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Immigrati nell'esercito in cambio della cittadinanza?
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Immigrati nell'esercito in cambio della cittadinanza?

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view post Posted on 31/12/2013, 16:25
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Amministratore bannerino

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Siete daccordo a concedere la cittadinanza a quegli immigrati che accettano di fare la leva?


Esclusivo
Il ministro Mauro a Libero: "Immigrati nell'esercito in cambio della cittadinanza"
Il ministro della Difesa, contrario allo "ius soli" propone il modello americano, dove entrando nelle forze armate si è agevolati nel conseguimento della nazionalità

«Si faccia una piccola modifica alla Costituzione italiana e si dia la possibilità agli immigrati di poter entrare nelle forze armate»: è questa la proposta del ministro della Difesa, Mario Mauro, che abbiamo intervistato per farci raccontare la situazione attuale nel sud del Mediterraneo. Ci ha spiegato la necessità di prolungare l’operazione Mare Nostrum, dell’opportunità che l’Europa intervenga quanto prima per prendere in mano le redini di una vicenda che si va aggravando col tempo e dell’opportunità di cambiare la legge Bossi-Fini. Ma anche e soprattutto della sua idea di militare-immigrato, perché la vicinanza con le forze armate, a suo dire, «favorirebbe l’integrazione». Il tutto visto in chiave di lettura totalmente europea e popolare.

Ministro, qual è la situazione attuale nel sud del Mediterraneo?

"Per far capire che cosa stia accadendo basta un esempio. Nei giorni scorsi abbiamo avuto la possibilità, grazie alla nostra Marina Militare, di abbordare una nave madre nelle acque vicino a Cipro. È stata l’occasione per documentare che il grosso del flusso di immigrati arriva non più solo dalle coste libiche o tunisine, ma anche e soprattutto dall’Egitto. Se consideriamo che gli scafisti chiedono 3mila euro a persona per il viaggio della speranza e facciamo un rapido calcolo, potremo evincere che, su una nave come quella, si arriva a un carico umano del valore di 3 milioni di euro. Questi soldi servono per finanziare non solo le cosche malavitose egiziane, ma anche il terrorismo internazionale. Ecco perché il rischio non riguarda solo l’Italia, ma l’Europa intera ed è questo messaggio che dovremmo far passare".

Che cosa si può fare per risolvere il problema?

"Il ministro Bonino e io abbiamo scritto alle autorità europee chiarendo che occorre una missione europea. Il pericolo più grande, oltre a quello dei soldi che vanno al terrorismo internazionale, è quello che, una volta pagati gli scafisti, gli immigrati diventano vera e propria carne da macello nelle mani di chi se ne infischia totalmente se muoiono annegati. Ecco perché è fondamentale che l’Unione Europea intervenga, vigilando e creando centri ad hoc gestiti a livello sovranazionale".

L’operazione Mare Nostrum volge al termine: secondo lei è necessario prolungarla?

"Assolutamente sì. Dobbiamo andare avanti perché c’è grande bisogno di questa attività di monitoraggio. Non esiste problematica di carattere finanziario. Mare Nostrum viene condotta con fondi del ministero della Difesa attraverso la riarticolazione di impegni della Marina Militare e delle altre forze armate che partecipano. Nasce per dare un segnale chiaro all’Europa sulla situazione nel sud del Mediterraneo, ecco perché chiederò che sia disposta un’azione che garantisca la sua prosecuzione anche per i mesi a venire. Si deve capire che Lampedusa è confine d’Europa".

Monitoraggio e aiuto agli immigrati, quindi. Ma in Italia esiste ancora una legge che si chiama Bossi-Fini e che individua e punisce il reato di clandestinità. Si parla di modificarla, lei è favorevole?

