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India. Marinai italiani e processo

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view post Posted on 6/3/2012, 10:44
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Li hanno fatti incarcerare e parlano di dignità. Mah...

Carcere per i marò, ma in area ad hoc
De Mistura: salvata la dignità dei nostri militari

ROMA, 6 MAR - I giudici indiani hanno deciso: i marò devono andare in carcere. Ma l'Italia resiste: il sottosegretario De Mistura fa scudo e strappa una soluzione provvisoria che "salva la dignità dei nostri militari", dice. I due marò dovrebbero essere ospitati in una costruzione separata del carcere di Trivandrum, continuando ad indossare la loro divisa e potendo disporre del telefono
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mo..._128148878.html
af3da5f5d3a9a8eb3d8509acc9dc071f
 
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eveline1
view post Posted on 6/3/2012, 17:55




Se hanno sbagliato,debbono rispondere delle proprie responsabilita'.Rischiano la pena capitale.Per questo sarebbe auspicabile che si riuscisse ad avere la garanzia che saranno sottoposti ad un processo equo.Ed e' qui che la faccenda si complica
 
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Van Hanegem
view post Posted on 6/3/2012, 18:53




Il processo, eventualmente, glielo dovremmo fare noi dato che il fatto è accaduto in acque internazionali. Comunque questa faccenda dimostra che non si vive di solo spread. Non ho sentito da Monti una sola parola sui nostri soldati. Il ministro degli esteri è andato in India, ha fatto due dichiarazioni, s'è fatto fotografare, sorrisi davanti alle telecamere e poi ha proseguito come se niente fosse in Vietnam (!).
Se poi volessivo parlare di questo fantomatico pachiderma chiamato Europa come al solito bisogna ribadire che al di là di una fallimentare gestione economico-finanziaria non può andare.
Siamo la solita Italietta - mi spiace dirlo in un forum patriottico - senza spina dorsale e senza dignità. Abbiamo consegnato dei militari adibiti alla sicurezza di una nostra nave. Non c'è altro da aggiungere!
 
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eveline1
view post Posted on 6/3/2012, 22:56




CITAZIONE (Van Hanegem @ 6/3/2012, 18:53) 
Siamo la solita Italietta - mi spiace dirlo in un forum patriottico - senza spina dorsale e senza dignità. Abbiamo consegnato dei militari adibiti alla sicurezza di una nostra nave. Non c'è altro da aggiungere!

Se hanno ucciso delle persone,cosa meritavano un encomio?
 
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view post Posted on 6/3/2012, 23:45

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di sicuro non devono essere giudicati dei militari in servizio da un paese straniero, qualunque cosa facciano, per ragioni di servizio.
Ma cosa stai a fare in questo modo comunistoide anti italiana? moderatori si lascia gettare merda così impunemente?
 
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Daniele Italico
view post Posted on 7/3/2012, 06:38




Eveline provoca in modo intelligente, ma non è cattiva. Anzi, è uno stimolo per il dibattito.
 
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view post Posted on 7/3/2012, 08:15
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Mi piace molto il comunicato dell'ANPDI...

