Forum Patriottismo - Patria, Nazione, Irredentismo, Italia, Tradizione, Storia, Geografia, Cultura, Politica, Attualità, Società

Patriottismo costituzionale

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view post Posted on 6/10/2012, 18:52
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Condivido molte cose...

Il 150° dell’Unità d’Italia e il Patriottismo costituzionale e strumentale della sinistra
Fino a ieri, se aprivamo un giornale di sinistra (che so io, l’Unità, oppure Repubblica), nelle sue pagine la parola patriottismo era sinonimo chiaro e inequivocabile di «nazionalismo» e dunque di «fascismo». Nei salotti buoni della sinistra radical chic, quella dell’internazionale e del vogliamoci tutti bene perché siamo fratelli… pardon, compagni, il patriottismo e le feste patriottiche, il tricolore e tutto il folklore nazionalistico italiano erano i residuati del fascismo che ancora covava negli strati più ignoranti e buzzurri della società italiana. Quegli strati fatti di gente che non sapeva né leggere e né scrivere e che ragionava con la pancia e non con il cervello. Il patriottismo, figlio di quell’ignoranza, era perciò un alieno da uccidere, da sopprimere e possibilmente da tenere lontano dalla società italiana, che doveva essere educata a non avere sentimenti patriottici, né nazionalistici. Insomma, a vivere senza frontiere e senza memoria identitaria.
Da qui la costante denigrazione di ogni sentimento che richiamasse all’Italia-nazione e non solo all’Italia-Stato. Il quale invece non è mai stato disdegnato dalla sinistra italiana, in quanto fonte di potere e di egemonia sulla società. La sinistra italiana si è limitata a cancellare (o a tentare di cancellare) l’Italia in quanto nazione, in quanto popolo con una cultura identitaria unica e unita. L’Italia-Stato, per suo conto, ha invece trovato rinnovato vigore nell’immaginario collettivo sinistrato, attraverso il dogma della Costituzione del 1948: intoccabile, indiscutibile, immodificabile, se non con l’espresso consenso di essa sinistra, che può modificare, tagliare e ricucire la carta costituzionale perché unica legittima genitrice.
Da qui il nuovo patriottismo italiano, quello di ultima generazione: il patriottismo costituzionale. Quello che non guarda al popolo e alla sua identità, alla sua cultura e alla sua storia, ma ai freddi precetti generali e astratti di una carta che inizia a mostrare i propri anni e che è nata in un momento storico in cui le divisioni fra gli italiani erano al massimo storico. Un patriottismo dunque di comodo, buono per tutte le stagioni e per tutti i popoli e le culture. Un patriottismo che non è invero patriottismo, ma è puro formalismo statale, idealmente vuoto, senza il substrato culturale e identitario che l’ha generato, il quale invero è stato rinnegato più volte da quella stessa sinistra che oggi vorrebbe festeggiare l’Italia unita come fosse la sua festa. Anzi, come fosse una festa che ha sempre promosso e omaggiato.
Eppure così non è mai stato. La storia ci insegna che non c’è mai stato nessuno, più dei comunisti, lontano e antitetico dall’ideale Dio-Patria-Famiglia. Quando mai abbiamo sentito un Togliatti o un Gramsci fare discorsi patriottici? Togliatti addirittura denigrò l’essere cittadino italiano, ritenendo superiore l’appartenenza al grande Stato sovietico: «Per me è motivo di particolare orgoglio aver rinunciato alla cittadinanza italiana perché come italiano mi sentivo un miserabile mandolinista e nulla più. Come cittadino sovietico sento di valere dieci volte più del migliore italiano».
Ecco! Oggi i suoi eredi ci vorrebbero pure insegnare l’ideale dell’essere italiani. Siccome non sono stanchi di impossessarsi di ogni cattedra dell’idealità, ecco che vorrebbero pure quella del patriottismo. Peccato, che il loro sia un patriottismo superficiale, di facciata e strumentale all’obiettivo unico e supremo: annientare il centrodestra e il suo leader. Del resto questo ormai è assodato: il patriottismo della sinistra può essere letto (anzi!, deve essere letto) solo attraverso un’unica chiave: quella dell’antiberlusconismo. Il patriottismo costituzionale del resto lo dimostra inequivocabilmente. Mica parlano dell’essere italiani, in quanto popolo, in quanto nazione, e in quanto uniti da una lingua, da una religione e da una tradizione. Macché! Parlano dell’essere italiani in quanto uniti da un pezzo di carta chiamata Costituzione, che però può essere riempita a comodo, con tutto quello che si vuole, anche con un kebab o un velo islamico, una moschea oppure un negozio di abbigliamento cinese. E dalla quale è facile togliere quello che è scomodo come le radici cristiane o l’idea di famiglia tradizionale.
Sono passati 150 anni da quando è nata l’Italia unita, ma grazie alla sinistra (di lotta e di potere), oggi più che mai l’Italia è disunita. In nome dell’antifascismo che ha sempre promosso e difeso, persistono nella società italiana tre Italie: una legittima e autolegittimata (di sinistra of course), che si ritiene talmente superiore da potersi permettere di passare dal più radicale antinazionalismo al più delicato ed elegante patriottismo costituzionale, povero di contenuti ma molto suggestivo e utile alla lotta politica contro il demone Berlusconi. E un’altra Italia, illegittima e clandestina, figlia di un patriottismo più caldo, forse più autentico e reale, ma che in passato ha commesso grossolani errori storici che tutt’oggi sta pagando a caro prezzo nel costante pregiudizio culturale e politico che la circonda. E abbiamo una terza Italia, figlia di entrambe: quella leghista, quella dell’anti-italianità in nome della padanità. Una padanità che oggettivamente non esiste, ma che si è imposta a forza come entità reale in nome del radicale rigetto di uno statalismo centralizzato, figlio di quel patriottismo costituzionale così tanto caro alla sinistra.
Davanti a queste tre Italie che a stento si riconoscono l’una con l’altra, cosa celebriamo oggi? Magari la speranza. La speranza che almeno due di queste scompaiano nella storia. Quali, potete bene immaginarlo…

