Monarchia, elevando l'elemento serbo-croato al rango di quelli teutonico e magiaro; progetto dal quale l'elemento italiano veniva sostanzialmente escluso (e financo declassato, aggiungerei).
Non è così, più o meno, caro Rinascimento?

Quanto alla furia croata abbattutasi sulle popolazioni italiche del NordEst nel 1849 bisogna purtroppo anche ricordare che il buon Cecco Beppe aveva contratto un bel debito di gratitudine con Jelacic che, insieme a Radetzky, aveva di fatto salvato, colle sue truppe croate, il traballante trono imperiale, apparso lungamente in balia degli spifferi rivoluzionari interni nel corso del fatidico - a partire dall'abbandono del Metternich, letteralmente destituito a furor di popolo - 1848.

Non si può che essere d'accordo, caro Italoromano, con quanto tu scrivi. L'impero asburgico andava elaborando il progetto cosiddetto del "trialismo", che proponeva di costruire un terzo regno, quello della Slavia, accanto a quelli d'Austria ed Ungheria. A pagarne le spese sarebbero stati proprio gli Italiani, di cui era prevista la cancellazione.



IL PROGETTO DEL TRIALISMO. IL GOVERNO IMPERIALE APPOGGIA IL NAZIONALISMO SLAVO A SCAPITO DEGLI ITALIANI
Era parte del generale programma di Vienna di slavizzare a forza la Venezia Giulia e la Dalmazia, in conformità al progetto cosiddetto “trialistico”, che voleva affiancare al regno austriaco ed a quello ungherese un terzo “regno”, quello degli “Slavi del sud”. I sacrificati sarebbero stati naturalmente gli Italiani, i quali sarebbero finiti inglobati in questo “regno” contro la loro volontà e sottoposti ad una slavizzazione forzata.
Il nazionalismo slavo fu infatti blandito e favorito in ogni modo, al fine di meglio legare all’impero le sorti dei popoli sloveno e croato, ed il governo austriaco coltivò il progetto di fare di Trieste la capitale del “terzo regno”, quello degli Slavi del sud, appunto de-italianizzandola e slavizzandola. Per farla breve, il governo viennese progettava di comprarsi l’appoggio degli Sloveni e Croati concedendogli diritti e poteri che sarebbero stati negati agli Italiani, e discriminando questi ultimi.
L’accordo di Mürsteg dell’ ottobre 1903 fra Austria e Russia per la sistemazione dei Balcani in caso di scomparsa della Turchia europea. L’accordo di Mürsteg, concluso tra l’Austria e la Russia, in contrasto con le aspirazioni autonomistiche dei popoli balcanici, stabiliva la divisone della Balcania Turca in due sfere d’influenza, una russa e l’altra austriaca. L’Arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono designato di Francesco Giuseppe e di fatto all’epoca reggente (causa l’età dell’imperatore regnante), aveva il progetto di creare una terza monarchia nell’impero, accanto a quella di Austria ed Ungheria: la Slavia danubiana. I territori italiani di Venezia Giulia e Dalmazia avrebbero dovuto essere slavizzati ed inglobati in questo nuovo “regno”, in cui gli slavi del sud avrebbero avuto parità politica coi tedeschi e gli ungheresi, mentre gli italiani sarebbero dovuti sparire o ridursi ad una minoranza discriminata ed emarginata.

La propaganda asburgica ebbe successo presso Sloveni e Croati nel predicare l’odio contro l’elemento italiano e nel sobillare il loro nazionalismo e la loro xenofobia. Oltre alle estesissime persecuzioni contro gli Italiani nel periodo 1866-1914, organizzate dal governo viennese e supportate attivamente dai nazionalisti Sloveni e Croati, le stesse battaglie sull’Isonzo durante la Prima Guerra Mondiale misero in evidenza con quale ferocia gli slavi arruolati nell’esercito austriaco uccidevano o torturavano i prigionieri italiani, o compivano scempi sui cadaveri dei caduti. Un grande studioso come Piero Pieri, il maggior storico militare italiano e combattente durante la Prima Guerra mondiale, ricorda come la propaganda austriaca trovò buona accoglienza presso Sloveni e Croati, spingendoli ancora di più ad odiare gli Italiani.

