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Olimpiadi Tokyo 2020.

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view post Posted on 31/7/2021, 17:11
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L'arciere Mauro Nespoli conquista nel tiro un argento, mentre Antonino Pizzolato ottiene un bronzo nel sollevamento pesi...


Tokyo 2020, Nespoli argento nel tiro con l'arco
L'azzurro sconfitto in finale dal turco Gazoz per 6-4

Mauro Nespoli ha vinto la medaglia d'argento nel tiro con l'arco alle Olimpiadi di Tokyo 2020. L'azzurro è stato sconfitto in finale dal turco Mete Gazoz, che ha conquistato l'oro vincendo la sfida col punteggio di 6-4 (26-29, 28-28, 27-26, 29-29, 29-26). Per il 33enne di Voghera arriverà comunque la prima medaglia individuale in carriera ai Giochi olimpici dopo l'oro di Londra 2012 e l'argento di Pechino 2008 a squadre.
"E' stata una giornata lunghissima, è iniziata stamattina con gli ottavi di finale ho tirato come so fare dall'inizio alla fine. Qualche errore c'è stato, l'emozione è stata tanta, ma scontro dopo scontro sono riuscito a ritrovare me stesso", dice Nespoli dopo la gara.

L'azzurro spiega di avere "più confidenza con questo palcoscenico che ho lottato tanto per raggiungere e sono veramente contento di questo risultato". "L'ho guardata la medaglia, me la sono gustata, è stata una medaglia vinta, non è un oro perso ma un argento conquistato, sono molto contento per come ho tirato e per come ho saputo gestire le emozioni", sottolinea.

"Questo ripaga di tutti i sacrifici fatti in questi 24 anni ed è un trampolino per poter continuare. A Pechino c'è stato l'argento, a Londra l'oro, poi c'è stata una pausa per capire e ora ancora un argento individuale. Il prossimo step è Parigi, è solo tra tre anni, e poi dopo il risultato di Aldo Montano l'altro giorno...credo non ci sia un limite di età per il tiro con l'arco, e a questo punto andiamo avanti. In Australia non ci sono mai stato, è il 2032, è ancora molto lontano, iniziamo una freccia alla volta", conclude Nespoli guardando già al futuro.

"Tutti gli atleti di alto livello puntano al podio in queste competizioni, la tensione era palpabile ma è anche quella cosa che ti aiuta a stare molto attento a quello che fai. Se la gestisci bene arrivi fino in fondo e Mauro lo ha fatto", esulta Matteo Bisiani, coach della Nazionale Olimpica maschile di tiro con l'arco. "A chi dice che abbiamo perso l'oro, io dico che ogni medaglia viene vinta, anche l'argento è stato vinto con estrema soddisfazione e grande lavoro".


https://www.adnkronos.com/tokyo-2020-nespo...5Zkvq2iELSA75lr

nespoli_mauro_afp

Tokyo 2020, sollevamento pesi: bronzo a Pizzolato
L'azzurro chiude alle spalle del cinese Xiaojun e
del dominicano Bonnat Michel

Medaglia di bronzo per Antonino Pizzolato nel sollevamento pesi, categoria -81 kg, alle Olimpiadi di Tokyo 2020. L'azzurro conquista il terzo gradino del podio alle spalle del cinese Lyu Xiaojun e al dominicano Zacarias Bonnat Michel. L'Italia al momento è a quota 24 medaglie ai Giochi in Giappone: 2 d’oro, 8 d’argento e 14 di bronzo.
"Ce l’abbiamo fatta! La Cina adesso sa che ci siamo, gli abbiamo bussato e...alla prossima!", esulta Pizzolato. Il siciliano delle Fiamme Oro chiude con uno strappo a 165 e uno slancio a 200 kg, per un totale di 365 kg. Oro al cinese Lyu con 374, argento al dominicano Bonnat con 367.

Quella vinta da Nino Pizzolato è la terza medaglie della Pesistica Azzurra ai Giochi Olimpici, su 5 atleti qualificati per questo appuntamento. L'oro è andato alla Cina: "Liu Xiajoun lo ammiravo in televisione, oggi ci è mancato poco che lui tornasse a casa con una medaglia diversa...", prosegue l'azzurro. Poi la dedica: "Questa medaglia è per i miei nonni, li ho persi tutti e quattro prima di Tokyo".

"Sono contento di questa medaglia, la porto a casa con tanta fatica. Ogni mia singola prestazione è una lotta al grammo, al chilo. E' anche una lotta contro i giudici, secondo me i 203 kg non erano un'alzata nulla. Ma sono più rammaricato per i 210 kg sfiorati: li ho tentati per portare l'oro a casa".

https://www.adnkronos.com/tokyo-2020-solle...4ESZBhmORxRLVLf

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view post Posted on 31/7/2021, 17:27
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Ottimi risultati anche in altri campi. In atletica, il velocista Jacobs stabilisce un nuovo record italiano nei 100 metri, mentre Tortu riesce ad accedere alle semifinali...

Tokyo 2020, Jacobs vola nei 100 metri: 9''94, record italiano
L'azzurro vince la batteria, lima il primato e si qualifica per le semifinali. Avanza anche Tortu, che inizia con 10''10

Marcell Jacobs vola in semifinale nei 100 metri alle Olimpiadi di Tokyo 2020. L'azzurro ha vinto la sua batteria con il tempo di 9''94, limando di un ulteriore centesimo il record italiano che aveva fatto registrare a Savona lo scorso maggio. Nella lista all time degli azzurri, Jacobs precede Filippo Tortu (9''99) e Pietro Mennea (10''01).
Lo stesso Tortu è andato in pista nelle batterie dei 100 metri a Tokyo dopo Jacobs, senza brillare: il 23enne ha chiuso quarto in 10"10, un tempo che basta comunque all'azzurro per accedere alle semifinali.

"Un inizio di Olimpiade perfetto. L’obiettivo era qualificarsi in prima posizione per avere una buona corsia in semifinale, ma non mi aspettavo questo tempo almeno per come ho corso - le parole di Marcell Jacobs - Mi sento in condizioni ottime. Quale tempo per arrivare a medaglia? Non ne ho idea, lo scopriremo solo domani. Voglio migliorare il 9’’94 di oggi ma non devo correre pensando al crono. Cercherò di riguardare tutti i piccoli dettagli che ho sbagliato oggi e migliorarli. Per esempio sono uscito bene dai blocchi ma ho fatto i primi passi un po’ troppo ampi. Domani cerchiamo di aumentare la frequenza mantenendo le stesse ampiezze".

