Forum Patriottismo - Patria, Nazione, Irredentismo, Italia, Tradizione, Storia, Geografia, Cultura, Politica, Attualità, Società

Querela a Napolitano, Monti, Draghi & Co.

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 28/4/2012, 10:18
Avatar

Amministratore bannerino

Group:
Amministratori
Posts:
19,121
Location:
*'*ITALIA*'*

Status:
Anonymous


La denuncia contro Napolitano e Monti vede anche il coinvolgimento di Barnard... :coffee:
------------

Barnard dai carabinieri: ho denunciato Monti e Napolitano
Attentato contro l’integrità e l’indipendenza dello Stato, associazione sovversiva e cospirazione politica. E poi: usurpazione di potere, attentato contro la Costituzione e contro i diritti politici del cittadino. Nomi e cognomi dei denunciati: nientemeno che il premier Mario Monti e il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. «Oggi, alle ore 18,50 – scrive Paolo Barnard l’8 aprile – presso la caserma dei Carabinieri di via Paolo Poggi 70 a San Lazzaro di Savena, ho denunciato il Golpe Finanziario e i suoi golpisti italiani». Primo ministro e Capo dello Stato, accusati personalmente di infedeltà alle istituzioni: un atto fortemente simbolico, attraverso il quale il giornalista e saggista formalizza la sua denuncia contro il “sequestro” della sovranità nazionale per via monetaria, esplicitato lo scorso febbraio al summit di Rimini insieme ai professori americani della Modern Money Theory.
L’autore del dirompente saggio “Il più grande crimine”, che denuncia il “golpe” finanziario dell’élite mondiale culminato con l’imposizione di una Paolo Barnard “moneta straniera” come l’euro, in un’Europa dominata da istituzioni non-democratiche praticamente all’insaputa dei popoli europei, si rivolge direttamente alla magistratura italiana per tentare di contrastare quello che giudica un “colpo di Stato” ai danni della democrazia italiana, ultimo atto di un processo partito da molto lontano: la vendetta storica delle vecchie élite pre-democratiche, spodestate e private degli antichi privilegi nel dopoguerra, e ora decise – attraverso la potentissima leva della finanza – a sottomettere liberi cittadini al ricatto della nuova povertà, imposta con crisi artificiali create a tavolino, come quelle dei debiti sovrani. «Da oltre dieci anni – scrive Barnard – io denuncio il Vero Potere e i suoi crimini. Da due anni scrivo e dimostro che siamo ora vittime di un vero Golpe Finanziario criminale e che alcuni politici italiani ne sono corresponsabili. Partii accusando di golpismo i governi tecnici degli anni ’90, poi Prodi e D’Alema, e infine Napolitano e Monti oggi».
A partire dal Trattato di Maastricht, scrive Barnard nella denuncia consegnata ai carabinieri, al nostro Paese, inteso come popolo sovrano, è stato imposto di consegnare le sue primarie sovranità nelle mani di organismi esterni alla Repubblica Italiana e non eletti dagli italiani: questo ha comportato danni immensi alla democrazia e ai nostri diritti. Con l’ingresso dell’Italia nell’Eurozona e la perdita della sovranità monetaria, l’inizio della fine: la trappola della Bce che detiene l’euro, il rovinoso Trattato di Lisbona del 2007, il Fiscal Compact del marzo 2012. Il nostro destino non è più nelle nostre mani: decidono per noi la banca centrale di Francoforte, la Commissione Europea, il Fondo Monetario Internazionale, i mercati di capitali privati. «Tali organismi esterni sono di comprovata struttura e composizione prettamente oligarchica e privi di alcun fondamento democratico, sono controllati da speculatori finanziari privati per cui conto agiscono nel senso della spoliazione del bene comune dei popoli europei. Tutto ciò è avvenuto senza che i popoli europei, né quello italiano di cui qui mi occupo, vi abbiano mai manifestato il loro espresso e formale consenso».
In particolare, a partire dagli eventi del 12-16 novembre 2011 con la deposizione del governo Berlusconi, per culminare con la firma del “Patto di Stabilità” del 2 marzo 2012, il presidente della Repubblica, il governo Monti e i membri del Parlamento «hanno permesso ed attuato, allo scopo manifesto di facilitare i programmi oligarchici delle élite finanziarie di cui sopra, un ulteriore chiaro sovvertimento dell’ordine democratico e repubblicano», continua Barnard, che indica la data-chiave del 12 novembre 2011, quella della caduta del «governo legittimamente eletto dagli italiani». Una “destituzione”, che secondo il giornalista – già collaboratore di Santoro e inviato di punta di “Report” – è avvenuta «in modo del tutto anomalo e totalmente al di fuori dai principi e dalle norme previste nel nostro ordinamento, nonché in aperta violazione della Costituzione italiana». Secondo Barnard, il governo Berlusconi è stato Giorgio Napolitano con Mario Draghi«illegittimamente sostituito con un ‘soggetto’ che rappresenta, già solo nella persona del Presidente del Consiglio Mario Monti, una chiara espressione della già citata oligarchia».
Non è un caso, aggiunge il giornalista, che dall’entrata nell’Eurozona l’Italia sia stata privata della propria sovranità in materia di politica monetaria, fiscale e sociale: «Si ricorda, fra i tanti esempi, che il governatore attuale della Bce, Mario Draghi, è espressione di un inammissibile conflitto d’interessi essendo contemporaneamente membro del “Group of 30”, espressione delle oligarchie bancarie speculative internazionali che proprio la Bce dovrebbe controllare e regolamentare». L’intera struttura monetaria dell’Eurozona, creata dalle oligarchie speculative europee lungo un periodo di almeno 75 anni, secondo Barnard «ha consegnato l’Italia nelle mani del ricatto devastante dei Mercati dei Capitali finanziari, che oggi sono l’unica fonte di approvvigionamento di moneta (Euro) per lo Stato italiano al posto della sua legittima sovranità di emettere moneta (Lira)».