http://www.iljester.it/il-150-dell-unita-d...a-sinistra.html

Garibaldini
 
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view post Posted on 6/10/2012, 20:09
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PUGNA PRO PATRIA SEMPER!!!!

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E' da un pò che non sentivo questa cavolata del patriottismo costituzionale. E' passata già di moda: ora si preferisce la Grande Patria Comune Europea. Per questo motivo gli Spinelli, i De Gasperi sono più importanti degli Oberdan, dei Battisti e dei Sauro per Napolitano, Monti e per i politicastri nostrani.
 
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GIUSEPPE MAZZINI
view post Posted on 9/10/2012, 11:55




anche mussolini era un patriota di comodo:siccome non riusci a diventare il capetto della sinistra marxista nostrana,cerco spazio politico dove poteva trovarlo,nella borghesia e nei militari reduci che loro si credevano veramente in quei valori(spesso in maniera deviata e ultranazionalista)non si spiega altrimenti il fatto che gli stessi biografi di mussolini abbiano affermato che lenin lo considerava l'unico vero rivoluzionario italiano.....mussolini è nato marxista ,ed è stato un esponente di prima piano di quella sinistra anti-patriottica di cui disquisisce l'articolo.....poi si è pentito per interesse,non per convinzione......del resto ancora negli ultimi mesi della sua parabola mussolini andava dicendo di considerarsi un socialista.La sinistra italiana post bellica ha visto con il fumo negli occhi ogni simbolo patriottico,propio perche il fascismo a sua volta se ne era appropiato in tutti i modi,fingendo di non capire che un personaggio come garibaldi ad esempio mai e poi mai avrebbe potuto riconoscersi in porcate come le manganallate ai contadini e ai braccianti o le leggi razziali...
La sinistra odiava la patria per motivi di interesse,la destra la esaltava 'a parole' per gli stessi motivi di interesse

Naturalmente questo per quanto riguarda gli uomini di potere che hanno fatto parte di questa correnti....è chiaro che un valore come il patriottismo trova piu spazio all'interno dell'immaginario di uomini che possiamo definire conservatori,attaccati alle tradizioni ,che nell'immaginario di un uomo di sinistra a cui è stato insegnato che la sua patria è il mondo (parlo soprattutto della sinistra marxista,ma non solo)
 
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Res Publica
view post Posted on 9/10/2012, 14:55