"Ora sono consapevole del mio percorso e si iniziano a vedere i risultati - aggiunge il velocista azzurro delle Fiamme Oro - La sto vivendo benissimo, con tanta serenità. E’ un sogno che ho da quando sono bambino e mi sto godendo tutto quello che mi accade. Unica cosa: domani cerchiamo di arrivare più riposati di oggi. Da quando sono qui in Giappone non mi sono mai svegliato più tardi delle 7 di mattina!".


https://www.adnkronos.com/tokyo-2020-jacob...UvPOzbpH6atk1yt

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view post Posted on 31/7/2021, 21:03
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Ieri notte non riuscivo a dormire per via dell'afa e facevo zapping televisivo. Mi sono soffermato a guardare su raidue il programma televisivo il circolo degli anelli, interviste ad ospiti vari, solitamente ex atleti.
Stavo per cambiare canale quando ad un certo punto l'ex ginnasta Juri Chechi ha preso la parola e fatto un bellissimo discorso sulla Patria. Mi ha colpito positivamente e lasciato senza parole. Sono rimasto ancora un po, volevo sentire anche gli altri ospiti, ma poi hanno cambiato argomento e cosi' sono andato a dormire.
Tu l'hai visto?
 
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CITAZIONE (Tricolore @ 31/7/2021, 22:03) 
Ieri notte non riuscivo a dormire per via dell'afa e facevo zapping televisivo. Mi sono soffermato a guardare su raidue il programma televisivo il circolo degli anelli, interviste ad ospiti vari, solitamente ex atleti.
Stavo per cambiare canale quando ad un certo punto l'ex ginnasta Juri Chechi ha preso la parola e fatto un bellissimo discorso sulla Patria. Mi ha colpito positivamente e lasciato senza parole. Sono rimasto ancora un po, volevo sentire anche gli altri ospiti, ma poi hanno cambiato argomento e cosi' sono andato a dormire.
Tu l'hai visto?

Purtroppo no, non riesco a fare tutto quello che vorrei, la giornata è troppo corta per me. Juri Chechi oltre ad essere un grande campione ha sempre dimostrato un vero attaccamento all'Italia. Onore a lui.

 
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view post Posted on 1/8/2021, 08:57
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Nuovo record italiano nella staffetta mista maschile 4 x 100 e un altro bronzo tutto per noi. Sono in attesa di Jacobs..

Tokyo 2020, nuoto: Italia bronzo nella 4x100 mista maschile
Oro agli Usa con il nuovo record del mondo e argento alla Gran Bretagna. Paltrinieri quarto nei 1500 stile libero

L'Italia ha conquistato la medaglia di bronzo nella staffetta 4x100 mista maschile ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Gli azzurri Thomas Ceccon, Nicolò Martinenghi, Federico Burdisso e Alessandro Miressi hanno chiuso con il crono di 3'29"17 nuovo record italiano. Oro agli Usa con il nuovo record del mondo (3'26"78) e argento alla Gran Bretagna che migliora il record europeo (3'27"51).
Gregorio Paltrinieri non è invece andato a medaglia nei 1500 stile libero. L'azzurro ha chiuso in quarta posizione. Oro allo statunitense Robert Finke, argento all'ucraino Mykhailo Romanciuk, e bronzo al tedesco Florian Weelbrock. "Ero stanchissimo, a metà gara ero distrutto. Il tempo che ho fatto non è da me, ma lo sport è anche questo: arrivare nel modo giusto al momento giusto", ha affermato l'azzurro alla Rai.

"Stamattina sono arrivate notizie molto buone dal nuoto. Dopo la strepitosa medaglia nella 4x100 stile libero è arrivato anche questo bronzo nella 4x100 mista, termometro della forza di una squadra molto eclettica. Faccio i complimenti ai ragazzi e alla federazione, davvero un ottimo lavoro: andare oltre era impossibile, Australia e Stati Uniti hanno stradominato il medagliere del nuoto", ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò.


https://www.adnkronos.com/tokyo-2020-nuoto...XFxz?refresh_ce

tokyo_2020_nuoto_4x100_masc_afp
 
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Due ori olimpici nell'atletica, due medaglie preziose a pochi minuti di distanza l'una dall'altra, che emozione incredibile! Gianmarco Tamberi l'ha conquistata nel salto in alto, mentre Marcell Jacobs nei 100 metri. Grandi...



Tokyo 2020, Tamberi oro nel salto in alto
Gianmarco Tamberi vince la medaglia d'oro nel salto in alto alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Successo ex aequo con il qatariota Mutaz Essa Barshim.
https://www.adnkronos.com/tokyo-2020-tambe...DvuAOUe4dIuolxr

Chi è Gianmarco Tamberi, l’azzurro che ha vinto il salto in alto a Tokyo 2020
Classe 1992, dalla primavera del 2009 ha iniziato seriamente con l’atletica

Classe 1992, Gianmarco Tamberi ha conquistato la medaglio d'oro nel salto in alto a Tokyo 2020. Nato a Civitanova Marche (Macerata) il 1° giugno, nel gruppo sportivo delle Fiamme Oro Padova, vive ad Ancona, non lontano dal campo di allenamento, dopo essere cresciuto nel vicino borgo medievale di Offagna. L’esempio di papà Marco, uno dei migliori specialisti azzurri del passato (finalista ai Giochi olimpici di Mosca nel 1980) - si legge sul sito della Fidal - si è in parte fatto sentire ma la grande passione del giovane 'Gimbo', come viene chiamato, è da sempre il basket, sport praticato a lungo come guardia nella Stamura Ancona.
Dalla primavera del 2009 ha iniziato seriamente con l’atletica e si è guadagnato la convocazione ai Mondiali allievi, poi nel 2011 ha conquistato la medaglia di bronzo agli Europei juniores. L’exploit è avvenuto nel 2012 con la qualificazione per gli Europei di Helsinki dove si è piazzato quinto, seguito dalla vittoria agli Assoluti con il minimo olimpico di 2.31, nuovo primato italiano under 23, misura che gli ha permesso la partecipazione ai Giochi di Londra. Nell’estate 2015 un ulteriore salto di qualità con il record italiano assoluto eguagliato a Colonia con 2.34 e migliorato a Eberstadt (sempre in Germania) per due volte, a 2.35 e 2.37. Nella stagione indoor 2016, altri due record italiani: 2.35 a Banska Bystrica (Slovacchia) e 2.38 a Hustopece (Repubblica Ceca).