La “trappola” dall’Eurozona «comporta la totale resa dello Stato ai voleri di codesti Mercati, che possono ricattare lo Stato con la privazione arbitraria dei finanziamenti essenziali alla Funzione Pubblica italiana attraverso l’arma dell’innalzamento oltre ogni sostenibilità dei tassi d’interesse sui Titoli emessi dal nostro Tesoro, e con l’innalzamento oltre ogni sostenibilità dello Spread». Tutte azioni, aggiunge Barnard, che hanno il potere di sospingere l’Italia a un “default disordinato” dalle catastrofiche conseguenze sociali ed economiche. «Risulta evidente come questo rappresenti in sé un’arma di minaccia e di controllo nelle mani dei Mercati dei Capitali finanziari non eletti dagli italiani impossibile da contrastare, quindi in grado di paralizzare ogni esercizio della sovranità parlamentare e governativa italiana, per cui ne deriva il totale azzeramento delle sovrane facoltà di Governo e di libero esercizio della funzione legislativa del Parlamento italiano».
Per Barnard, si delinea quindi un autentico golpe finanziario ai danni dell’Italia, «scientemente appoggiato da un’intera classe politica italiana, fra cui Mario Monti in primis». Se le vittime sono i paesi dell’Unione Europea e in particolare dell’Eurozona, sono numerosi gli «esecutori del piano anti democratico di spoliazione delle sovranità monetarie e costituzionali», e fra questi Monti e Draghi: entrambi – segnala Barnard nella sua denuncia ai carabinieri – «sono o sono stati membri di gruppi di potere oligarchico di comprovata tendenza anti democratica Neoliberista, Neoclassica e Neomercantile come la Trilateral Commission, il gruppo Bilderberg, l’Aspen Institute, il “Group of 30”». Il “golpe finanziario”, inoltre, procede «con prepotente e sfacciata violazione della Carta Costituzionale» grazie al pieno appoggio di potentissime lobby come “Business Europe”, la “European Il Capo dello Stato col premier Mario MontiRoundtable of Industrialists”, il “Liberalization of Trade in Services” e il “Transatlantic Business Dialogue”. Tutte sigle che la maggior parte degli italiani non ha mai sentito neppure nominare.
Paolo Barnard punta il dito contro il Quirinale: Napolitano «ha di fatto acconsentito che per mezzo del sopraccitato e criminoso ricatto monetario» un governo legittimamente eletto dagli italiani fosse deposto, e che «il Parlamento italiano fosse messo nelle condizioni di abdicare in toto alla propria sovranità e di acconsentire sotto minaccia da parte dei Mercati dei Capitali all’insediamento a Palazzo Chigi di un Presidente del Consiglio illegittimo ed espressione del volere oligarchico dei Mercati, portatore quindi in Italia di politiche economiche distruttive e criminose». Così facendo, secondo la denuncia, il presidente della Repubblica «abdicava totalmente alle sue funzioni di estremo difensore dell’ordine costituzionale e democratico italiano», configurando in tal modo le gravissime ipotesi di reato che Barnard ora segnala.
«Il costrutto criminoso di cui si parla – aggiunge il giornalista, a titolo di aggravante – è interamente volto al profitto di oligarchie private, il cui preciso interesse è di distruggere le conquiste democratiche, nel senso dei poteri sovrani di popoli e Stati, scaturite da oltre due secoli di progresso umanistico e sociale in Europa». Oligarchie ben identificabili nei poteri “neomercantili” industriali in particolare di Francia e Germania, così come nell’industria della speculazione finanziaria degli “hedge funds” e dei “vulture funds” europei e statunitensi. Complici, naturalmente, le maggiori banche d’investimento internazionali, le agenzie di rating, le multinazionali dei servizi europee e statunitensi, nonché i cosiddetti “investitori”, che poi sono i nuovi “rentiers” che, manovrando denaro virtuale, speculano sulla privatizzazione dei servizi essenziali per i cittadini. Se siamo nei guai, loro ridono e incassano: anche grazie a chi ha spianato loro la strada delle istituzioni, privando lo Stato delle sue capacità di difesa.
Risultato: un «preordinato impoverimento di milioni di famiglie», secondo le politiche oligarchiche della “spirale della deflazione economica imposta”, meglio note ai cittadini come “politiche di austerità”. Manovre, riforme strutturali, rigore: politiche «denunciate ai massimi livelli dell’accademia e persino dalla massima stampa finanziaria come veri suicidi economici, le cui conseguenze sono inenarrabili sofferenze umane di disoccupazione, sottoccupazione, scardinamento sociale delle nazioni, deterioramento della salute, aumento del crimine, dei conflitti sociali, quindi deterioramento della democrazia costituzionale». I destini di milioni di esseri umani vengono così «artatamente e criminosamente consegnati a un futuro di servitù per l’esclusivo profitto di oligarchie predatrici, configurandosi ciò in un vero e proprio crimine sociale di proporzioni storiche». Dopo libri, inchieste e conferenze, Barnard si è rivolto direttamente ai carabinieri, assistito dall’avvocato cagliaritano Paola Musu: è possibile imitarlo, sottoscrivendo la stessa denuncia da consegnare in tre copie ai carabinieri: «Ora fatelo anche voi. Mettiamoci la faccia, basta chiacchiere».
(Sul sito di Paolo Barnard, il modulo con il testo della denuncia http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=361).

