| Riporto qualche stralcio di quanto si legge sul sito eBay BENITO MUSSOLINI AUTENTICO ARMADIO CHE CUSTODI’ LE SPOGLIE DEL DUCE DAL 46 AL 57BENITO MUSSOLINI AUTENTICO ARMADIO CHE CUSTODI’ LE SPOGLIE DEL DUCE DAL 46 AL 57 COLLEZIONISMO FASCISMO ANTIQUARIATO PEZZO UNICO STORICO
Prezzo di partenza:EUR 5.000,00 Tempo rimasto:9g 18h (01 giu 2014 16:00:23 CEST)
BENITO MUSSOLINI AUTENTICO ARMADIO CHE CUSTODI’ LE SPOGLIE DEL DUCE DAL 46 AL 57 PRESSO IL CONVENTO DEI FRATI CAPPUCCINI DI CERRO MAGGIORE (MI) oggetto di importanza storica legata alle vicende sulla scomparsa del corpo di Mussolini. articolo di antiquariato della storia d'italia unico non raroDopo Piazzale Loreto si chiude un'epoca e si apre la storia di una sepoltura che ci mette undici anni a compiersi. Un giallo che si svolge tra Milano, le colline lombarde e le rosse pianure romagnole, inscindibilmente intrecciato con le vicende di un'Italia che attraversa le tensioni a tinte forti del dopoguerra, traghettandosi faticosamente verso il più morbido Belpaese degli anni '50. In mezzo, c'è di tutto: ci sono conventi, nostalgici del Fascio che s'improvvisano tombaroli, appariscenti auto americane lanciate attraverso la Val Padana, riesumazioni e furti, soldi sporchi, negoziazioni parlamentari, cronache sensazionalistiche, poliziotti in carriera e frati di provincia, perfino sedute spiritiche. E, soprattutto, c'è un corpo che ancora non appartiene alla Storia, una salma insepolta che attraversa in incognito più di un decennio di vicende italiane. Un corpo martoriato, perso in una lunga odissea di trafugamenti, occultamenti e ripetute necroscopie, tra intrighi e colpi di scena fino alla sepoltura, finalmente, in un giorno di fine agosto di cinquant'anni fa. Ed è una salma che a questa storia, ed al recente passato del Paese, è legata a doppio filo. Perché quel corpo, nascosto e rivendicato, è la salma del Duce.
Le vicende del cadavere più controverso della Penisola sono ricostruite dal libro di Fabio Bonacina "La salma nascosta. Mussolini dopo Piazzale Loreto da Cerro Maggiore a Predappio (1946-1957)" (Vaccari Srl). Già edito nel 2004, il testo esce ora in una seconda edizione in occasione del cinquantenario dell'inumazione. Bonacina ha attinto a fonti dell'epoca e raccolto testimonianze in presa diretta per tracciare i percorsi seguiti dalla vicenda, riannodandone le fila in un anno di ricerche.
La storia della salma nascosta inizia dopo il 30 aprile 1945, quando "il corpo viene sepolto al cimitero di Musocco, a Milano, in tomba anonima per impedire i pellegrinaggi dei nostalgici", racconta Bonacina. Lì resta fino al '46 quando, il simpatizzante fascista Domenico Leccisi "scavalca il muro del campo santo con due complici e trafuga il corpo, che nell'operazione perde una gamba e le falangi di una mano". "Non sapendo dove mettere il corpo, lo portano a Madesimo (SO), dove uno dei tre ha una casa in affitto, e qui lo nascondono".