Ai Mondiali indoor di Portland 2016 ha vinto il titolo iridato ribaltando con 2.36 alla prima prova l’esito di una finale che fino a quel momento rischiava di vederlo fuori dal podio. Era da 13 anni (Giuseppe Gibilisco nell’asta a Parigi 2003) che un azzurro non conquistava l’oro ai Mondiali, e nessun italiano ci era mai riuscito nel salto in alto. Poi il successo agli Europei di Amsterdam e il record nazionale di 2.39 al meeting di Montecarlo dove però si è infortunato alla caviglia tentando 2.41, dovendo rinunciare ai Giochi di Rio. Nell’estate 2018 è tornato a 2.33 e nel marzo del 2019, due anni e sette mesi dopo l’infortunio, è salito sul gradino più alto agli Europei indoor di Glasgow. Nella stagione al coperto 2021 si è riportato a 2.34 e poi a 2.35, argento europeo in sala. Prima delle gare importanti di solito si rade a metà, solo sul lato destro del viso, e da qui il soprannome 'Halfshave'. Appassionato di musica, Gianmarco ha suonato la batteria nel gruppo 'The Dark Melody' con un classico repertorio rock anni Settanta. È iscritto alla facoltà di Economia.

https://www.adnkronos.com/tokyo-2020-jacob...SqMSLG6HcAjR7vD

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Tokyo 2020, Jacobs oro nei 100 metri
Impresa storica per Marcell Jacobs che vince la medaglia d'oro nei 100 metri ai Giochi olimpici di Tokyo 2020 con il tempo di 9.80 nuovo record italiano ed europeo.
https://www.adnkronos.com/tokyo-2020-jacob...Mo1f?refresh_ce

Tokyo 2020, Jacobs: "Oro olimpico un sogno che si avvera"
"Non vedo l'ora domani di sentire l'inno"
"E' il sogno da quando sono bambino. In finale ho pensato che non avevo nulla da perdere, ho dato tutto, sono partito come non mai ed è successo. Vedere Gimbo vincere... mi sono gasato ed ho detto: 'Perché non lo posso fare anch'io'. Sono la persona più felice del mondo". Così ai microfoni di Rai Sport l'azzurro Marcell Jacobs commenta la vittoria nei 100 metri ai Giochi olimpici di Tokyo.
"Al traguardo mi è venuto spontaneo urlare, ho abbracciato Gimbo. Questa medaglia è reale, ci devo credere, e arriva dopo tutte le batoste e le sofferenze, però adesso ho una medaglia al collo e non vedo l'ora domani di sentire l'inno italiano" aggiunge il velocista azzurro. La premiazione sarà domani mattina.

https://www.adnkronos.com/tokyo-2020-jacob...rsaKJILNilwbd0h

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Tokyo 2020: Jacobs oro nei 100 metri, Tamberi oro nel salto in alto
Giornata straordinaria per l'Italia alle Olimpiadi. Impresa storica per Marcell Jacobs che vince la medaglia d'oro nei 100 metri ai Giochi olimpici di Tokyo 2020 con il tempo di 9.80 nuovo record italiano ed europeo.
Gianmarco Tamberi vince la medaglia d'oro nel salto in alto. Successo ex aequo con il qatariota Mutaz Essa Barshim.

https://www.adnkronos.com/tokyo-2020-jacob...SqMSLG6HcAjR7vD

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view post Posted on 1/8/2021, 18:12
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Perche' la scherma non ha ottenuto la stessa medaglia? :cry:
 
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CITAZIONE (armigero @ 1/8/2021, 19:12) 
Perche' la scherma non ha ottenuto la stessa medaglia? :cry:

Non lo so, non sono un tecnico e non insegno scherma. Di sicuro è stato interrotto un record che durava da mezzo secolo. In questo stesso topic, pagina precedente, vai al post del 30/7/2021 e leggiti l'articolo "Olimpiadi di Tokyo, veleni sulla scherma. Di Francisca: «Ct non all’altezza, Errigo emotiva»." Qui sotto trovi il seguito, la risposta a Velasco, quella di Cipressa e altre critiche al CT.

Tokyo 2020: Di Francisca, risposta a Velasco e nuovo affondo su Errigo
L'ex campionessa replica alle critiche arrivate nei giorni scorsi.

La medaglia d'oro a Londra 2012 replica alle critiche e lancia un'altra bordata all'ex collega.

Dopo le critiche nei suoi confronti da parte dell'ex c.t. della Nazionale di pallavolo, Julio Velasco, Elisa Di Francisca prova a mettere i puntini sulle i in un'intervista al 'Corriere della Sera', e tra le altre cose si lancia un nuovo affondo nei confronti di Arianna Errigo.

"Velasco? Penso sia stata una forma di solidarietà verso il collega, ha le sue ragioni e ci sta - ha detto Di Francisca, provando a spiegare la reazione di Velasco alle critiche nei confronti del c.t. del fioretto femminile, Andrea Cipressa -. Velasco era un allenatore, o lo è ancora, questo non lo so, e deve essersi sentito toccato personalmente: immagino anche che a sua volta abbia avuto degli atleti che hanno detto male di lui... Poi lui ha una personalità forte, è uno che dice pane al pane e vino al vino, non è vero? Ecco, allora capisco. Ma chissenefrega: se avrò modo di incontrarlo, se un giorno ci conosceremo, ne parleremo".

Su Errigo, invece, ha affermato con forza: "Io ho parlato solo perché mi è stato chiesto un parere: non è che mi sono svegliata al mattino e ho deciso di sparare a zero. Quindi è stata una risposta a quello che Arianna aveva detto dopo una gara della Coppa del Mondo nella quale avevamo perso a squadre e io ero stata rimontata nell’ultimo match dalla russa Deriglazova. Mi aveva fatto rimanere male con quel post nel quale aveva detto che avevo sbagliato tutto, che avevo preso una valanga di stoccate e che non avrei dovuto essere io a chiudere".

"Quando scrisse quello ero ancora in squadra - ha poi aggiunto -: dunque leggere le sue frasi mi ha fatto due volte male perché la prima arrabbiata ero io, con me stessa. Sì, quel post mi ha ferito: non aspettavo altro che rispondere a lei. Sinceramente Arianna non si sarà sentita a suo agio nei momenti successivi alla sconfitta contro la Francia: ho voluto allora ricordarle quello che lei ha detto a me. L’ho fatto in maniera diversa perché ora non so più in squadra e sono come una spettatrice che valuta dall’esterno. Aspettavo l’occasione e in più questo è un mio parere".

www.sportal.it/tokyo2020/tokyo-202...-su-errigo.html

Dopo il flop a Tokyo, nella scherma azzurra volano stracci. Il ct Cipressa sbotta: «Basta insulti e faide interne»
L’allenatore della squadra della specialità di scherma risponde all’ex-schermitrice Di Francisco: «Accetto critiche solo se costruttive, non insulti pesanti»

Per la scherma italiana i Giochi di Tokyo 2020 sono stati deludenti per diversi analisti e personalità ai vertici dello sport azzurro. Nonostante la disciplina abbia portato nel medagliere della spedizione dell’Italia 5 medaglia (una in più di Rio 2016, ma senza ori), sono arrivate aspre critiche e commenti sulle prestazioni degli atleti italiani, come quelle del presidente del Coni Giovanni Malagò che si è detto «amareggiato» per l’andamento della scherma in Giappone dopo l’esclusione della squadra maschile di fioretto dal podio. Il risultato, secondo Malagò dovrà servire per «una profonda riflessione da parte della federazione, perché tra tre anni ci sono i Giochi di Parigi e da domani si deve lavorare per ricostruire un ambiente». Ma non sono state le parole del numero uno del Coni a far indispettire il Commissario tecnico del fioretto Andrea Cipressa, che ha risposto alle parole dell’ex schermitrice Elisa Di Francisca. La vincitrice dell’oro a Londra 2012 aveva giudicato come «non all’altezza» la compagna di nazionale ed ex amica Arianna Errigo, bronzo nel fioretto a squadre in Giappone, ma a secco di risultati individuali.