www.libreidee.org/2012/04/barnard-d...i-e-napolitano/
Il-Capo-dello-Stato-col-premier-Mario-Monti
 
Web Web  Top
Daniele Italico
view post Posted on 29/4/2012, 16:35




Pure il giornalista Barnard? La cosa comincia a farsi interessante.
 
Top
view post Posted on 29/4/2012, 16:44
Avatar

Amministratore bannerino

Group:
Amministratori
Posts:
19,121
Location:
*'*ITALIA*'*

Status:
Anonymous


Sì, e chi vuole accodarsi può farlo. Ecco il link

http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=361

Testo Barnard: NOTA BENE: NON E' NECESSARIO ALLEGARE PROVE ALLA DENUNCIA. PRESENTARLA IN 3 COPIE.











ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA

presso il Tribunale di ****




DENUNCIA




In difesa della sovranità democratica dello Stato italiano e dei suoi cittadini.



Per ostacolare il Colpo di Stato Finanziario che ha di fatto terminato la democrazia partecipativa e la sovranità delle istituzioni Governo e Parlamento in Italia, culminato con gli eventi del 12-16 novembre 2011.





“COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA



Principi Fondamentali



Art.1

L’Italia è una Repubblica Democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.



La sovranità del popolo si esercita nella delega che esso dà allo Stato. Lo Stato esercita, per conto del popolo, le sovranità essenziali al funzionamento della democrazia, fra cui rivestono primaria importanza le sovranità di politica monetaria, economica, fiscale e sociale, gestite all’interno dell’istituzione Stato dal Governo eletto dal popolo. Svuotare lo Stato, quindi il popolo e il Governo, di tali sovranità, significa, e comporta, privarlo della sovranità stessa, in quanto lo si priva della facoltà e del potere di determinare il destino della nazione, compromettendone l’esistenza nella prosperità, nella pace e nella coesione sociale, esponendola a devastanti derive anti democratiche, e a impoverimento e sfruttamento criminoso da parte di forze speculative esterne ed interne. L’Italia è stata vittima di un completo svuotamento delle sue sovranità fondamentali, attuato anche da figure istituzionali italiane ai massimi livelli nel senso di un vero tradimento della Patria, e di natura criminosa non solo per gli effetti di spoliazione dei meccanismi di democrazia e di vessazione nelle vite di milioni di famiglie, ma anche perché in violazione della lettera e dello spirito della nostra Costituzione. Tutto ciò ha comportato la marginalizzazione del popolo italiano sovrano, l’esautorazione di Governo e Parlamento, e le conseguenze sono di entità drammatica in ogni ambito della convivenza democratica, dell’economia, della coesione sociale, a esclusivo favore e per conto di elite di speculatori nazionali e internazionali. Tutto questo compone l’oggetto della mia denuncia di Colpo di Stato Finanziario in Italia.



L’art.11 della Costituzione recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia tra le nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.



L’articolo 11 fu concepito per consentire l’ingresso dell’Italia nell’ONU e nelle altre nascenti organizzazioni internazionali, nello spirito di mantenere la pace all’indomani della terribile esperienza del nazi-fascismo e della seconda guerra mondiale. Ma le “limitazioni di sovranità” di cui si parla non hanno nulla a che vedere con lo svuotamento della sovranità del Governo e del Parlamento e con il sovvertimento dell’ordinamento repubblicano-democratico quale sancito dall’art.1 della Costituzione.



A partire dal Trattato di Maastricht e poi, a seguire, con l’ingresso dell’Italia nell’Eurozona, e con la conseguente trasformazione della funzione di emissione di moneta sovrana (la Lira) da parte del nostro Stato nel sistema facente capo alla Banca Centrale Europea e al Sistema Europeo delle Banche Centrali (l’Euro), per culminare in maniera più incisiva e determinata col Trattato di Lisbona (2007) e passando infine per il più recente Fiscal Compact del 2 marzo 2012, al nostro Paese, inteso come popolo sovrano, è stato imposto di consegnare le sue primarie sovranità nelle mani di organismi esterni alla Repubblica Italiana e NON ELETTI dagli italiani, (BCE, SEBC, Commissione Europea, Fondo Monetario Internazionale e Mercati dei Capitali privati), e ciò ha comportato danni immensi alla democrazia e ai nostri diritti. Tali organismi esterni sono di comprovata struttura e composizione prettamente oligarchica e privi di alcun fondamento democratico, sono controllati da speculatori finanziari privati per cui conto agiscono nel senso della spoliazione del bene comune dei popoli europei. Tutto ciò è avvenuto senza che i popoli europei, né quello italiano di cui qui mi occupo, vi abbiano mai manifestato il loro espresso e formale consenso.



In particolare, a partire dagli eventi del 12-16 novembre 2011, per culminare con la firma del Treaty on Stability, Coordination and Governance in the Economic and Monetary Union del 2 marzo 2012, il Presidente della Repubblica, il Governo in carica, i membri del Parlamento – ciascuno di questi organi nelle persone medio tempore in carica – hanno permesso ed attuato, allo scopo manifesto di facilitare i programmi oligarchici delle elite finanziarie di cui sopra, un ulteriore chiaro sovvertimento dell’ordine democratico e repubblicano nel momento in cui fu destituito un Governo legittimamente eletto dagli italiani nella data del 12 novembre 2011, avvenuta tale destituzione in modo del tutto anomalo e totalmente al di fuori dai principi e dalle norme previste nel nostro ordinamento, nonché in aperta violazione della Costituzione italiana (si legga sotto). Il Governo deposto è stato in seguito illegittimamente sostituito con un ‘soggetto’ che rappresenta, già solo nella persona del Presidente del Consiglio Mario Monti, una chiara espressione della già citata oligarchia.



Pertanto, ricordato ancora



1) che in forza di tutto quanto sopraccitato, e in particolare a causa dell’entrata dell’Italia nell’Eurozona, lo Stato italiano è in via definitiva esautorato della propria sovranità in materia di politica monetaria, fiscale e sociale – fatto paralizzante di tutta la Funzione Pubblica di uno Stato – a favore del SEBC e della BCE e dei Mercati dei Capitali privati, nell’ambito di una struttura sovranazionale notoriamente impostata secondo un impianto ideologico antisociale poiché Neoliberista, Neoclassico e Neomercantile. Si ricorda, fra i tanti esempi, che il governatore attuale della BCE, Mario Draghi, è espressione di un inammissibile conflitto d’interessi essendo contemporaneamente membro del Group of 30, gruppo espressione delle oligarchie bancarie speculative internazionali che proprio la BCE dovrebbe controllare e regolamentare;



2) che l’intera struttura monetaria dell’Eurozona (leggi Euro), prodotto dei succitati passaggi e del pensiero delle oligarchie speculative europee lungo un periodo di 75 anni almeno, ha consegnato l’Italia nelle mani del ricatto devastante dei Mercati dei Capitali finanziari, che oggi sono l’unica fonte di approvvigionamento di moneta (Euro) per lo Stato italiano al posto della sua legittima sovranità di emettere moneta (Lira). Ciò comporta la totale resa dello Stato ai voleri di codesti Mercati, che possono ricattare lo Stato con la privazione arbitraria dei finanziamenti essenziali alla Funzione Pubblica italiana attraverso l’arma dell’innalzamento oltre ogni sostenibilità dei tassi d’interesse sui Titoli emessi dal nostro Tesoro, e con l’innalzamento oltre ogni sostenibilità dello Spread – azioni che hanno il potere di sospingere l’Italia a un “default disordinato” dalle catastrofiche conseguenze sociali ed economiche. Risulta evidente come questo rappresenti in sé un’arma di minaccia e di controllo nelle mani dei Mercati dei Capitali finanziari NON ELETTI dagli italiani impossibile da contrastare, quindi in grado di paralizzare ogni esercizio della sovranità parlamentare e governativa italiana, per cui ne deriva il totale azzeramento delle sovrane facoltà di Governo e di LIBERO esercizio della funzione legislativa del Parlamento italiano. Infine, già questo si delinea come un vero Colpo di Stato Finanziario ai danni dell’Italia e del suo popolo, scientemente appoggiato da un’intera classe politica italiana, fra cui Mario Monti in primis.