Perché un patriota non può essere di sinistra? O liberale? Perché un patriota non può voler collaborare con altri paesi, magari per evitare guerre? Mazzini sosteneva la collaborazione tra nazioni europee ed extraeuropee. Egli diceva che la patria è la nostra barca (mi pare nei "Doveri dell'Uomo", di cui siamo responsabili. Una barca può stare in flotta. (concetto mazziniano di Patria e Umanità; o quello di Iniziativa italiana come un esempio per gli altri paesi, più che una guida "napoleonica")
Se io difendo casa mia non significa che odi e voglia distruggere le case degli altri. Garibaldi era patriota e internazionale al tempo stesso. E non avrebbe mai instaurato una dittatura, fuori dal tempo di guerra (anche se la dittatura in Sicilia era solo un governo d'emergenza, non un regime)
Solo il PCI (e nemmeno tutto) era anti-patriottico, nel senso che preferiva il rosso di Mosca al tricolore, che pure aveva nel simbolo. E persino l'ANPI, quindi l'antifascismo militante, ha sempre fatto sfoggio di simboli patriottici.
Il PRI e il PSI in realtà non hanno mai rinnegato l'italianità.
Il fatto è che persone a cui dell'Italia non ha mai fregato niente finge di essere patriota difendendo la Costituzione, che pure è un motivo di vanto.
Io vorrei poter vantarmi dicendo che l'Italia è la patria della libertà, della giustizia, quindi onorare anche la costituzione, ecc. Come fanno gli USA, che dicono di essere la patria della libertà (per la loro straordinaria costituzione, la prima carta moderna), in realtà non solo all'estero, ma persino per i loro stessi cittadini non viene realmente tutelata; penso ai neri, ai nativi, pensiamo che in alcuni stati americani c'è ancora la schiavitù legalizzata (i lavori forzati per la popolazione carceraria più grande del mondo in percentuale), lasciando perdere altro.
E io non sono affatto antiamericano.
Questa è una divagazione per dire: sì, sono d'accordo che tra i simboli patrii vi sia anche la costituzione repubblicana (preferisco un Italia libera e piccola, se davvero fosse libera, di un Italia che dominasse il mediterraneo sotto un regime), tuttavia chi sosteneva Stalin e Tito, nonché attuali dittatori come Castro, ritenendoli degli esempi (Togliatti e il suo moderno erede Diliberto) non possano dirsi patrioti solo perché hanno un tricolore nel simbolo o solo perché difendano la costituzione.
 
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Daniele_Manin
view post Posted on 10/10/2012, 20:40




L'articolo può essere condiviso a grandi linee, ma contiene almeno due grossi errori (a mio avviso):

1. La sinistra non è diventata "patriottica" in funzione antiberlusconiana, bensì antileghista.

2. Se il centralismo romano discende dalla nostra Costituzione cosa si dovrebbe dire allora del fascismo? La Costituzione in realtà ha decentrato diverse funzioni rispetto ai decenni che l'hanno preceduta.
 
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eveline1
view post Posted on 10/10/2012, 21:10




CITAZIONE (Res Publica @ 9/10/2012, 15:55) 
1)Solo il PCI (e nemmeno tutto) era anti-patriottico, nel senso che preferiva il rosso di Mosca al tricolore, che pure aveva nel simbolo. E persino l'ANPI, quindi l'antifascismo militante, ha sempre fatto sfoggio di simboli patriottici.

2)Il fatto è che persone a cui dell'Italia non ha mai fregato niente finge di essere patriota difendendo la Costituzione

1) Sarebbe interessante articolare il discorso riguardo allo sviluppo di una coscienza politica autonoma e differenziata del PCI italiano rispetto alle direttive moscovite.Anche se sarebbe un off topic.
Riguardo all'uso dei simboli (alludo alla bandiera):li abbiamo,li usiamo.

2)La Carta Costituzionale e' l'ossatura del nostro ordinamento.Da essa non si prescinde.Chi la difende,ne difende i principi.Non c'e' attinenza con il soggettivo sentimento del patriota.
 
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Basofilo
view post Posted on 13/10/2012, 13:37




CITAZIONE (eveline1 @ 10/10/2012, 22:10) 
La Carta Costituzionale e' l'ossatura del nostro ordinamento.Da essa non si prescinde.Chi la difende,ne difende i principi.Non c'e' attinenza con il soggettivo sentimento del patriota.

