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Cristicchi racconta le foibe "Ora mi danno del fascista"

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Char08
view post Posted on 18/10/2013, 15:16




Magazzino 18

Cristicchi racconta le foibe "Ora mi danno del fascista"


Il cantautore porta in scena un musical sugli orrori dei comunisti titini e l'esodo degli italiani dalmati. "Sfido l'estrema sinistra: venite a vedermi"




«"Chi è Giuliano Dalmata?" si chiede in una battuta del musical, confondendo due aggettivi per un nome e cognome, il funzionario inviato da Roma a catalogare il materiale dei profughi italiani provenienti dall’Istria e dalla Dalmazia. Probabilmente questi sono gli stessi pensieri che balzano alla mente quando a Roma ci si imbatte nel Villaggio giuliano dalmata», ci racconta Simone Cristicchi. In questi giorni che la parola negazionismo rimbalza ovunque il cantante si trova a Trieste per inaugurare il Salone del libro dell’Adriatico Orientale Bancarella (17-22 ottobre con oltre cento incontri) e per togliere il velo a una storia negata e dimenticata da anni. Si tratta di un altro negazionismo di cui pochi si ricordano: l’esodo di 300 mila italiani dalle terre italiane di Istria e Dalmazia alla fine della Seconda guerra mondiale a causa dell’occupazione jugoslava e con il beneplacito inglese. Per riportarlo al centro dell’attenzione al Politeama Rossetti di Trieste il 22 ottobre, con repliche fino al 27, verrà presentato in anteprima nazionale lo spettacolo di Simone Cristicchi e Jan Bernas Magazzino 18, per la regia di Antonio Calenda.

Cristicchi, prima che le venisse in mente di scrivere il musical sapeva di questo episodio storico?

«Vagamente. È un argomento che non si studia a scuola. L’ho conosciuto attraverso un libro che ho trovato a Bologna. Si tratta di “Ci chiamavano fascisti, eravamo italiani” (Mursia) di Jan Bernas che poi è diventato il coautore del musical. Tra quelle pagine ho trovato testimonianze di coloro che hanno vissuto l’esodo, il controesodo di molti monfalconesi poi andati in Jugoslavia e finiti a Goli Otok… Questi fatti nessuno li conosce».

Che cosa è il Magazzino 18?

«Mi trovavo a Trieste per fare delle ricerca sulla Seconda Guerra mondiale e ho sentito dell’esistenza di un deposito dove si trovano accatastate le masserizie degli esuli, il Magazzino 18. Dopo un po’ di traversie sono riuscito a visitarlo. E mi è sembrato di rivedere Ellis Island, l’isola dove gli emigrati italiani venivano tenuti in una sorta di quarantena prima di poter sbarcare negli Stati Uniti».

Perché ha pensato di ricavare uno spettacolo dalle vicende dell’esodo?

«Perché è una storia che merita di essere raccontata. Non è stato un lavoro di poco conto. Tra ricerche e scrittura mi ci è voluto un anno di fatiche. Prima ho cominciato a lavorare al testo e poi ne sono uscite anche le canzoni… Si tratta di un musical civile con una scenografia imponente, un coro, un’orchestra. Un lavoro che senza l’aiuto del teatro stabile non avrei potuto realizzare».

Cosa ha provato quando è entrato per la prima volta nel Magazzino 18?

«Avevo l’impressione di trovarmi in un luogo quasi sacro… era ricolmo degli oggetti degli italiani che erano stati costretti a lasciare le loro terre in Istria e Dalmazia. Mobili, poltrone, attaccapanni, tutto insieme. I numeri della tombola si trovavano a fianco di un cuscino. Su ogni sedia era appiccicato il nome del proprietario… era come se questi oggetti parlassero. Avevo l’impressione si essere immerso in una atmosfera fiabesca. In questo magazzino era finito il contenuto di un’intera città. È per questo che ho deciso di ambientare il musical dentro quelle pareti, dentro quel Magazzino».

La canzone che lo racconta ha scatenato una valanga di polemiche…

«Quando l’ho pubblicata sono rimasto colpito dalla quantità di critiche dell’estrema sinistra che mi sono piombate addosso. Se prima per i temi che toccavo mi consideravano di sinistra a un tratto sono diventato un fascista. Io invece sono un artista, voglio raccontare storie. Non mi interessano questi giochi politici. Mi sento libero di occuparmi delle storie che voglio. Più mi attaccano e più io mi incaponisco. Sfido queste persone che mi accusano. Spero vengano a teatro e si ricredano. Nel testo non c’è niente di revanscista. È equilibrato e intende raccontare un pezzo dimenticato della nostra storia di italiani».

Chi ha strumentalizzato questa vicenda penalizzandone la diffusione?

