Forum Patriottismo - Patria, Nazione, Irredentismo, Italia, Tradizione, Storia, Geografia, Cultura, Politica, Attualità, Società

La questione altoatesina

« Older   Newer »
  Share  
Daniele Italico
view post Posted on 15/7/2008, 11:48




L'Alto Adige


L'Alto Adige, politicamente italiano, è abitato per oltre due terzi da tedeschi. Tale regione nell'antichità era soggetta a Roma: tracce dell'epoca romana sono diffusissime ovunque. I tedeschi hanno iniziato a penetrarvi nel medioevo, germanizzando dapprima la Pusteria e la zona di Merano e poi la maggior parte delle altre vallate a nord della Stretta di Salorno. La zona tra il Brennero e Bolzano venne tedeschizzata nel Seicento, sopprimendo il ladino. Nel XIV secolo la tedeschizzazione di Silandro, Ortisei e Chiusa era poco progredita, mentre nel XV secolo erano ladine ancora le valli Gardena, Tires, Eores e Gudon. Va detto anche che nel corso dei secoli l'Alto Adige subì opere alterne di italianizzazione e di germanizzazione più o meno intense. Nel Settecento Maria Teresa d'Austria eliminò molti caratteri italiani della regione; come conseguenza di ciò la percentuale degli italiani si abbassò progressivamente. Erano però sentiti i legami – non solo geografici - tra l'Alto Adige ed il resto d'Italia. Nel 1861 il bolzanino Carlo de Zellinger, vice capitano della dieta tirolese, sosteneva che 'le due regioni separate dal Brennero sono interamente diverse per cultura, per sviluppo e per ogni altra cosa; che gli interessi del Tirolo meridionale tedesco sono identici a quelli del Tirolo italiano'. Ancor più in là andava il segretario della Camera di Commercio di Bolzano, dott. Angerer, sostenendo nel 1864 che la regione al sud del Brennero dovesse essere aggregata alla Venezia. Dopo l'anno 1866 la Venezia Tridentina restò divisa dalle altre della penisola. Da allora si sviluppò intensamente l'opera di germanizzazione, col lavoro concorde del governo imperiale di Vienna, del governo provinciale di Innsbruck e delle associazioni pangermaniste. La condizione degli italiani peggiorò. Il censimento del 1869 rilevava l'8,7 % di italiani nel Tirolo meridionale tedesco, che divennero il 7,8 % nel 1880 ed il 9,1 % nel 1890. Nel 1918 i confini d'Italia furono portati fino allo spartiacque naturale (includendo anzi una piccola zona transalpina in prossimità di Dobbiaco - vedi cartina 1) e da allora sono sempre rimasti invariati. Negli anni venti e trenta la zona fu parzialmente italianizzata; in seguito cominciò ad emergere il problema della minoranza tedesca. Esso venne affrontato in maniera sistematica dopo gli attentati degli anni cinquanta e sessanta ad opera di estremisti con la promulgazione di leggi a protezione della minoranza tedesca e della sua cultura.



La questione altoatesina


Passato insieme al Trentino all'Italia al termine della prima guerra mondiale col trattato di Saint Germain, il territorio dell'Alto Adige costituì dal 1926 la provincia di Bolzano. Il Governo fascista vi adottò, almeno in un primo tempo, una politica di italianizzazione della zona. Dopo l'annessione dell'Austria alla Germania (1938) crebbero e si manifestarono nella provincia dei sentimenti pangermanisti già latenti. La questione sembrò risolta dall'accordo fra i governi italiano e tedesco del giugno 1939 che prevedeva un plebiscito tra gli abitanti di lingua tedesca perché scegliessero "definitivamente" fra il trasferimento nei territori del Reich o la permanenza in Italia. Circa il 70 % degli altoatesini scelse di trasferirsi in Germania; il trasferimento fu però ostacolato dagli eventi della Seconda guerra mondiale, tanto che emigrarono effettivamente solo 70 mila persone su 185 mila, poi rientrate in Italia a guerra finita. In seguito a una richiesta di restituzione da parte austriaca dell’Alto Adige e di una riunificazione del “Tirolo tedesco”, l’Italia si oppose in quanto l’Alto Adige era geograficamente italiano, e uno smembramento della Venezia Tridentina avrebbe prodotto un peggioramento economico di ambedue le province, separate sì da un fattore etnico (che peraltro non è così netto), ma intimamente legate tra loro dalla geografia, dalla storia, dall’economia. Fu indi sancito l’accordo De Gasperi – Gruber, che assicurava il mantenimento dell’Alto Adige all’Italia, con una completa autonomia amministrativa culturale ed economica all'Alto Adige. Tra l'altro era previsto il riconoscimento del pieno diritto dei cittadini di lingua tedesca all'accesso alla pubblica amministrazione, dove veniva introdotto ufficialmente il bilinguismo. L'Assemblea costituente accolse il trattato, concedendo uno statuto speciale alla Regione Alto-Adige (31 gennaio '48) all'interno della quale la provincia di Bolzano otteneva una larga autonoma legislativa e amministrativa che ne faceva, praticamente, una "regione minore". Tale politica era già molto più rispettosa e benevola nei confronti della minoranza alloglotta di quanto non lo fosse stata quella riservata agli italiani d’Istria sotto il regime di Tito. Ciò nonostante una certa percentuale di abitanti di lingua tedesca, sentendosi “alloglotti” in uno stato dove erano e sarebbero stati sempre una minoranza, desideravano l’annessione della regione all’Austria. Nacque così il Sudtiroler Volkspartei (Partito popolare del Sud-Tirolo), partito estremista fondato nel 1946 a Bolzano che, sotto la maschera dell'obiettivo di ottenere l'istituzione di una regione autonoma per la provincia di Bolzano, mirava in realtà all'autodecisione e all'annessione all'Austria. A dar vigore a queste correnti estremiste intervenne nel 1956 lo stesso governo austriaco con la presentazione di un memorandum all'Italia contenente lamentele circa i modi di applicazione dell'accordo De Gasperi-Gruber (mancata realizzazione dell'autonomia, della parificazione dei diritti dei cittadini, delle lingue ecc.). D’altra perte l’Austria aveva tutti gli interessi ad acquistare una regione al di là della cerchia dele Alpi, diminuendo in tal modo l’isolamento dal mare; anche questo a mio parere è una causa dell’appoggio austriaco al Sudtiroler Volkspartei. Intanto si sviluppa una cruenta e barbara battaglia da parte di nuclei di terroristi altoatesini. Nel decennio fra il 1956 e il '66, vi furono oltre trecento attentati a centrali elettriche, tralicci dell'alta tensione, stazioni ferroviarie. Dal 1964 vengono prese dì mira le forze di polizia, nove tra carabinieri, guardie di frontiera e finanzieri sono trucidati fra il '64 e il '66. Con l'attentato di Cima Valona (23 giugno '67) la situazione sembra precipitare, i negoziati in corso fra i due paesi ormai da due anni tornano in alto mare. Sarà soltanto nel 1971 che la situazione si sbloccherà con l'approvazione da parte dei parlamenti italiano ed austriaco del cosiddetto "pacchetto", contenente provvedimenti che ampliano ulteriormente i poteri legislativi e amministrativi di Bolzano e Trento. Il trattamento riservato dall’Italia alla minoranza tedesca è a tutt’oggi da ritenersi tra i migliori al mondo, anzi talvolta la minoranza italiana nell’Alto Adige non ha gli stessi diritti di quella tedesca.