Caso maro': Terzi infuriato con l'India, "fermo illegittimo"
(AGI) - Roma, 6 mar. - L'Italia alza i toni nella polemica con l'India sul trattamento riservato ai due maro' del San Marco.
Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha convocato l'ambasciatore indiano a Roma, Debrabata Saha, a cui ha presentato "la ferma protesta" del governo per il comportamento delle autorita' indiane nei confronti dei due militari. Terzi ha ribadito che per l'Italia il processo ai fucilieri e' illegittimo "per carenza di giurisdizione"; ha fermamente protestato per le "inaccettabili" misure adottate con il fermo giudiziario, definendo "non soddisfacenti" le misure attenuative; ed ha assicurato che l'Italia "continuera' a sollevare" il caso "in tutte le sedi", osservando come esso rischi di diventare un "precedente pericolosissimo", e per questo vi e' un "interesse convergente della comunita' internazionale". "Domani un altro Paese potrebbe trovarsi nella stessa situazione", ha avvertito anche l'inviato di Terzi in India, il sottosegretario agli Esteri, Staffan de Mistura.
"Questo e' un caso che oggi si applica a noi e domani potrebbe applicarsi a qualcun altro. Aspettavamo la prova del nove, quella balistica, per poi accelerare l'aspetto internazionale.
Dopo quello che e' avvenuto ieri non aspettiamo piu' perche' c'e' stata un'accelerazione nella direzione sbagliata". Ai due militari ha telefonato il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, che ha garantito loro "il massimo impegno delle istituzioni italiane": "L'Italia tutta e' con voi, al vostro fianco". Secondo De Mistura, con la sistemazione in una struttura separata all'interno del carcere di Trivandrum e' stata almeno preservata la dignita' dei due fucilieri. "Stanno bene", ha riferito, "abbiamo ottenuto che portino la loro divisa in ogni momento e che siano separati da tutti i detenuti comuni". Intanto, l'Alta Corte del Kerala ha fissato a venerdi' 9 marzo una nuova udienza per l'esame dell'eccezione di giurisdizione presentata dalla difesa. Il giudice P.S.
Gopinathan ha inoltre concesso ad alcuni familiari dei pescatori uccisi di costituirsi parte civile. Quanto alle critiche sulla strategia tenuta nel corso di queste tre settimane, il portavoce della Farnesina ha tenuto a sottolineare che "la linea del governo italiano e' stata sin dall'inizio coerente, determinata e unitaria". "Il governo ce la sta mettendo tutta";,ha assicurato il ministro della Giustizia, Paola Severino, che ha incontrato Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini per aggiornarli sui passi intrapresi.
Dal canto suo Casini ha invitato alla prudenza perche' si rischia di "non mettere a repentaglio i vita dei due militari": "Che qualcuno prenda a pretesto la vicenda dei maro' per fare polemiche contro il governo Monti e contro il ministero degli Esteri e' indecente", ha aggiunto il leader dell'Udc. Adesso si attendono i prossimi passi. L'Ue ha fatto sapere, attraverso un portavoce di Catherine Ashton, che "segue da vicino" la vicenda e che e' "in stretto contatto con le autorita' italiane", anche se finora non ha ricevuto richieste di assistenza. Un intervento diretto di Bruxelles e' stato invece sollecitato dal vicepresidente dell'Europarlamento, Gianni Pittella: "L'Unione europea deve intervenire "direttamente e in modo ufficiale sul governo indiano". Pittella ha affermato di aver "sollecitato, anche tramite il presidente del Parlamento Martin Schulz, un intervento immediato delle istituzioni europee". "Richiedere il coinvolgimento europeo e' coerente e logico visto che e' proprio per prevenire e reprimere gli atti di pirateria esiste una missione diplomatico-militare dell'Unione, l'operazione Atalanta. La missione iniziata nel dicembre 2008 e che e' stata da poco prorogata, ha lo scopo di proteggere le navi mercantili che transitano tra il Mar Rosso, il Golfo di Aden e l'Oceano Indiano".