3) che, ai sensi e per gli effetti delle norme del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea come integrato, da ultimo, dall’Europact, dai regolamenti cosiddetti Six-pack, e dal Treaty on Stability, Coordination and Governance in the Economic and Monetary Union, meglio noto come Fiscal Compact, in corso di ratifica, la Commissione Europea NON ELETTA dagli italiani – e notoriamente infiltrata della lobby finanziarie private (si legga sotto) – viene investita di poteri penetranti e di gestione sostanzialmente esclusiva della politica economica, fiscale e sociale italiana, che giungono sino alla diretta ingerenza in termini di “natura, portata e quadro temporale dell’azione correttiva da intraprendere” in caso di scostamento dello Stato membro dai vincoli insostenibili ed economicamente e socialmente distruttivi del Patto di Stabilità di cui già al Europact, Six-pack e Fiscal Compact;



4) che la suddetta Commissione Europea, come già anche gli organi direttivi della BCE, è composta da membri nominati a titolo individuale, secondo una procedura che nulla ha di democratico;



5) che in tutto questo costrutto, l’unico organo che abbia fondamento democratico, il Parlamento Europeo, non ha avuto ruolo alcuno o, se previsto, fu del tutto inconsistente e limitato ad una marginale funzione, di fatto e/o nella sostanza, e spesso comunque solo consultiva;



6) che numerosi esecutori del piano anti democratico di spoliazione delle sovranità monetarie e costituzionali dei Paesi facenti parte della UE e dell’Eurozona in particolare, fra cui il Presidente del Consiglio italiano Mario Monti e l’attuale Governatore della BCE Mario Draghi, sono o sono stati membri di gruppi di potere oligarchico di comprovata tendenza anti democratica Neoliberista, Neoclassica e Neomercantile come la Trilateral Commission, il gruppo Bilderberg l’Aspen Institute, il Group of 30;



7) che siffatto descritto esautoramento e sottrazione della sovranità popolare, unitamente al connesso esautoramento e sovvertimento dell’ordinamento repubblicano e democratico costituzionalmente garantito, tutt’ora in corso di perfezionamento, è avvenuto, e continua ad essere attuato, in modo significativamente preordinato e colluso con le principali lobbies anti sociali dei poteri finanziari come il Business Europe, la European Roundtable of Industrialists, il Liberalization of Trade in Services, il Transatlantic Business Dialogue e altri, con prepotente e sfacciata violazione della Carta Costituzionale e dei principi fondatori della stessa;



8) che nei giorni dal 12 al 16 novembre 2011 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha di fatto acconsentito che per mezzo del sopraccitato e criminoso ricatto monetario di cui al punto 2) un Governo legittimamente eletto dagli italiani fosse deposto, che il Parlamento italiano fosse messo nelle condizioni di abdicare in toto alla propria sovranità e di acconsentire sotto minaccia da parte dei Mercati dei Capitali all’insediamento a Palazzo Chigi di un Presidente del Consiglio illegittimo ed espressione del volere oligarchico dei Mercati, portatore quindi in Italia di politiche economiche distruttive e criminose (si legga sotto); così facendo il Presidente della Repubblica abdicava totalmente alle sue funzioni di estremo difensore dell’ordine costituzionale e democratico italiano;





per tutto quanto sopra esposto,



si propone formale denuncia



affinché l’Autorità Giudiziaria competente, accertata la sussistenza del reato ed identificati gli autori – in particolare nelle persone del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, dei ministri in carica, dei membri del Parlamento che hanno votato le succitate misure di svuotamento democratico dello Stato italiano e della nostra Carta Costituzionale, ciascuno nelle persone attualmente e medio tempore in carica in relazione all’arco temporale interessato, nonché tutte le altre persone eventualmente coinvolte – lo persegua ai termini di legge per tutti i reati ravvisabili e, comunque, per quelli previsti dagli articoli:



9) 241 c.p. attentato contro l’integrità, l’indipendenza o l’unità dello Stato;

10) 270 c.p. associazioni sovversive;

11) 283 c.p. attentato contro la Costituzione dello Stato;

12) 287 c.p. usurpazione di potere politico;

13) 289 c.p. attentato contro gli organi costituzionali;

14) 294 c.p. attentato contro i diritti politici del cittadino;

15) 304 c.p. cospirazione politica mediante accordo;

16) 305 c.p. cospirazione politica mediante associazione.







con le aggravanti qui di seguito specificate:



a) che il costrutto criminoso di cui si parla è interamente volto al profitto di oligarchie private il cui preciso interesse è di distruggere le conquiste democratiche, nel senso dei poteri sovrani di popoli e Stati, scaturite da oltre sue secoli di progresso umanistico e sociale in Europa. Tali oligarchie sono identificabili nei poteri Neomercantili industriali in particolare di Francia e Germania, nell’industria della speculazione finanziaria degli Hedge Funds europei e statunitensi, nei Vulture Funds europei e statunitensi, nelle maggiori banche d’investimento internazionali, nelle agenzie di Rating, nelle multinazionali dei servizi europee e statunitensi, negli investitori cosiddetti ‘nuovi rentiers’ che speculano sulla privatizzazione dei servizi essenziali per i cittadini et al.



b) che il costrutto criminoso di cui si parla ha portato e sta portando a un preordinato impoverimento di milioni di famiglie, secondo le politiche oligarchiche cosiddette della Spirale della Deflazione Economica Imposta, meglio note ai cittadini come Politiche di Austerità. Tali politiche sono denunciate ai massimi livelli dell’accademia e persino dalla massima stampa finanziaria come veri suicidi economici, le cui conseguenze sono inenarrabili sofferenze umane di disoccupazione, sottoccupazione, scardinamento sociale delle nazioni, deterioramento della salute, aumento del crimine, dei conflitti sociali, quindi deterioramento della democrazia costituzionale. I destini di milioni di esseri umani vengono così artatamente e criminosamente consegnati a un futuro di servitù per l’esclusivo profitto di oligarchie predatrici, configurandosi ciò in un vero e proprio crimine sociale di proporzioni storiche.