irredentismo.it
www.irredentismo.it/Pagine%20web/altoadige.htm
image

Edited by Peppero - 9/11/2010, 12:41
 
Top
Il Littore
view post Posted on 15/7/2008, 12:30




image
La faccenda profuma d'Italia... :nazionale: :nazionale: :tricolore: :tricolore:
 
Top
Gustav Adolphus Vasa Svetiae Rex
view post Posted on 15/7/2008, 12:34




E' stata mia nonna italiana a farlo, col suo gruppo.
 
Top
Il Littore
view post Posted on 15/7/2008, 15:02




Non lo spifferare in giro! La Klozza potrebbe incavolarsi!!!!!!

p.s. Complimenti alla nonna! Ci vorrebbe un merito
 
Top
Daniele Italico
view post Posted on 15/7/2008, 15:08




QUOTE (Il Littore @ 15/7/2008, 16:02)
Non lo spifferare in giro! La Klozza potrebbe incavolarsi!!!!!!

Quella Cozza della Klozza? :lol:
 
Top
IRREDENTISTA
view post Posted on 15/7/2008, 17:04




Bellissimo "la Klozza" :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:
 
Top
GIUSEPPE MAZZINI
view post Posted on 16/7/2008, 14:34




viva l'alto adige
 
Top
Gustav Adolphus Vasa Svetiae Rex
view post Posted on 16/7/2008, 17:31




evviva!
 
Top
jetty
view post Posted on 8/11/2010, 20:27




http://www.ladige.it/news/2008_lay_notizia...9&id_news=82967


KLOTZ: «Possiamo
fare a meno dell'Italia» Eva klotz getta ancora benzina sul fuoco
 
Top
GIUSEPPE MAZZINI
view post Posted on 8/11/2010, 21:28




CITAZIONE (jetty @ 8/11/2010, 20:27) 
www.ladige.it/news/2008_lay_notizia...9&id_news=82967


KLOTZ: «Possiamo
fare a meno dell'Italia» Eva klotz getta ancora benzina sul fuoco

e l'alto adige puo fare a meno di lei......
 
Top
view post Posted on 8/11/2010, 21:55
Avatar

Member

Group:
Patriota
Posts:
391

Status:
Offline


Complimenti a Daniele Italico per l'articolo e la mappa. Che dire, tutte le volte che sono andato in Alto Adige sono stato sempre trattato molto bene, magari voltato le spalle mi mandavano a quel paese, ma esperienze tipo: appena vedono che sei italiano ti iniziano a parlare in tedesco per farti dispetto, non le ho mai vissute.
 
Top
Italoromano
view post Posted on 8/11/2010, 22:05





Concordo.

Anch'io son capitato in AA un paio di volte, anni fa, ed ho ricevuto un trattamento assai educato e professionale: magari un poco distaccato, ma irrispettoso non direi.
 
Top
view post Posted on 9/11/2010, 12:43
Avatar

Amministratore bannerino

Group:
Amministratori
Posts:
19,121
Location:
*'*ITALIA*'*

Status:
Anonymous


Per notare meglio le cose bisognerebbe vivere nei posti...
 
Web Web  Top
Italoromano
view post Posted on 9/11/2010, 16:44




CITAZIONE (Peppero @ 9/11/2010, 12:43) 
Per notare meglio le cose bisognerebbe vivere nei posti...

____________________________________________


Mai pensato il contrario, caro Peppero: ho semplicemente preso atto di quello che ritengo un elemento caratterizzante la mentalità locale, ossia una spiccata ma un poco fredda cortesia.

Tutto qui.
 
Top
jetty
view post Posted on 10/11/2010, 21:47




Altri atti di segno ''spero non razzista dai parte dei soliti sudtirolesi''

http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2010/1...taliano-2702968

Anche se la dinamica è ancora da chiarire....
 
Top
25 replies since 15/7/2008, 11:48   1573 views
  Share