Chi ne difende i principi, però, immagino lo faccia alla luce di una ragione. La ragione è difendere l'Italia, nel caso della Costituzione Italiana, quindi chi difende la Costituzione SPERO che voglia farlo perché difende il suo sentimento di italianità e i diritti degli italiani.
 
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docsog
view post Posted on 15/10/2012, 09:22




Elemento fondamentale dell'amor di Patria è l'amore per i propri connazionali intesi come popolo tutto, e non solo come parte politica. In questo, l'"approfondimento critico" già parte monco, dando per scontato che chi oggi si considera "di sinistra" (il che, per grosse linee, significa favorevole all'ingerenza diretta dello Stato in economia e favorevole alle libertà civili - aborto, unioni omosessuali, eutanasia ecc...) non possa essere patriota.

Vero è che per lungo tempo nella cultura della sinistra era preponderante l'antinazionalismo e l'internazionalismo. Il danno provocato all'Italia dall'equazione tutta di sinistra "autorità dello Stato = fascismo", "patriottismo = fascismo" è sicuramente enorme, ma è scorretto ed ingiusto dire che questo approccio sia congenito all'essere di sinistra.
Come già riportato da qualcuno la Resistenza aveva diversi esponenti ed una vasta componente fieramente patriottici, che purtroppo sono stati emarginati e dispersi dalla posizione del PCI durante le prime fasi della guerra fredda.

Ma la cosa che mi preme di più dire è che... udite udite... le cose POSSONO CAMBIARE!
Oggi la sinistra (almeno quella non estrema) è secondo me sinceramente affezionata e legata ai valori della Patria, agli ideali nazionali e romantici del Risorgimento almeno quando a quelli della Resistenza.

Se da destra non si può ammettere che chi oggi è di sinistra ama l'Italia allo stesso modo, si commette lo stesso errore di chi da sinistra ritiene che destra sia necessariamente sinonimo di manganelli ed olio di ricino. E se si continua a pensarla così non si va da nessuna parte.

:kiss:
 
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Basofilo
view post Posted on 15/10/2012, 22:29




Perché, in Italia esiste la sinistra?
Se in Italia esiste una sinistra certamente non è lì perché è affezionata ai valori di Patria. E' invece probabile che sia lì perché affezionata al vitalizio dei parlamentari e agli stipendi generali della classe politica, questo sì.
 
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docsog
view post Posted on 16/10/2012, 08:59




CITAZIONE (Basofilo @ 15/10/2012, 23:29)
Perché, in Italia esiste la sinistra?
Se in Italia esiste una sinistra certamente non è lì perché è affezionata ai valori di Patria. E' invece probabile che sia lì perché affezionata al vitalizio dei parlamentari e agli stipendi generali della classe politica, questo sì.

Come al solito non perdi l'occasione per essere fazioso fino al ridicolo. Se la sinistra esistesse in quanto tale solo per guadagnare il vitalizio, questo non sarebbe forse vero, anzi, probabilmente più vero, anche per la destra? O forse a te sembra che in questi anni la destra italiana abbia brillato per il suo sprezzante rifiuto di sovvenzioni, prebende e privilegi? Dai, su...

Finchè non imparerai a rispettare i tuoi connazionali che non la pensano come te, non potrai mai dirti "patriota", resterai solo e sempre un "partigiano".
 
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Basofilo
view post Posted on 16/10/2012, 20:25




Ma guarda, sì, forse sono fazioso fino al ridicolo, ma se dovessi star qui a elencare il numero di "compagni" (rigorosamente virgolettato) che prima facevano i difensori della libertà e della democrazia - magari ammazzando i fascisti in modo brutale, uccidendo i preti, massacrando famiglie innocenti e anche volti noti dello spettacolo, dei nomi tra gli altri: Luisa Ferida, il figlio che portava in grembo e Osvaldo Valenti - e poi si sono tranquillamente adagiati sulle comode poltrone della politica e abbandonati agli sprechi più vergognosi, farei notte.
Almeno a destra non c'è ipocrisia e non si fanno tentativi disperati per cercare di convincere la gente a pagare e a svenarsi per il futuro dell'Europa.
A questo punto mi sembra doveroso fare un distinguo:

1. Parliamo della destra antecedente a quella berlusconiana (che è centrodestra) e finiana di Alleanza Nazionale, ovvero del Movimento Sociale Italiano. Ti sembra che i suoi esponenti, nel corso dei decenni, abbiano mai tratto qualche beneficio materiale dall'attività politica e dalla militanza?
A me non risulta, visto che si è sempre trattato di un movimento lasciato in disparte da tanti italiani.

