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Gli alpini contro Battlefield 1: oltraggio alla memoria dei soldati italiani?

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MinervaItalica
view post Posted on 1/11/2016, 17:34




La mentalità antica e piccola di certa gente...

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Gli alpini, oltre al presidente della Regione Veneto Luca Zaia, si dicono oltraggiati dall’ultimo titolo di EA. Battlefield, infatti, ambienta alcune missioni sul Monte Grappa, sacrario della I Guerra Mondiale e luogo dove morirono 23.000 soldati. Ma l’ultimo titolo di EA è davvero un oltraggio alla memoria dei nostri soldati? Cerchiamo di scoprirlo.
Di Francesco Napolitano.

Sembra che in Italia i tempi de “Il leone del deserto” non siano ancora terminati.

Era il 1981 quando al cinema uscì questo film di Mustafa Akkad, dedicato alla memoria di Omar Al-Mukthar, eroe della resistenza libica contro il colonialismo italiano. Il film venne considerato lesivo dell’onore dell’Esercito Italiano ed è stato tuttora proiettato una sola volta. Era l’11 giugno 2009, un giorno dopo la visita di Gheddafi a Roma, e fu trasmesso su Sky.

Per rinfrescare la memoria di chi ha dimenticato quell’evento, vi ricordiamo che fu la volta in cui l’ex-dittatore libico si presentò nella Capitale con una foto di Al-Mukthar appuntata al bavero della sua giacca. Allora fu accolto dall’allora premier Berlusconi, e l’evento ebbe grande risonanza, oltre a generare una marea di polemiche.

Ora, l’uscita dell’ultimo titolo di EA DICE, quel Battlefield 1 dedicato alla Grande Guerra, sembra aver creato lo stesso clima di polemiche, e per giunta per le stesse ragioni.

Stavolta, sotto accusa ci sarebbero le missioni del gioco ambientate sul Monte Grappa, sacrario della I Guerra Mondiale. Sul famigerato monte si tennero alcune delle più dure battaglie che ebbero luogo tra il neonato Regno d’Italia e l’Impero Austro-Ungarico. Lì morirono 23.000 soldati, fra cui 11.000 austriaci e 12.000 italiani. Il sacrario si trova oggi nel territorio di Crespano del Grappa, in provincia di Treviso.

Gli alpini hanno, infatti, criticato la scelta di EA di ambientare in quei luoghi il loro ultimo titolo perché “offensivo“. “Il Grappa è luogo di morte e sofferenza“, ha dichiarato Raffaele Panno, presidente dell’Associazione Alpini, “E’ irrispettoso“. Anche il presidente del Veneto si è unito alla voce degli alpini dichiarandosi sconcertato. Ma è davvero così? Il gioco è veramente un oltraggio alla memoria del nostro esercito?

In verità, come conferma Wired, Battlefield avrebbe potuto scegliere per il suo gioco ambientazioni meno lusinghiere per l’esercito di Vittorio Emanuele. Basti pensare a Caporetto o alle varie battaglie dell’Isonzo. Invece Battlefield premia l’orgoglio dei soldati italiani in una delle battaglie più sanguinose ma anche coraggiose per il nostro esercito.

La storia di “Avanti Savoia“, la missione incriminata, è infatti quella di Vincenzo Cocchiola. Nel gioco, Cocchiola racconta al nipotino le sue imprese sul Grappa. Si tratta di un personaggio inventato, certo, ma noi che abbiamo provato a giocare con i suoi panni, confermiamo che la storia è di quelle che commuovono. Vi sono sicuramente degli errori storici, ma considerato che questo è il primo, grande, gioco che ci permette di giocare interpretando un soldato italiano, su questo si può passare oltre.

Evidentemente, Zaia e gli Alpini considerano ancora i videogiochi come qualcosa di poco valore. Un qualcosa di leggero destinato a divertire solo i più piccoli. Non è così. Anzi, come conferma lo storico Antonio Brusa, il gioco mette in condizione i giovani di riscoprire una storia che, altrimenti, si può apprendere solo dalla scuola. E si sa bene cosa accade quando i giovani sono obbligati a studiare qualcosa. Lo fanno controvoglia.

Battlefield, invece, ha messo in condizione i videogiocatori di ritornare su queste pagine ed apprendere o ricordare meglio. Su questo DICE ha quindi svolto un ruolo esemplare.

Per noi che l’abbiamo provato vi diciamo che Cocchiola deve conquistare una chiesetta, poi una postazione di cannoni e infine combattere contro uno stormo di aerei. Finisce con una frana che seppellisce tutti, vincitori e vinti, ma lui si salva. C’è davvero oltraggio in tutto questo? Francamente, non ci pare. Con buona pace di Zaia e Panno.

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Fonte: Zon.it
 
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view post Posted on 3/11/2016, 01:16
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Non so cosa pensare, anche perchè non conosco il gioco. Di certo non mi convince il fatto che giocando con i videogames si impari la nostra Storia, come vuol farci credere l'autore di quell'articolo. Il fatto che poi dica "li morirono 12.000 italiani" fa capire che la cosa va considerata anche sotto l'aspetto della tragedia, può ferire i parenti delle vittime, che sono ancora in vita. Se si fosse trattato di una battaglia lontana, tipo Vincenzo I Gonzaga contro i turchi, sono sicuro che nessuno avrebbe avuto nulla da dire...
 
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view post Posted on 3/11/2016, 09:16
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È solo una polemica sterile Peppero, a prescindere dal gioco in sé.
 
