Forum Patriottismo - Patria, Nazione, Irredentismo, Italia, Tradizione, Storia, Geografia, Cultura, Politica, Attualità, Società

I redditi e le spese folli dei politici

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 15/3/2010, 19:15
Avatar

Amministratore bannerino

Group:
Amministratori
Posts:
19,121
Location:
*'*ITALIA*'*

Status:
Anonymous


Dopo aver letto questo articolo, voglio diventare onorevole anche io...$$$

image

Il reddito di Berlusconi cresce di quasi 10 milioni
In un anno passa da 14,5 a 23 milioni

ROMA - Il reddito di Silvio Berlusconi del 2009 è di 23.057.981. L'anno precedente era invece di 14.532.538. Il presidente del Consiglio si conferma così il più ricco tra i parlamentari della Repubblica. Tra i beni immobili a lui intestati risultano anche 5 appartamenti a Milano, 2 box sempre a Milano, e un terreno ad Antigua. Alla voce "variazioni in aumento" compare l'acquisto di un immobile a Lesa (Novara) e la costruzione di un immobile sul terreno di Antigua.
TRA LEADER, DOPO BERLUSCONI, IL PIU' RICCO E' DI PIETRO
A parte Silvio Berlusconi, che denuncia al fisco circa 23 milioni di euro, il leader più ricco risulta Antonio Di Pietro con 193.211 euro. Anche se, rispetto all'anno precedente ne ha persi circa 25 mila. Nel 2008, infatti, ne denunciava 218.080. Al terzo posto, dopo Di Pietro, si posiziona Umberto Bossi con 156.405 euro. Lui invece ne guadagna circa 22 mila. Nella precedente dichiarazione dei redditi, infatti, ne risultavano 134.450. Segue a ruota il leader del Pd Pier Luigi Bersani con 150.450 contro i 163.551 dell'anno precedente. Quello che guadagnerebbe meno di tutti sembra che sia il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini anche lui in perdita rispetto al 2008. Questa volta ne denuncia 123.005. In quella precedente 142.130.
FINI A 141 MILA EURO, 35MILA IN PIU' - Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha un reddito imponibile nella dichiarazione dei redditi 2009 di 141.176 euro. L'anno precedente aveva denunciato al fisco 105.633 euro. Da quando è diventato presidente della Camera, insomma, Fini avrebbe guadagnato circa 35 mila euro in più.
PER SCHIFANI + 30 MILA EURO 2008 RISPETTO A 2007 - Il reddito del presidente del Senato, Renato Schifani, è stato di 190.643 euro nel 2008. E' quanto risulta dal bollettino con la dichiarazione dei redditi dei parlamentari reso pubblioo stamattina. Rispetto all'anno precedente il reddito di Schifani è aumentato di circa 31 mila euro.
SCHIFANI BATTE FINI
Nel 2008 il reddito imponibile del presidente del Senato, Renato Schifani, ha battuto quello del presidente della Camera, Gianfranco Fini. Il primo inquilino di Palazzo Madama, infatti, ha dichiarato un imponibile di 190.643 euro contro i 142.243 euro del presidente di Montecitorio. E' quanto risulta dai bollettini con le dichiarazioni dei redditi 2008 di deputati e senatori, rese pubbliche oggi.
FINI A 142 MILA EURO, + 34MILA IN 2008
Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha un reddito imponibile nella dichiarazione dei redditi 2009 di 142.243 euro. L'anno precedente aveva denunciato al fisco 105.633 euro. Da quando è diventato presidente della Camera Fini ha dichiarato circa 34 mila euro in più.
FONTI TESORO, VERO REDDITO TREMONTI 176.897 EURO
Il vero reddito 2008 del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, è stato di 176.897 euro quindi "in linea" con quello di molti dei suoi colleghi di Governo. Lo precisano fonti del Tesoro rispetto alla classifica dei redditi dei parlamentari nel 2008 che vede il ministro Tremonti all'ultimo posto come 'il piu' poverò con poco più di 39.000 euro. Con il suo reddito - si spiega - il ministro ha dovuto pagare il proprio contributo alla Cassa Forense che è calcolato sul reddito molto alto (4,5 milioni) dell'anno precedente. Tale reddito derivava dall'attività dello studio di commercialista. Poi però - ricordano le fonti del Tesoro - il ministro ha interrotto la propria attività privata potendo contare solo sugli introiti da ministro. L'esborso per il ministro, per pagare la Cassa Forense, è stato di 137.225 euro, quasi l'80% di quanto guadagnato l'anno dopo. Ne residua un reddito imponibile netto di 39.672 euro. Ma l'imponibile complessivo è il contributo alla Cassa Forense più l'imponibile netto: appunto 176.897 euro.