Il nazionalismo sloveno e croato, formatosi durante il periodo asburgico e con l'appoggio del governo, che se ne serviva per erodere gli spazi della popolazione italiana della Venezia Giulia, nel primo dopoguerra non fece che proseguire, con gli stessi uomini e le stesse idee, quello che era stato formulato nell'originario progetto "trialistico".
Le modalità medesime non furono poi differenti, poiché il governo jugo-slavo, come prima aveva fatto quello asburgico, proseguì la pulizia etnica in Dalmazia, operata con la violenza, mentre in Venezia Giulia si rese responsabile di una estesa campagna terroristica, compiuta per il tramite di organizzazioni para-militari costituite e dirette dall'esercito jugoslavo stesso.

 
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AzzurroItalia
view post Posted on 5/1/2011, 19:44




Beh, leggendo queste interessanti documentazioni, viene da pensare che alla fin fine nel macabro gioco di accuse a ritroso tra Slavi e Italiani, su chi è stato il primo violatore e chi perpetrava crimini solo come misura di difesa nelle terre orientali, sembrerebbe di capire che la resistenza era Italiana e l'aggressione slava.
 
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Italoromano
view post Posted on 6/1/2011, 00:51




Anche l'occupazione (1878) ed annessione (1908) della Bosnia-Erzegovina, già provincia ottomana, si inserisce nel quadro ampiamente delineato da Rinascimento, ossia quello di creare appunto una sorta di Triplice Monarchia.
 
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GIUSEPPE MAZZINI
view post Posted on 6/1/2011, 12:27




bisogna pure dire ce perlomeno la corrente piu conservatrice a corte(sia l'imeratore francesco giuseppe che i militari ) non vedevano tanto di buon occhio il tentativo dell'arciduca di riorganizzare la duplice monarchia in triplice
 
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Rinascimento
view post Posted on 6/1/2011, 15:12




QUOTE (GIUSEPPE MAZZINI @ 6/1/2011, 12:27) 
bisogna pure dire ce perlomeno la corrente piu conservatrice a corte(sia l'imeratore francesco giuseppe che i militari ) non vedevano tanto di buon occhio il tentativo dell'arciduca di riorganizzare la duplice monarchia in triplice

E' vero che esistevano minoranze consistenti dell'apparato di potere asburgico che si opponevano al progetto trialistico. Esse però erano forti soprattutto fra gli Ungheresi, che avrebbero visto ridimensionato il proprio regno.
L'idea del trialismo era stata, malgrado le resistenze di alcuni, accolta ai vertici stessi dello stato asburgico, tanto che il suo massimo sostenitore era l'arciduca Ferdinando, erede al trono designato e di fatto reggente dell'impero (Francesco Giuseppe, molto vecchio, era ormai una figura poco più che simbolica).

D'altronde, al di là del trialismo in senso stretto, la politica filo-slava ed anti-italiana degli Asburgo risaliva già ad inizio del secolo XIX, prima che nel 1866 Francesco Giuseppe formulasse in modo esplicito il suo piano di pulizia etnica contro gli Italiani e prima che si passasse alla graduale attuazione del piano trialistico.
 
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GIUSEPPE MAZZINI
view post Posted on 6/1/2011, 15:52




a su quello non avevo dubbi,piu che probabile...il risogimento italiano è stato senza dubbio la condanna a morte (insieme a quello tedesco) dell'impero austro-ungarico
 
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view post Posted on 6/1/2011, 17:25
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Complimenti Risorgimento, anche se ne ammiro le conquiste culturali (Godel, Musil, Freud, Klimt....),ogni tanto è necessario dare una bella rinfrescata ai nostalgici di Cecco Beppe riguardo i danni che l'"Austria felix" ha provocato a noi italiani ....
 
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AzzurroItalia
view post Posted on 6/1/2011, 17:56




CITAZIONE (Italoromano @ 4/1/2011, 21:13) 
CITAZIONE (dardanide @ 4/1/2011, 19:40) 
Che ora su wikipedia è citato come uomo politico croato :azz:

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Wiki andrebbe presa con due lunghe e robuste pinze, già... ;)

Oltretutto a me ha sempre dato l'idea di essere quello strumento di controllo che Orwell ha descritto in 1984. Se ci fate caso, wikipedia accetta i liberi contributi solo finchè questi non entrano in contrasto con quello che, su un qualunque argomento, i "controllori" del sito vogliono che venga riportato. Per il modo in cui essa è strutturata e controllata dall'alto, wikipedia permette proprio quelle manipolazioni della storia e della verità profetizzate dallo scrittore britannico.
 
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