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Il genocidio asburgico. 1866-1918, Come il governo di Vienna progettò e portò a compimento un genocidio di Italiani

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Rinascimento
view post Posted on 6/1/2011, 20:58




ALCUNI ESEMPI DI VIOLENZE SLAVE IN VENEZIA GIULIA (1866-1918)
Furono innumerevoli le violenze slave, autorizzate ed appoggiate dal governo austro ungarico nella seconda metà dell'Ottocento. Si possono portare alcuni esempi di questo, senza alcun intento esaustivo, poiché il numero e la quantità delle violenze contro gli Italiani compiuto in Venezia Giulia ed in Dalmazia nel periodo 1866-1918 risulta davvero incalcolabile.
Ad esempio, a Trieste dal 10 al 12 luglio 1868, si ebbero violenze sugli Italiani da parte di reparti regolari dell’esercito austro-ungarico, costituite interamente da Sloveni. Questi, dopo aver udito discorsi incendiari di politici nazionalisti Sloveni, che predicavano contemporaneamente l’odio contro gli Italiani e gli Ebrei (tutti gli Ebrei triestini all’epoca erano degli irredentisti italiani), assalirono la popolazione indifesa di Trieste al grido di "morte agli italiani e agli ebrei maledetti".
L’eccidio fu opera di militari slavi in forza nell'esercito austro-ungarico che assalirono ed uccisero civili italiani disarmati. Si ebbero tre morti: Rodolfo Parisi (ucciso con 26 colpi di baionetta), Francesco Sussa, Emifio Bernardini. Inoltre, furono gravemente feriti altri 21 Italiani: Ignazio Puppi, Giobatta Lucchini Giovanni Krammer, Pietro Bellafronte, Antonio Rustia. Emilio Rupnik, Edoardo Offacio, Giulio Cazzatura, Giacomo Katteri, Giuseppe Santinelli, Pietro Mosettig. Giovanni Stancich, Giuseppe Benporath della Comunità Ebraica cittadina, Teodoro Damillo. Nicolo Modretzky, Gaspare Hans, Giovanni Schmutz, Edgardo Rascovich, Angelo Crosato, Luigi Grusovin ed Ernesto Ehrenfreund,
Nel 1897 una turba di Croati, armati con fucili e strumenti agricoli, si radunò e giunse a stringere in un vero e proprio assedio la città italiana di Parenzo, senza alcun intervento delle autorità. Prima che i facinorosi si disperdessero fecero però in tempo a devastare le coltivazioni italiane attorno a Parenzo, a bruciare le case sparse, ed a sparare colpi di fucile contro le abitazioni cittadine.
Durante le elezioni era comune il ricorso alla violenza da parte degli Slavi, specie Croati, contro gli Italiani, il tutto con la connivenza delle autorità austriache. Violente ed intimidatorie manifestazioni di Slavi si svolgevano nelle città, al grido ripetuto più volte di Pri moru taljanski!: Al mare gli Italiani!
Durante le manifestazioni dei nazionalisti slavi i negozi degli Italiani venivano saccheggiati, Italiani stessi assaliti e malmenati. Nelle campagne le viti degli agricoltori Italiani erano tagliate dagli Slavi, il bestiame avvelenato o rubato.
Bersagli privilegiati delle violenze slave erano i giornali italiani, le associazioni sportive, le società di mutuo soccorso, le sedi della Lega nazionale: insomma, ogni possibile centro di aggregazione socio-culturale. Durante il periodo 1866-1914 si ebbero numerosi e ripetuti assalti ed incendi sloveni alle organizzazioni culturali e sociali italiane quali la Ginnastica Triestina, la Lega Nazionale, ed ai quotidiani Il Piccolo e l'Indipendente. La sede triestina del “Il Piccolo” fu assalita ed incendiata da una folla di Slavi xenofobi, senza che la polizia asburgica intervenisse, ma non fu un caso isolato. Diverse sedi di giornali italiani di Dalmazia furono devastate o date alle fiamme.
Oggetto frequentissimo delle violenze slave erano le scuole italiane. Per dare un esempio, basti dire che in un solo anno (1898) furono assaliti da nazionalisti sloveni o croati e gravemente danneggiati gli istituti scolastici di Santa Croce, Borgo Erizzo, Sebenico, Duino. Essi furono oggetto di autentici assalti a mano armata, seguiti da estese devastazioni.


