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Valle d'Aosta

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Daniele Italico
view post Posted on 17/7/2008, 05:04




La Valle d'Aosta

La regione Valle d'Aosta gode del bilinguismo italiano-francese e di leggi simili a quelle dell'Alto Adige a tutela della cultura locale. In realtà la lingua della popolazione valdostana non è il francese come spesso si sostiene, bensì un dialetto di tipo francoprovenzale che è diverso sia dal francese che dall'italiano.


Il francoprovenzale

Il francoprovenzale (detto patois per designare la parlata locale) è una varietà linguistica caratteristica della Valle d'Aosta. Le parlate locali sono tante, perché ogni paese e persino ogni frazione, ha le sue differenze e sonorità, ma tutti si comprendono tra di loro. Derivato direttamente dal latino, attraverso un percorso che porta con sé le tracce di tutti gli insediamenti precedenti e gli apporti successivi, il patois è parlato in un'ampia area geografica attorno alle Alpi Nord-occidentali, comprendente tutta la Valle d'Aosta, le valli del Piemonte occidentale che vanno dalla Val Sangone a sud fino alla Val Soana (cioè oltre alle citate: la bassa Val di Susa, la Val Cenischia, la Valle d’Ala, la Val Grande, di Lanzo e la Valle dell’Orco), vaste zone della Francia tra cui la Savoia, il Lionese, il Forez e il Giura, e della Svizzera nei cantoni Vallese, Friburgo, Neuchatel. Il francoprovenzale presenta, in quest’amplissima zona, una vasta moltitudine di dialetti tutti diversi tra loro, ma facenti parte di uno stesso gruppo linguistico. Esso, è totalmente diverso sia dall’italiano, sia dai dialetti piemontesi, sia dal francese. L’uso del francese in Valle d’Aosta è pertanto totalmente intrusivo, sia nei confronti dell’italiano, sia rispetto ai patois locali.

http://www.irredentismo.it/Pagine%20web/valledaosta.htm

Edited by Daniele Italico - 17/7/2008, 09:02
 
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robymarziano
view post Posted on 17/8/2008, 17:05




...LA VALLE D'AOSTA
Salute a tutti! Sono nuovo di questo forum, fresco d'iscrizione, ma intendo subito partecipare. Gentile collega Daniele Italico, condivido in pieno la tua precisazione sulla (...ma addirittura meglio sarebbe dire "sulle") parlata locale di questa meravigliosa valle piemontese, cioè un cosiddetto"Patois", un dialetto che potrebbe essere definito di stampo franco-provenzale ...anche se io preferirei levare l'aggettivo "Franco" e lasciare solo "Provenzale". In questo modo la parlata locale della Valle, a priori, già sulla carta, tenderebbe a scindersi più nettamente dalla lingua francese, la lingua "d'Oil" dei parigini. Infatti la Provenza - in seno all'Occitania - è culturalmente molto affine all'area geografico-culturale della penisola, per molti versi più che con la Francia. Detto questo, occorre fare altre precisazioni: la prima, che non bisogna MAI dimenticare e che, anzi, deve sempre essere il prologo, il preambolo, l'introduzione d'ogni discussione su questa italica valle di confine, è che quest'ultima appartiene inconfutabilmente alla regione geografica italiana, dalla "nostra" parte delle Alpi. La seconda è che la sua appartenenza storica alla medesima area geografico-culturale, fin dalla preistoria, passando attraverso la grandezza di Roma antica (...come ci ricorda tangibilmente la stessa "Augusta Praetoria"-Aosta), fino ai giorni nostri, è altrettanto indiscutibile. Orbene, si potrebbe obiettare che noi non vogliamo vedere come i cognomi degli abitanti autoctoni o la toponomastica, siano di impronta francese ...Tutt'altro! Mai fare un'errore del genere! Ebbene ...come tutti noi sappiamo, la nostra "povera" Patria è stata per secoli vilipesa, calpestata ed umiliata. Tutt'oggi c'è gente che si ostina a considerare tutto ciò che è estero come "migliore" ....ed è proprio in questo quadro che - fin dal tempo del Ducato di Savoia (del quale la valle faceva parte col resto del Piemonte) e poi sotto il Regno d'Italia tenuto della stessa casata, si era di fatto portato il Francese ad essere la lingua ufficiale e, comunque, della cultura e della nobiltà, di queste montagne nostre. Lo stesso raggio d'azione socio-politico-culturale dei governi d'allora verteva verso la potente vicina Francia e verso quei territori francofoni del Ducato a cui si apparteneva. Le vie d'accesso e comunicazione col resto d'Italia, per contro, erano non soltanto materialmente, ma anche psicologicamente chiuse. Ci fu, insomma, una criminale azione -più o meno conscia, più o meno voluta fino in fondo, ma purtroppo attuata di fatto per secoli! - di francesizzazione d'un territorio assolutamente italiano, da parte di tutta una classe dirigente, per secoli! Di generazione in generazione, facile gioco hanno avuto - quindi - la lingua e più modestamente la cultura francese di insinuarsi in questa terra italiana, dove erano estranee ed IMPORTATE (...prova ne è, come abbiamo visto, che il Francese è solo una lingua burocratica imposta a scuola, mentre la lingua del popolo è diversa). Da tutto questo alla "francesizzazione" della toponomastica, dei nomi di battesimo e dei cognomi. il passo è breve! ...Anzi, tale diabolica e barbarica opera è scesa lentamente, come una peste, con la complicità di chi governava, fino ad altre valli piemontesi che - pur se anch'esse indiscutibilmente italiane - ne portano i segni nella toponomastica straniera. Solo in epoca recente, penso agli anni 1920-40, ci fu una primavera di redenzione, un purtroppo breve ritorno alla lingua Patria, col ripristino di una toponomastica italiana ...anche se per poco tempo a causa degli imbelli governi succeduti!
:nazionale: Sperando di tornare a postare presto, lascio un saluto a tutti!
 
