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Benito Mussolini, Il Duce

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rikycccp
view post Posted on 12/8/2009, 02:47 by: rikycccp




CITAZIONE (mangusta11 @ 11/8/2009, 19:59)
allora cominciamo con tutto quelo che ha fatto grazie al fascismo

viene fondata L'Opera Nazionale Balilla ("ONB"), col compito di «riorganizzare la gioventù dal punto di vista morale e fisico», ovvero all'educazione spirituale e culturale ed all'istruzione premilitare, ginnico-sportiva, professionale e tecnica dei giovani italiani tra gli 8 e i 18 anni.

Dai tuoi interventi sembri abbastanza "carico" di propaganda.
I balilla rientravano nel programma di "fascistizzazione" della società portato avanti dal regime per cercare di irregimentare la società italiana, considerando che dai balilla e poi dai GUF usciranno la maggioranza dei partigiani e dei dirigenti dei partiti antifascisti evidentemente non fecero un buon lavoro...

CITAZIONE
la battaglia del grano

L'obbiettivo era quello di rendere l'italia indipendente dalle importazioni estere.
In parte ci si riuscì, migliorando la rendita per ettaro ma soprattutto sacrificando terreni prima dediti a colture più pregiate (vite, oliveti, ecc.); la produzione di grano aumentò del 30%, tuttavia gli italiani pagavano il grano il 50% in più di quanto gli americani pagassero il loro, inoltre la maggiore resa del terreno era dovuta all'importazione di fertilizzanti (che l'italia non produceva), con la guerra le importazioni furono bloccate e la produzione si contrasse.


CITAZIONE
le bonifiche delle paludi

Le bonifiche iniziarono già durante i governi liberali e della loro prosecuzione durante il ventennio il merito va soprattutto a un liberale (bencheè vicino a posizioni socialdmeocratiche) quale era Arrigo Serpieri, l'allora ministro dell'agricoltura.

CITAZIONE
la donazione di terreni ai reduci della prima guerra mondiale

Fenomeno solo in parte vero ed esclusivamente nel nord est, non durante il ventennio ma ai suoi albori, quando i fascisti avevano interesse a favorire la piccola proprietà terriera (che in alcuni territori era la base di reclutamento delle squadre fasciste).
Durante il Fascismo regime Mussolini favorì il latifondo e la mezzadria, soprattutto al mezzogiorno, per una distribuzione delle terre bisognerà attendere la riforma agraria del dopoguerra.

CITAZIONE
le 8 ore di lavoro giornaliere e le 40 ore di lavoro settimane

In URSS nel medesimo periodo erano state introdotte le 6 ore settimanali (5 per i lavori pesanti); per restare all'Europa Occidentale governi non certo progressisti come quello Bismarck avevano introdotto limitazioni all'orario di lavoro 20 anni prima dell'italia fascista.

CITAZIONE
le assicurazione di invadilita e di vecchia

Una misura quasi esclusivamente propagandistica, anche qui per ottenere delle vere assicurazioni sociali i lavoratori italiani dovranno attendere il dopoguerra, negli anni '30 in italia esisteva ancora il lavoro a cottimo e spesso gli anziani dopo anni di lavoro erano costretti ad elemosinare.

CITAZIONE
il sabato fascista

Come detto in Italia esisteva ancora la mezzadria quindi mentre durante la settimana i mezzadri lavorano le terre altrui, durante il fine settimana avrebbero voluto lavorare il proprio fazzoletto di terra, naturalmente lavorare il sabato era vietato; nessuno nega l'importanza dell'esercizio ginnico e della prestanza fisica, ma quando questo è obbligatorio e non ti permette di tirare a campare c'è qualcosa che non và

CITAZIONE
il dopolavoro e il doposcuola fascista

I dopolavoro in italia esistevano anche prima del fascismo, quelli introdotti dal regime, insieme ad altre iniziative, rientravano nel progetto di fascistizzazione della società italiana

CITAZIONE
esenione tribuataria per famiglie numerose

Lodevole inziativa quella degli sgravi fiscali alle famiglie numerose (forse un pò meno la tassa per gli scapoli), il problema è che l'aumento delle natalità era favorito esclusivamente per un futuro scopo bellico

CITAZIONE
i vari sindacati fascisti

In Italia esistevano "vari" sindacati prima del fascismo; con l'avvento del fascismo il sindacato divenne uno solo, a cui perlatro era vietato scioperare, riducendosi così ad una cinghia di trasmissione del regime e della volontà dei padroni

