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Nave Sea Watch viola la legge italiana e sperona motovedetta

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view post Posted on 29/6/2019, 22:07
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E' stata arrestata. Ora nasce il problema del giudizio. Se i magistrati sono politicizzati e di parte, contro di lei non fanno nulla. A questo va aggiunto che la capitana è spalleggiata da politici dell'opposizione..

Manovra pirata di Sea Watch: ​"schiacciata" una motovedetta
La "capitana" ha forzato il blocco attraccando nel porto di Lampedusa. Accusata di "tentato naufragio" rischia 11 anni

Angelo Scarano - Sab, 29/06/2019 - 08:26

Una manovra spericolata da vera pirateria. La comandante della Sea Watch, Carola Rackete, quando questa notte ha forzato il blocco per attraccare nel porto di Lampedusa, ha usato le maniere forti. Così forti da "schiacciare" una motovedetta della Guardia di Finanza tra il molo e la nave Sea Watch. Insomma quello che è accaduto questa notte è del tutto fuorilegge. Per fortuna la manovra della capitana non ha avuto conseguenze sugli uomini delle fiamme gialle a bordo della motovedetta. Ma di certo questa mossa avrà conseguenze pesantissime sul percorso giudiziario che la stessa Carola Rackete dovrà affrontare. Il ministro degli Interni, Matteo Salvini, non ha esitato a definirla "criminale". Tra i reati contestati alla capitana ci sono quelli di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, resistenza alle navi da guerra e anche tentato naufragio. Proprio questo reato è quello che potrebbe inguaiare di più la Rackete: la pena prevista va dai 5 ai 12 anni.

Quando la nave ha forzato il blocco di fatto una motovedetta della Gdf è rimasta a presidiare il molo facendo la spola tra le due estremità del punto di attracco proprio per evitare l'ingresso in porto della Sea Watch. La Rackete ha del tutto ignorato questo movimento e ha puntato il molo. La motovedetta in questo modo è rimasta schiacciata vicino alla banchina. Da fonti della Gdf emerge tutta la preoccupazione per quei momenti di terrore vissuti a bordo della motovedetta. "Addosso a noi è arrivato un bestione da 600 tonellate. Abbiamo rischiato di morire. Da parte della Sea Watch una manovra criminale, noi siamo stati schiacciati sulla banchina", fanno sapere le fiamme gialle all'Adnkronos.


Sea Watch, il momento dell’incidente con la motovedetta della Guardia di Finanza

E così adesso si apre un nuovo capitolo. La capitana è stata arrestata e dovrà affrontare tutte le conseguenze del suo gesto. "Non avevamo scelta: al comandante, iscritto nel registro degli indagati, non è stata data nessuna soluzione di fronte a uno stato di necessità dichiarato trentasei ore fa e quindi era sua responsabilità portare queste persone in salvo", ha affermato Giorgia Linardi, la portavoce di Sea Watch. Pronta la risposta del titolare del Viminale: "Comandante fuorilegge arrestata. Nave pirata sequestrata. Maxi multa alla ONG straniera. Immigrati tutti distribuiti in altri Paesi europei. Missione compiuta. P.S. Vergogna per il silenzio del governo olandese. Tristezza per i parlamentari italiani a bordo di una nave che non ha rispettato le leggi italiane, attaccando addirittura una motovedetta delle nostre Forze dell’Ordine. Giustizia è fatta". Infine, dopo l'arresto, la Rackete si è scusata con i finanzieri: "Vi chiedo scusa, ma non era assolutamente nelle mie intenzioni venirvi addosso. La mia intenzione era quella di completare la mia missione, non certo di speronarvi".


www.ilgiornale.it/news/cronache/man...ta-1718458.html

Il Viminale smonta la capitana: ​"Nessun migrante stava male"
Rackete ha forzato il blocco delle motovedette invocando lo "stato di necessità" per i 40 migranti a bordo. In realtà stavano tutti bene: così il Viminale smonta le sue bugie

