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L'enigma del Monte Bianco

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view post Posted on 26/9/2009, 14:47
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Da piccolo avevo letto un articolo molto dettagliato sui problemi di confine legati al Monte Bianco. Sfortunatamente non trovo il giornale, sennò avrei messo l'articolo in rete. Ho trovato comunque questo scritto che riguarda lo stesso argomento. Spero sia di vostro gradimento...
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QUALE TRICOLORE SUL MONTE BIANCO?
La recente abolizione delle frontiere sarà una valida risposta all’interrogativo posto nel titolo? - di Umberto PeIazza

Per gli alpinisti italiani con obiettivo Monte Bianco che, dopo aver sudato e rabbrividito per morene, creste e ghiacciai, avvertono sotto i loro passi l’addolcirsi dell’ultimo pendio, quale maggiore soddisfazione di osservare i loro ramponi mentre si conficcano contemporaneamente nella neve di due stati! Purché a guastare la festa non sopraggiunga qualcuno dal versante opposto che, conscio del suo buon diritto e premuroso come si conviene a un corretto padrone di casa, si dichiari lieto dell’incontro, ma si affretti a mettere in chiaro che tutta l’area sommitale è parte integrante del territorio francese, I signori non sono convinti? Ecco la cartina ed ecco la lunga fila di crocette nere dirette alla vetta che, come tante formichine, improvvisamente cambiano rotta, descrivendo un ampio semicerchio, quasi a voler aggirare un ostacolo prima di ritornare sulla linea di cresta. Sul foglio in possesso dei nostri perplessi connazionali, le formichine invece si arrampicano arditamente sulla quota più alta seguendo la via più breve, ma un leggero scuotimento di testa accompagnato da un sorriso indulgente pone fine alla discussione. Solitamente “carta canta”, ma in questo caso i suonatori hanno evidentemente seguito due spartiti diversificati da successivi arrangiamenti. Le prime note dissonanti le aveva già registrate due secoli fa un giovane oriundo italiano che giocava per la Francia: ritornato in armi nella terra dei suoi avi, il ventisettenne Napoleone proprio dal nostro paese aveva preso a sbocconcellare la torta europea, pappandosi per prima una fetta del regno di Sardegna, l’oltramontana Savoia. Dall’oggi al domani i due comuni di Courmayeur e di Chamonix, sugli opposti versanti della catena, videro i loro limiti amministrativi trasformati in confine politico fra due stati da un pezzo di carta. Così stabilì il Trattato di Parigi del 1796, precisando che la linea di frontiera doveva passare” sul punto più alto del Monte Bianco, visto da Courmayeur”, su una logora mappa annessa agli atti, il tratteggio, dopo aver seguito la linea di cresta, tocca infatti i 4807 metri della vetta. Formulazione in apparenza chiara e ben documentata, ma recante in sè un suggerimento per future contestazioni. Visto “dal paese di Courmayeur” o “daI territorio di Courmayeur”? La sfumatura non è di poco conto: l’abitato infatti ha un suo Monte Bianco “personale”, inferiore di 60 metri alla vetta; ma la commissione per la delimitazione dei confini aveva preso le sue decisioni portandosi in alta Val Ferret, dove si aveva una visione della catena “d’infilata”, con le punte più alte evidentissime. Combinato il guaio, sia pure involontario, Napoleone non ci pensa più: ne combinerà tanti altri prima che il suo astro tramonti e la “querelle Monte Bianco” abbia il tempo storico di maturare. Il re di Sardegna ritorna in possesso della Savoia e il contenzioso pare destinato a rimanere per sempre sepolto sotto la neve. Ma cinquant’anni dopo fa il suo ingresso sulla scena europea un altro Bonaparte, voglioso di rinnovare i fasti del grande zio. In combutta col Cavour che, privo di un grande esercito, mette in campo le fascinose grazie della contessa di Castiglione, Napoleone III aiuta i piemontesi a cacciare gli austriaci dalla Lombardia e lui stesso è presente a Solferino (dove combatte valorosamente anche uno sconosciuto sergente dei bersaglieri, il valdostano Jean-Antoine Carrel: dopo aver appeso al chiodo