"Sì, sono favorevole, perché credo che si possa fare molto di più dal punto di vista della sicurezza. Basti pensare in che condizioni vivono le persone in alcuni Paesi come la Siria o la Libia. Si può sicuramente fare di più anche in dimensione umanitaria. E qui torniamo al discorso dei centri che debbono essere coordinati e guidati a livello europeo".

Il ministro Kyenge parla molto dell’introduzione del principio dello ius soli. È un’idea che lei condivide?

"Penso che più che di ius soli, in Italia avremmo bisogno dello “ius culturae”. Perché non facciamo una piccola modifica alla Costituzione in modo da poter consentire a chi arriva in Italia di poter fare parte delle forze armate? Questo naturalmente purché abbiano un minimo di requisiti".

Quindi propone l’ingresso nelle forze armate agli immigrati?

"Oggi si può fare il militare solo se si è cittadini italiani. Bisognerebbe fare come negli Stati Uniti dove, se si presta servizio nelle forze armate per un certo periodo, si è agevolati nel conseguimento della cittadinanza. Però lo ius culturae è molto più di questo: la traduzione di un principio che esisteva già nella tradizione latina. Quello di un individuo che vuole essere parte di una comunità. È un principio operante in modo virtuoso anche in Paesi come la Germania che, lo ricordo, non è assolutamente sospettabile di lassismo nei confronti dell’immigrazione, ma attenta a farsi partecipe di quelle che sono le proprie tradizioni, la propria lingua, la propria cultura. Direi che questo principio servirebbe anche per dare quella forza evocativa dei valori della Patria e della Nazione che di tanto in tanto sembrano difettare anche alla vita ordinamentale delle nostre scuole. Penso che tutto questo dovrà essere inserito in un dibattito culturale e politico che investa sia la nostra società che il Parlamento. Vedo che per certi versi la nostra società è più avanti di tutti noi, nel senso che vedo la cura e la passione con cui tante famiglie, singoli e datori di lavoro trattano gli immigrati, con un approccio molto aperto e familiare. Capisco anche le paure che si diffondono nella comunità, magari frutto di sollecitazioni politiche o mediatiche. Però tutto questo si affronta con un dibattito serio. Si tratta di aprire delle strade evitando quelli che sono stati gli errori del multiculturalismo".

Come valuta l’operato del ministro Kyenge?

"È solo un bene per il nostro Paese che il ministro Kyenge abbia accettato di essere coinvolta nel nostro governo. È l’esempio di una persona che ha fatto un lungo percorso di integrazione e che ha messo la sua esperienza al servizio del Paese. È da ammirare la sua tenacia nel voler essere italiana. Non può che essere un aiuto per far tornare la cultura della riconciliazione in Italia".

Andiamo verso le elezioni europee. Lei, dopo Scelta Civica, ha fondato «Popolari per l’Italia». Come vi presenterete? Vede possibili accordi con il Ncd?

"Devo dire che in questo Paese molte persone si sentono popolari. Votano l’uno o l’altro partito, ma la pensano comunque nello stesso modo, ecco perché ritengo che debbano stare tutte assieme, proporsi in un percorso di unità. Non parlo solo del Nuovo Centro Destra, ma anche di Forza Italia, che dico dovrebbe ricordarsi delle sue radici pro Europa. Ci sono popolari, ma ci sono anche populisti, ovvero coloro che disconoscono la sovranità dall’atto e la rimandano alla responsabilità del singolo. Ma anche per loro il discorso è lo stesso. C’è una cultura che va ricostruita a livello europeo. Nel G8 abbiamo 4 grandi potenze e nessun Paese è in grado di affrontare bene il proprio destino se non ha una visione di carattere più ampio ed europeo. Se non si ragiona così, tra vent’anni non ci sarà niente su cui ragionare. Dal mio punto di vista si tratta di un processo di ricomposizione che dovrà portare a far sì che ognuno si senta a suo agio nella grande casa popolare europea".

Ministro, lei ha trascorso il Natale con i nostri soldati nei teatri operativi in Libano e Afghanistan. Perché questo viaggio?

