Deputati a 18 anni, Senatori a 25?, Nuove norme in tema di elettorato passivo.

Come saprete esiste un progetto di legge che prevede l'eleggibilità alla Camera per i 18enni ed al Senato per i 25enni, abbassando l'attuale limite di 25 e 40 anni.
Vedete bene o meno questa ipotetica riforma?
A voi la linea.

Edited by Van Hanegem - 16/4/2011, 14:00

Assolutamente favorevole. Largo ai giovani!
Le idee migliori nascono dalle menti intonse!

si e no.....teoricamente è un fattore positivo,ma conoscendo l'interesse della maggior parte dei giovani di quell'eta per la 'politica' ....non so cosa aspettarmi,onestamente.....per linea di principio io sono sempre favorevole ad aumentare la 'rappresentanza' politica

Io sono contrario.
A 18 anni sovente non si sa nemmeno dov'è la propria testa. A 25, poi, si è tutt'altro che senior. Essere senatori a 25 mi pare una contraddizione in termini. Si tratta di trovate demagogiche. Se uno vuol far politica da giovane, può benissimo candidarsi al consiglio comunale o a sindaco, non è indispensabile andare a Roma.

Senza dubbio chi lo ha proposto lo ha fatto con altro fine. Tuttavia sono convinto che la politica debba esser fatta da gente sempre più giovane, anche a Roma e non solo nelle amministrazioni da paese...

Favorevole, per interesse personale

Contrario.
Gli ideali servono a poco senza l'esperienza, e a quell'età si è influenzabili, manipolabili dai demagoghi, preda dei furori del sangue, degli entusiasmi temporanei e ingenui, della propaganda, di una visione spesso troppo netta delle cose, poco propensi al compromesso, alla simulazione e alla dissimulazione, ingredienti indispensabili del fare politica.
Che gavetta di può aver compiuto a quell'età?
Non a caso nella Roma repubblicana vigeva un ben preciso Cursus Honorum, che affidava le cariche superiori a uomini esperti, formatisi nel tempo, con l'osservazione e l'ammaestramento.

Non mi sono spiegato.
Non ho detto:"Se un politico è esperto allora è bravo"(assolutizzo gli enunciati per ricorrere alla logica e rendere evidente il fraintendimento.)
Bensì
"Se un politico è bravo allora è esperto" (considerando che l'esperienza può derivare sia dalla gavetta personale che da un ambiente famigliare avvezzo alla politica)

I due enunciati sono tutt'altro che equivalenti (a meno che non vogliamo ricadere nella fallacia dell'affermazione del conseguente), e la tua obiezione vale solamente nel primo caso.

Contrario anch'io. L'impeto dei diciottenni è perlopiù dannoso: io porrei, anzi, il limite come 30 anni base per poter fare politica attiva.
A 25 anni si è ancora fin troppo influenzabili, si è soggetti all'impeto giovanile residuo dell'età adolescenziale.
Menti giovani, sì, ma menti mature. 30 anni come minimo.