http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/2...rmo_illegittimo
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Comunicato stampa ANPdI : Marinai prigionieri in India
Martedì 6 Marzo, 2012
In ordine a sopravvenuti fatti, che hanno coinvolto due militari italiani del Reggimento San Marco, ora prigionieri di un governo straniero, Il Presidente Nazionale, Generale Giovanni Fantini, ha inviato una lettera al Presidente Nazionale dell’Associazione Marinai d’Italia, per significare il forte disappunto e la solidarietà di tutti i paracadutisti d’Italia; nell’attesa che l’Associazione Marinai comunichi le iniziative che intende intraprendere, alle quali l’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia aderirà senza meno. Sempre in ordine ai citati fatti, il Presidente Nazionale, ha richiesto udienza al Sig. Ministro della Difesa, Ammiraglio Di Paola. Con spirito di disciplina si attendono sviluppi. Ciò non toglie che la situazione, di molto aggravata, non consente più di attendere e richiede di aderire a tutte le forme, democratiche, di protesta.
Pertanto, il Presidente Nazionale, invita ed esorta tutti gli iscritti e le sezioni ad esporre l’immagine dei due “marò” ora prigionieri e il Tricolore presso le proprie abitazioni e sezioni.
Invita i propri iscritti e le sezioni ad aderire all’appello di un quotidiano nazionale, che si è fatto carico di raccogliere una sottoscrizione telematica mediante l’invio di un messaggio indirizzato al Sig. Presidente della repubblica. Di seguito il testo da utilizzare e da inviare, firmato, al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected]:
«I sottoscritti rivolgono un pressante appello al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano perché prenda una posizione chiara e forte a nome della nostra Nazione nell’inaccettabile vicenda dell’arresto e della carcerazione dei due marò che si trovavano in missione anti-pirateria su mandato dell’Unione Europa e della Nato. Chiediamo all’India che, nel rispetto dei trattati internazionali, restituisca immediatamente all’Italia il maresciallo Massimiliano Latorre e il sergente Salvatore Girone.»
Il Presidente Nazionale chiede a tutti gli Associati e agli organi dell’Associazione, di dare la massima diffusione al comunicato e alle iniziative, da intraprendersi immediatamente.
Capo Ufficio Stampa

www.anpdiroma.it/
 
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Van Hanegem
view post Posted on 7/3/2012, 18:24




Eveline, sai benissimo che se anche avessero ucciso qualcuno la giurisdizione resterebbe sempre italiana perché il fatto è avvenuto in acque internazionali.
 
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view post Posted on 8/3/2012, 11:29
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Che schifo di posto, pure un serpente velenoso in prigione...

De Mistura, arrivati due avvocati dello Stato
Esperto Usa: 'Roma ha ragione'. Spunta un cobra nella prigione

TRIVANDRUM (INDIA) - Due avvocati dell'Avvocatura dello Stato sono appena arrivati in India "per alzare il tiro della difesa" dei due marò italiani arrestati con l'accusa dell'omicidio di due pescatori indiani. Lo ha detto il sottosegretario agli Esteri Staffan de Mistura che ha da poco incontrato anche oggi i due militari riferendo che "stanno bene".
ESPERTO USA: 'ROMA HA RAGIONE VADA FINO IN FONDO' - "L'Italia ha ragione. Il comportamento dell'India è inaccettabile perché ha un effetto raggelante sui difficili sforzi che la comunità internazionale sta facendo per cercare di combattere la pirateria". Lo afferma il capitano Joseph Murphy, docente alla Massachussets Maritime Academy, intervistato dalla Stampa sulla vicenda dei marò italiani detenuti in India. "Roma fa bene a reagire con forza - aggiunge - perché la soluzione di questo caso ha un'enorme rilevanza internazionale". Per l'esperto americano, "se passa la linea indiana, rischiamo di compromettere l'intera lotta internazionale alla pirateria. Le nazioni che partecipano sono già tentate a ritirare le loro unità, perché tutti i governi hanno problemi di fondi a causa della crisi economica". Proprio in questi anni stanno arrivando i primi risultati dalla lotta alla pirateria, "il numero degli attacchi che hanno successo sta diminuendo - rileva Murphy - proprio per l'aggressività dei pattugliamenti. In compenso, però, cresce l'importo delle taglie per compensare la riduzione degli abbordaggi e aumenta la violenza dei pirati. Mollare ora significherebbe perdere l'occasione di sconfiggere il fenomeno e lasciare via libera ai criminali"