Lo scontro nella scherma azzurra dopo il flop a Tokyo

Lo sfogo di Cipressa delinea l’ambiente pesante che si respira nella selezione. «Non ho alcuna voglia di censurare le critiche che mi vengono mosse», ha detto il tecnico, «purché esse siano costruttive e non si limitino a una violenza verbale inaudita e insulti pesanti e gratuiti che scaturiscono da odi, antipatie personali e faide di fazioni opposte». Le parole di Cipressa si riferiscono al commento di Di Francisca che, dopo aver battuto proprio la Errigo nella finale del fioretto a Londra 2012, non rimase più in buoni rapporti con la compagna, oggi ex-amica come emerge anche dal libro che ha pubblicato, “Giù la maschera”. Secondo Cipressa, l’atteggiamento e le parole della ex-azzurra, che ha rinunciato a Tokyo per vivere a modo la sua seconda gravidanza, è un «voltafaccia disgustoso», come ha scritto l’allenatore su Facebook, di una persona che «sputa veleno nel piatto in cui ha mangiato».

FACEBOOK
Andrea Cipressa is feeling sad :(.
yesterday at 7:31 AM ·
"Se un uomo fa del suo meglio, cosa si può volere di più?"
George S. Patton
Succede che, anche quando hai lavorato sodo e curato ogni dettaglio, le cose non vadano come avevi sognato. Chi gareggia per vincere sa che la sconfitta è parte del gioco. Anche la più cocente.
Vivo di sport e per lo sport e questo mi ha fatto sperimentare sempre emozioni incredibili: da vittorie straordinarie (le ricordate ancora?) che nutrono l’anima a pesanti delusioni dalle quali credi di non poterti più riprendere.
Invece ci si riprende eccome e lo dico perché l’ho vissuto sulla mia pelle. Fa male e brucia ma, nel calendario della mia mente le più crudeli cadute sono tuttora dei punti cardine della mia crescita come uomo di sport e come persona.
Quando pensi a un campione o a una persona di successo, generalmente pensi alle sue medaglie, alle sue vittorie epiche, ma difficilmente pensi alle sconfitte e alle delusioni o alle volte in cui si è sentito sopraffatto e ha pensato magari di mollare.
Cadere è il rischio dell’imparare a camminare. È importante mantenere la fiducia e riprovare. Ho sempre pensato che la sconfitta in una gara, pur dolorosa, non è una sconfitta nella vita. A prescindere dall’entità della sconfitta non si perde il proprio valore, questo lo dico a tutti quelli che mi attaccano personalmente perché le loro aspettative non sono state del tutto soddisfatte.
Sono consapevole del lavoro da fare e non mi nascondo certo dietro a un dito ma mal digerisco la cattiveria gratuita e la maleducazione.
Chi vince festeggia e chi perde impara.
Non ho alcuna voglia di censurare le critiche che mi vengono mosse, purché esse siano costruttive e non si limitino a una violenza verbale inaudita e insulti pesanti e gratuiti che scaturiscono da odi, antipatie personali e faide di fazioni opposte. Sono pronto al confronto e a un mea culpa se necessario ma non accetto voltafaccia “disgustosi” da chi, fino a poco tempo fa, mi osannava con messaggi di stima, apprezzamento e affetto.
Il riferimento alla ex fiorettista Jesina che, dall’alto del suo ruolo di “opinionista” sputa veleno nel piatto in cui ha mangiato sminuendo pure il valore di atlete che, se pure non quello sperato, hanno ottenuto un risultato olimpico degno di rispetto, non è assolutamente velato, anzi.
Ringrazio Velasco per aver espresso in maniera chiara ed esplicita un pensiero che molti, fortunatamente, condividono.
Non cerco giustificazioni a vittorie o sconfitte dalle une e dalle altre si impara e si costruisce.
A volte però tacere è di una raffinatezza indiscussa.

www.open.online/2021/08/01/tokyo-2020-scherma-cipressa/

Olimpiadi Tokyo 2020 Scherma, mai così male da Mosca 1980: anatomia della crisi azzurra
Da Matteo Zorzoli
TOKYO 2020 - Lotte intestine, rimonte inspiegabili e, soprattutto, l'assenza di un oro gettano ombre sulla spedizione della scherma italiana in Giappone. Mai così fallimentare da Mosca 1980. Una vita fa

Se non è fallimento poco ci manca. A Tokyo 2020 il programma della scherma, storicamente fortino azzurro alle Olimpiadi, si chiude con zero ori all'attivo. Non accadeva da Mosca 1980: 41 anni in cui almeno un'atleta/squadra è salito sul gradino più alto del podio. In Russia l’Italia raccolse un solo argento (sciabola a squadre), ma era un format completamente diverso: solo 8 armi in pedana, niente spada e sciabola femminile.

A vedere il bicchiere mezzo pieno ci sono gli argenti di Daniele Garozzo (fioretto), di Gigi Samele (sciabola) e della sciabola a squadre maschile con l’emozione per la medaglia conquistata da Aldo Montano, oltre ai bronzi di fioretto e spada femminile. Ma non basta per ribaltare il giudizio negativo della spedizione. A ribadirlo sono due figure apicali della disciplina e dello sport italiano, il presidente della Federscherma, Paolo Azzi, e quello del Coni, Giovanni Malagò.

“Bilancio non positivo, tornati a Roma faremo le valutazioni necessarie. Ma è chiaro che ci saranno dei cambiamenti. Sia tecnici e sia tra gli schermidori” (Azzi)
"Oggi era l’ultimo giorno per avere una speranza di fare qualcosa di importante e invece ci amareggia tanto non essere neanche in zona medaglia. Questo sicuramente comporterà delle riflessioni" (Malagò)

Il paragone con i recenti Giochi è inevitabile: a Rio de Janeiro furono quattro le medaglie (1 oro di Garozzo e 3 argenti), ma non erano presenti in programma i tornei a squadre di sciabola maschile e fioretto femminile. A Londra 2012 addirittura sette, tre garantite solamente dal podio del fioretto individuale femminile: oro per Elisa Di Francisca, argento per Arianna Errigo e bronzo per l'eterna Valentina Vezzali. Quest'ultime poi vinsero anche il torneo a squadre.

