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Il genocidio asburgico. 1866-1918, Come il governo di Vienna progettò e portò a compimento un genocidio di Italiani

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Rinascimento
view post Posted on 7/12/2012, 20:30 by: Rinascimento




IL DOMINIO ASBURGICO IN ITALIA? IMPOPOLARE ED AVVERSATO A GIUDIZIO DEGLI STESSI AUSTRIACI
La dichiarazioni di parte italiana sulla “popolarità” del dominio austriaco in Italia e sull’adesione dei sudditi sono sostanzialmente concordi nell’affermare che, con poche eccezioni, gli Italiani sottoposti alla monarchia asburgica erano ad essa ostili od al massimo indifferenti. Se si guardano le fonti austriache, il giudizio non cambia. Le stesse autorità asburgiche sapevano bene che gli Italiani soggetti al dominio dell’Austria ne erano irriducibilmente avversi. Si possono portare alcuni esempi di questo:

-Il generale Clam Martinitz, il principale collaboratore del principe von Metternich, fu incaricato di valutare la situazione in Italia nel 1830 e di fare rapporto. La relazione evidenziò la debolezza e l’impopolarità del dominio austriaco in Italia. Il Clam Martinitz sosteneva che gli Italiani odiavano il regime asburgico e che l’unico modo che aveva l’Austria per conservare i suoi possedimenti in Italia era l’uso della forza, ovvero la presenza costante d’un massiccio esercito.

-L’ammiraglio Zichy, comandante in capo della flotta asburgica nel 1848, parlava ben prima della generale sollevazione del Lombardo-Veneto come di una terra del tutto ostile al dominio asburgico e sosteneva che bisognava attendersi un ammutinamento di tutti gli equipaggi della marina alla prima occasione propizia, ciò che poi effettivamente avvenne.

-Il generale von Schönhals, uno dei collaboratori di Radetzky, ricorda che nelle sue memorie che gli occupanti Austriaci erano odiati dagli Italiani, di tutte le classi sociali. Era particolarmente ostile era la classe dirigente italiana, ma anche quella media e popolare erano contrari alla presenza austriaca. Von Schönhals scriveva che erano pressoché assenti i legami fra i dominatori Austriaci e gli Italiani, fra i quali cresceva il risentimento verso i primi.

-Il feldmaresciallo Radetzky, per lungo tempo comandante in capo delle forze asburgiche in Italia e poi anche governatore del Lombardo-Veneto, dichiarava che era inutile tentare di riguadagnare la fedeltà degli Italiani e che esisteva una sola maniera di conservare i domini in Italia, ossia reggerli “con la spada in pugno”. Egli aggiungeva che in tutta Italia, dalle Alpi sino alla Sicilia, gli austriaci erano mortalmente odiati.

-L’arciduca Massimiliano d’Asburgo, fratello dell’imperatore, ammiraglio della flotta imperiale e poi vicerè del Lombardo-Veneto, scriveva che era necessaria una forte presenza militare in Italia, poiché nessun amministratore asburgico si sentiva in grado d’esercitare la propria attività senza essere assicurato e protetto dai militari.

-Il generale Karl Moering, Luogotenente del “Litorale” (ossia della Venezia Giulia) inviava nel 5 agosto 1869 una relazione al ministro Giskra. Egli scriveva che a Trieste la vita politica e sociale era interamente dominata da un blocco che riuniva quasi tutti gli Italiani e che era antigovernativo.

-Markus von Spiegelfeld, Luogotenente del Tirolo dal 1906 (quindi governatore anche del Trentino), aveva inviato nel 1912 un memorandum all'erede al trono Francesco Ferdinando d'Asburgo dichiarando che la popolazione del Trentino era interamente d'idee e sentimenti italiani: “Nazionale, anzi marcatamente nazionale, è tutta la popolazione laggiù”. [P. Pombeni, "Il primo De Gasperi. La formazione di un leader politico", il Mulino, Bologna 2007, pp. 183 sgg.]

Queste sono testimonianze di parte austriaca, al più alto livello, di molti personaggi d'assoluto rilievo, molto bene informati sulla realtà italiana (per il tramite di amministrazione, polizia, esercito ecc.), di diversi periodi e che ne abitualmente discutevano in relazioni riservate, in cui non avevano alcun motivo di mentire. Come si vede, le stesse autorità imperiali sapevano che gli Italiani erano ostili al loro dominio. Le testimonianze di parte austriaca combaciano in questo con quelle di parte italiana: il dominio asburgico era percepito dagli Italiani come straniero ed oppressore.
 
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