Per quel che ne so, quelli del nord del Veneto sono comuni a maggioranza ladina, il che già li distacca dai sud-Tirolesi (o alto Atesini che dir si voglia) di stirpe Germanica. I Ladini sono i discendenti degli antichi Reti, un grande popolo se confrontato con i Germanici. Comunque, apro una parentesi che spero si chiuda col mio messaggio per non andare OT (Off Topic per i profani
): l'Alto Adige, come regione geografica, politica ed economica, andrebbe rivisto. Le zone di Bolzano, della Val Sarentina, della Val di Pennes e della Val Gardena dovrebbero far parte del Trentino o, meglio, della Venezia Tridentina (e un giorno, spero, andare a reistituire la X Regio Venetia). Riguardo ai comuni istrioti, eccezion fatta per Trieste e le sommosse del 1953 che precedettero l'annessione del '54, non conosco alcun esempio di azione politica, militare o culturale di nessuno atta a riportarli all'Italia. Tieni presente che in passato (ma avviene benissimo tutt'oggi), qualsiasi manifestazione di "italianità" era punita con la violenza in Yugoslavia. Dal momento che molti preferirono scappare, i pochi rimasti furono costretti, per assicurare alle proprie famiglie una vita il più normale possibile, ad abbandonare (almeno ufficialmente) le loro radici. Ricordo che, fino agli inizi degli anni '80, se andavi in vacanza in città come Zara, dovevi alloggiare presso famiglie italiane, cercare di stare in compagnia di Italiani e non uscire mai da soli dalla città, per evitare aggressioni. La cosa continua anche oggi. Spesso e volentieri succede che il signor Pinco Pallino venga picchiato perché Italiano, o gli venga rigata la macchina perché sulla targa ha scritto "TS" (Trieste), o ancora si senta urlare "Italiano di merda" perché giustamente parla in Italiano in terra italiana (leggasi Istria). Per questo motivo (le condizioni pessime degli Italiani d'Istria e il loro bassisimo numero, ufficialmente solo il 7% dell'intera popolazione istriana) non accadrà mai che un istriota prenda l'iniziativa e decida, mosso da spirito patriottico, di fare "richieste". Siamo noi Italiani "da questa parte del confine" a dover prendere l'iniziativa, poi, successivamente, coinvolgere gli Italiani "di là del confine", così da non farli sentire abbandonati e, nel contempo, rendere la cosa più fattibile nonché più semplice.
P.S.: concludo dicendo questo: occorrerebbe creare un gruppo politico con rappresentanza parlamentare (così da poter eleggere un Presidente del Consiglio) che si occupi di questo. Ovviamente, la propaganda andrà sempre fatta, per pubblicizzarsi a livello politico e accrescere sempre di più i consensi o, almeno, la sensibilità a tali argomenti. Sarà la politica, poi, a risolvere una volta per tutte la "questione del confine est", che ci trasciniamo dietro dal dopoguerra.