Ecco allora che la lente dell'inquisizione si sposta inevitabilmente sull'arma che ci ha regalato più emozioni in pedana: il fioretto. Nei giorni scorsi nel mirino era finito il c.t. Andrea Cipressa per la gestione a luci e ombre dell'ormai ex Dream Team femminile e di big come Foconi e Garozzo. Le rimonte degli avversari (Francia e Giappone in primis) si sono moltiplicate così come le polemiche e le guerre intestine (vedasi quella tra Arianna Errigo ed Elisa Di Francisca, ex amiche ora nemiche. Cipressa ha definito le critiche dell'ex fiorettista un "voltafaccia disgustoso"). Da vetrina dello sport olimpico italiano, il fioretto si è presto trasformato in una polveriera con nessun vincitore. E il medagliere della scherma ne soffre: l'Italia ha chiuso al 10° posto, primo Paese della classifica senza ori, con Estonia e Hong Kong, tradizionalmente meno avvezzi al combattimento con armi, davanti. Con un solo oro in più saremmo passati secondi alle spalle della Russia. Proprio quello che ci avrebbe reso la quinta nazione a salire sul gradino più alto per 50 volte in un singolo sport olimpico. Il countdown per Parigi 2024 è già iniziato. Parafrasando Cipressa, ci sarà da soffrire.
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www.eurosport.it/scherma/tokyo-202...980/story.shtml

Olimpiadi Tokyo 2020, Scherma - Malagò: "Scherma decisamente male, faremo sicuramente delle riflessioni"
TOKYO 2020 - Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, si dichiara molto amareggiato per i risultati ottenuti dalla scherma a Tokyo. Per la prima volta in 40 anni neanche un oro, un risultato deludente che "comporterà riflessioni".
Da Marco Arcari

Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, è molto amareggiato per i risultati ottenuti dalla scherma italiana in questi Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Nel tracciare un bilancio sulla spedizione azzurra, come riportato dai colleghi di Sportface, il dirigente sportivo romano ha dichiarato: "Oggi era l’ultimo giorno per avere una speranza di fare qualcosa di importante e invece ci amareggia tanto non essere neanche in zona medaglia. Questo sicuramente comporterà delle riflessioni". Impossibile dargli torto, non fosse altro per i numeri, davvero incredibili, raccolti nel Paese del Sol Levante. Mai, negli ultimi 40 anni, la scherma italiana era infatti rimasta a secco di ori e mai così tante squadre avevano faticato nel corso di una singola Olimpiade.

Giovanni Malagò
@giomalago
Jul 23
Brividi forti. Emozioni speciali. Come voi, pronti a onorare il tricolore e a farlo sventolare in alto a #Tokyo2020 per regalarci un sogno da vivere a occhi aperti. Con forza, talento e orgoglio. Forza ragazze, avanti ragazzi. Andiamo #Italia! #OlympicGames #ItaliaTeam

L'Italia ha chiuso al 10° posto nel medagliere della scherma, con 3 argenti e 2 bronzi. Daniele Garozzo (fioretto maschile) e Luigi Samele (sciabola maschile) sono stati i due soli alfieri capaci di conquistare medaglie negli individuali. Tre invece i podi per le squadre: argento nella sciabola maschile, bronzi nella spada e nel fioretto femminili. Davvero un bottino di magra per uno sport su cui gli Azzurri hanno sempre contato. A Rio de Janeiro furono quattro le medaglie (1 oro e 3 argenti), ma non erano presenti in programma i tornei a squadre di sciabola maschile e fioretto femminile. A Londra 2012 addirittura ben sette, tre garantite solamente dal podio del fioretto individuale femminile: oro per Elisa Di Francisca, argento per Arianna Errigo e bronzo per l'eterna Valentina Vezzali, le quali poi vinsero anche il torneo a squadre.


www.eurosport.it/scherma/tokyo-202...575/story.shtml

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view post Posted on 2/8/2021, 13:12
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Giuria tirchia, nella ginnastica artistica a corpo libero Vanessa Ferrari avrebbe meritato qualche punto in più. Ci regala un argento...

Vanessa Ferrari, finalmente è tua: storico argento a 30 anni
Dopo i quarti posti di Londra 2012 e Rio 2016 la Ferrari chiude il corpo libero dietro alla statunitense Carey: è la prima medaglia individuale azzurra della ginnastica
di Valerio Piccioni

Finalmente! Chi la dura la vince la medaglia. Vanessa Ferrari spezza la maledizione del quarto posto e conquista l’argento nel suo corpo libero con una splendida interpretazione, fatta di una eleganza e di una gestualità da pelled’oca, sulla musica di “Con te partirò” di Andrea Bocelli. L’oro va alla statunitense Jade Carey che replica quanto era successo nell’all round, il concorso individuale, vinto da Suni Lee: orfana di Simone Biles, la squadra americana trova comunque altre protagoniste vincenti. La Carey trionfa con 14.366 puntando tutto sull’acrobatica e sulla difficoltà dell’esercizio. Lo dice la combinazione fra “nota di partenza”, il parametro della difficoltà dei movimenti scelti, e l’esecuzione. La Carey pone l’asticella più in alto, 6.300 il suo livello, mentre Vanessa è a 5.900. Ma l’azzurra è più brava nell’esecuzione: 8,300 rispetto agli 8.066 della Carey e chiude con 14.200. Sono i telecronisti brasiliani, peraltro pure loro coinvolti perché c’è in gioco c’è la loro Rebeca Andrade (che finirà quinta), a illustrare forse più della giuria, la riuscita del minuto e 29 secondi dell’esercizio della Ferrari. “Da podio, sicuramente da medaglia, minimo da medaglia!”, dicono. E anche noi abbiamo la stessa impressione senza aspettare il verdetto della giuria. Sul podio, terze a pari merito, la giapponese Murakami e la russa Melnikova (14.166).

La gara—

Vanessa ha fatto quello che aveva annunciato, non tradiva ansia, non rubava con lo sguardo le esecuzioni di chi l’aveva preceduta. “Ho pensato solo a me stessa” e deve averlo davvero fatto. La Ferrari ha proposto come previsto le tre diagonali complesse con una interpretazione coinvolgente e una serie di movimenti perfetta, solo un minimo passettino all’ultimo arrivo. Ma tutto pulito e coinvolgente. Questo è l’argento della forza di volontà e dell’amore per il suo sport, più forte degli infortuni, dei mille guai, degli anni che passano e delle giovanissime che spingono. Per la ginnastica italiana al femminile è il ritorno a medaglia e in particolare all’argento a distanza di 93 anni dalla prima e fino a pochi minuti fa unica presenza sul podio, quella della prova a squadre di Amsterdam 1928. Tokyo, la stessa Tokyo del professor Franco Menichelli, medaglia d’oro proprio nel corpo libero di Vanessa, ci porta ancora una volta fortuna. Questa medaglia, non c’è dubbio, è strameritata.

FONTE https://www.gazzetta.it/olimpiadi/discipli...117947971.shtml

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E' oro nella vela grazie alla coppia Tita e Banti. Grandissimi...

Tokyo 2020, Tita e Banti medaglia d'oro nella vela
La coppia azzurra si impone nei Nacra 17. L'Italia a quota 29 medaglie, superati i podi di Rio

Ruggero Tita e Caterina Banti conquistano la medaglia d'oro nella vela alle Olimpiadi di Tokyo 2020. La coppia azzurra si impone nei Nacra 17 chiudendo al sesto posto la medal race, un piazzamento sufficiente per salire sul gradino più alto del podio grazie al miglior posto ottenuto nelle 12 prove di qualifica. Ai due azzurri è bastato controllare i britannici Gimson e Burnet, medaglia d'argento, per chiudere al comando la classifica finale. Il podio è completato dai tedeschi Kohlhoff e Stuhlemmer, bronzo.
Per l'Italia è il quinto oro e la medaglia numero 29 in questa edizione dei Giochi: superati i podi di Rio 2016. La vela azzurra non vinceva un oro olimpico dal trionfo di Alessandra Sensini a Sydney 21 anni fa.