PER BERTOLASO IN 2008 613 MILA EURO CONTRO 1 MLN '07
Il reddito imponibile del sottosegretario di Stato e capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, è "crollato" nel 2008. Secondo la dichiarazione dei redditi, infatti, Bertolaso ha avuto un imponibile di 613.403 euro nel 2008 rispetto a 1.013.822 di euro del 2007, subendo così una flessione di circa il 40%.
G. LETTA 1,3 MLN, PRIMO TRA NON PARLAMENTARI
E' del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta il record di ricchezza tra i non parlamentari membri del governo. Nel 2008 ha infatti denunciato un imponibile di 1.315.186, registrando un incremento di quasi il 13% sull'anno precedente. E' quanto emerge dal bollettino con le dichiarazione dei redditi reso pubblica oggi. Sempre tra i non parlamentari membri del governo, decisamente staccato rispetto a Letta è l'imponibile del ministro della Salute, Ferruccio Fazio: per lui il reddito 2008 é stato comunque cospicuo avendo denunciato 634.968 euro, più alto rispetto al reddito di Bertolaso (613.403 euro). Nettamente inferiori i redditi degli altri non parlamentari membri del governo. Il minitro delle politiche Agricole, Luca Zaia, ha un imponibile di 161.440; per il sottosegretario alle Infrastrutture Mino Giachino l'imponibile è stato di 239.868 euro. Per Giuseppe Pizza, sottosegretario all'Istruzione, l'imponibile è stato di 131.836 euro. Chiude la lista il sottosegretario agli Esteri, Vincenzo Scotti, con un imponibile di 115.133.
TRA I MINISTRI DEPUTATI IL PIU' RICCO E' LA RUSSA
Il ministro deputato più ricco è Ignazio La Russa. Il responsabile della Difesa, Ignazio La Russa, denuncia al fisco poco più di 517.000 euro. Quasi 27 mila euro in più rispetto all'anno precedente: 490.188 euro. Al secondo posto c'é Michela Vittoria Brambilla, con 312.389 euro. Segue Claudio Scajola con 217.863 euro. Gli altri sono quasi tutti a pari merito intorno ai 150.000 euro. Fanno eccezione Renato Brunetta con 182.451 euro e Giorgia Meloni con 169.240 euro. Il più povero di tutti, invece, risulta il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che al fisco, quest'anno, ha dichiarato appena 39.672 euro. In particolare Elio Vito dichiara 153.247 euro; Umberto Bossi 156.405 euro; Mariastella Gelmini 150.487 euro; Raffaele Fitto 162.144 euro; Stefania Prestigiacomo 152.903 euro; Angelino Alfano 124.338 euro; Gianfranco Rotondi 155.048 euro; Andrea Ronchi 153.072 euro.
DI GIROLAMO, 187 MILA EURO IMPONIBILE 2008
Il reddito denunciato nel 2008 da Nicola Di Girolamo, dimessosi come senatore il 3 marzo e ora in carcere a causa della maxi inchiesta sul riciclaggio, è stato pari a 187.039 euro.
CALDEROLI PIU' RICCO TRA I MINISTRI SENATORI
Il ministro per la Semplificazione normativa, il leghista Roberto Calderoli, risulta essere il più ricco tra i ministri eletti al Senato. Nel 2008 ha infatti dichiarato un reddito imponibile di 183.299 euro, seguito dal ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli con 167.784 euro. Di poco inferiore il reddito del ministro della Cultura, Sandro Bondi, con un imponibile di 160.779 euro. Decisamente più staccato il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi: per lui l'imponibile lordo è stato nel 2008 di 115.915 euro.
PER BONINO IMPONIBILE 2008 DI 194.312 EURO
Il reddito imponibile della voce presidente del Senato ora candidata alla presidenza della Regione Lazio, Emma Bonino, nel 2008 è stato pari a 194.312 euro.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/po...1733143659.html
image
 
Web Web  Top
Sherry76
view post Posted on 20/6/2010, 18:30




sinceramente che per parlare, sparlare, e congetturare siano così ben pagati... mentre le persone oneste devono arrancare alla fine del mese.... (mancano cinque giorni allo stipendio e io ne so qualcosa....) mi fa letteralmente schifo!
 
