Libia, raid su Tripoli. Italia: senza comando Nato no a basiTRIPOLI (Reuters) - Le forze leali al leader libico Muammar Gheddafi hanno circondato Misurata, l'unica grande città della Libia occidentale in mano ai ribelli, uccidendo almeno nove persone, tagliando l'acqua agli abitanti e facendosi scudo con le persone. Lo hanno detto oggi alcuni residenti.
Il primo ministro russo Vladimir Putin, intanto, ha detto che la risoluzione dell'Onu che autorizza un'azione militare in Libia rievoca "appelli medievali alle crociate", e anche la Cina ha sollevato critiche mentre le forze occidentali stanno per passare da raid aerei a pattugliamenti aerei.
I primi attacchi aerei, nel weekend, hanno fermato l'avanzata delle forze di Gheddafi a Bengasi e hanno avuto come obiettivi le difese aeree libiche, per consentire agli aerei da guerra occidentali di prendere il controllo dei cieli, ma questo non ha comportato un'avanzata dei ribelli sul terreno.
La Casa Bianca ha fatto sapere che gli Stati Uniti vogliono cedere la leadership delle operazioni in Libia ad altri nel giro di pochi giorni. Il primo ministro inglese David Cameron ha detto che l'intenzione è quella di trasferire il comando alla Nato, ma la Francia ha avvertito che i paesi arabi sono contrari a questa soluzione.
Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha detto che se la missione non passerà sotto la guida della Nato, l'Italia riprenderebbe il controllo delle proprie basi perché non potrebbe correre il rischio di far ricadere sul territorio italiano un'azione organizzata e gestita da un altro Paese.
Mentre continuano le dispute sul fronte occidentale, continua anche il bagno di sangue in Libia nonostante il cessate il fuoco proclamato dall'esercito di Gheddafi.
"La gente di Misurata è scesa per le strade, nel centro della città, inerme, nel tentativo di impedire alle forze di Gheddafi di entrare nella città", ha detto un residente a Reuters al telefono.
"Quando si sono riuniti nel centro della città le forze di Gheddafi hanno cominciato a sparare con pistole e artiglieria. Hanno fatto un massacro. Dall'ospedale ci hanno detto che almeno nove persone sono morte", ha riferito un residente che ha detto di chiamarsi Saadoun.
Non è stato possibile avere una conferma indipendente della notizia, perché le autorità libiche impediscono ai giornalisti di raggiungere Misurata.
Nel corso di un intervento alla tv libica ieri, Gheddafi ha promesso ai suoi nemici "una lunga guerra" dopo che le Nazioni Unite hanno autorizzato l'intervento militare nel paese nordafricano scosso dalle rivolte contro il regime quarantennale del rais.
Funzionari a Tripoli hanno detto che un missile, lanciato per uccidere Muammar Gheddafi, ha distrutto un edificio nel suo complesso fortificato, pesantemente bombardato nel 1986 dall'amministrazione Reagan.
"E' stato un bombardamento barbaro", ha detto il portavoce del governo Mussa Ibrahim, mostrando frammenti che a suo avviso provenivano da un missile. "Ciò contraddice americani e occidentali... che attaccare questo posto non era un loro obiettivo".
Un portavoce del commando Africa degli Stati Uniti ha detto che la coalizione ha sparato da 10 a 12 missili contro obiettivi libici nel corso della notte, aggiungendo che il numero di razzi sparati è sensibilmente calato rispetto alle serate precedenti.
"Abbiamo speso le prime 24 ore per stabilire le condizioni per una no-fly zone e ora stiamo passando al pattugliamento", ha detto Vince Crawley.
RUSSIA E CINA CRITICHE
Il primo ministro russo Vladimir Putin ha criticato la risoluzione Onu che autorizza l'intervento militare in Libia, definendola un "appello alle crociate medioevali".
"La risoluzione è sbagliata e imperfetta", ha detto Putin, dopo che la Russia non ha utilizzato il suo potere di veto nel Consiglio di Sicurezza dell'Onu per bloccare la risoluzione.
