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Il gen. Cadorna non ha diritto a vie e piazze

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Rinascimento
view post Posted on 1/8/2011, 17:03 by: Rinascimento




Mi dispiace, ma non concordo affatto con l’articolista, che non mi pare per nulla documentato.
1) Gli attacchi frontali nelle condizioni della prima guerra mondiale erano inevitabili, poiché esisteva un fronte continuo con difesa lineare ininterrotta: non c’era alcun modo per produrre un aggiramento, infiltrazione ecc. Prima occorreva sfondare con un attacco frontale e soltanto in seguito si poteva manovrare.
2) Cadorna era un eccellente esperto d’artiglieria, un ottimo organizzatore, un discreto stratega. Come uomo aveva un’energia ed un sangue freddo notevoli ed un alto senso del dovere. Il suo limite, gravissimo, era nella tattica. Però, se si dovessero giudicare i comandanti della prima guerra mondiale sotto questo aspetto, se ne potrebbero salvare pochissimi, e tutti tedeschi.
3) La responsabilità di Caporetto ricade interamente su Caviglia e Badoglio, che non applicarono i precisi ordini di Cadorna e si comportarono come peggio non poterono.
4) La fama di Cadorna come disinteressato alla sorte dei soldati è ingiusta. Il suo libretto d’istruzioni per la fanteria, “Attacco frontale ed ammaestramento tattico”, contiene istruzioni senz’altro erronee, come oggigiorno, eruditi proprio dalla prima guerra mondiale, ben sappiamo. Però, rispetto ai regolamenti dell’epoca, non solo italiani, ma anche francesi, inglesi, austro-ungarici, russi, americani ecc., non sfigurava. Inoltre, non è vero che esprima cinismo verso la sorte dei combattenti. Cadorna non scrisse d’attaccare monotonamente l’avversario, finché si stancasse. Più semplicemente, sosteneva che un nemico attaccato con decisione potesse avere un crollo psicologico o più banalmente prendersi paura e scappare. (qui il Cadorna si rifaceva probabilmente al valente studioso Armand du Picq. Questi, generale medico, è stato uno di coloro che hanno rinnovato lo studio della storia militare, introducendo il fattore psicologico nei combattimenti e mostrando come, di solito, al momento dell’urto la parte attaccata con decisione si desse alla fuga prima ancora d’aver subito gravi perdite).
5) L’episodio ricordato da Emilio Lussu è riferito in modo inesatto ed incompleto. Il maggiore in questione si era ubriacato e scambiò uno spostamento di un reparto di fanteria dal luogo assegnatogli per un ammutinamento. Dopo aver ordinato al plotone d’esecuzione di sparare su alcuni presunti “ammutinati”, poiché nessuno obbediva estrasse la pistola sparando a due di essi. Allora il plotone fece fuoco su di lui, uccidendolo all’istante. Su questo episodio vi fu un regolare processo e tutti coloro che avevano ucciso il loro maggiore e comandante, ubriaco e semifolle, furono assolti. D’altronde, che cosa ha a che spartire questo accadimento con Cadorna?

Emilio Faldella, ufficiale inferiore di fanteria nella prima guerra mondiale, poi divenuto generale e stimato studioso militare di fama internazionale, nel suo libro “La grande guerra” sostiene a spada tratta le qualità di Cadorna, definendolo chiaramente come il miglior generale italiano della prima guerra mondiale.

Basil Liddel Hart, forse il maggior storico militare del XX secolo, combattente nella prima guerra mondiale come ufficiale inferiore di fanteria, definisce Cadorna come “uomo dalle capacità fuori dal comune”.

A mio modesto parere, Cadorna fu un cattivo tattico nelle condizioni della Grande Guerra, ma, a parziale scusante, si deve riconoscere che lo furono quasi tutti i comandanti, spesso in modo molto peggiore. Inoltre, ebbe doti considerevoli sotto altri aspetti: impiego dell’artiglieria, organizzazione, strategia, energia e determinazione.
Commise errori, ma non fu un cinico mostro assetato di sangue. Durante la ritirata di Caporetto egli rimase “incastrato” in una folla di migliaia di soldati in rotta: nessuno gli fece del male, pur potendolo compiere agevolmente. Dopo il conflitto, le associazioni di combattenti chiesero per il generale la nomina a Maresciallo d’Italia. Se fosse stato davvero crudele, sarebbe stato anche impopolare. Ad essere invece spesso crudeli ed incapaci furono molti comandanti in subordine al Cadorna, specialmente a livello di generali divisionali e colonnelli.
Senza essere un estimatore di Cadorna, ritengo che fu il miglior generale italiano nella prima guerra mondiale, nonostante i suoi limiti, e molto meglio dei vari Haig, French, Foch, Nivelle, Joffre.

 
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