Andrea Indini - Sab, 29/06/2019 - 22:43


Quello che ha raccontato Carola Rackete quando è scesa dalla Sea Watch 3 non corrisponde affatto alla verità. Per giustificare la folle manovra, che ha portato l'imbarcazione dell'ong tedesca nel porto di Lampedusa speronando una motovedetta della Guardia di Finanza, la capitana ha invocato lo "stato di necessità" per i quarantun immigrati clandestini che si trovavano a bordo. In realtà, come confermano fonti del Viminale al Giornale.it, nessuno di loro stava male. "Resta quindi da capire a cosa si riferisse l'ong per giustificare l'attracco non autorizzato", ci spiegano.

La situazione è precipitata la notte scorsa quando la Rackete ha deciso di forzare il blocco delle motovedette. Intorno all'1.50 la nave della ong tedesca, battente bandiera olandese, è entrata nel porto commerciale di Lampedusa (guarda il video). Subito dopo è salita a bordo la Guardia di Finanza e, intorno alle 3 di notte, la capitana è stata portata via in stato d'arresto co l'accusa di violazione dell'articolo 1100 del codice della navigazione, che richiama il comportamento del comandante o dell'ufficiale che commetta atti di resistenza o di violenza contro una nave da guerra nazionale, ed è punibile con la reclusione da tre a dieci anni. "Entrare nel porto di Lampedusa anche senza le autorizzazioni è stata una decisione dell'equipaggio della Sea Watch e non solo della capitana", ha detto l'avvocato dell'ong tedesca, Leonardo Marino. "Siamo orgogliosi del nostro capitano, ha agito nel modo giusto. Ha insistito sulla legge del mare e ha portato la gente al sicuro", ha fatto eco il ceo della Sea Watch, Johannes Bayer.

Nelle prossime ore gli inquirenti accerteranno sicuramente cosa è successo durante le procedure di attracco, quando la motovedetta della Guardia di finanza si è accostata al molo mentre la nave della ong continuava ad avvicinarsi all'unità militare fino a speronarla. Nel frattempo, però, il Viminale ha già accertato che lo "stato di necessità" invocato dalla Rackete non aveva alcuna fondamenta. "Nessuno dei 41 immigrati scesi dalla Sea Watch presenta malattie o problemi particolari come scabbia o disidratazione", fanno sapere fonti del Viminale asicurando, tra le altre cose, che tutte le persone che si trovavno a bordo "sono stati rifocillati" e "hanno passato una notte serena". Per nessuno di loro è stato, dunque, disposto alcun accertamento specifico né il trasferimento in elisoccorso verso l'ospedale di Palermo. La notizia non sembra sorprendere il ministero dell'Interno che probabilmente si aspettava che lo stato di salute degli extracomunitari non fosse al centro delle preoccupazioni della capitana. I malati e i bambini con i loro accompagnatori erano stati già fatti scendere a terra nei giorni scori con il via libera del governo italiano. "Resta quindi da capire a quale 'stato di necessita" si riferisse la ong - si chiedono le stesse fonti - per giustificare l'attracco non autorizzato con speronamento della motovedetta della Guardia di Finanza".


www.ilgiornale.it/news/cronache/vim...le-1718757.html

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L'attacco alle istituzioni prosegue e questa volta il bersaglio sono le fiamme gialle...

dopo l'incidente in mare aperto
Sea Watch, Salvini sta con i finanzieri
E condanna i compagni che "hanno scelto di schierarsi con una ong tedesca che ha schiacciato una motovedetta delle Fiamme Gialle"
Alfredo Lissoni

di Alfredo Lissoni


"Solidarietà alle donne e agli uomini delle Forze dell’Ordine e della Guardia di Finanza in particolare, visto che poche ore fa hanno rischiato la vita per la scelta CRIMINALE della SeaWatch.
Da giorni stanno difendendo la legalità e i confini italiani, costretti agli straordinari da una nave pirata e da alcuni parlamentari di sinistra (tra cui un ex ministro) che anziché stare con le Forze dell’Ordine e con l’Italia hanno scelto di schierarsi con una ong tedesca che ha schiacciato una motovedetta delle Fiamme Gialle. I nostri finanzieri erano in grave difficoltà ma i parlamentari di sinistra applaudivano la comandante fuorilegge, pazzesco". Così su Facebook Matteo Salvini.