Top
The Italian Patriot
view post Posted on 20/6/2010, 18:35




e pensare che ce gente che non arriva a fine mese....
 
Top
eveline1
view post Posted on 20/6/2010, 18:42




E pensare che ci sono madri che sono costrette a rinunciare al lavoro per crescere i propri figli e nessuno che sente l'esigenza di agevolarle in qualche modo....Che gl'importa tutti tro** e cocaina,chi ha figli s'arrangi
 
Top
Sherry76
view post Posted on 20/6/2010, 18:50




infatti io sono una di quelle mamme che hanno rinunciato al lavoro ma strano a dirsi i privilegi non ce li abbiamo certo noi povere madri casalinghe... ma soltanto le moglie e madri di pargoli della politica....
 
Top
eveline1
view post Posted on 20/6/2010, 19:00




Ti capisco Sherry.Sono solidale in quanto donna.La tua e' una scelta assolutamente "impopolare" eppure e' cosi' naturale non volersi staccare dai prori figli.In Italia e' ancora un lusso.Questo mi urta.
 
Top
view post Posted on 3/8/2010, 09:59
Avatar

PUGNA PRO PATRIA SEMPER!!!!

Group:
Moderatore
Posts:
3,292
Location:
Bitonto,Bari,Puglia,Italia

Status:
Anonymous


Ecco dove sono i soldi per rilanciare l'Italia in senso economico e sociale:nelle tasche dei nostri politici.
 
Contacts Contacts  Top
Valerio.
view post Posted on 3/8/2010, 11:54




E la mia famiglia neanche arriva a fine mese! :D
 
Top
Il Littore
view post Posted on 3/8/2010, 13:07




Che poveri straccioni i nostri politici. Farei loro volentieri la carità.
 
Top
view post Posted on 20/4/2011, 12:36
Avatar

Amministratore bannerino

Group:
Amministratori
Posts:
19,121
Location:
*'*ITALIA*'*

Status:
Anonymous


Totò direbbe: "E io pago..." :angry:

Spese della politica fuori controllo: il Senato spende 81 milioni in 14 anni per affitti
Pubblicato da Giulio Ragni il 18/04/2011 in: Politica