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MinervaItalica
view post Posted on 3/11/2016, 11:46




CITAZIONE (Peppero @ 3/11/2016, 01:16) 
Non so cosa pensare, anche perchè non conosco il gioco. Di certo non mi convince il fatto che giocando con i videogames si impari la nostra Storia, come vuol farci credere l'autore di quell'articolo. Il fatto che poi dica "li morirono 12.000 italiani" fa capire che la cosa va considerata anche sotto l'aspetto della tragedia, può ferire i parenti delle vittime, che sono ancora in vita. Se si fosse trattato di una battaglia lontana, tipo Vincenzo I Gonzaga contro i turchi, sono sicuro che nessuno avrebbe avuto nulla da dire...

Vuol dire che i videogiochi sono, al giorno d'oggi, un mezzo efficace per far conoscere la storia ai giovani. Che poi sia fantasticata è un'altra cosa. Neache io ho il gioco ma sembra che ricrei molto bene la prima guerra mondiale. Assassin's Creed per esempio, ha contribuito non poco a far conoscere la storia dell' Italia rinascimentale.

A me personalmente da un po' fastidio che per una volta che vengono rappresentati in modo eroico e senza stereotipi gli italiani in guerra ci deve sempre essere il critico di turno che ha la sua da dire. Zaia poi...

Video gameplay
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Edited by MinervaItalica - 5/11/2016, 08:25
 
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view post Posted on 4/11/2016, 08:00
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Ho scritto il messaggio dopo aver visto circa 1 minuto di video. Poi ho deciso di rivederlo e stavolta per intero, e così ho riscritto il messaggio. Il gioco è fatto bene, non c'e' dubbio, ma mi porta pensieri diversi e contrastanti. Da un lato mi pare innocuo e anche divertente, dall'altro se provo a guardarlo con gli occhi di chi davvero ha fatto quella guerra, immedesimandomi, mi fa una strana sensazione...
 
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view post Posted on 24/11/2016, 10:01
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Secondo me dev'essere considerato solamente un videogame, non un tentativo di falsificare la Storia.
 
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view post Posted on 9/12/2016, 14:36
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Non so quanti anni ci vogliano, ma qualcuno diceva che il tempo sana tutte le ferite. Immagino che esista ancora chi soffra per i parenti scomparsi nella grande guerra, mentre per le battaglie del tempo di Gonzaga è diverso, è più un sentito dire o un avere letto qualcosa sui libri che non un avere vissuto o visto con i propri occhi la tragedia...
 
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view post Posted on 12/12/2016, 16:52
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Come disse la Littizzetto, il dolore ispira piu' della gioia.
 
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view post Posted on 14/12/2016, 12:40
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Cavaliere Errante

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CITAZIONE (Aedo Italico @ 12/12/2016, 17:18) 
CITAZIONE (Tricolore @ 12/12/2016, 16:52) 
Come disse la Littizzetto, il dolore ispira piu' della gioia.

Come disse Tonino Guerra, l'ottimismo è il profumo della vita.
Forse è proprio per questo tipico atteggiamento italiano di eterna autocommiserazione, che gli Americani di EA hanno potuto concepire un videogioco come "Battlefield"... e gli Italiani no!
Forse è per lo stesso motivo che gli Americani hanno potuto fare dei film come "The Hurt Locker", "American Sniper"... e gli Italiani no!
Ovviamente, gli Italiani non sono gli Americani.
Ma dal momento che tanti Italiani nazionalisti amano vantarsi, davanti al mondo, delle vittorie compiute dall'antica Roma, potrei far notare che gli antichi Romani non avrebbero mai e poi mai avuto questo atteggiamento da "chi più sofferente di noi?" nei confronti della loro storia.
Basti ripensare alla memoria che gli annalisti e gli storici romani tramandavano sulla battaglia di Canne. Una delle sconfitte più disastrose per Roma diventò il seme della futura rivalsa, fino alla vittoria.
Da questo punto di vista (la propria memoria collettiva), gli Americani sono certamente più "Romani" degli Italiani!

Non e' autocommiserazione, e' solo un cinema diverso.

Quello italiano talvolta si basa sul neorealismo, e in questo si avvicina di piu' al cinema francese e spagnolo dove argomenti come la guerra vengono usati raramente e trattati in modo differente. Inoltre il cinema italiano e' in stretta relazione con la politica, visto che e' lo Stato a finanziare i produttori, i quali seguono l'ideologia e il partito del momento.

Abbiamo fatto tanti film con cavalieri ed eroi, a partire dal cinema muto con il superuomo Maciste sino ad arrivare all'intrepido aviatore Amedeo Nazari. Fino agli anni quaranta abbiamo creato dei miti ma nel filone del dopoguerra le cose cambiano, i veri ''guerrieri'' sono i partigiani, forse unici protagonisti che non rischiano di essere massacrati dalla critica cinematografica, solitamente costituita da esponenti di sinistra. Anche l'America, in particolare Spike Lee ha dato risalto ai partigiani e li messi in un suo film.

La metamorfosi dunque e' questa, in Europa nel dopoguerra si passa dall'imbattibile guerriero, dall'uomo determinato a uccidere al comune mortale, che ha una sua morale, che medita sulla vita, che si pone il problema se e' giusto dare o meno la morte a qualcuno. Un eroe spesso appartenente alla classe operaia e con le sue problematiche.
 
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8 replies since 1/11/2016, 17:34   143 views
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