A sostegno di tutto quanto qui denunciato si fornirà nelle sedi opportune ampia letteratura scientifica, accademica e investigativa.



Si chiede inoltre, di essere informato di un’eventuale richiesta di archiviazione ai sensi dell’art.408 c.p.p..



Io sottoscritto ****, nel profondo rispetto e in onore della Costituzione della Repubblica Italiana, di chi l’ha sottoscritta e di tutti quelli che per arrivare alla stessa hanno sacrificato la propria vita, nato/a a **** il ****, ivi residente in via ****, cap ****, presso il quale eleggo domicilio.
 
Web Web  Top
The Italian Patriot
view post Posted on 12/5/2012, 23:55




fenomenale sta cosa :D
 
Top
view post Posted on 30/1/2014, 11:56
Avatar

Amministratore bannerino

Group:
Amministratori
Posts:
19,121
Location:
*'*ITALIA*'*

Status:
Anonymous


Ennesima denuncia...:coffee:

M5S deposita denuncia stato d'accusa per Napolitano
Accuse al Colle: da non rinvio leggi a Stato-Mafia. Speranza: vogliono far saltare democrazia

Il Movimento 5 Stelle "ha formalmente depositato in entrambi i rami del Parlamento la denuncia per la messa in stato d'accusa del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano". Lo rende noto un comunicato del gruppo del Senato.

"Il Movimento 5 Stelle come annunciato in Aula dal capogruppo al Senato Vincenzo Maurizio Santangelo - si legge in una nota - ha formalmente depositato in entrambi i rami del Parlamento la denuncia per la messa in stato d'accusa del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano".

"Alle ore 11.30 in Sala Nassirya al Senato - prosegue il comunicato - conferenza stampa dei gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle per presentare l'atto di messa in stato d'accusa del Presidente della Repubblica. Parteciperanno: Luigi Di Maio, vicepresidente Camera dei Deputati, Federico d'Incà, capogruppo Movimento 5 Stelle Camera Vincenzo Maurizio Santangelo, capogruppo Movimento 5 Stelle Senato, Paola Taverna, cittadina al Senato - Movimento 5 Stelle Vito Crimi, cittadino al Senato - Movimento 5 Stelle".

++ M5S: accuse a Colle, da non rinvio leggi a Stato-Mafia ++ Altri "capi imputazione", abuso grazia,riforma art.138 e decreti (ANSA) - ROMA, 30 GEN - Mancato rinvio alle Camere di leggi incostituzionali; abuso del potere di grazia; grave interferenza nei procedimenti giudiziari relativi alla trattativa Stato-mafia: sono tra le accuse per il presidente della repubblica contenuti nella richiesta di impeachment presentata da M5S ai presidenti delle Camere. (ANSA). ++ M5S: Napolitano accusato di attentato a Costituzione ++ (ANSA) - ROMA, 30 GEN - "Attentato alla Costituzione": è il reato per cui il M5S accusa presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nella richiesta di impeachment presentata. Quella presentata a Montecitorio, formata da Federico D'Incà, è lunga meno di dieci pagine, e viene trasmessa al presidente della Giunta per le Autorizzazioni Ignazio La Russa. (ANSA). ++ M5S: Speranza, richiesta vuol far saltare democrazia ++ Capogruppo Pd alla Camera, è atto scellerato (ANSA) - ROMA, 30 GEN - "La richiesta di M5S di mettere sotto accusa il Capo dello Stato rappresenta un atto scellerato volto solo a far saltare le fondamenta del nostro sistema democratico". Lo dice il capogruppo del Pd alla Camera Roberto Speranza. (ANSA). M5S: Speranza, richiesta vuol far saltare democrazia (2) (ANSA) - ROMA, 30 GEN - "Il presidente Napolitano - rileva Speranza - è il cardine principale della tenuta della nostra democrazia, fedele custode e interprete dei principi sanciti dalla Carta costituzionale. Il comportamento violento messo in atto nelle ultime ore dai parlamentari di Grillo rappresenta il più triste esempio di sovvertimento di quelle regole che sono alla base delle nostre istituzioni. Il partito democratico si adopererà in ogni modo per difendere lo Stato di diritto", conclude Speranza. (ANSA).

http://www.ansa.it/web/notizie/postit/spec...ca_8578668.html
88366d31d44526cfab0803b6c254a8ce
 
Web Web  Top
view post Posted on 30/1/2014, 15:24
Avatar

Amministratore bannerino

Group:
Amministratori
Posts:
19,121
Location:
*'*ITALIA*'*

Status:
Anonymous


Attentato alla Costituzione...

#Impeachment a Napolitano
Questa mattina, 30 gennaio 2014, il MoVimento 5 Stelle ha presentato la:
DENUNCIA PER LA MESSA IN STATO D'ACCUSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, CONCERNENTE IL REATO DI ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA

Il Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano, nell'esercizio delle sue funzioni, ha violato - sotto il profilo oggettivo e soggettivo, e con modalità formali ed informali - i valori, i principi e le supreme norme della Costituzione repubblicana. Il compimento e l'omissione di atti e di fatti idonei ad impedire e a turbare l'attività degli organi costituzionali, imputabili ed ascrivibili all'operato del Presidente della Repubblica in carica, ha determinato una modifica sostanziale della forma di stato e di governo della Repubblica italiana, delineata nella Carta costituzionale vigente. Si rilevano segnatamente, a seguire, i principali atti e fatti volti a configurare il reato di attentato alla Costituzione, di cui all'articolo 90 Cost.