SECONDO GIORNO ISPEZIONE CIVILE SU ENRICA LEXIE - Un gruppo di esperti del Dipartimento della Marina indiana (MMD) è salito oggi a Kochi nuovamente a bordo della Enrica Lexie, la nave rimasta coinvolta nell'incidente del 15 febbraio in cui sono morti due pescatori indiani e due marò sono stati arrestati. Lo si è appreso da fonti cheseguono gli sviluppi della vicenda. Già ieri i funzionari indiani, accompagnati da personale dell'ambasciata d'Italia e della Marina italiana, avevano compiuto un primo sopralluogo che si è risolto in un interrogatorio degli altri marò e dei membri dell'equipaggio. Inoltre, secondo la stampa, i tecnici del MMD avrebbero prelevato l'hard disc della 'scatola nera' della nave. Tuttavia, rlevano i giornali indiani, i dati del 15 febbraio non sarebbero più presenti nel Voyage Data Record (VDR) di bordo. Per quanto riguarda una possibile autorizzazione per la partenza della petroliera, le prospettive non sono chiare e MP John, ufficiale del MMD, ha detto al quotidiano THe Times of India che "una decisione verrà presa dopo la traduzione dell'interrogatorio dei membri dell'equipaggio fatto ieri". L'avvocato dell'armatore, V. J. Matthew, ha presentato una istanza mirante al rilascio della nave, sottolineando che le perdite quotidiane sono di mezzo milione di euro al giorno.

SPUNTA UN COBRA NELLA PRIGIONE DI TRIVANDRUM - La prigione centrale di Trivandrum, dove da tre giorni sono alloggiati due marò della Enrica Lexie, ha ricevuto ieri un inatteso ospite: un cobra di quasi due metri, individuato dagli agenti vicino ad una stalla che ospita alcune mucche e che si trova nell'area meridionale del centro di detenzione. Mostrando un indubbio senso dello humour, un ufficiale della prigione di Poojapura ha commentato ai giornalisti che "avremmo avuto un sistema molto facile per eliminare il rettile: incaricare di questo i detenuti". Ma poi, ha proseguito, "ci siamo detti che non era giusto far commettere loro un altro crimine". Si è deciso, ha indicato l'emittente Ndtv, di chiamare Vava Suresh, un esperto cacciatore di serpenti che è arrivato quando l'ospite aveva trovato rifugio nel tronco cavo di un albero. Secondo la tv, la notizia della cattura del cobra è nota anche ai due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mo..._129135824.html
cobra+reale
 
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Dario1990
view post Posted on 8/3/2012, 23:18




QUOTE (Peppero @ 8/3/2012, 11:29) 
Che schifo di posto, pure un serpente velenoso in prigione...

De Mistura, arrivati due avvocati dello Stato
Esperto Usa: 'Roma ha ragione'. Spunta un cobra nella prigione

TRIVANDRUM (INDIA) - Due avvocati dell'Avvocatura dello Stato sono appena arrivati in India "per alzare il tiro della difesa" dei due marò italiani arrestati con l'accusa dell'omicidio di due pescatori indiani. Lo ha detto il sottosegretario agli Esteri Staffan de Mistura che ha da poco incontrato anche oggi i due militari riferendo che "stanno bene".
ESPERTO USA: 'ROMA HA RAGIONE VADA FINO IN FONDO' - "L'Italia ha ragione. Il comportamento dell'India è inaccettabile perché ha un effetto raggelante sui difficili sforzi che la comunità internazionale sta facendo per cercare di combattere la pirateria". Lo afferma il capitano Joseph Murphy, docente alla Massachussets Maritime Academy, intervistato dalla Stampa sulla vicenda dei marò italiani detenuti in India. "Roma fa bene a reagire con forza - aggiunge - perché la soluzione di questo caso ha un'enorme rilevanza internazionale". Per l'esperto americano, "se passa la linea indiana, rischiamo di compromettere l'intera lotta internazionale alla pirateria. Le nazioni che partecipano sono già tentate a ritirare le loro unità, perché tutti i governi hanno problemi di fondi a causa della crisi economica". Proprio in questi anni stanno arrivando i primi risultati dalla lotta alla pirateria, "il numero degli attacchi che hanno successo sta diminuendo - rileva Murphy - proprio per l'aggressività dei pattugliamenti. In compenso, però, cresce l'importo delle taglie per compensare la riduzione degli abbordaggi e aumenta la violenza dei pirati. Mollare ora significherebbe perdere l'occasione di sconfiggere il fenomeno e lasciare via libera ai criminali"