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view post Posted on 17/8/2008, 19:15
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Innanzitutto benvenuto nel forum e come seconda cosa grazie per le delucidazioni. Il tuo post è molto interessante...
 
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Caio Cristiano Germanico
view post Posted on 17/8/2008, 19:55




Benvenuto roby!

Confermo ciò che hai detto, durante il Ventennio Fascista il Regime si adoperò in una ferrea italianizzazione che investì anche le terre valdostane. Purtroppo dopo la caduta del Regime e l'instaurazione di questa Repubblica infame basata sull'illegalità tutto è tornato schifosamente all'indietro. E ci ritroviamo come siamo ora.
Colpa però anche delle persone che continuano a chiamare i loro figli con nomi francesi (intendo in Valle d'Aosta) quando ne potrebbero fare benissimo a meno, se davvero si sentono italiani.

Saluti
 
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view post Posted on 17/8/2008, 20:47
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Favolose le montagne di quei luoghi. Ne approfitto per mettere due immagini a confronto. Alta valle del Tanaro, una caratteristica via di Upega fatta circa un secolo fa e la medesima zona vista oggi. In certe parti d'Italia il tempo si è fermato...

imageimage

SPOILER (click to view)
La prima è una foto di G.Celesia, Varazze; la seconda a colori presa da http://web.tiscali.it/robertotarabella

 
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view post Posted on 18/8/2008, 10:03
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Precisazione: quando dico "favolose le montagne di quei luoghi" mi riferisco anche al confinante Piemonte...
 
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Occit@n
view post Posted on 21/8/2008, 21:05




Il bilinguismo franco-italiano in Valle d'Aosta è un regalo fatto a De Gaulle dopo la fine della seconda guerra mondiale.

Il genarale Doyen al comando delle truppe golliste invase e occupò militarmente la Valle d'Aosta alla fine del conflitto, con la pretesa di annetterla per sempre alla Francia.

Alla grande maggioranza dei Valdostani (come del resto agli abitanti della Savoia) non gliene poteva fregà de meno della Francia e quindi osteggiavano apertamente l'annessione.

De Gaulle e le sue truppe furono fatte sgomberare ma si decise di dare a questa piccola regione un'autonomia linguistica e amministrativa e venne scelto il francese come lingua paritaria con l'italiano.