P.S.
Ringrazio tutti per i consensi ricevuti, in particolare Juvaborg per il suo generoso apprezzamento.
Concordo sul fatto che sia bene richiamare a memoria ciò che ha fatto l'Austria all'Italia: il tristissimo periodo 1866-1914 è soltanto uno delle innumerevoli colpe del governo asburgico verso la nazione italiana.

buonasera a tutti

Edited by Rinascimento - 6/1/2011, 21:41
 
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Char08
view post Posted on 6/1/2011, 22:00




CITAZIONE (Rinascimento @ 6/1/2011, 20:58) 
ALCUNI ESEMPI DI VIOLENZE SLAVE IN VENEZIA GIULIA (1866-1918)
Furono innumerevoli le violenze slave, autorizzate ed appoggiate dal governo austro ungarico nella seconda metà dell'Ottocento. Si possono portare alcuni esempi di questo, senza alcun intento esaustivo, poiché il numero e la quantità delle violenze contro gli Italiani compiuto in Venezia Giulia ed in Dalmazia nel periodo 1866-1918 risulta davvero incalcolabile.
Ad esempio, a Trieste dal 10 al 12 luglio 1868, si ebbero violenze sugli Italiani da parte di reparti regolari dell’esercito austro-ungarico, costituite interamente da Sloveni. Questi, dopo aver udito discorsi incendiari di politici nazionalisti Sloveni, che predicavano contemporaneamente l’odio contro gli Italiani e gli Ebrei (tutti gli Ebrei triestini all’epoca erano degli irredentisti italiani), assalirono la popolazione indifesa di Trieste al grido di "morte agli italiani e agli ebrei maledetti".
L’eccidio fu opera di militari slavi in forza nell'esercito austro-ungarico che assalirono ed uccisero civili italiani disarmati. Si ebbero tre morti: Rodolfo Parisi (ucciso con 26 colpi di baionetta), Francesco Sussa, Emifio Bernardini. Inoltre, furono gravemente feriti altri 21 Italiani: Ignazio Puppi, Giobatta Lucchini Giovanni Krammer, Pietro Bellafronte, Antonio Rustia. Emilio Rupnik, Edoardo Offacio, Giulio Cazzatura, Giacomo Katteri, Giuseppe Santinelli, Pietro Mosettig. Giovanni Stancich, Giuseppe Benporath della Comunità Ebraica cittadina, Teodoro Damillo. Nicolo Modretzky, Gaspare Hans, Giovanni Schmutz, Edgardo Rascovich, Angelo Crosato, Luigi Grusovin ed Ernesto Ehrenfreund,
Nel 1897 una turba di Croati, armati con fucili e strumenti agricoli, si radunò e giunse a stringere in un vero e proprio assedio la città italiana di Parenzo, senza alcun intervento delle autorità. Prima che i facinorosi si disperdessero fecero però in tempo a devastare le coltivazioni italiane attorno a Parenzo, a bruciare le case sparse, ed a sparare colpi di fucile contro le abitazioni cittadine.
Durante le elezioni era comune il ricorso alla violenza da parte degli Slavi, specie Croati, contro gli Italiani, il tutto con la connivenza delle autorità austriache. Violente ed intimidatorie manifestazioni di Slavi si svolgevano nelle città, al grido ripetuto più volte di Pri moru taljanski!: Al mare gli Italiani!
Durante le manifestazioni dei nazionalisti slavi i negozi degli Italiani venivano saccheggiati, Italiani stessi assaliti e malmenati. Nelle campagne le viti degli agricoltori Italiani erano tagliate dagli Slavi, il bestiame avvelenato o rubato.
Bersagli privilegiati delle violenze slave erano i giornali italiani, le associazioni sportive, le società di mutuo soccorso, le sedi della Lega nazionale: insomma, ogni possibile centro di aggregazione socio-culturale. Durante il periodo 1866-1914 si ebbero numerosi e ripetuti assalti ed incendi sloveni alle organizzazioni culturali e sociali italiane quali la Ginnastica Triestina, la Lega Nazionale, ed ai quotidiani Il Piccolo e l'Indipendente. La sede triestina del “Il Piccolo” fu assalita ed incendiata da una folla di Slavi xenofobi, senza che la polizia asburgica intervenisse, ma non fu un caso isolato. Diverse sedi di giornali italiani di Dalmazia furono devastate o date alle fiamme.
Oggetto frequentissimo delle violenze slave erano le scuole italiane. Per dare un esempio, basti dire che in un solo anno (1898) furono assaliti da nazionalisti sloveni o croati e gravemente danneggiati gli istituti scolastici di Santa Croce, Borgo Erizzo, Sebenico, Duino. Essi furono oggetto di autentici assalti a mano armata, seguiti da estese devastazioni.