"Lo scopo è stato quello di dire ai nostri uomini e alle nostre donne: grazie. Grazie da parte delle istituzioni, anche se non sempre siamo all’altezza di ciò che stanno facendo. Attraverso il loro lavoro traspare non solo la capacità di interpretare le direttive del governo italiano, ma il volto stesso della nostra Nazione".

Per il 2014 è previsto il ritiro del nostro contingente dall’Afghanistan. Che cosa accadrà dopo?

"Prima di tutto ricordiamo che a primavera ci saranno le elezioni, per cui significa che molto è cambiato in quel Paese. Dopo dieci anni di Isaf ci sono 9 milioni di studenti, di cui il 40% donne. Inoltre sono stati realizzati, dalla missione internazionale, oltre 120 ospedali di cui la popolazione può usufruire e chilometri di strade. Molti di questi fattori sono indice del fatto che una volontà di cambiamento c’è davvero. E i benefici in termini di sicurezza internazionale sono a vantaggio di tutti, anche degli italiani".

Lei dice sempre che la Difesa è la più grande agenzia umanitaria del nostro Paese. Cosa intende?

"Le faccio degli esempi: migliaia di persone salvate in mare dalla Marina Militare, aiuti umanitari alle Filippine tramite la nostra Aeronautica, sostegno logistico offerto dall’Esercito alla giornata della colletta alimentare e poi il trasporto degli organi, gli interventi nelle calamità naturali (ultima la Sardegna) e potrei andare avanti all’infinito".

di Chiara Giannini

http://www.liberoquotidiano.it/news/italia...tadinanza-.html

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view post Posted on 31/12/2013, 17:59
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Cavaliere Errante

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Francamente NO. Non mi fido di chi non conosco. Immagina di mettere un arma in mano ad un adulto che non si integra e sostiene un'altra patria. E' un gioco pericolosissimo e chi rischia siamo noi Italiani.
 
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view post Posted on 5/1/2014, 22:51
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Credo che sia la solita "boutade" da parte di politici in cerca di attenzione.
C'e' tanta di quella disoccupazione in Italia che gia' oggi l'Esercito deve rifiutare la richiesta di moltissimi giovani italiani di essere arruolati. Con l'attuazione di una proposta del genere si abbasserebbe il livello qualitativo, motivazionale e l'immagine complessiva delle Forze armate.
Piu' interessante, probabilmente, l'ingresso di italiani di seconda generazione, cittadini a tutti gli effetti e non immigrati. Le competenze culturali e linguistiche riguardo la loro cultura di origine risulterebbero veramente preziose, soprattutto durante le missioni svolte all'estero.
 
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Daniele Italico
view post Posted on 7/1/2014, 16:48




Sono daccordo con armigero, e' una scusa per aggirare la burocrazia. Anche Machiavelli parlava del pericolo di assumere mercenari. Un no deciso.
 
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view post Posted on 7/1/2014, 18:01
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PUGNA PRO PATRIA SEMPER!!!!

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Vogliamo imitare a tutti i costi l'America anche nelle cose peggiori.
No a stranieri nell'esercito no allo ius soli.
 
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tuarek
view post Posted on 8/1/2014, 15:01




Dico di no a Mauro, ke nn ha senso. x dare la cittadinanza nn generalizzo e nell'attribuzione preferisco esaminare il caso singolo, se ci sono gli elementi diciamo giusti.
 
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view post Posted on 19/1/2014, 15:09
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Cavaliere Errante

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Il caso singolo?
Lo sai quante migliaia ne sbarcano ogni anno in Italia?
Ci vorrebbero degli uffici appositi solo per loro e le loro pratiche, e a noi non so cosa ci entra in tasca.
Questi sono solo spese. Leggiti Allam.
 
