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Le Pastiglie Leone, quelle di Carlo Emanuele III

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view post Posted on 3/3/2019, 16:23
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Le caramelle dei Savoia...

Tutte le caramelle che abbiamo amato (e continuiamo a farlo)
di Maurizio Bertera

Le Pastiglie Leone hanno compiuto 160 anni di età, e insieme a molte altre caramelle intramontabili raccontano anche le nostre personali storie. Ecco un giro tra i miti dolci dei nostri ricordi

Un piacere mai passato di moda quello della caramella. Oggi se ne vendono sempre di più senza zucchero, d’accordo, ma i nomi sono quelli di una volta, legati a storie sorprendenti e quasi sempre iniziate nello scorso secolo. Poco importa se oggi molti brand sono nelle mani delle multinazionali. Intanto, al’inizio del XVIII secolo a Torino – la capitale italiana del settore – c’era già l’Università dei Confettieri e Acquavitai, nata per concessione di Re Carlo Emanuele III.

E alla fine del secolo, le caramelle si fabbricavano al torchio, mentre nascevano le grandi industrie dolciarie.

Una su tutte, Pastiglie Leone: autentico simbolo della piccola dolcezza tricolore , che sta festeggiando felicemente il 160° della sua attività. «L’Italia non era ancora unita, ma le Pastiglie Leone c’erano già»: così recitava uno dei primissimi slogan pubblicitario della maison piemontese. E’ la verità.

Testimonial ante litteram dell’azienda piemontese Camillo Benso conte di Cavour, artefice dell’Unità e gran gourmet, era solito, durante i suoi interventi nell’aula del Parlamento Subalpino, umettarsi la gola assaporando le sue caramelle preferite: le gommose Leone alla liquirizia aromatizzate alla violetta. La pastiglia alla violetta divenne il gusto più in voga anche tra i colleghi e ribattezzata per questo “senateurs”.

E’ cambiato tutto da quei tempi – in primis la proprietà dell’azienda, dai Leone ai Monero – ma non la composizione della pastiglia: 96% di puro zucchero (senza glutine, vegan, con meno di 2 calorie l’una) dove essenze, aromi ed estratti danno sapore, profumo e colore in 40 tipologie diverse. La tipica forma a cilindretto viene dato dagli antichi stampi in brondo con la lettera L.

Nella celebrazione del 160°, tutta la produzione di Pastiglie Leone – che fa anche squisite gelatine, per esempio – è interessata da un packaging speciale. Per il prodotto di punta, ecco una collezione di lattine nel formato mignin originario: cinque soggetti grafici stile art nouveau che raccontano tutta l’eleganza del marchio. Non dissimili da quelle scatole ‘da passeggio’ che sul finire dell’800 entrarono nelle borsette delle dame e nei taschini dei gentiluomini, divenendo un piccolo fenomeno.

E tocco in più, è nata una Special Edition in collaborazione con Tassoni per cui è stato realizzato l’imitabile gusto della sua famosa Cedrata. Due miti italiani della dolcezza. Gli altri potete vederli nella nostra gallery.


https://www.vanityfair.it/vanityfood/food-...ntinuiamo-farlo

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