P.S.
Ringrazio tutti per i consensi ricevuti, in particolare Juvaborg per il suo generoso apprezzamento.
Concordo sul fatto che sia bene richiamare a memoria ciò che ha fatto l'Austria all'Italia: il tristissimo periodo 1866-1914 è soltanto uno delle innumerevoli colpe del governo asburgico verso la nazione italiana.

buonasera a tutti

Ma più grave violenza contro gli italiani, oggi ancora?..... I sloveni e croati diventati degli austriaci diventati ingannati e i francesi dicevano bene "Austria è figlia di puttana rovina i paesi e approfitta di ogni debolezza" ....... Il futuro questo Sud Tirol ( A rubano la terra italiana) ....... Si le colpe tutte del governo asburgico odiata con la nazione italiana, ancora a continua gli account tedeschi e austriaci, sudtirolesi, croati e sloveni insultano contro gli italiani e You Tube del video degli insultati razziali contro all'Italia....... Putroppo, troppo odio e rancore, tristissimo!
 
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view post Posted on 7/1/2011, 09:41
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PUGNA PRO PATRIA SEMPER!!!!

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Interessante:sapevo dell'immigrazione di Tedeschi e Slavi nelle regioni adriatiche e nel Tirolo per indebolire l'elemento italiano,sapevo che il progetto del compromesso a tre (Tedeschi-Magiari-Slavi) era sostenuto da l'arciduca Francesco Ferdinando ma non sapevo di tutto il resto ovvero dell'esplicita volontà di deitalianizzare le regioni di confine con la penisola.
 
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view post Posted on 7/1/2011, 10:09
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Rinascimento i tuoi interventi sono sempre apprezzati, grazie delle informazioni...
 
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view post Posted on 7/1/2011, 10:23




Da dire a gente che rivuole l'Impero Asburgico...........
 
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GIUSEPPE MAZZINI
view post Posted on 7/1/2011, 14:21




per fortuna non esiste piu l'impero asburgico
 
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view post Posted on 8/1/2011, 08:47
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Un brutta copia dell'Impero Asburgico potrebbe essere l'UE.
 
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Rinascimento
view post Posted on 8/1/2011, 13:40




Anzitutto, ringrazio a tutti per gli interventi.
Vorrei rispondere a Char08 ed ad Italian Patriot, che hanno ricordato rispettivamente il razzismo contro gli Italiani ancora oggi esistente e la presenza di nostalgici dell'impero asburgico.

Cari amici Char08 ed Italian Patriot,
purtroppo è vero quello che dite: ancora oggi presso Austriaci, Sloveni e Croati è molto diffuso l’odio contro gli Italiani e spesso si hanno gravi atti di violenza ed intolleranza. Eppure, non mancano persino in Italia piccoli gruppi di nostalgici del genocida Francesco Giuseppe.

Recita una massima che chi non impara dalla storia è condannato a ripeterla: in Italia purtroppo non esiste quasi consapevolezza della gravità dei crimini e violenze compiute durante il regime asburgico contro il popolo italiano, tanto che sono quasi tutti ignorati. Questa condizione favorisce l’inconsapevolezza di molti, i quali addirittura elogiano personaggi come Francesco Giuseppe o Radeztky e predicano contro l’Unità d’Italia. È noto che alcuni secessionisti italiani sono in buoni rapporti con estremisti austriaci, sloveni e croati, i quali sperano di potersi annettere territori d’Italia nel caso di una sua frammentazione in staterelli.
La memoria di ciò che è avvenuto in passato dovrebbe servire proprio da monito dei pericoli del futuro, poiché i nazionalisti nemici dell’Italia non hanno cambiato i loro programmi, sorti propri nel corso del secolo XIX: continuano ad ambire ad impossessarsi di terre italiane, cacciando i loro abitanti.


CITAZIONE (Peppero @ 7/1/2011, 10:09) 
Rinascimento i tuoi interventi sono sempre apprezzati, grazie delle informazioni...

Grazie, spero di non violare il regolamento del Forum se inserisco altro materiale. La documentazione sull'oppressione asburgica contro gli Italiani è, purtroppo, più che abbondante, ma sventuramente pochissimo conosciuta dagli Italiani stessi.



