Res Publica |
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| L'elenco è lunghissimo: volendo ci sono anche Pietro Aretino (erotico, ergo anti-femminista), Ezra Pound, Marinetti e D'Annunzio (fascisti), Apollinaire (idem come de Sade, passibile di ogni "accusa" possibile), e persino il povero Mark Twain, perché - pur essendo un anti-razzista - usa la parola "negro" in maniera ripetuta in Huckleberry Finn, poi Alfieri (nel Misogallo offende i francesi), Cecco Angiolieri (iconoclasta e politicamente scorretto), Voltaire (omofobo e accusato di antisemitismo e razzismo), Rousseau (anti-femminista), Lovecraft e Céline (razzisti), Hemingway (anti-animalista), Goethe e Foscolo (istigazione al suicidio, a Goethe questa accusa venne fatta esplicitamente in vita), Baudelaire (droga e alcool), Rimbaud (razzista e mercante di schiavi, droga) ecc. ecc. ecc.
Non si può sottoporre la letteratura del passato agli standard moderni. Inoltre, come disse Wilde nella prefazione al Dorian Gray: "non ci sono libri morali o immorali ma sono libri scritti bene o scritti male".
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