Ancora casi vergognosi di costi record per la politica italiana: dopo il progetto di aumentare i rimborsi elettorali ai partiti, un’inchiesta del Corriere della Sera ha portato a galla un conto pazzesco di 81 milioni e 600 mila euro spesi per gli uffici di 86 senatori a partire dal 1 maggio 1997, e che gravano ovviamente sulle spalle dei contribuenti italiani.
Autore dell’inchiesta è Sergio Rizzo, già autore insieme a Gian Antonio Stella del pamphlet La casta, che svelava tutto il marcio del sistema politico italiano e dei suoi costi: per farci un’idea di che cifre stiamo parlando in questo caso, con questi soldi si paga a Roma la pigione di una decina di appartamenti in periferia, oppure l’affitto di almeno un paio di uffici da 123 metri quadrati.
Per capire come si è arrivati a spendere questo fiume di denaro, bisogna risalire al lontano 1997, quando l’amministrazione di palazzo Madama stipula con una società dell’immobiliarista Sergio Scarpellini, già noto negli ambienti istituzionali per aver attuato altri affari simili, un contratto d’affitto di un ex albergo romano, il Bologna, dove collocare 86 studi di altrettanti senatori al prezzo di tre miliardi e mezzo di lire l’anno. Fino al 2001 sembra andare tutto ok, ma poi il Senato decide di far valere una clausola contrattuale che gli garantisce il diritto ad acquistare l’immobile, e ne nasce un contenzioso. Alla fine il Senato rinuncia all’acquisto e Scarpellini rinuncia a due anni di pigione. Ma nel frattempo è salito al governo il centrodestra, ed arrivano le spese pazze, con affari immobiliari spericolati che portano all’acquisto di palazzi e ristrutturazioni varie per creare nuovi uffici. E qui si arriva alle cifre folli, denunciate dai Radicali che parlano di ‘istituzioni usate come un bancomat per imprenditori d’area‘, in cui ‘sembra che la priorità fosse far girare soldi più che avere nuovi uffici. Ed ora ci ritroviamo una città della politica che occupa 220 mila metri quadrati, quattro volte il Louvre‘, come afferma il segretario radicale Mario Staderini.
Il bilancio è davvero un salasso: per affittare gli 86 uffici dell’ex hotel Bologna il Senato ha già sborsato, Iva compresa, circa 26 milioni mezzo, tre in più di quanto sarebbe bastato acquistare l’immobile. A questi vanno aggiunti rispettivamente 25,7 milioni e 29,4 milioni andati in fumo per gli affari immobiliari di cui sopra, con una quantità di spreco di denaro da mettersi le mani nei capelli. Sprechi che probabilmente sarebbero continuati e di cui certo non avremmo conosciuto parecchi dettagli senza la denuncia dei Radicali. Il totale speso finora per quegli 86 uffici è dunque di 81,6 milioni, oltre alle bollette e ai servizi necessari al loro funzionamento. Inutile domandarsi retoricamente chi pagherà tutto questo: quando il costo della politica italiana continua ad andare alle stelle, a rimetterci sono sempre i contribuenti onesti.

http://attualita.tuttogratis.it/politica/s...affitti/P76791/
image
 
Web Web  Top
Daniele Italico
view post Posted on 20/4/2011, 15:33




Notate che non c'è mai un responsabile quando avvengono queste cose. Si racconta il fatto ma non si punta mai l'indice contro nessuno, magari chiedendone le dimissioni o il rimborso del danno causato alle borse dello Stato.
 
Top
view post Posted on 20/4/2011, 15:48
Avatar

Amministratore bannerino

Group:
Amministratori
Posts:
19,121
Location:
*'*ITALIA*'*

Status:
Anonymous


I nostri politici si affrontano solo quando di mezzo c'è la poltrona, Danié, ma per gli sprechi e le altre porcherie si coprono a vicenda... <_<
 
Web Web  Top
Daniele Italico
view post Posted on 21/4/2011, 12:58




CITAZIONE (The Italian Patriot @ 20/6/2010, 19:35) 
e pensare che ce gente che non arriva a fine mese....

Una volta, magari. Adesso credo che non arrivino nemmeno alla seconda settimana del mese. Se pensiamo che certa gente ha una pensione inferiore ai 500 euro e che deve pagarsi pure i farmaci, grazie ad una recente legge italiana, capiamo che la vita per loro è impossibile. Bisognerebbe parlare di sopravvivenza.
 
Top
Allonsanfan
view post Posted on 21/4/2011, 14:20




Poi ci si chiede perché siano così lontani dai problemi reali della gente, perché perdano il loro tempo a berciarsi addosso in merito a questioni assolutamente secondarie. Che volete m'importi di Ruby (della Minetti già di più, essendo la suddetta in Parlamento), quando so di avere buone probabilità di non trovare lavoro, di non potermi permettere di lasciare la casa natale (permanendo "bamboccione") fino a nuovo ordine, di non poter aspirare a una pensione decente, a un minimo di giustizia, alla minima prospettiva di carriera (mi rifiuto di considerare l'opzione "raccomandazione")?
Quando di tratta di reperire fondi, poi, mai che peschino nelle loro tasche, sempre in quelle del "piccolo borghese", dell'uomo comune che ha lavorato e risparmiato per tutta la vita, vilipeso da giornalistucoli, soubrettes e altra gente che non ha mai provato cosa sia il VERO lavoro.
 
Top
BasofiloII
view post Posted on 21/4/2011, 21:47




Ma va' va' io me ne vado dall'Italia. Mi sono rotto le balle
 
Top
33 replies since 15/3/2010, 19:15   653 views
  Share