SECONDO GIORNO ISPEZIONE CIVILE SU ENRICA LEXIE - Un gruppo di esperti del Dipartimento della Marina indiana (MMD) è salito oggi a Kochi nuovamente a bordo della Enrica Lexie, la nave rimasta coinvolta nell'incidente del 15 febbraio in cui sono morti due pescatori indiani e due marò sono stati arrestati. Lo si è appreso da fonti cheseguono gli sviluppi della vicenda. Già ieri i funzionari indiani, accompagnati da personale dell'ambasciata d'Italia e della Marina italiana, avevano compiuto un primo sopralluogo che si è risolto in un interrogatorio degli altri marò e dei membri dell'equipaggio. Inoltre, secondo la stampa, i tecnici del MMD avrebbero prelevato l'hard disc della 'scatola nera' della nave. Tuttavia, rlevano i giornali indiani, i dati del 15 febbraio non sarebbero più presenti nel Voyage Data Record (VDR) di bordo. Per quanto riguarda una possibile autorizzazione per la partenza della petroliera, le prospettive non sono chiare e MP John, ufficiale del MMD, ha detto al quotidiano THe Times of India che "una decisione verrà presa dopo la traduzione dell'interrogatorio dei membri dell'equipaggio fatto ieri". L'avvocato dell'armatore, V. J. Matthew, ha presentato una istanza mirante al rilascio della nave, sottolineando che le perdite quotidiane sono di mezzo milione di euro al giorno.

SPUNTA UN COBRA NELLA PRIGIONE DI TRIVANDRUM - La prigione centrale di Trivandrum, dove da tre giorni sono alloggiati due marò della Enrica Lexie, ha ricevuto ieri un inatteso ospite: un cobra di quasi due metri, individuato dagli agenti vicino ad una stalla che ospita alcune mucche e che si trova nell'area meridionale del centro di detenzione. Mostrando un indubbio senso dello humour, un ufficiale della prigione di Poojapura ha commentato ai giornalisti che "avremmo avuto un sistema molto facile per eliminare il rettile: incaricare di questo i detenuti". Ma poi, ha proseguito, "ci siamo detti che non era giusto far commettere loro un altro crimine". Si è deciso, ha indicato l'emittente Ndtv, di chiamare Vava Suresh, un esperto cacciatore di serpenti che è arrivato quando l'ospite aveva trovato rifugio nel tronco cavo di un albero. Secondo la tv, la notizia della cattura del cobra è nota anche ai due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mo..._129135824.html
(IMG:http://3.bp.blogspot.com/_YSBlVmwD8zE/TJsh...cobra+reale.jpg)

Evidentemente anche dopo più di circa 4mila anni gli indiani non sono riusciti ad evolvere.
 
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Char08
view post Posted on 10/3/2012, 12:31




L'India a credono siamo i metodi terroristi???? Dove stanno i terroristi islamici??? Oppure i soldati di marò ma i diventati dei metodi terroristi??? Impossibile, non c'è entrare niente, alle prove false, il pm indiano ha detto!...... L'India è ipocrità, si comportamento male e crudele.......