il cappello piumato, conquisterà il Cervino). Il sovrano francese intasca il compenso pattuito: Nizza e Savoia, mari e monti. Il nizzardo Garibaldi fa fuoco e fiamme, ma inutilmente; la contessa di Castiglione, esaurite le sue funzioni, ritorna nelle retrovie piemontesi e l’imperatrice Eugenia va a saltellare di gioia sui ghiacciai di Chamonix. Si torna a parlare di Monte Bianco. Secondo la “Convenzione sulla delimitazione dei confini tra la Francia e il re di Sardegna”, firmata a Torino nel marzo del 1861, la linea confinaria “monte sur le groupe di Mont Blanc, en touche le point le plus élevé”, e per evitare ambigue interpretazioni il punto più elevato è chiaramente segnato a quota 4807. La displuviale era talmente ben definita che si ritennero superflui sopralluoghi e pose di cippi; anche perché la zona non rivestiva alcuna importanza militare (e non l’avrà nemmeno nel 1940, durante la guerra dei dieci giorni, quando non fu sparato neanche un colpo, se non contro qualche povero camoscio). E’ convenuto del resto fra tutti gli stati che, in mancanza di chiari particolari topografici in terreno montano, la frontiera segua lo spartiacque. A questo documento non sono mai state apportate modifiche ed ha tuttora pieno valore legale. Ma la permalosa cartografia transalpina non ne volle sapere e già quattro anni dopo, in assoluto dispregio a un trattato internazionale, un suo illustre esponente, il capitano Mieulet, trasferiva l’area sommitale declinante verso l’Italia, in territorio francese. (Perché stupirsi oggi di Gheddafi, che estende a suo piacere i limiti territoriali delle acque libiche?). Gli tenne bordone, con un’asserzione perlomeno stravagante, lo scrittore di montagna Charles Durier che, nell’opera “Le Mont Blanc”, sostenne, naturalmente applauditissimo, che “in montagna una sommità appartiene al paese da cui è più accessibile”. Non si trattava forse di una profonda duna di neve? Provate a rimuoverla, aggiungeva, e vedrete sbucare per primo l’apice roccioso del Monte Bianco di Courmayeur: questo è il vero confine politico! (Si dovrebbe però asportare almeno un milioncino di metri cubi di ghiaccio: fino all’inizio dei lavori non sarebbe opportuno lasciare le cose come stanno?). Ma poi confessa sottovoce: “E’ logico che la linea di frontiera debba seguire lo spartiacque, ma per il monte Bianco c’è stata un’eccezione, dovuta a un’offerta generosa del governo italiano...” O meglio, al silenzio. In un primo tempo infatti il nostro Ministero degli Esteri non intervenne: c’erano altri problemi più seri a cui pensare, legati alla nascita del nuovo regno. Si voleva evitare di sollevare un vespaio che avrebbe incrinato le buone relazioni con i transalpini nel momento in cui stava per iniziare la terza guerra d’indipendenza contro l’Austria. Lascia perplessi invece il silenzio del governo francese, che non si preoccupò affatto di richiamare all’ordine gli enti cartografici nazionali, che da allora non terranno più in alcun conto la documentazione ufficiale. Ma sappiamo benissimo che alle molte virtù dei nostri cugini d’oltralpe si mescolano spesso quei peculiari atteggiamento ispirati alla tradizionale “grandeur”, alimentata dai fantasmi del Re Sole, di Napoleone, di De Gaulle. Il giochetto delle formichine nere continua tuttora nell’Europa senza frontiere: mentre il tratteggio italiano segue la linea consacrata dai trattati, quello francese preferisce passare al largo, con l’aria di un monello che compie una intrusione nell’orto del vicino e si allontana con uno sberleffo, dopo aver intascato qualche manciata di neve e di ghiaccio. La burletta probabilmente finirà quando salterà fuori il terzo incomodo e i popoli del lontano Caucaso, risolti i loro problemi territoriali e politici legati allo smembramento dell’ex Unione Sovietica, ci inviteranno a ridimensionare le nostre pretese e a consacrare Vetta d’Europa il loro Monte Elbruz, che si alza a 5632 metri.
http://www.club4000.it/Articoli/MonteBianco.pdf

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Nicoliberale
view post Posted on 26/9/2009, 19:32




Una delle nostre montagne!! Monte bianco= territorio italiano!
 