1. Espropriazione della funzione legislativa del Parlamento e abuso della decretazione d'urgenza
La nostra Carta costituzionale disegna una forma di governo parlamentare che si sostanzia in un saldo rapporto tra Camere rappresentative e Governo. La prevaricazione governativa assoluta, caratterizzata da decretazione d'urgenza, fiducie parlamentari e maxiememendamenti configura, piuttosto, un ordinamento altro e diverso che non conosce più il principio supremo della separazione dei poteri. Il predominio legislativo da parte del Governo, attraverso decreti legge, promulgati dal Presidente della Repubblica, viola palesemente sia gli articoli 70 e 77 della Costituzione, sia le norme di primaria rilevanza ordinamentale (quale la Legge n. 400 del 1988), sia numerose sentenze della Corte costituzionale (tra tutte: sentenza n. 29 del 1995, n. 22 del 2012 e n. 220 del 2013). Ma al di là del pur impressionante aspetto quantitativo che, comunque, sotto il profilo del rapporto costituzionale tra Parlamento e Governo assume fortissima rilevanza, è necessario rimarcare, parallelamente, una preoccupante espansione della loro portata, insita nei contenuti normativi e, soprattutto, nella loro eterogeneità.
Aspetto ulteriormente grave è la reiterazione, attraverso decreto- legge, di norme contenute in altro decreto-legge, non convertito in legge. La promulgazione, da parte del Presidente della Repubblica, di simili provvedimenti è risultata in palese contrasto con la nota sentenza della Corte costituzionale n. 360 del 1996, che ha rilevato come «il decreto- legge reiterato - per il fatto di riprodurre (nel suo complesso o in singole disposizioni), il contenuto di un decreto-legge non convertito, senza introdurre variazioni sostanziali - lede la previsione costituzionale sotto più profili».
La forma di governo parlamentare, alla luce dell'attività normativa del Governo, pienamente avallata dalla connessa promulgazione da parte del Presidente della Repubblica, si è sostanzialmente trasformata in «presidenziale» o «direttoriale», in cui il ruolo costituzionale del Parlamento è annientato in nome dell'attività normativa derivante dal combinato Governo-Presidenza della Repubblica.

2. Riforma della Costituzione e del sistema elettorale
Il Presidente della Repubblica ha formalmente e informalmente incalzato e sollecitato il Parlamento all'approvazione di un disegno di legge costituzionale volto a configurare una procedura straordinaria e derogatoria del Testo fondamentale, sia sotto il profilo procedimentale che sotto quello degli organi deputati a modificare la Costituzione repubblicana.
In particolare, il disegno di legge costituzionale governativo presentato alle Camere il 10 giugno 2013, sulla base dell'autorizzazione da parte del Capo dello Stato, istituiva una procedura di revisione costituzionale in esplicita antitesi sia rispetto all'art. 138 Cost., sia rispetto all'art. 72, quarto comma, della Costituzione che dispone: «La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale».
Il Capo dello Stato ha, dunque, promosso l'approvazione di una legge costituzionale derogatoria, tra le altre, della norma di chiusura della Costituzione - ovvero l'art. 138 Cost. - minando uno dei principi cardine del nostro ordinamento costituzionale: la sua rigidità. Egli ha tentato di trasformare la nostra Carta in una Costituzione di tipo flessibile. Flessibilità che, transitivamente, si sarebbe potuta ritenere espandibile, direttamente ed indirettamente, alla Prima Parte della Costituzione repubblicana, in cui sono sanciti i principi fondamentali della convivenza civile del nostro ordinamento democratico.
Il Presidente della Repubblica ha, inoltre, in data 24 ottobre 2013, nel corso dell'esame parlamentare riferito alla riforma della legge elettorale, impropriamente convocato alcuni soggetti, umiliando istituzionalmente il luogo naturalmente deputato alla formazione delle leggi. Si tratta, segnatamente, del Ministro per le Riforme Costituzionali, del Ministro per i Rapporti con il Parlamento e Coordinamento delle Attività di Governo, dei Presidenti dei Gruppi Parlamentari "Partito Democratico", "Popolo della Libertà" e "Scelta Civica per l'Italia" del Senato della Repubblica, e del Presidente della Commissione Permanente Affari Costituzionali del Senato.

3. Mancato esercizio del potere di rinvio presidenziale
Il Presidente della Repubblica, recita l’articolo 74 della Costituzione, prima di promulgare un progetto approvato dalle due Camere, può rinviarlo al mittente, chiedendo una nuova deliberazione. Il rinvio presidenziale costituisce una funzione di controllo preventivo, posto a garanzia della complessiva coerenza del sistema costituzionale.
Spiccano, con evidenza, alcuni mancati e doverosi interventi di rinvio presidenziale, connessi a norme viziate da incostituzionalità manifesta.
Possono, in particolare, evidenziarsi sia con riferimento alla legge n. 124 del 2008 (c.d. «Lodo Alfano»), sia con riguardo alla legge n. 51 del 2010 (c.d. «Legittimo impedimento»). Nel primo caso, le violazioni di carattere costituzionale commesse ad opera della Presidenza della Repubblica sono risultate duplici, stante sia l'autorizzazione alla presentazione alle Camere del disegno di legge governativo, sia la sua relativa promulgazione; norma, questa, dichiarata integralmente incostituzionale dalla Consulta con sentenza n. 262 del 2009. Nel secondo caso, la legge promulgata è stata dichiarata parzialmente illegittima dalla Corte costituzionale, con sentenza n. 23 del 2011 ed integralmente abrogata con referendum popolare del giugno 2011.

4. Seconda elezione del Presidente della Repubblica
Ai sensi dell'articolo 85, primo comma, della Costituzione «Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni». É, dunque, evidente che il testo costituzionale non contempla la possibilità dello svolgimento del doppio mandato da parte del Capo dello Stato.
A tal riguardo, il Presidente Ciampi ebbe a dichiarare che: «Il rinnovo di un mandato lungo, quale è quello settennale, mal si confà alle caratteristiche proprie della forma repubblicana del nostro Stato».
In definitiva, anche in occasione della sua rielezione, il Presidente della Repubblica - accettando il nuovo e doppio incarico - ha violato la forma e la sostanza del testo costituzionale, connesso ai suoi principi fondamentali.