"E' meraviglioso, una emozione grandissima. Siamo veramente molto contenti", ha detto Tita alla Rai. "Abbiamo sempre performato bene in Giappone, il campo di regata si adattava bene alle nostre peculiarità", ha aggiunto l'azzurro, che ha dedicato la medaglia "a tutto lo staff e alle persone a casa che, chi in silenzio e chi no, ci hanno supportato sempre, ci sono stati vicini e ci hanno aiutato davvero tanto".

"Con Ruggero ci siamo trovati benissimo in barca, siamo super coordinati e sincronizzati. In cinque anni ci sono stati anche momenti di difficoltà, abbiamo dato sempre il massimo. Sono stati 5 anni in cui abbiamo vinto tante medaglie e siamo venuti qua per ritirarla. Qui abbiamo pensato solo ad andare al massimo in barca", le parole di Banti. "Oggi abbiamo marcato la Gran Bretagna, ma ha pagato la costanza, abbiamo cercato di esserlo, di non fare grossi errori e navigare al meglio che potevamo e ha pagato", ha aggiunto.
Sensini: "Bravissimi, ho rivissuto Sydney"

"Questo oro di Banti e Tita nella vela è qualcosa di fantastico, mi hanno regalato un momento bellissimo perché coi ricordi ripercorri quanto hai fatto, vincere un oro olimpico è qualcosa di unico che resta per sempre. Sento con questo loro successo 21 anni dopo un legame profondo, un segno di continuità con il mio di Sydney. E' un po' come far parte di una stessa squadra". Alessandra Sensini, oro olimpico nel windsurf 21 anni fa (per lei anche un argento a Pechino 2008 e e due bronzi ad Atlanta e Atene ndr), parla così all'Adnkronos del successo ottenuto dalla coppia azzurra.

"Tita e Banti sono stati bravissimi perché hanno fatto quello che dovevano da manuale, calcolando tutto e non perdendo mai il focus", sottolinea Sensini, l'ultimo oro olimpico nella vela azzurra prima dell'impresa odierna di Banti e Tita. "Non hanno mai rischiato perché avevano un margine importante, ma l'oro non era matematico, sono quei momenti in cui non devi fare follie. Sono stati anche in attacco e bravi a controllare sempre il diretto avversario inglese che è stato sempre lì. Sono sempre stati vicini ed è quello che dovevano fare. Bravissimi".

https://www.adnkronos.com/vaccini-senza-ag...YMC87UU8YLI1BTr
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Peccato per la scherma quest'anno, ma congratulazioni immense all'inaspettato duo d'oro dell'atletica.
 
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CITAZIONE (dardanide @ 3/8/2021, 16:58) 
Peccato per la scherma quest'anno, ma congratulazioni immense all'inaspettato duo d'oro dell'atletica.

Vero, sorpresa inaspettata quanto gradita. Speriamo ce ne siano ancora così...
 
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view post Posted on 3/8/2021, 19:39
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Ho messo il post anche nella sezione anti-italianismo perchè in assenza di qualsiasi indizio o prova, insinuare pubblicamente che la vittoria di un nostro atleta sia sospetta, o parlare di doping ignorando i controlli da lui fatti, significa macchiare intenzionalmente l'onore di un campione la cui unica colpa pare sia quella di essere cittadino italiano...

Jacobs, i sospetti del Washington Post: "A lui il beneficio del dubbio, all'atletica no"
Il quotidiano statunitense lo definisce "Obscure Italian from Texas" e accusa: "La storia recente dell'atletica mondiale è disseminata di campioni pop up rivelatisi poi imbroglioni col doping". Anche il Times segue la linea: "L'arrivo di una nuova stella mette in allerta"

La vittoria di Marcell Jacobs non ha fatto in tempo a compiere il percorso inverso rispetto a lui, raggiungendo gli Stati Uniti, che ha sollevato immediate polemiche. La più rumorosa, quella avanzata dal Washington Post, che in un articolo, lancia l'attacco: "Sarebbe ingiusto accusare Jacobs: a lui va dato il beneficio del dubbio, ma all'atletica no".
L'allusione, nemmeno tanto velata, è che il risultato del velocista italiano - che ha vinto i 100 metri in 9"80 davanti all'americano Fred Kerley, che ha corso in 9"84 - non sia genuino. Un'ombra che evoca volutamente il peggiore dei sospetti: il doping.
Colpa, per il Post, della storia recente dell'atletica mondiale, "disseminata di campioni pop up rivelatisi poi imbroglioni col doping". Sulle pagine del giornale statunitense, Jacobs diventa "Obscure Italian from Texas". Che significa "Sconosciuto", ma con quell'accezione di oscuro che avanza sospetti anche senza esplicitarli. per quello, il commento è decisamente più chiaro: "Non è colpa di Jacobs se la storia dell'atletica leggera fa sospettare per i miglioramenti così improvvisi e così enormi".

Un punto di vista che trova sponde soltanto nel mondo anglofono. Quella del britannico Times, ad esempio: "Da Ben Johnson a Gatlin a Coleman, l'arrivo di una nuova stella mette in allerta", scrive il giornale inglese. Che al commento aggiunge una statistica: delle 50 migliori prestazioni mondiali sui 100 metri, tolte le 14 di Bolt, ne restano 36. E di queste, 32 sono state prodotte da velocisti poi risultati positivi ai controlli antidoping.

E proprio il capo dei corrispondenti sportivi del Times, con un tweet molto dibattuto in rete, solleva dubbi, sebbene non esplicitandoli: "Il nuovo campione olimpico dei 100 metri, Marcell Jacobs, è andato sotto i 10 secondi per la prima volta a maggio. È venuto qui e ha corso 9,84 in semi e 9,80 per vincere. Ah bene".

www.repubblica.it/dossier/sport/ol...cobs-312708315/

"Campioni imbroglioni...". Il vergognoso processo a Jacobs
2 Agosto 2021 - 15:30
Il Washington Post e il Times mettono sotto accusa l'atleta azzurro con assurde allusioni sul doping
di Antonio Prisco

Mentre Tokyo 2020 trova la stella di Marcell Jacobs, il nuovo re dei 100 metri, dagli Stati Uniti arriva una polemica a dir poco vergognosa. Il Washington Post lo definisce "Obscure Italian from Texas" e accusa: "La storia recente dell'atletica mondiale è disseminata di campioni pop up rivelatisi poi imbroglioni col doping".