"Consente qualsiasi cosa. Sembra un appello medievale alle crociate", ha aggiunto il premier russo.
I quotidiani statali cinesi hanno riferito oggi dell'opposizione di Pechino ai raid aerei in Libia, con il governo cinese che, secondo i quotidiani, ha accusato i paesi della coalizione di violare le norme internazionali e di provocare nuove rivolte in Medio Oriente. Anche la Cina non ha utilizzato il suo potere di veto per bloccare la risoluzione.
I ribelli libici, invece, hanno accolto favorevolmente la seconda ondata di attacchi aerei sulla Libia.
"Il comitato è contrario all'idea di truppe straniere di terra ma incoraggia i bombardamenti contro l'esercito di Gheddafi", ha detto Ahmed El- Hasi, portavoce della coalizione ribelle 17 Febbraio, da Bengasi, roccaforte dei rivoltosi.
El-Hasi ha aggiunto che i ribelli si sono coordinati con le potenze internazionali per quanto riguarda gli attacchi aerei.
"Siamo in contatto. Punto primo, per segnalare la posizione delle truppe di Gheddafi, e punto secondo, per segnalare la posizione dei nostri combattenti, così che non vengano bombardati".
LEGA ARABA CONVOCA RIUNIONE DI EMERGENZA
Gli Stati Uniti, che hanno partecipato agli attacchi aerei con Gran Bretagna, Francia, Italia e Canada, tra gli altri, hanno detto che l'offensiva sta ottenendo risultati. E oggi il governo francese dice di non disporre di informazioni su civili libici uccisi nel corso degli attacchi.
Il ministero britannico della Difesa ha detto che uno dei suoi sottomarini ha sparato di nuovo ieri notte missili guidati Tomahawk.
"Noi e i nostri partner internazionali stiamo continuando le operazioni a sostegno della Risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite", ha detto un portavoce del ministero.
Anche l'Italia ha annunciato la partecipazione dei suoi aerei alla missione, dopo che le navi e i sottomarini statunitensi e britannici hanno lanciato 110 missili Tomahawk tra sabato notte e ieri mattina.
Il vice ammiraglio Bill Gortney, direttore dello stato maggiore della difesa Usa, ha detto ai giornalisti che non ci sono state nuove attività aeree libiche e che non sono state individuate emissioni radar, ma che invece c'è stata una significativa diminuzione della sorveglianza aerea libica sin da quando gli attacchi sono cominciati, sabato scorso.
Bengasi non è ancora libera dalla minaccia, ha detto Gortney, ma le forze di Gheddafi nell'area sono in difficoltà e "soffrono l'isolamento e la confusione" dopo gli attacchi aerei.
In nottata, ufficiali libici hanno guidato giornalisti occidentali a visitare il complesso di Gheddafi a Tripoli, un'area vasta che comprende la sua residenza privata e caserme militari, batterie anti-aeree e altre installazioni, per vedere quello che a loro avviso era stato obiettivo di un attacco missilistico due ore prima.
Secondo un funzionario governativo libico, negli attacchi aerei tra sabato e domenica mattina sono stati uccisi 64 civili, ma è impossibile verificare in modo indipendente la notizia.
La tv di stato libica ha mostrato immagini, da un ospedale non identificato , di quelle che ha definito vittime "del nemico coloniale": dieci corpi avvolti in lenzuola bianche e blu, e molti feriti, uno dei quali in gravi condizioni, ha detto la tv.
Il segretario della Lega Araba Amr Moussa ha convocato una riunione di emergenza dei 22 stati del gruppo per discutere della situazione in Libia. Ha chiesto un rapporto sul bombardamento, che a suo avviso "ha portato a decessi e ferimenti di molti civili libici".
Il sostegno arabo a una no-fly zone è stato cruciale per il passaggio della risoluzione dell'Onu la settimana scorsa e ha aperto la strada all'azione occidentale per impedire a Gheddafi di uccidere civili mentre cerca di mantenere il potere quarantennale.
Fonte:
Reuters ITALIA