 
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Raziel_
view post Posted on 22/8/2008, 14:25




nei forum nazionalisti gli unici nomi usati dovrebbero essere quelli ITALIANI.
Massima autonomia, anche linguistica, quando riavremo le province transalpine di Narbonese, Norico, Illirico, ma entro i confini sanciti dalla Natura si parla italiano.

Viva l'Italia!
 
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Latronico
view post Posted on 23/8/2008, 21:17




Raziel, non sono parole leggere quelle che hai detto (intendo le province, non le autonomie linguistiche)
 
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Raziel_
view post Posted on 23/8/2008, 21:23




a cosa ti riferisci?
 
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Latronico
view post Posted on 23/8/2008, 21:51




"Massima autonomia, anche linguistica, quando riavremo le province transalpine di Narbonese, Norico, Illirico, ma entro i confini sanciti dalla Natura si parla italiano."
A questo mi riferivo. Non voglio ri-creare un impero e spero che non riaccadrà mai.
 
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Raziel_
view post Posted on 24/8/2008, 04:09




nemmeno io, ma se capita non si deve commettere l'errore del '41 in cui si voleva italianizzare la Slovenia.
 
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1861
view post Posted on 5/1/2011, 22:16




Ciao a tutti. Mi sono appena iscritto e presentato nella sezione presentazioni.

Vorrei porvi il problema valdostano, non so se mai qualcuno mai l'avesse posto.

Io ci sono nato, ma da genitori italiani, è brutto dire così, ma a volte credetemi si fa fatica a sentirsi tali.
Una lotta continua contro una classe politica regionale, che sputa sul piatto dove mangia, l'Italia, e si fa ingrassare a tutto spiano da svariati milioni di euro sborsati dalle tasche degli altri italiani.

Che dite?

Ciao a tutti
 
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BasofiloII
view post Posted on 5/1/2011, 22:33




Ma sì, guarda. Noi ci siamo abituati, qui in Padania, con la Lega Nord. Sono essenzialmente persone da poco, né carne né pesce, poiché brancolano nel buio alla ricerca di qualcosa che non avranno MAI. Se lo mettano bene in testa.
Uno stato dall'impostazione fortemente centrale, com'è oggi l'Italia, non consentirà mai la "fuga" di qualche parte di esso. Non è immaginabile.
Ma lo si capisce dalla disperazione di Bossi di oggi: ha detto qualcosa come "Sicurissimo che si farà entro la fine di gennaio" sto federalismo (in 30 anni che rompono le balle sono riusciti a realizzare uno straccetto di federalismo che, vedrai, sarà puntualmente devastato con il tempo), altrimenti, minaccia, cadrà il governo.
Se c'è l' "altrimenti", significa che tutta 'sta sicurezza non c'è. E allora? Semplice. Elezioni. Ma la Lega avrà le palle per far cadere il governo? Tieni conto che 1) sono affezionati alla poltrona, 2) questi, se si levano dal fianco di Berlusconi, alle prossime elezioni ci vanno con le scarpe rotte, perché immagino che il buon senso di un uomo d'affari come Berlusconi gli imponga - visto che sarebbe la seconda volta che riceve l'inchiappettata dalla Sega - di non allearsi più con chi l'ha appena fatto crollare.
Staremo a vedere: io auspico nella disfatta del federalismo e della Lega (anche qualora fosse approvato, immagino sarà un fiasco di dimensioni epocali, vista l'innegabile ignoranza e inettitudine di chi dovrebbe portarlo avanti), e credo che, se non sarà alle prossime elezioni, sarà tra non molto.
La gente comincia a svegliarsi, e non pochi cominciano a vedere nella Lega un partito di magnasoldi.

image
 
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1861
view post Posted on 6/1/2011, 10:57




Qui in Valle d'Aosta la cosa è ancora più sottile, qui arrivano soldi a tutto spiano. Esiste già una sorta di federalismo/assistenzialismo della peggiore delle specie. So che forse la regione è 1/500 della popolazione italiana, ma credo che sia giusto che i consumi di denaro non rappresentano assolutamente quella percentuale.
 
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