Nemmeno il tempo di ricevere le meritate celebrazioni e la leggendaria impresa di Jacobs già solleva immediate polemiche. La più fastidiosa è quella avanzata dal Washington Post, che in un articolo, lancia l'attacco: "Sarebbe ingiusto accusare Jacobs: a lui va dato il beneficio del dubbio, ma all'atletica no". L'allusione, nemmeno tanto velata, è che il risultato del velocista italiano - che ha vinto i 100 metri in 9"80 guarda caso proprio davanti all'americano Fred Kerley, che ha corso in 9"84 - non sia pulito. Un'ombra che evoca volutamente il peggiore dei sospetti per un'atleta: il doping.

Questa becera congettura del Post trova il suo fondamento nella storia recente dell'atletica mondiale, "disseminata di campioni pop up rivelatisi poi imbroglioni col doping". Sulle pagine del giornale statunitense, Jacobs diventa"Obscure Italian from Texas". Che significa "Sconosciuto", ma con quell'accezione di oscuro che avanza sospetti anche senza esplicitarli. Il commento successivo è decisamente più chiaro: "Non è colpa di Jacobs se la storia dell'atletica leggera fa sospettare per i miglioramenti così improvvisi e così enormi".

Il punto di vista ha trovato immediata sponda anche Oltremanica e non poteva essere altrimenti dopo il trionfo dell'Italia a Wembley. Il Times sentenzia: "Da Ben Johnson a Gatlin a Coleman, l'arrivo di una nuova stella mette in allerta". Al commento poi aggiunge una statistica: delle 50 migliori prestazioni mondiali sui 100 metri, tolte le 14 di Usain Bolt, ne restano 36. E di queste, addirittura 32 sono state prodotte da velocisti poi risultati positivi ai controlli antidoping.

Ma non finisce qui il capo dei corrispondenti sportivi del Times, Matt Lawton con un tweet molto dibattuto in rete, solleva ulteriori dubbi, sebbene non esplicitandoli: "Il nuovo campione olimpico dei 100 metri, Marcell Jacobs, ha rotto i 10 secondi per la prima volta a maggio. È venuto qui e ha corso 9,84 in semi e 9,80 per vincere. Ah bene". Insomma congetture senza senso, che celano un'unica certezza, la doppietta azzurra Euro 2020 e oro olimpico nei 100m ha fatto "rosicare" e non poco inglesi e americani.

www.ilgiornale.it/news/sport/jacob...re-1966530.html

Lo stesso articolo in inglese, per chi ci segue dagli States

“Cheating champions …”. The shameful trial of Jacobs
Brandy Sport a day ago 160 REPORT

While Tokyo 2020 finds the star of Marcell Jacobs, the new king of the 100 meters, from the United States comes a shameful controversy to say the least. The Washington Post defines it “Obscure Italian from Texas” and accuses: “The recent history of world athletics is littered with pop up champions who later revealed themselves doping cheaters“.

Not even the time to receive the well-deserved celebrations and Jacobs’ legendary feat already raises immediate controversies. The most annoying is the one advanced by the Washington Post, who in an article launches the attack: “It would be unfair to accuse Jacobs: he should be given the benefit of the doubt, but not athletics.” The allusion, not so veiled, is that the result of the Italian sprinter – who won the 100 meters in 9 “80 coincidentally right in front of the American Fred Kerley, who raced in 9” 84 – he is not clean. A shadow that deliberately evokes the worst of suspicions for an athlete: the doping.

This vulgar conjecture of the Post finds its foundation in the recent history of world athletics, “littered with pop-up samples that turned out to be doping cheaters”. On the pages of the US newspaper, Jacobs becomes“Obscure Italian from Texas”. What does it mean “Stranger”, but with that sense of obscure that advances suspicious even without making them explicit. The next comment is much clearer: “It is not Jacobs’ fault that the history of athletics makes us suspect for such sudden and enormous improvements.”

The point of view also found immediate support across the Channel and it could not have been otherwise after Italy’s triumph at Wembley. The Times sentences: “From Ben Johnson to Gatlin to Coleman, the arrival of a new star warns.” He then adds a statistic to the comment: of the 50 best performances in the world on 100 meters, minus the 14 of Usain Bolt, 36 remain. And of these, even 32 were produced by sprinters who tested positive for doping controls.

But the Times’ chief sports correspondent does not end there, Matt Lawton with a much debated tweet online, it raises further doubts, although not making them explicit: “The new 100m Olympic champion, Marcell Jacobs, broke the 10 seconds for the first time in May. He came here and ran 9.84 in suits and 9.80 to win. Ah well.” In short, senseless conjectures, which conceal a single certainty, the blue double for Euro 2020 and Olympic gold in the 100m has made the British and Americans “rosy” and not a little.

www.italy24news.com/sports/news/80316.html





Texas-born Italian sprints from unknown to Bolt’s successor
By Eddie Pells | AP
Today at 5:30 p.m. EDT

TOKYO — The 100 meters at the Olympics is the event that turns sprinters into kings: Jesse Owens, Carl Lewis, Usain Bolt.

On one of the most unusual nights the sport has ever seen, fans, experts, and even the racers themselves needed a lineup card.
Get the latest news and results from the Tokyo Olympics

The race that has long defined Olympic royalty went to a Texas-born Italian who hadn’t cracked 10 seconds until this year. He’s a 26-year-old whose best days before this came in the long jump. He’s a man even the runner in the next lane didn’t really know.

At the Tokyo Olympics, Marcell Jacobs is The World’s Fastest Man.

“I think I need four or five years to realize and understand what’s happening,” Jacobs said.

The Italian crossed the line in 9.8 seconds Sunday night to capture the first 100-meter medal ever for the country better known for its soccer prowess. Pietro Mennea won the 200 at the 1980 Olympics in Moscow and Livio Berruti won that race at the 1960 Games in Rome.
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Even in a contest with no clear favorites — American Ronnie Baker was a candidate and China’s Su Bingtian ran a shocking 9.83 in the semis — Jacobs came from nowhere.

He topped America’s Fred Kerley, a 400-meter runner who moved down in distance because he saw a medal chance, and Canada’s Andre DeGrasse, who adds another 100-meter bronze to the one he won Rio.

Kerley finished second in 9.84 and DeGrasse was next at 9.89.

“I really don’t know anything about him,” Kerley said of the new gold medalist. “He did a fantastic job.”

Jacobs’ path was made that much clearer because of who wasn’t in the race. The reigning world champion, Christian Coleman, is serving a ban for missed doping tests. The world leader in 2021 and the favorite to win the gold, Trayvon Bromell, didn’t make it out of the semifinals.

Bolt, who has commandeered the Olympic and every other sprint stage since 2008, is retired.

He was a sure thing in all nine Olympic sprints he ran from the Beijing Games — a stretch of dominance that redefined track and field, but also left a gaping hole in the sport when he called it a career.

“He changed athletics forever,” Jacobs said. “I’m the one who won the Olympics after him. That’s unbelievable. But drawing comparisons, I don’t think it’s the time now.”

Bolt’s world record is 9.58.

Before Sunday, Jacobs’ personal best was 9.95.

“I mean, 9.8 from the Italian guy?” DeGrasse said. “I didn’t expect that. I thought my main competition would be the Americans.”

Nope. The Italians.

