Forum Patriottismo - Patria, Nazione, Irredentismo, Italia, Tradizione, Storia, Geografia, Cultura, Politica, Attualità, Società

Il genocidio asburgico. 1866-1918, Come il governo di Vienna progettò e portò a compimento un genocidio di Italiani

« Older   Newer »
  Share  
Rinascimento
view post Posted on 9/1/2011, 13:31 by: Rinascimento




I DECRETI HOHENLOHE: ESPULSIONI DI MASSA DI ITALIANI
Il luogotenente asburgico di Trieste, ovvero il suo governatore, il principe Konrad Hohenlohe (1863-1918), il 21 agosto 1913 aveva emanato i decreti “contro le ingerenze straniere”, i quali imponevano il licenziamento di tutti gli Italiani che lavorassero per il Comune di Trieste. Le espulsioni ordinate da questo principe sono ben note ed appaiono confermate anche dalla letteratura storiografica in lingua tedesca, come ad esempio la voce enciclopedica dell’Accademia Austriaca delle Scienze. http://epub.oeaw.ac.at:8000/oebl/oebl_H/Ho...d_1863_1918.xml.
Il 1 settembre dello stesso anno i nazionalisti slavi ed i partigiani del luogotenente fecero assieme un comizio contro l’Italia, per poi tenere una manifestazione al grido di “Viva Hohenlohe! Abbasso l’Italia! Gli Italiani al mare!”, tentando poi di assalire lo stesso Consolato italiano.
Scrive Attilio Tamaro nel suo libro “Le condizioni degli italiani soggetti all'Austria nella Venezia Giulia e nella Dalmazia”, (Roma, G. Bertero, 1915): “Quanto alla questione dei regnicoli, essa ebbe un momento di celebrità internazionale quando i decreti del luogotenente Hohenlohe, che imposero nell'agosto 1913 al Municipio triestino di licenziare gli impiegati italiani che non fossero sudditi austriaci, suscitarono un conflitto italo-austriaco. Quei decreti però non furono che un episodio d'un sistema minutamente e accanitamente applicato allo scopo di allontanare operai e impiegati italiani e rendere vacante una grande quantità di posti." Infatti avveniva che, non potendosi trovare tra gli Italiani soggetti tutti gli elementi necessari, molti di quei posti erano poi affidati ai Slavi. Così avvenivano di continuo "ingiustificate espulsioni di regnicoli, per le quali si ricorreva ai più ai più inverosimili pretesti". Il Tamaro riporta alcune cifre ricordando, "che le espulsioni da Trieste, soltanto via Cormons e via Cervignano, nel 1912 furono 711, nel 1913 e nel 1914 in. media 50 alla settimana. Per via di mare furono quasi altrettante. Fu questo certamente uno degli espedienti più arditi e più efficaci della slavizzazione artificiale.”
Uno fra i maggiori storici italiani, Ernesto Sestan, egli stesso originario dell’Istria (nativo di Albona) commenta i decreti Hohenlohe nella sua opera Venezia Giulia. Lineamenti di una storia etnica e culturale, (Udine 1997, p. 93). Egli fa notare come il governo austriaco favorisse in ogni modo l’immigrazione slava dalle regioni contadine della Slovenia e della Croazia nel grande centro urbano, industriale e commerciale di Trieste, ma come al tempo stesso sbarrasse la strada al movimento migratorio italiano. La città triestina, italiana da sempre, vedeva così erodere la propria italianità dal movimento d’immigrazione slavo, senza poter da sola crescere demograficamente in modo corrispettivo:
“Avrebbe dovuto attingere da più lontano, nelle popolazioni del Friuli e della Carnia; e infatti ne venivano; ma queste portavano con sé il punto di svantaggio di avere la cittadinanza del regno d’Italia", cosicché le autorità austriache quando lo ritenevano opportuno, intervenivano "con provvedimenti di sfratto forzoso, con i più futili pretesti; 35 mila circa sarebbero state queste espulsioni di italiani regnicoli nel decennio dal 1903 al 1913, fino cioè ai famosi decreti del luogotenente di Trieste principe Corrado di Hohenlohe”.
Soltanto gli Italiani espulsi con questi decreti furono quindi almeno 35.000 nel solo periodo compreso fra il 1903 ed il 1913. Questi decreti, che imponevano l’espulsione degli Italiani che non avessero cittadinanza austriaca, erano per di più del tutto illegali secondo le norme stesse dello stato asburgico, oltre ad essere in palese contrasto con l’alleanza all’epoca ancora esistente fra Italia ed Austria-Ungheria, ma che quest’ultimo stato calpestava perseguitando in modo sistematico gli italiani. Il giurista e giornalista Francesco Salata pubblicò sul “Piccolo” di Trieste un articolo in cui provava come questo decreto anti-italiano violasse le stesse norme legislative asburgiche, il che naturalmente non impedì che s’imponesse la volontà del principe governatore di Trieste.

