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Il genocidio asburgico. 1866-1918, Come il governo di Vienna progettò e portò a compimento un genocidio di Italiani

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Rinascimento
view post Posted on 6/3/2013, 21:37 by: Rinascimento




I PROFUGHI DOPO CAPORETTO E LE VIOLENZE DELL’ESERCITO IMPERIALE SULLA POPOLAZIONE CIVILE ITALIANA
La sconfitta di Caporetto e la conseguente invasione delle truppe imperiali provocarono un afflusso di profughi enorme. Il totale di profughi civili italiani dopo Caporetto è stato valutato superiore alle 630 mila unità e raggiunse nell’area del Friuli e del Veneto occupato una quota di popolazione calcolata attorno ad un quinto (il 20% circa) del totale degli abitanti.
Le cause di questo esodo di gigantesche proporzioni, certamente di molto superiore al mezzo milione fra uomini, donne e bambini, furono diverse: una parte di questi profughi furono allontanati per ordine delle autorità militari, mentre invece altri fuggirono dinanzi alle gravi violenze dell’invasore, si ritrovarono senza casa per i bombardamenti ecc. Non esiste alcun dubbio comunque che l’operato delle armate austro-ungariche dopo Caporetto fu decisamente brutale nei confronti delle popolazioni civili italiane e tali da spingere moltissimi di loro alla scelta della fuga.
Può dare un’idea dell’estensione delle violenze e dei crimini di guerra dell’esercito imperiale ai danni dei civili italiani il fatto che, dopo la guerra, un’apposita commissione d’inchiesta su questi accadimenti raccolse una documentazione così smisurata da riempire sette interi volumi, le Relazioni della Reale Commissione d’inchiesta sulle violazioni dei diritti delle genti commesse dal nemico, pubblicate fra il 1920 ed il 1921.
Le requisizioni di beni, anche di prima necessità, furono massicce, accompagnate a vere e proprie razzie e saccheggi, tanto che l’anno d’occupazione militare degli invasori divenne noto nell’Italia del nord-est come “l’anno della fame”. Avvennero poi numerosissimi stupri, favoriti dall’atteggiamento sostanzialmente indifferente delle autorità militari asburgiche, assassini ed aggressioni.
È molto interessante nella prospettiva degli atteggiamenti delle popolazioni italiane nei confronto del governo asburgico scoprire che vi erano anche moltissimi profughi, nell’ordine delle decine di migliaia, provenienti dal territorio imperiale e che scelsero di fuggire all’arrivo delle truppe austriache, a dimostrazione del fatto che queste erano considerate nemiche a tutti gli effetti; invasori e non certo liberatori. Fuggirono al di là del Piave, trovando rifugio nel territorio italiano, quasi 36 mila trentini, circa 24 mila goriziani, 19 mila triestini, 3 mila istriani, 2 mila fiumani ed attorno ai 3 mila e 500 dalmati. Il totale di sudditi asburgici di nazionalità italiana che scapparono davanti all’avanzata delle truppe austro-ungariche dopo Caporetto ammontò quindi ad una cifra che s’aggirò attorno alle 87.000 unità. Questa cifra, già alta di per sé, deve essere inoltre valutata tenendo conto che, per forza di circostanze, la stragrande maggioranza degli abitanti italiani di queste zone era rimasta dall’altra parte del fronte. Praticamente, quasi tutti gli Italiani sudditi asburgici che si erano trovati in territorio italiano al momento di Caporetto scapparono davanti alle armate imperiali.


Alcuni riferimenti bibliografici sull’argomento: G. BERTI-P. DEL NEGRO (a cura di), Al di qua e al di là del Piave. L’ultimo anno della Grande Guerra, Milano, Franco Angeli, 2001; B. BIANCHI, La violenza contro la popolazione civile nella Grande Guerra. Deportati, profughi, internati, Milano, Unicopli, 2006; DANIELE CESCHIN, Gli esuli di Caporetto. I profughi in Italia durante la Grande Guerra, Roma-Bari, Laterza, 2006; G. CORNI, Storia della società friulana 1914-1925; ELPIDIO ELLERO, Storia di un esodo. I friulani dopo la rotta di Caporetto 1917-1919, Pasian di Prato, Lithostampa, 2001; CAMILLO PAVAN, In fuga dai tedeschi. L'invasione del 1917 nel racconto dei testimoni, Treviso, Camillo Pavan Editore, 2004;
 
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