Perhaps the only person at the track who really knew the new champ was the man who hugged him after he crossed the finish line. That was Gianmarco Tamberi, the Italian high jumper who tied Qatari’s Mutaz Essa Barshim for gold.

Tamberi and Barshim ended their evening-long jump-fest in a dead heat — a rare result that appeared headed for a jump-off to decide gold and sliver. But after huddling with an official who told them two gold medals were possible, Barshim -- the two-time world champion who won silver in Rio and bronze in London - agreed to call it a tie for first.

Bedlam ensued.

Barshim ran up to the stands to celebrate. Tamberi covered his face with his hands and rolled on the ground. “I was in ecstasy,” he said. He was clearly a man looking for someone to hug.

He found just the person a few minutes later when Jacobs crossed the line first. Tamberi leaped into the broad-chested sprinter’s arms and curled his own arm around Jacobs’ bald head.

“My heart was exploding,” Tamberi said.

Only a night before, they’d been sitting in Jacobs’ tiny room in the Olympic village playing video games.

“And we said, ‘Can you imagine if we win?”” Jacobs said. “(We said) ’No, no, no. It’s impossible. Don’t think this.’”

Not long after the two golds were secure, Italy’s premier, Mario Draghi, stated the obvious — “You’re honoring Italy,” he said — and announced he’d be inviting the athletes to his office, the Chigi Palace, when they return home.

Theirs was one of many beautiful moments on a most unusual Day 3 of the Olympic track meet. Another highlight came from Venezuelan Yulimar Rojas' toppling of a 26-year-old world record in the triple jump. Her new mark is 51 feet, 5 inches (15.67 meters).

Other vignettes didn’t involve medals.

Luca Kozak tripped on a hurdle and looked over three lanes to see a Jamaican opponent, Yanique Thompson, had suffered the same fate. Kozak helped her back to her feet.

Later, in the men’s 800 semifinals, American Isaiah Jewett got tangled up with Botswana’s Nijel Amos and the two went tumbling to the ground. They helped each other up and jogged slowly together toward the finish line.

“I don’t want any bad blood, because that’s what heroes do -- they show their humanity through who they are and show they’re good people,” Jewett said.

The day’s other gold medal went to Gong Lijao of China, who bested American Raven Saunders of the United States.

Saunders, who is Black and gay, wears an “Incredible Hulk” mask when she competes, closed out the medals ceremony by lifting her arms above her head and forming an “X” with her wrists.

“It’s the intersection of where all people who are oppressed meet,” she explained.

All memorable.

And then came the man hardly anybody knew.

Even though the run came in front of a nearly empty stadium, you could practically hear the collective “Who?” echoing across the seats. From all places, that is, except for from the Italian contingent.

A good hour after the victory, some of those reporters and coaches were on the track taking pictures with their country’s new high-jump and sprint heroes. They had Italy’s green, white and red flag draped around their shoulders and were still hugging it out — COVID protocols be damned.

Quite an evening for Jacobs, who was born in El Paso – the son of an American father and an Italian mother. The parents split when Jacobs was 6 months old and he moved to Italy and never got to know his dad.

They reconnected about a year ago by phone, as the sprinter tried to learn about his roots.

Now, the world is learning about him.

“My dream was to arrive here and run a final,” Jacobs said. “And we ran a final. And we won a final. It’s amazing. I have no words to describe this moment.”


www.washingtonpost.com/sports/olym...82d8_story.html


Edited by Peppero - 4/8/2021, 08:07
 
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Bravo, ben detto Malagò...

Malagò: "Jacobs dopato? Dispiacere e imbarazzo per queste insinuazioni"
Il numero uno del Coni: “Qualcuno non sa accettare la sconfitta...”

Dispiacere e imbarazzo. Il numero uno del Coni Giovanni Malagò ha parlato delle insinuazioni che arrivano dagli Usa e dalla Gran Bretagna per l’oro di Jacobs nei 100 metri. “Jacobs accusato di doping? Le considerazioni di alcuni vostri colleghi sono veramente fonte di grande dispiacere e anche imbarazzo sotto tutti i punti di vista. Dispiace che qualcuno dimostri di non saper accettare la sconfitta - dice Malagò -. Oggi ha risposto bene Paolo Camossi, allenatore di Marcell. Parliamo di atleti che vengono sottoposti quotidianamente ai controlli antidoping e quando fanno un record tutto si raddoppia. Il numero dei test è impressionante. Per questo la mia è una difesa a spada tratta di Marcell”.

https://www.gazzetta.it/olimpiadi/discipli...143166198.shtml

 
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Oro e record del mondo sul velodromo di Izu grazie al quartetto azzurro su ruote Ganna, Lamon, Consonni e Milan...

Ganna&Co. da impazzire. Danimarca demolita: oro col record del mondo!
L'Italia dell'inseguimento a squadre segna lo straordinario crono di 3'42"032. Ganna, Lamon, Consonni e Milan superano i campioni del mondo e trionfano a Izu

dal nostro inviato Ciro Scognamiglio

4 agosto - IZU (GIAPPONE)

Al velodromo di Izu, prefettura di Shizuoka, la finale dell’inseguimento a squadra maschile non ha tradito le attese di grande spettacolo. E l’Italia del c.t. Marco Villa ha conquistato uno splendido oro!!! Sul podio saliranno Francesco Lamon, Simone Consonni, Jonathan Milan e naturalmente il trascinatore, Filippo Ganna. Il tutto con un nuovo, sensazionale record del mondo: 3'42"032. La Danimarca, che schierava Lasse Norman Hansen, Niklas Larsen, Frederik Madsen e Rasmus Pedersen ed era favorita, si è dovuta accontentare dell’argento. Bronzo all’Australia, che nella finale per il terzo e quarto posto ha battuto la Nuova Zelanda. Quinto posto per il Canada, poi Germania, Gran Bretagna e Svizzera.

La storia—
I progressi di questo gruppo negli ultimi anni sono stati impetuosi, e una pietra miliare era stata la prima volta sotto i 4 minuti, ai Mondiali di Londra 2016. La conferma nell’elite mondiale era arrivata prepotente ai Mondiali di Berlino 2020, quando gli azzurri si erano arresi soltanto alla Danimarca e poi avevano conquistato la medaglia di bronzo.
Il veneto Lamon, classe 1994, è tesserato per il team Continental Biesse Arvedi ed è l’unico che non svolge una attività su strada di alto livello. Il lombardo Simone Consonni è nel World Tour, ha sfiorato diverse volte il successo di tappa al Giro d’Italia e ha rinnovato con la francese Cofidis. Il friulano Milan, appena 20 anni, è alla Bahrain-Victorious e per certi versi ricorda Filippo Ganna, anche se forse è meno cronoman e più velocista, oltre che potenzialmente un ottimo ultimo uomo per un velocista di prima fascia. E infine il trascinatore Ganna, in questo momento l’unico ciclista italiano tra i super-top del mondo. Parigi 2024 non è poi cosi lontana.


https://www.gazzetta.it/olimpiadi/discipli...172387796.shtml



 
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