UN SEMPLICE ESEMPIO. LE VIOLENZE SLAVE ANTI-ITALIANE NEL 1909
Oltre all’operato repressivo delle autorità asburgiche verso gli Italiani, intensissimo ed esteso ad ogni ambito (politico, economico, sociale, culturale, persino religioso), la pulizia etnica anti-italiana orchestrata da Vienna si servì dell’appoggio dei nazionalisti slavi, Sloveni e Croati.
Per valutarne la diffusione, si può portare l’esempio di ciò che avvenne in un solo anno (il 1909) e nella sola Dalmazia, ricordando che episodi simili si susseguivano ininterrottamente da oltre un cinquantennio, avendo anzi toccato il loro apice nel periodo 1866-1886, e che avevano riguardato Dalmazia, Istria, Venezia Giulia, Friuli austriaco, Trentino-Alto Adige.
Quando segue, tratto dal libro di Raimondo Deranez, "Alcuni particolari sul martirio della Dalmazia", è quindi soltanto un piccolo e limitatissimo campione: un elenco completo delle violenze contro gli Italiani da parte di nazionalisti germanici e slavi nel periodo 1866-1918 comprenderebbe decine di migliaia di episodi.
http://xoomer.alice.it/histria/storiaecult...ri_dalmazia.htm



Edited by Rinascimento - 25/7/2012, 17:08
 
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GIUSEPPE MAZZINI
view post Posted on 8/1/2011, 13:47




ma sull'attuale repubblica austriaca io non credo ci siano dei sospetti di anti-italianita....tuattalpiu vi sono forze estremistiche che ancora predicano per il ricongiungimento del tirolo ,ma non mi sembra che il governo austriaco gli dia troppo corda....posso sbagliarmi
 
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AzzurroItalia
view post Posted on 8/1/2011, 19:47




Rinascimento, potresti consigliarmi una bibliografia essenziale sull'argomento? :)
 
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Rinascimento
view post Posted on 8/1/2011, 21:15




CITAZIONE (AzzurroItalia @ 8/1/2011, 19:47) 
Rinascimento, potresti consigliarmi una bibliografia essenziale sull'argomento? :)

Purtroppo in italiano si è scritto molto poco su questo argomento e quel che si ritrova compare per lo più in maniera frammentaria in saggi che parlano di questo solo secondariamente.
Incomincio a scriverne qualcuno, soltanto una parte del totale, avvertendo che molti di essi trattano di questo argomento solo secondariamente ed incidentalmente.



Lega Nazionale, “Istituti scolastici della Lega Nazionale”, Trieste, Passero, 1911

A.Vivante, “Irredentismo adriatico”, Firenze, 1912

V.Gayda, L'Italia oltreconfine (le provincie italiane d'Austria), Torino, Bocca, 1914

Luigi Barzini, “Gli italiani della Venezia Giulia”, Milano 1915

A.Dudan, “La Monarchia degli Asburgo. Origini, grandezza e decadenza”, Roma, Bontempelli, 1915

L. Federzoni, “La Dalmazia che aspetta”, Bologna, Zanichelli, 1915

Attilio Tamaro, Le condizioni degli italiani soggetti all'Austria nella Venezia Giulia e nella Dalmazia, Roma, G. Bertero, 1915

Raimondo Deranez, “Alcuni particolari sul martirio della Dalmazia”, Ancona 1919

P. Foscari, “ La Dalmazia e l'ultimo dei suoi martiri”, Roma, Associazione Nazionale Dalmazia, 1922

A. D'Alia, “La Dalmazia nella storia e nella politica, nella guerra e nella pace”, Roma, 1928

G. Marcocchia, “Sessant'anni di storia delle scuole in Dalmazia (1867-1927)”, Zara, 1928

Girolamo Praga, “Storia della Dalmazia”, Padova 1954

Leo Valiani, “La Dissoluzione dell'Austria-Ungheria”, Casa Editrice Il Saggiatore, Milano, 1966

M. C. Macartney, “L'Impero degli Asburgo, 1790-1918”, Milano, Garzanti, 1976

E. Collotti, “Impero austro-ungarico”, Firenze, 1980

O. Talpo, “Per l'Italia. 150 di storia dalmata 1797-1947”, Ancona, 1987

Luciano Monzali, “Italiani di Dalmazia: dal Risorgimento alla grande guerra” Firenze : Le lettere, 2004

Edited by Rinascimento - 29/9/2011, 09:42
 
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AzzurroItalia
view post Posted on 8/1/2011, 23:49




Grazie Rinascimento :)
 
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view post Posted on 9/1/2011, 00:11
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CITAZIONE (Rinascimento @ 8/1/2011, 13:40) 
CITAZIONE (Peppero @ 7/1/2011, 10:09) 
Rinascimento i tuoi interventi sono sempre apprezzati, grazie delle informazioni...