2. Parliamo della destra odierna, quella degli imprenditori. Possiamo fare qualche nome (come preferisci), ma in ogni caso troverai, nell'ambiente, un folto gruppo di imprenditori che hanno pensato a rimboccarsi le maniche e a fare i soldi con attività manageriali e assolutamente oneste, per i quali i soldi derivati dalla politica hanno sempre comunque rappresentato una parte marginale del guadagno complessivo.

3. Parliamo della destra al di fuori delle logiche di partito, quella che non ha neanche i numeri per entrare in Parlamento. Cosa guadagna dalla politica? Niente, eppure vanta un cospicuo numero di militanti e di leader che sono ancora in campo, nonostante i guadagni dall'attività politica siano nulli. E non parlo per approssimazioni, parlo di zero assoluto.
 
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docsog
view post Posted on 17/10/2012, 20:36




Non intendo litigare con te su chi è più rognoso tra destra e sinistra, non finiremmo più. Lungi da me fare il difensore della sinistra.
Io difendo soltanto il rispetto reciproco. Per il resto, lascio giudicare a chi legge.

Ti faccio soltanto sommessamente notare che non tutti gli imprenditori sono di destra e votano a destra, e che al contrario tra loro ce n'è almeno uno di un certo calibro che per 20 anni non ha fatto altro che fare i propri interessi, con maggiore o minore successo.
 
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Basofilo
view post Posted on 17/10/2012, 22:13




Che discorsi, non ho detto che tutti gli imprenditori siano sicuramente di destra, ho detto che la destra che oggi tutti schifano è composta perlopiù da imprenditori che hanno saputo realizzarsi in modo indipendente dai guadagni derivanti dall'attività politica, che comunque sono venuti dopo, in ordine di tempo, rispetto al successo imprenditoriale.
Non è comunque una novità che all'interno della classe politica ci siano tante persone che pensano ai loro interessi, ma se pensano ai loro interessi a me non interessa (bel gioco di parole), a me interessa che facciano gli interessi degli italiani.
Se poi fanno anche i loro, non spetta a me giudicare. Io giudico il loro operato politico, non i loro problemi/affari personali.

E comunque, a fronte di chi, per vent'anni, ha fatto solo i propri interessi, c'è chi per vent'anni è stato mantenuto dagli italiani SENZA FARE NULLA.
 
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eveline1
view post Posted on 20/10/2012, 02:12




"Oggi (...)la sinistra è secondo me sinceramente affezionata e legata ai valori della Patria".

Sorrido bonariamente leggendo questa affermazione.Credo che i valori della Patria (concetto che avverso)oggi siano il cuscino sul quale si siedono molti onorevoli.Allegramente postposti alla poltrona,la cui importanza e',invece,preponderante.Ma non e' piu' solo questione di poltrone,come gli ultimi rivoltanti fatti hanno rivelato.Tutti gli "ismi" sono stati superati da uno solo :il pagnottismo.Famelico morbo trasversale che tutti coinvolge.Sorrido anche quando si fanno le stime della maggiore o minore tendenza al ladrocinio da parte dei destri e dei sinistri.Si e' tentato persino di dire che la sinistra ha rubato,si,ma lo ha fatto con classe.A destra sono,invece,mariuoli nostalgici.Cercano di prendere forzatamente le distanze da vicende pecorecce,ricordando il rigore con cui vivevano l'impegno politico le proprie vecchie glorie.

CITAZIONE (docsog @ 16/10/2012, 09:59) 
resterai solo e sempre un "partigiano".

Cos'e' un insulto?
 
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Legionarivs
view post Posted on 20/10/2012, 12:16




CITAZIONE (eveline1 @ 20/10/2012, 03:12) 
CITAZIONE (docsog @ 16/10/2012, 09:59) 
resterai solo e sempre un "partigiano".

Cos'e', un insulto?

Potrebbe essere altrimenti? :D
 
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24 replies since 6/10/2012, 18:52   617 views
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