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view post Posted on 26/9/2009, 21:35
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Ancora oggi compare sulle mappe francesi come roba loro...
 
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«Il Littore»
view post Posted on 26/9/2009, 23:05




Monte Bianco da sempre primo baluardo alpino Italiano.

CITAZIONE (Peppero @ 26/9/2009, 22:35)
Ancora oggi compare sulle mappe francesi come roba loro...

Le mappe francesi sono disegnate dai produttori della Scottex.
Infatti hanno la stessa buona consistenza e morbidezza, al bagno.
 
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view post Posted on 26/9/2009, 23:12
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CITAZIONE («Il Littore» @ 27/9/2009, 00:05)
Le mappe francesi sono disegnate dai produttori della Scottex.
Infatti hanno la stessa buona consistenza e morbidezza, al bagno.

:lol:

SPOILER (click to view)
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|Fen|
view post Posted on 27/9/2009, 10:43




Ma cavolo di francesi...le usassero davvero al bagno le loro mappe. Sfortunatamente non ne ho a casa, altrimenti le userei davvero.
 
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AzzurroItalia
view post Posted on 27/9/2009, 17:18




Sti cugini sò sempre simpatici dai :)
 
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tricolore
view post Posted on 6/10/2009, 21:20




Io credo di nutrire un odio naturale verso i nostri cuginastri d'oltralpe. A scuola ho un compagno mezzo francese e mezzo italiano...Peccato abbia preso più dai francesi ed è venuto scemo!! Pensate che ha detto che è più bella la marseilleise che L'INNO DI MAMELI. CHE BESTEMMIA!!!!
W L'ITALIA (ABBASSO LA FRANCIA!|!)
 
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view post Posted on 7/10/2009, 08:15
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Se è più francese che italiano è normale che dica quello. Se invece lo fa perchè fa figo andare contro l'Italia, allora è scemo. Tuttavia può darsi anche che lo preferisca davvero, e in tal caso nulla da criticare. I latini dicevano de gustibus non disputandum est...
 
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view post Posted on 7/10/2009, 13:07
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PUGNA PRO PATRIA SEMPER!!!!

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Non mi sono mai stati simpatici i Francesi:l'unico che valeva sul serio era Napoleone(peccato che era più corso che francese:il suo vero nome era Buonaparte che egli cambiò in Bonaparte dato che i Francesi non riuscivano a pronunuciare "Buo").
 
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tricolore
view post Posted on 7/10/2009, 21:09




Credo che sia per entrambi i motivi...
 
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patriota toscano
view post Posted on 19/6/2010, 16:53




Se non sbaglio la madre di Napoleone era Toscana...
 
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*CriSS*
view post Posted on 20/6/2010, 14:45




CITAZIONE (tricolore @ 6/10/2009, 22:20)
Peccato abbia preso più dai francesi ed è venuto scemo!! Pensate che ha detto che è più bella la marseilleise che L'INNO DI MAMELI. CHE BESTEMMIA!!!!

Vabbè che c'entra,la Marsigliese oggettivamente è un bel inno.
Soltanto per me l'inno non è un fatto di bellezza,ma di emozione.
Quando sento quello italiano,magari cantato con cuore,mi emoziono
 
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mangusta11
view post Posted on 27/7/2010, 20:52




questi francesi , comincio ad odiarli sempre' di piu'...
 
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Sherry76
view post Posted on 6/8/2010, 14:54




il problema dei francesi è che sono stati sempre secondi in tutto... e l'hanno mal sopportato e cercano quando possono di passare per primi....

basta vedere le loro manifestazioni pubbliche....

vomitevoli....

 
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34 replies since 26/9/2009, 14:47   1474 views
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