"Il giorno dopo - prosegue Bonacina - scoppia il putiferio". La misteriosa scomparsa diventa un caso internazionale. I giornali avallano con piglio da scoop le ipotesi più strampalate riguardo alla sorte del corpo. C'è chi scrive che sia stato portato a Roma all'altare della Patria, chi da Franco in Spagna, chi da Churchill. Compaiono articoli che raccontano della polizia in seduta spiritica da un 'radiobioterapista', un doganiere in pensione riciclatosi come medium. Mentre si forgiano le congetture più fantasiose, le autorità si mettono in moto e arrestano uno dei tre complici. Gli altri due, sentendosi braccati, portano la salma a Milano. "La consegnano al convento Sant'Angelo, e Leccisi cerca di convincere i frati a nascondere la cassa". Però "le indagini vanno avanti", racconta Bonacini. "Leccisi viene arrestato, così come i due frati coinvolti. Ciò fa scalpore, i due religiosi sono personaggi molto quotati nella Milano dell'epoca". A rendere l'intrigo ancora più complicato, le pagine della cronaca conventuale di Sant'Angelo relative a quel giorno vengono strappate da mani ignote. Dopo l'arresto dei due frati, che verranno incriminati anche per spaccio di denaro falso, forse consegnato loro da Leccisi, la salma viene consegnata alla polizia presso la Certosa di Pavia.
"Comincia qui la fase di Cerro Maggiore", prosegue Bonacina. "Il Governo si è ripreso la salma, il problema è ora evitare che la vicenda si ripeta". Viene incaricato di gestire la faccenda Vincenzo Agnesina, ex capo della guardia presidenziale fascista nel '43, divenuto questore di Milano. "Agnesina chiama il cardinale di Milano, Ildefonso Schuster, che a sua volta chiede aiuto al frate Carlo Varischi da Milano". Padre Carlo propone di portare il corpo al convento di clausura di Cerro Maggiore. "E qui abbiamo l'unico documento ufficiale dell'intera vicenda - spiega Bonacina -: si tratta della ricevuta con cui la questura di Milano affida a nome del Governo italiano la salma ai frati cappuccini di Cerro". Le condizioni: nascondere la cassa, non rivelarne a nessuno il contenuto e tenerla fino a che il capo della polizia ne avesse chiesto la restituzione. E a questo punto, a furia di trasferimenti e peripezie, i resti mortali del Duce sono racchiusi in una piccola cassa probabilmente lunga un metro, aggiunge Bonacina. "La salma viene trasportata al convento da Agnesina e padre Carlo. Non viene sepolta, ma sistemata in una piccola cappella poco usata di fianco all'altare, e poi in un ARMADIO A MURO".
L’armadio a muro di cui si parla nell'articolo è esattamente quello messo in vendita in quest’asta. L’armadio è corredato da un foglio logoro ma perfettamente leggibile che riporta su un lato la scritta “Qui Riposarono per 11 anni le Spoglie di Benito Mussolini – Aprile 1946 Agosto 1957” . tale foglio riporta sul retro timbro ufficiale dell’epoca del Convento dei Frati Cappuccini di Cerro Maggiore e la firma del padre superiore Frate Stefano Carminati. Il Padre Superiore scrisse il foglio per attestare l'autenticità dell'articolo ma soprattutto per non far cadere nell'oblio non solo un pezzo di storia Italiana ma una vicenda contornata dal mistero. Sempre sull'armadio è stato scoperta di recente una sbiadita scritta in penna su un’asse interna dell’anta di destra che riporta Aprile 1946 Agosto 1957 che attesta ulteriormente l’autenticità dell’armadio. Riportiamo inoltre tra le foto articoli di giornali del 2006 che attestano la notizia della scoperta dell’armadio che chiarisce tutti i contorni della misteriosa vicenda. DESCRIZIONE DELL’ARMADIO L’armadio ha una dimensione di 150 cm di larghezza, 68 cm di profondità e 205 cm di altezza. La struttura portante è in legno massiccio mentre le pareti sono in assi. All'interno ci sono 2 assi orizzontali come ripiani. Su un lato interno dell’anta di destra è incisa a penna la scritta Aprile 1946 Agosto 1957. l’armadio è completamente originale senza alcuna ristrutturazione postuma. www.ebay.it/itm/BENITO-MUSSOLINI-AU...7-/301189534894?
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