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Res Publica
view post Posted on 25/1/2014, 15:16




Cittadinanza a quelli che vivono qui da almeno 10 anni e ai loro figli, e a quelli nati FINORA qui, poi nessun nuovo arrivo, tranne veri rifugiati (ma non per sempre, solo finché dura la situazione critica al loro paese).
 
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view post Posted on 26/1/2014, 21:28

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Io sono contrario allo jus soli.
Del resto è in vigore solo qui:
500px-Jus_soli_world.svg
nei paesi in blu più scuro.
nei paesi più chiari è ristretto a figli di nati nel paese, cioè alle terze generazioni.
nei paesi più chiari è stato invece abolito.

Dal mio punto di vista, invece di diventare come al solito più realiti del re ed essere gli unici furbi che fanno il contrario di tutti gli altri (e di solito così furbi non si è) si può al massimo valutare di dare la cittadinanza alle terze generazioni, persone nate qui da genitori (uno, entrambi? da discutere) nati qui e solo i nonni nati all'estero.
 
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Res Publica
view post Posted on 27/1/2014, 17:47




A quelli nati qua si potrebbe concedere il permesso di studio, se vivono qua con i genitori, in modo che non debbano andare via per forza se quesi ultimi perdono il lavoro. Poi decideranno loro a 18 anni, come avviene ora (ma togliendo il limite di 19 anni entro cui si deve decidere), se chiedere la cittadinanza italiana (come ha fatto Balotelli, che non l'ha ottenuta per adozione ma per un particolare caso di naturalizzazione) o tenere quella dei genitori, con le relative conseguenze. Poi c'è sempre la naturalizzazione classica dopo 10 anni di residenza permanente.

Edited by Res Publica - 27/1/2014, 18:07
 
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Char08
view post Posted on 27/1/2014, 18:23




A sempre NO !!!
 
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Res Publica
view post Posted on 27/1/2014, 19:05




CITAZIONE (Giuseppe Saracino '88 @ 7/1/2014, 18:01) 
Vogliamo imitare a tutti i costi l'America anche nelle cose peggiori.
No a stranieri nell'esercito no allo ius soli.

Degli americani dovremmo imitare solo il loro innato patriottismo, quando sentono l'inno o passano dei veterani si mettono quasi sull'attenti, qua succede solo con le partite di calcio. Una serie tv lunga che parlasse di militari italiani verrebbe additata di fascismo, mentre là è normale che anche i marines siano al centro di film e telefilm.
 
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MinervaItalica
view post Posted on 16/2/2015, 18:58




Non so... probabilmente no però, anche i romani avevano stranieri nei loro eserciti e guarda cos'è successo, hanno scalato i ranghi e si sono imposti.
 
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tuarek
view post Posted on 18/9/2015, 09:00




ma sono anke caduti, specialmente quando si sono affidati ai popoli germanici XD
 
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view post Posted on 20/9/2015, 15:23
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CITAZIONE (Peppero @ 31/12/2013, 17:25) 
"Bisognerebbe fare come negli Stati Uniti..."

Ma dài! Non l'avrei mai detto!

CITAZIONE (MinervaItalica @ 16/2/2015, 19:58) 
Non so... probabilmente no però, anche i romani avevano stranieri nei loro eserciti e guarda cos'è successo, hanno scalato i ranghi e si sono imposti.

CITAZIONE (tuarek @ 18/9/2015, 10:00) 
ma sono anke caduti, specialmente quando si sono affidati ai popoli germanici XD

Infatti...
D'altra parte, dov'è oggi lo "spirito guerriero" degli Italiani?
Scommetto che, se venissimo invasi ora o in un prossimo futuro, l'Italia si dividerà (come sempre) tra "furbi" e "fessi": i primi saranno i collaborazionisti, mentre i secondi saranno i resistenti.
Ovviamente, così avverrà se diamo retta a chi crede nel mito degli "Italiani brava gente"!
 
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17 replies since 31/12/2013, 16:25   303 views
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