Linea dura del pm
"Metodi terroristici"


Ieri a Kochi la requisitoria Processo rinviato al 15 marzo


[MA. NU.]
dall’inviato a kochi

Lexie_1




«Terrorismo». La pubblica accusa che rappresenta lo stato del Kerala nel processo per definire la giurisdizione sull’incidente del 15 febbraio scorso nelle acque internazionali davanti alle coste di Kochi, ha tenuto ieri mattina una requisitoria durissima e che lascia ben poco spazio all’ipotesi di un compromesso extra legem per definire la posizione dei marò del San Marco. Per il pm, che ha parlato dopo l’arringa difensiva dei legali della difesa, dello studio Titus di Dehli, non esiste possibilità di equivoco sulla giurisdizione: «Il peschereccio colpito dai proiettili esplosi dalla Lexia è indiano e indiane sono le vittime. Questo ci impone di procedere con l’inchiesta e il processo penale in corso a Kollam». Poi: «C’è stato un eccesso nell’uso delle armi da fuoco, che può ricordare azioni terroriste». Il giudice ha ascoltato con attenzione l’intervento del pm, poi ha deciso di rinviare l’udienza al 15 marzo prossimo, due giorni prima delle elezioni per il rinnovo del parlamento del Kerala, con la prospettiva di ulteriori rinvii.

Sui risultati delle perizie grava ancora un fitto mistero. I lavori si sarebbero conclusi attorno alle 21 (ora indiana) e oggi gli ufficiali dei carabinieri che hanno partecipato agli esami rientreranno in Italia. Saranno comunque i tecnici indiani a elaborare il referto finale delle analisi sulle ogive recuperate sul corpo di uno dei pescatori e sui fucili del San Marco. I media locali insistono, il calibro sarebbe Nato - 5,56, lunghezza 25mm, lunghezza totale 5 cm 40 mm. Ma non sono sole le armi in dotazione alle forze Nato ad usare questo tipo di proiettili. Perciò è scontato precisare, al di là delle valutazioni finali, che ci sarà battaglia nelle prossime fasi del processo.

Il pool dei legali della difesa, a cui si sono aggiunti due specialisti dell’Avvocatura dello Stato, di passi indietro non ne fa: giurisdizione italiana, inchiesta tutta da valutare e da riconsiderare, alla luce di quanto sinora emerso. Il vice-ministro Staffan De Mistura, ancora a Trivandrum, spiega che «a noi sta a cuore un aspetto, il più importante, riportare a casa i marò, senza incorrere in inutili forzature e in guerre inutili». Sul fronte diplomatico europeo, l’alto rappresentante della Ue, Catherine Ashton, ha assicurato che l’Ue «farà tutto il necessario» e ha avuto un colloquio con il ministro degli Esteri Giulio Terzi, il quale ha ribadito che «confida in un’azione dell’Ue». La «Enrica Lexie» sta faticosamente completando gli iter burocratici per riprendere la rotta per l’Italia. Manca solo un via libera, quello della polizia. Ministero dei Trasporti e Marina Mercantile hanno già dato le autorizzazioni.

http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/445835/

 
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Dario1990
view post Posted on 11/3/2012, 14:53




Per tutto il criticismo che ho letto su Berlusconi,lui non avrebbe tollerato questo schiaffo da parte del governo indiano come invece ha fatto Monti.
 
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view post Posted on 12/3/2012, 00:41
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Panebianco ha ragione. La nave doveva rimanere in acque internazionali... -_-

Nave maro' non doveva entrare in acque indiane
Ministro Terzi su twitter: 'Polemiche su responsabilita' le lascio ad altri'