Grazie, spero di non violare il regolamento del Forum se inserisco altro materiale. La documentazione sull'oppressione asburgica contro gli Italiani è, purtroppo, più che abbondante, ma sventuramente pochissimo conosciuta dagli Italiani stessi.

Caspita, il materiale è più che gradito, ci mancherebbe. L'importante è segnalare sempre la fonte, cioè il link e l'autore.
Sono ancora turbato per il gesto vile commesso a danno del Ricapito e del nostro diplomatico, nonchè per tutti i fattacci che vedono gli italiani come vittime...
 
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view post Posted on 9/1/2011, 11:38

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Rinascimento, ti ringrazio davvero di tutto cuore per questa bella discussione che aggiunge nuova luce ad una questione nella quale mi sento coinvolto personalmente.
 
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Rinascimento
view post Posted on 9/1/2011, 13:31




I DECRETI HOHENLOHE: ESPULSIONI DI MASSA DI ITALIANI
Il luogotenente asburgico di Trieste, ovvero il suo governatore, il principe Konrad Hohenlohe (1863-1918), il 21 agosto 1913 aveva emanato i decreti “contro le ingerenze straniere”, i quali imponevano il licenziamento di tutti gli Italiani che lavorassero per il Comune di Trieste. Le espulsioni ordinate da questo principe sono ben note ed appaiono confermate anche dalla letteratura storiografica in lingua tedesca, come ad esempio la voce enciclopedica dell’Accademia Austriaca delle Scienze. http://epub.oeaw.ac.at:8000/oebl/oebl_H/Ho...d_1863_1918.xml.
Il 1 settembre dello stesso anno i nazionalisti slavi ed i partigiani del luogotenente fecero assieme un comizio contro l’Italia, per poi tenere una manifestazione al grido di “Viva Hohenlohe! Abbasso l’Italia! Gli Italiani al mare!”, tentando poi di assalire lo stesso Consolato italiano.
Scrive Attilio Tamaro nel suo libro “Le condizioni degli italiani soggetti all'Austria nella Venezia Giulia e nella Dalmazia”, (Roma, G. Bertero, 1915): “Quanto alla questione dei regnicoli, essa ebbe un momento di celebrità internazionale quando i decreti del luogotenente Hohenlohe, che imposero nell'agosto 1913 al Municipio triestino di licenziare gli impiegati italiani che non fossero sudditi austriaci, suscitarono un conflitto italo-austriaco. Quei decreti però non furono che un episodio d'un sistema minutamente e accanitamente applicato allo scopo di allontanare operai e impiegati italiani e rendere vacante una grande quantità di posti." Infatti avveniva che, non potendosi trovare tra gli Italiani soggetti tutti gli elementi necessari, molti di quei posti erano poi affidati ai Slavi. Così avvenivano di continuo "ingiustificate espulsioni di regnicoli, per le quali si ricorreva ai più ai più inverosimili pretesti". Il Tamaro riporta alcune cifre ricordando, "che le espulsioni da Trieste, soltanto via Cormons e via Cervignano, nel 1912 furono 711, nel 1913 e nel 1914 in. media 50 alla settimana. Per via di mare furono quasi altrettante. Fu questo certamente uno degli espedienti più arditi e più efficaci della slavizzazione artificiale.”
Uno fra i maggiori storici italiani, Ernesto Sestan, egli stesso originario dell’Istria (nativo di Albona) commenta i decreti Hohenlohe nella sua opera Venezia Giulia. Lineamenti di una storia etnica e culturale, (Udine 1997, p. 93). Egli fa notare come il governo austriaco favorisse in ogni modo l’immigrazione slava dalle regioni contadine della Slovenia e della Croazia nel grande centro urbano, industriale e commerciale di Trieste, ma come al tempo stesso sbarrasse la strada al movimento migratorio italiano. La città triestina, italiana da sempre, vedeva così erodere la propria italianità dal movimento d’immigrazione slavo, senza poter da sola crescere demograficamente in modo corrispettivo:
“Avrebbe dovuto attingere da più lontano, nelle popolazioni del Friuli e della Carnia; e infatti ne venivano; ma queste portavano con sé il punto di svantaggio di avere la cittadinanza del regno d’Italia", cosicché le autorità austriache quando lo ritenevano opportuno, intervenivano "con provvedimenti di sfratto forzoso, con i più futili pretesti; 35 mila circa sarebbero state queste espulsioni di italiani regnicoli nel decennio dal 1903 al 1913, fino cioè ai famosi decreti del luogotenente di Trieste principe Corrado di Hohenlohe”.
Soltanto gli Italiani espulsi con questi decreti furono quindi almeno 35.000 nel solo periodo compreso fra il 1903 ed il 1913. Questi decreti, che imponevano l’espulsione degli Italiani che non avessero cittadinanza austriaca, erano per di più del tutto illegali secondo le norme stesse dello stato asburgico, oltre ad essere in palese contrasto con l’alleanza all’epoca ancora esistente fra Italia ed Austria-Ungheria, ma che quest’ultimo stato calpestava perseguitando in modo sistematico gli italiani. Il giurista e giornalista Francesco Salata pubblicò sul “Piccolo” di Trieste un articolo in cui provava come questo decreto anti-italiano violasse le stesse norme legislative asburgiche, il che naturalmente non impedì che s’imponesse la volontà del principe governatore di Trieste.