«La strumentalizzazione politica è stata fatta dall’estrema destra come dall’estrema sinistra. Negli anni Settanta gli uni lo hanno impiegato come mezzo di propaganda mentre a sinistra provavano a giustificarlo. Ma il giustificazionismo è pericoloso. Si può finire con avallare qualsiasi cosa».

Cosa ha provato la gente non ideologizzata… quella che non sta né da una parte né dall’altra?

«Una reazione di vergogna. Un po’ quella che ho provato io quando ne sono venuto a conoscenza per la prima volta. Ci si chiede come sia possibile che questa tragedia sia stata rimossa dalla nostra attenzione, che se ne trovino scarse tracce anche nei manuali scolastici…».

Ha intenzione di continuare in questo filone artistico?

«Certo. È un linguaggio ideale per raccontare la nostra storia. Il teatro civile attira un pubblico di intellettuali mentre la musica è più coinvolgente. Dai bambini agli anziani, tutti possono godere dello spettacolo e imparare qualcosa sulla storia italiana. E se dovesse funzionare questo spettacolo potrei anche continuare, magari occupandomi del Risorgimento».

di Simone Paliaga

http://www.liberoquotidiano.it/news/133328..._fascista_.html

 
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tuarek
view post Posted on 23/10/2013, 14:02




Attaccano Cristicchi xke va controccorrente
 
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Decima Legio
view post Posted on 24/10/2013, 10:03




Perché mai, solo da noi, doppiamo affibbiare ad ogni artista una connotazione politica? Come giustamente dice lo stesso Christicchi:Io invece sono un artista, voglio raccontare storie. Non mi interessano questi giochi politici. Mi sento libero di occuparmi delle storie che voglio., un artista è giusto che parli di quello che ha cuore e che potrebbe stare a cuore all'una o all'altra fazione indifferentamente.
Concludo dicendo che: se Battisti è un fascista, Gaetano un comunista, Tolkien un fanatico cattolico e King un cocainomane, più di tanto non mi tange... hanno fatto delle canzoni/libri che adoro? SI, fottesega il resto :sisi:
 
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tuarek
view post Posted on 24/10/2013, 13:41




Rino Gaetano comunista, lol, ai comunisti piacerebbe, ma lui nn ha mai detto di esserlo,, anzi cantava <<pci,psi,pli,pri,dc nuntereggae più>>. rino e' 1 icona sempre giovane, un personaggio sfruttato ad arte da qualcuno per portare voti al partito XD
 
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Res Publica
view post Posted on 1/12/2013, 18:57




CITAZIONE (Decima Legio @ 24/10/2013, 10:03) 
Perché mai, solo da noi, doppiamo affibbiare ad ogni artista una connotazione politica? Come giustamente dice lo stesso Christicchi:Io invece sono un artista, voglio raccontare storie. Non mi interessano questi giochi politici. Mi sento libero di occuparmi delle storie che voglio., un artista è giusto che parli di quello che ha cuore e che potrebbe stare a cuore all'una o all'altra fazione indifferentamente.
Concludo dicendo che: se Battisti è un fascista, Gaetano un comunista, Tolkien un fanatico cattolico e King un cocainomane, più di tanto non mi tange... hanno fatto delle canzoni/libri che adoro? SI, fottesega il resto :sisi:

Non sono se King sia cocainomane, ma Battisti probabilmente non era fascista (forse apolitico) e Gaetano non era comunista (progressista ma di sicuro non marxista o intellettuale organico ai partiti o gruppi extraparlamentari), né Tolkien era un fanatico, semplicemente era un cattolico praticante come ce ne sono tanti, che fosse più o meno fanatico non inficia le sue opere, che non sono libri di teologia.

Cristicchi è incorso nell'ira di qualche demente, di quelli che magari considerano il maresciallo Tito come uno dei loro eroi, accanto al Che e altri loschi figuri, deplorano giustamente le fosse ardeatine, ma giustificano le foibe o il triangolo rosso dell'Emilia.
 
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Proconsole
view post Posted on 1/10/2014, 19:30




Ma vogliamo parlare della puntata di Porta a Porta con Cristicchi ospite, che avrebbe dovuto parlare delle foibe, ieri sera?

Cancellata (evidentemente perchè a qualcuno da fastidio) per far spazio al matrimonio di Clooney :rabbia: e rinviata a data da destinarsi.
Questo è il "servizio pubblico" e il cosiddetto programma di "approfondimento giornalistico":
 
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view post Posted on 13/10/2014, 19:25
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Cavaliere Errante

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Cristicchi e' il meno indicato a parlare di certi argomenti.

Ci sono tanti esperti in Italia e se fanno una trasmissione su queste tematiche devono invitare persone competenti, senno' si rischia di banalizzare una tragedia che ha colpito migliaia di italiani.
 
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tuarek
view post Posted on 14/10/2014, 09:00




x me e' meglio cristicchi ke niente
 
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7 replies since 18/10/2013, 15:16   204 views
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