CITAZIONE
il prefetto mori e la lotta alla mafia

Mi preme ricordare che Mori fu messo dal fascismo "in pensione" nel '22 poichè quando era questore di Bologna oppose la forza pubblica alle violenze squadriste.
Richiamo in servizio in Sicilia sarà Prefetto sino al '29.
Qui come si sà attuò una durissima repressione verso la malavita e la mafia.
Ben presto però circoli politico-affaristici di area fascista collusi con la mafia riuscirono a indirizzare le indagini di Mori e del procuratore generale Luigi Giampietro sull'ala radicale del fascismo siciliano, coinvolgendo il federale Alfredo Cucco, uno dei massimi esponenti del fascio dell'isola. Cucco nel 1927 viene espulso dal PNF "per indegnità morale" e sottoposto a processo con l'accusa di aver ricevuto denaro e favori dalla mafia, venendo assolto in appello quattro anni dopo.
L'eliminazione di Cucco dalla vita politica dell'isola favorisce l'insediamento nel PNF siciliano dei latifondisti dell'Isola, essi stessi affiliati o quantomeno contigui alla mafia.

Il processo a Cucco si rivela uno scandalo, nel quale Mori viene dipinto dagli avvocati di Cucco come un persecutore politico e nel 1929 Mussolini decide di porre a riposo il prefetto Mori facendolo cooptare dal Senato del Regno. La propaganda fascista dichiara orgogliosa che la mafia è stata sconfitta: tuttavia l'attività di Mori e Giampietro aveva avuto drastici effetti soltanto su figure di secondo piano, lasciando in parte intatta la cosiddetta "cupola" (composta da notabili, latifondisti e politici), la quale riuscì a reagire attraverso l'eliminazione di Cucco, e così a installarsi all'interno delle federazioni del fascio siciliane.

Alcuni sostengono che Mussolini avesse rimosso Mori perché nelle sue indagini si sarebbe spinto eccessivamente in alto...

CITAZIONE
assistenza sanitaria per i poveri

Un'altra misura propagandistica del regime che si tradusse in ben pochi fatti concreti

CITAZIONE
autarchia(ossia che lo stato doveva provvedere a se stesso)ma non mi ricordo se si scrive cosi

L'Italia è un paese povero di materie prime e non poteva reggere senza importazioni da paesi stranieri, le cosidette "sanzioni" (quelle che spinsero all'autarchia) non incluevano acciaio, carbone e petrolio, le vere sanzioni, che arriveranno con la guerra; faranno crollare il castello di carte mussoliniano

CITAZIONE
l'impero

e dove starebbe l'aspetto positivo nel soggiogare barbaramente altri popoli?

CITAZIONE
ma purtroppo la guerra ha cancellato ttuto quello di buono che aveva fatto.

Lo stesso Mussolini dichiarava che per governare occorrevano "97 centesimi di clamore pubblico e 3 centesimi di risultati concreti"; il fascismo fu essenzialmente questo, apparenza.

CITAZIONE (mangusta11 @ 11/8/2009, 20:05)
passiamo alla guerra,l'italia prima o poi in guerra doveva entrarci anche perche' l'italia rischiava di diventare merce di scambio tra l'inghilterra e la germania,mussolini infatti da buon calcolatore ha aspettato prima di entrare e vedendo che la germania da sola era riuscita a sconfiggere ed a sottomottere mezza europa ha pensato bene di saltare sul treno dei vincitori prima che fosse troppo tardi,tuttavia nessuno poteva sapere il determinarsi degli eventi nell'anno successivo.inoltre l'italia era stata anche costretta ad allearsi con la germania visto che era stata l'unica ad offrirci le sue materie prime durante l'embargo che ci avevano fatto ben 56 nazioni ed inoltre se l'italia si fosse alleata con la germania e la francia aveva l'obbligo di difendere entrambi ma e veniva attaccata l'italia loro non dofendevano noi.

questo e' quello che mi ricordo ora(controllo e ho scritto bene ed in caso correggo)


ps se i balilla ci fossera ankora,oggi non avremmo tanti ragazzi ke si ammazzano di alcol droga e canne,o ke sparano cazzate sul comunismo e la cina ;)

Le sanzioni burletta (che come ho scritto non includevano nè materie fondamentali cone carbone, acciaio e petrolio, nè il transito per il canale di suez), furono esclusivamente simboliche e nonostante queste Mussolini godeva ancora di notevole credito presso Francia e Inghilterra, tant'è che fece da pacere alla conferenza di Monaco.

Mussolini era perfettamente conscio dell'impreparazione del nostro esercito (e dell'intero paese) per la guerra moderna, semplicemente pensava di non dover combattere, credendo ormai vicina la vittoria tedesca sperava di salire sul carro del vincitore, sfortunatamente per lui (e fortunatamente per noi) le cose andarono diversamente.
 
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