I decreti Hohenlohe avevano quindi l’intento di favorire la slavizzazione di Trieste tramite l’espulsione di massa di decine di migliaia di Italiani. Questo era reso possibile dal fatto che gli espulsi non erano sudditi austriaci (i cosiddetti Volksitaliener), ma cittadini del regno d’Italia (i cosiddetti Reichsitaliener). Ma sempre di Italiani (Italiener) si trattava e come tali considerati dalle autorità austriache. Infatti, la causa della loro cacciata non era il passaporto, bensì la nazionalità. Era proprio la loro appartenenza nazionale e non la cittadinanza giuridica ad essere la causa delle espulsioni. Esse avvenivano sulla base di puri pretesti e con l’obiettivo di ridurre la presenza italiana a Trieste, accrescendo quella slava, come ricorda un grande storico quale il Sestan. Furono espulsi anche Italiani che giuridicamente erano “regnicoli” (Reichsitaliener) ma le cui famiglie vivevano da generazioni a Trieste.

Si noti che il principe Corrado di Hohenlohe-Schillingsfürst era un personaggio importantissimo dell’Austria prossima alla fine: arciduca imparentato con la famiglia reale, d’antica nobiltà, luogotenente ovvero governatore di Trieste, due volte titolare di un ministero a Vienna ed infine primo Obersthofmeister alla corte dell’ultimo imperatore austro-ungarico Carlo I. Il suo operato non era quindi espressione di una sua semplice volontà, ma rientrava nel più generale programma di cancellazione dell’italianità del Trentino-Alto Adige, della Venezia Giulia e della Dalmazia, formulato dall’imperatore stesso Francesco Giuseppe già nel 1866.



CITAZIONE (dardanide @ 9/1/2011, 11:38) 
Rinascimento, ti ringrazio davvero di tutto cuore per questa bella discussione che aggiunge nuova luce ad una questione nella quale mi sento coinvolto personalmente.

Caro Dardanide,
sono io che ringrazio te per le tue cortesi e generose parole.
Il sottoscritto è nato e cresciuto in una parte d'Italia relativamente lontana da questi accadimenti, però si sente partecipe, perché hanno riguardato Italiani, quindi connazionali.
Purtroppo l’argomento delle persecuzioni asburgiche contro gli Italiani è sterminato e pochissimo conosciuto. Si potrebbe parlare dei lager per Italiani, della modifica coatta della toponomastica e dell’onomastica, della germanizzazione e slavizzazione forzate delle scuole, della repressione culturale, delle confische ed imposte arbitrarie, dei brogli elettorali, della discriminazione in ambito lavorativo, ecc. ecc. ecc.


Per Peppero:
Caro Peppero,
scusa se non ho inserito il rimando nel mio intervento precedente: non l’ho fatto perché quello che ho qui riportato era stato da me scritto in precedenza e poi già inserito in altri siti.
Comunque, quello di cui vorrei parlare ora è “originale” e fornisce anche le indicazioni bibliografiche, quindi non dovrebbero esserci problemi.

buona domenica a tutti! :italia:

Edited by Rinascimento - 27/7/2012, 09:04
 
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