5. Improprio esercizio del potere di grazia
L'articolo 87 della Costituzione assegna al Presidente della Repubblica la possibilità di concedere la grazia e di commutare le pene. La Corte costituzionale ha sancito, a tal riguardo, con sentenza n. 200 del 2006, che tale istituto trova supporto costituzionale esclusivamente al fine di «mitigare o elidere il trattamento sanzionatorio per eccezionali ragioni umanitarie».
Viceversa, in data 21 dicembre 2012, il Capo dello Stato ha firmato il decreto con cui è stata concessa al direttore del quotidiano "Il Giornale", dott. Sallusti, la commutazione della pena detentiva ancora da espiare nella corrispondente pena pecuniaria. A sostegno di tale provvedimento presidenziale, il Quirinale ha «valutato che la volontà politica bipartisan espressa in disegni di legge e sostenuta dal governo, non si è ancora tradotta in norme legislative».
Analogamente, il Presidente della Repubblica, in data 5 aprile 2013 ha concesso la grazia al colonnello Joseph L. Romano, in relazione alla condanna alla pena della reclusione e alle pene accessorie inflitta con sentenza della Corte d'Appello di Milano del 15 dicembre 2010. La Presidenza della Repubblica ha reso noto che, nel caso concreto, «l'esercizio del potere di clemenza ha così ovviato a una situazione di evidente delicatezza sotto il profilo delle relazioni bilaterali con un Paese amico».
Con nota del 13 agosto 2013, inoltre, il Presidente della Repubblica ha impropriamente indicato le modalità dell'esercizio del potere di grazia, con riferimento alla condanna definitiva del dottor Berlusconi, a seguito di sentenza penale irrevocabile relativa a gravissimi reati.
Dunque, anche con riguardo agli istituti di clemenza, il potere nelle mani del Capo dello Stato ha subito una palese distorsione, ai fini risolutivi di controversie relative alla politica estera ed interna del Paese.

6. Rapporto con la magistratura: Processo Stato - mafia
Anche nell'ambito dei rapporti con l'ordine giudiziario i comportamenti commissivi del Presidente della Repubblica si sono contraddistinti per manifeste violazioni di principi fondamentali della nostra Carta costituzionale, con riferimento all'autonomia e all'indipendenza della magistratura da ogni altro potere statuale. La Presidenza della Repubblica, attraverso il suo Segretario generale, in data 4 aprile 2012, ha inviato al Procuratore generale presso la Corte di Cassazione una lettera nella quale si chiedevano chiarimenti sulla configurabilità penale della condotta di taluni esponenti politici coinvolti nell’indagine concernente la trattativa Stato-mafia e, addirittura, segnalando l’opportunità di raggiungere una visione giuridicamente univoca tra le procure di Palermo, Firenze e Caltanissetta. Inoltre, il Presidente della Repubblica ha sollevato Conflitto di attribuzione dinanzi alla Corte costituzionale nei confronti della Procura della Repubblica di Palermo, in merito ad alcune intercettazioni telefoniche indirette riguardanti lo stesso Capo dello Stato. Tale iniziativa presidenziale, fortemente stigmatizzata anche da un presidente emerito della Corte costituzionale, ha mostrato un grave atteggiamento intimidatorio nei confronti della magistratura, oltretutto nell'ambito di un delicatissimo procedimento penale concernente la presunta trattativa tra le istituzioni statali e la criminalità organizzata. Sempre con riferimento al suddetto procedimento penale, il Presidente della Repubblica ha inviato al Presidente della Corte di Assise di Palermo una missiva, al fine di sottrarsi alla prova testimoniale. In particolare egli ha auspicato che la Corte potesse valutare «nel corso del dibattimento a norma dell'art. 495, comma 4, c.p.p. il reale contributo che le mie dichiarazioni, sulle circostanze in relazione alle quali è stata ammessa la testimonianza, potrebbero effettivamente arrecare all'accertamento processuale in corso».

Il Presidente della Repubblica in carica non sta svolgendo, dunque, il suo mandato, in armonia con i compiti e le funzioni assegnatigli dalla Costituzione e rinvenibili nei suoi supremi principi. Gli atti e i fatti summenzionati svelano la commissione di comportamenti sanzionabili, di natura dolosa, attraverso cui il Capo dello Stato ha non solo abusato dei suoi poteri e violato i suoi doveri ma, nei fatti, ha radicalmente alterato il sistema costituzionale repubblicano.
Pertanto, ai sensi della Legge 5 giugno 1989, n. 219, è quanto mai opportuna la presente denuncia, volta alla messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica per il reato di attentato alla Costituzione.

MoVimento 5 Stelle, Camera e Senato

www.beppegrillo.it/2014/01/impeachment_a_napolitano.html



napolitano(2)
 
Web Web  Top
tuarek
view post Posted on 1/2/2014, 18:32




Il presidente Napolitano nn si preoccupa + di tanto, anke xke' e' capo del consiglio superiore della magistratura.
 
Top
view post Posted on 2/2/2014, 13:42
Avatar

Cavaliere Errante

Group:
Member
Posts:
1,069
Location:
Terra di Mezzo

Status:
Offline


Non sara' sempre Presidente della Repubblica.

Verra' anche il suo momento.
 
Web Web Contacts Contacts  Top
view post Posted on 11/2/2014, 00:32
Avatar

Amministratore bannerino

Group:
Amministratori
Posts:
19,121
Location:
*'*ITALIA*'*

Status:
Anonymous


C'è aria di impeachment, anche se qualcuno vuole rinviare...

FI, sì a "impeachment" se si vota domani
Procedere in fretta sarebbe una grave e sospetta forzatura

ROMA, 10 FEB - "Se domani si dovesse arrivare al voto sulla manifesta infondatezza" della richiesta di messa in stato d'accusa del capo dello Stato "noi voteremo no". Lo dice il senatore FI e componente del comitato 'impeachment' Lucio Malan che aggiunge: "Questa sarebbe una grave forzatura. Noi abbiamo chiesto più tempo perché sarebbe oltremodo sospetto chiudere tutto domani".
www.ansa.it/web/notizie/rubriche/po...i_10049315.html

04a8b01b5e8a4f6396d9cc3d27f39792
 
Web Web  Top
view post Posted on 31/3/2016, 10:32
Avatar

Amministratore bannerino

Group:
Amministratori
Posts:
19,121
Location:
*'*ITALIA*'*

Status:
Anonymous


Nuova denuncia. Ho ritrovato un articolo molto interessante di Allam...