I decreti Hohenlohe avevano quindi l’intento di favorire la slavizzazione di Trieste tramite l’espulsione di massa di decine di migliaia di Italiani. Questo era reso possibile dal fatto che gli espulsi non erano sudditi austriaci (i cosiddetti Volksitaliener), ma cittadini del regno d’Italia (i cosiddetti Reichsitaliener). Ma sempre di Italiani (Italiener) si trattava e come tali considerati dalle autorità austriache. Infatti, la causa della loro cacciata non era il passaporto, bensì la nazionalità. Era proprio la loro appartenenza nazionale e non la cittadinanza giuridica ad essere la causa delle espulsioni. Esse avvenivano sulla base di puri pretesti e con l’obiettivo di ridurre la presenza italiana a Trieste, accrescendo quella slava, come ricorda un grande storico quale il Sestan. Furono espulsi anche Italiani che giuridicamente erano “regnicoli” (Reichsitaliener) ma le cui famiglie vivevano da generazioni a Trieste.

Si noti che il principe Corrado di Hohenlohe-Schillingsfürst era un personaggio importantissimo dell’Austria prossima alla fine: arciduca imparentato con la famiglia reale, d’antica nobiltà, luogotenente ovvero governatore di Trieste, due volte titolare di un ministero a Vienna ed infine primo Obersthofmeister alla corte dell’ultimo imperatore austro-ungarico Carlo I. Il suo operato non era quindi espressione di una sua semplice volontà, ma rientrava nel più generale programma di cancellazione dell’italianità del Trentino-Alto Adige, della Venezia Giulia e della Dalmazia, formulato dall’imperatore stesso Francesco Giuseppe già nel 1866.



CITAZIONE (dardanide @ 9/1/2011, 11:38) 
Rinascimento, ti ringrazio davvero di tutto cuore per questa bella discussione che aggiunge nuova luce ad una questione nella quale mi sento coinvolto personalmente.

Caro Dardanide,
sono io che ringrazio te per le tue cortesi e generose parole.
Il sottoscritto è nato e cresciuto in una parte d'Italia relativamente lontana da questi accadimenti, però si sente partecipe, perché hanno riguardato Italiani, quindi connazionali.
Purtroppo l’argomento delle persecuzioni asburgiche contro gli Italiani è sterminato e pochissimo conosciuto. Si potrebbe parlare dei lager per Italiani, della modifica coatta della toponomastica e dell’onomastica, della germanizzazione e slavizzazione forzate delle scuole, della repressione culturale, delle confische ed imposte arbitrarie, dei brogli elettorali, della discriminazione in ambito lavorativo, ecc. ecc. ecc.


Per Peppero:
Caro Peppero,
scusa se non ho inserito il rimando nel mio intervento precedente: non l’ho fatto perché quello che ho qui riportato era stato da me scritto in precedenza e poi già inserito in altri siti.
Comunque, quello di cui vorrei parlare ora è “originale” e fornisce anche le indicazioni bibliografiche, quindi non dovrebbero esserci problemi.

buona domenica a tutti! :italia:

Edited by Rinascimento - 27/7/2012, 09:04
 
Top
403 replies since 4/1/2011, 14:27   23858 views
  Share