"In nessun caso la nave" italiana "doveva entrare in acque indiane". Lo dice il ministro degli Esteri Giulio Terzi, su Twitter. E aggiunge: "Le polemiche sulle responsabilità le lascio ad altri. Io lavoro per riportarli a casa". I due marò italiani che da lunedì sono alloggiati in una "zona Vip" del carcere di Trivandrum, stanno bene, sono distesi e parlano quotidianamente con le famiglie. Lo ha constatato oggi l'ANSA a Trivandrum, capitale dello Stato del Kerala. "L'Italia sia - e si mostri - vicina ai nostri marò. Avevano e hanno bisogno di noi", prosegue Terzi, rispondendo, via Twitter, ad un lungo articolo di Angelo Panebianco apparso sul Corriere della Sera, intitolato "Tra riscatti e ipocrisie" e dedicato alle vicende del blitz britannico in Nigeria, costato la vita a Franco Lamolinara, e dei marò italiani detenuti in India. Nell'articolo Panebianco scrive che sul caso indiano ci sono stati diversi "errori" da parte del governo, primo fra tutti quello di "non aver chiarito subito al comandante della nave (e forse anche all'armatore) che le conseguenze per loro sarebbero state assai pesanti se la nave fosse entrata nelle acque territoriali dell'India, mettendo i nostri soldati alla mercé delle autorità locali". E definisce "inutile" la visita a Kochi di Terzi. Il ministro, su Twitter, ribatte: "Panebianco sbaglia. Inutile la visita a Kochi? Al contrario"
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mo..._129135824.html
356f5d734a8d43d7e60d17df55b82c23
 
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Van Hanegem
view post Posted on 12/3/2012, 12:44




Qui non è tanto una questione di governi ma di vedere quanto siamo disposti a tener duro sui principi (notoriamente niente). Quando è iniziata questa vicenda sui soldati le "autorità" italiane si sono subito affrettate a dire che i rapporti (commerciali) con gli indiani, in qualunque caso, non sarebbero stati messi in discussione.
 
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view post Posted on 16/3/2012, 21:00
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Assurdo. Dicono che siamo noi a non voler collaborare... :blink:

India: maro', Corte blocca partenza nave
Slitta a lunedi' udienza su giurisdizione. Pesano elezioni sabato

KOCHI (INDIA), 15 MAR- I due marò italiani accusati di avere ucciso due pesactori indiani sono ancora in attesa di una sistemazione alternativa alla prigione di Trivandrum, mentre la nave con il suo equipaggio continua a essere, per decisione dell'Alta Corte del Kerala, a disposizione della polizia al largo del porto di Kochi, anche se formalmente non è sotto sequestro. Slitta a lunedi' 19 marzo la battaglia legale per la giurisdizione internazionale. Pesano le elezioni di dopodomani a Piravom, vicino Kochi.
www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mo..._132830682.html
56969757eb2c08697970dbde0ea51ca5

India: Corte Kerala esamina ''non collaborazione'' maro' su indagini
Roma, 15 mar - La ''non collaborazione'' mostrata dai membri dell'equipaggio dell'Enrica Lexce durante le indagini delle autorita' locali sull'omicidio dei due pescatori indiani sara' portata oggi all'attenzione dell'Alta Corte del Kerala per conto del governo di Nuova Delhi. Ne da' notizia l'emittente televisiva Ibn Live.
Intanto, sul fronte delle trattative per il rilascio dei due maro' italiani l'Unione europea avrebbe contattato ieri il governo indiano. Lo riferiscono fonti diplomatiche citate dall'agenzia Pti, secondo cui l'India avrebbe dal canto suo ribadito la propria posizione circa circa la competenza giuridica del caso.
Proprio nei giorni scorsi l'Alto rappresentante per la politica estera Ue, Catherine Ashton, in segtuito ad un incontro con il Presidente del Consiglio Mario Monti si era detta pronta ''a intraprendere ogni possibile ulteriore passo per arrivare a una soluzione positiva'' della vicenda dei militari detenuti nel carcere di Trivandrum.
A quanto si apprende, inoltre, la magistratura del Kerala avrebbe deciso che il cargo italiano, Enrica Lexie, non puo' lasciare il porto di Kochi. L'imbarcazione, hanno spiegato i giudici, puo' spostarsi in un molo esterno del porto, ma non puo' lasciare la citta' fino a nuovo ordine.

www.asca.it/news-India__Corte_Keral...134451-BRK.html
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