Perché denuncio Napolitano per tradimento
Presentato un esposto in Procura per il silenzio del Colle sul golpe finanziario che fece fuori Berlusconi
di Magdi Cristiano Allam

L'Italia è l'unico Paese occidentale formalmente democratico e l'unico Stato formalmente di diritto in cui di fronte a prove inconfutabili sul perpetramento di un colpo di stato finanziario che il 12 novembre 2011 costrinse il capo del governo Silvio Berlusconi a rassegnare le dimissioni, la magistratura non ha nemmeno aperto un fascicolo, il presidente della Repubblica se ne lava le mani con un comunicato in cui dice che non ne sapeva nulla, la classe politica nega l'evidenza reiterando le tesi sull'impennata dello spread e sullo sfaldamento della maggioranza, che in realtà furono gli strumenti del complotto, i maggiori organi di comunicazione fanno quadrato a difesa della versione ufficiale, mentre gran parte degli italiani non sa nulla di ciò che è successo.

Come è possibile che, nonostante sia stata violentata la nostra democrazia, violato lo stato di diritto e sottomessa l'Italia a una dittatura finanziaria ed eurocratica, non ci sia stata una ribellione popolare, Napolitano non abbia usato toni forti a difesa della sovranità e indipendenza della Repubblica, il Parlamento non si sia mobilitato contro l'indebita ingerenza straniera, la stampa e le televisioni non si siano scatenate per far emergere tutti i tasselli del colpo di stato e, soprattutto, la magistratura non è intervenuta d'ufficio in presenza di un reato manifesto?

L'avvocato Marco Mori dell'associazione «Salviamo gli italiani», in un esposto contro il colpo di stato finanziario ai danni di Berlusconi che sarà depositato in settimana alla Procura della Repubblica, ipotizza i reati di «attentato contro l'integrità e l'indipendenza dello Stato» (art. 241 c.p.), «associazioni sovversive» (art. 270 c.p.), «usurpazione di potere politico» (art. 287 c.p.), «attentato contro i diritti politici dei cittadini» (art. 294 c.p.). L'esposto è a carico dei membri del governo, di Giorgio Napolitano, Angela Merkel, nonché dei governatori della Banca Centrale Europea e Banca d'Italia, Jean Claude Trichet e Mario Draghi.
Ancor prima delle dimissioni di Berlusconi e tre anni prima delle ammissioni di Hans-Werner Sinn, Lorenzo Bini Smaghi, Luis Zapatero e Tim Geithner, e delle rivelazioni di Alan Friedman, Edward Luttwak e Ambrose Evans-Pritchard, denunciai sul Giornale che «in Italia si sta consumando un colpo di stato finanziario che imporrà alla guida del governo l'economista Mario Monti voluto da Bce, Fmi e Commissione Ue». Insieme all'esposto contro il colpo di stato finanziario contro Berlusconi, l'associazione Salviamo gli italiani depositerà in settimana altri sei esposti-denunce:

1) Contro l'euro e l'Ue e nei confronti degli esponenti del governo che dal 1992 hanno ceduto la sovranità nazionale e di Napolitano per «alto tradimento». 2) Contro lo Stato per istigazione al suicidio in riferimento al livello insostenibile di pressione fiscale. 3) A difesa dell'inviolabilità del bene della casa. 4) Contro l'usura legalizzata delle banche. 5) Contro il governo Monti per aver rimandato in India i nostri marò nonostante lì rischino la pena di morte. 6) A difesa degli operatori balneari minacciati dalla direttiva Bolkestein.

Il colpo di stato finanziario contro Berlusconi ha di fatto posto fine alla nostra democrazia parlamentare. Da quando fu imposto Monti anche i suoi due successori, Letta e Renzi, sono stati designati aggirando il Parlamento che, considerando che all'80% si riduce a recepire le direttive e i regolamenti europei, è stato pressoché svuotato della sua funzione istituzionale. Eppure gli italiani sembrano non accorgersene. C'è una sentenza che ha bocciato la legge elettorale come incostituzionale, ma il Parlamento, il governo e Napolitano, designati dalla legge incostituzionale, fanno finta di niente. E agli italiani sembra tutto normale. Ci sono 4 milioni e 500mila italiani che non hanno i soldi per comperare il pane, ogni giorno muoiono circa mille partite Iva, tutti dicono che non ce la fanno più, eppure non succede nulla. Quando usciremo dal sonno della ragione e riscatteremo il nostro inalienabile diritto alla vita, dignità e libertà?
Facebook.com/MagdiCristianoAllam

www.ilgiornale.it/news/interni/perc...to-1020617.html

22794_magdi-allam
 
Web Web  Top
view post Posted on 31/3/2016, 10:53
Avatar

Amministratore bannerino

Group:
Amministratori
Posts:
19,121
Location:
*'*ITALIA*'*

Status:
Anonymous


Alto tradimento di Napolitano, ancora una denuncia. Stavolta sono comprese pure le due ragazze del riscatto di Siria e la Boldrini...

Greta e Vanessa
Parte una denuncia per Alto tradimento
Una denuncia per «Alto tradimento» contro il Presidente Napolitano, l'intero governo e la presidente della Camera Boldrini.

Arriva da Francesco Sicignano, il pensionato 65enne indagato per omicidio volontario per aver sparato e ucciso un ladro 22enne lo scorso 19 ottobre a Vaprio D'Adda e che ha annunciato la sua discesa in campo a Milano, Palazzo Marino, tra le fila di Forza Italia.

Al centro dell'esposto la vicenda di Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, le giovani rapite in Siria nel luglio 2014 e liberate lo scorso gennaio. Nella sua denuncia Sicignano sottolinea come le ragazze si siano trovate in Siria, volontariamente, in un'area controllata dai jihadisti e che per la loro liberazione sia stato pagato un riscatto (molto probabilmente 12 milioni). Tutte circostanze che lasciano pensare, secondo la denuncia, che le autorità si siano macchiate di «attentato contro la Costituzione» e altri reati per i quali si chiede ora di indagare.

www.ilgiornale.it/news/politica/gre...to-1240335.html

1444039361-1444039361-1421577061-greta-e-vane
 
Web Web  Top
view post Posted on 2/4/2016, 11:47
Avatar

Cavaliere Errante

Group:
Member
Posts:
1,069
Location:
Terra di Mezzo

Status:
Offline


Prima o poi Napolitano entrera' nel Guinnes World Records come il piu' querelato al mondo tra i presidenti :asd:
 
Web Web Contacts Contacts  Top
26 replies since 27/3/2012, 13:12   696 views
  Share