http://www.ilpopulista.it/news/29-Giugno-2...finanzieri.html

Sea Watch, lo sfogo dei finanzieri: «Potevamo morire»
Parlano i cinque militari che venerdì notte hanno intimato l’alt alla Sea Watch 3 : «Se non fossimo riusciti a compiere una manovra veloce saremmo morti»
di Virginia Piccolillo

Entrano nel “bar dell’amicizia” e ordinano cinque caffè. Amarissimi. Hanno appena «rischiato di morire» i cinque finanzieri che hanno tentato di fermare la Sea Watch 3 nel porto di Lampedusa e hanno visto arrivarsi contro prima la nave da 650 tonnellate. E poi le accuse di aver «messo a repentaglio al vita dei passeggeri della mega imbarcazione del soccorso migranti». «Noi? Abbiamo solo intimato l’alt. È il comandante che, deliberatamente, non ha fermato la nave e ci è venuta addosso, senza curarsi delle conseguenze. Se non fossimo riusciti a compiere una manovra veloce probabilmente saremmo morti», si sfogano, al termine della notte più lunga della loro vita. Mentre i parlamentari che erano a bordo lanciano accuse sulla loro manovra durante l’attracco del comandante Carola Rackete. «Noi siamo uomini dello Stato», spiegano con un velo di commozione negli occhi. -«Abbiamo il dovere di far rispettare le leggi. E rispettare noi stessi le direttive che ci vengono date. Abbiamo passato tre giorni a bordo senza dormire un attimo per contrastare i tentativi di avvicinamento. E abbiamo agito nel profondo rispetto di tutte le norme. Senza preoccuparci di mettere a repentaglio la nostra vita perché in quell’incidente potevamo essere morti».

La dinamica i cinque finanzieri la spiegano con semplicità: «Ci sono le immagini. La nave non ha rispettato l’alt e ha schiacciato la motovedetta contro il molo. I parabordi hanno causato una sorta di movimento elastico e hanno per un attimo allontanato la nave. Con una mossa rapidissima siamo riusciti a sfruttare quell’istante e a sfuggire via prima che il rimbalzo tornasse indietro, perché a quel punto la Sea Watch avrebbe distrutto la motovedetta e noi saremo rimasti tutti schiacciati».

A bordo c’erano il comandante, il direttore di macchina, il motorista e due radaristi: due in plancia, uno a poppa e due a prua. In due, con le mani, hanno allontanato la motovedetta dalla banchina. Sono tutti lì a consumare questa ritardata colazione, mentre i clienti pranzano ad arancini e gelati. Anche il finanziere saltato sul molo. Perchè quello scatto? «Dovevo capire se ci fosse spazio sufficiente per una via di fuga. Al mio grido c’è stata l’accelerata. Ha funzionato prima che fosse troppo tardi». Ma perché frapporvi tra la Sea Watch e l’attracco? «Ci siamo messi a protezione della banchina. Il nostro compito è non far attraccare le navi prive di autorizzazione e la Sea Watch si è avvicinata manovrando con le eliche di prua, spinta dal vento. Da bordo ci hanno detto “spostatevi” e nient’altro, il comandante non ha fatto nulla per evitarci».

Dalla nave fanno sapere che non c’era intenzione di speronarli e rendono note le scuse del comandante. Ma si è ventilata l’ipotesi di contestare il tentato naufragio. Eccessivo? «Sarà il magistrato a valutare le ipotesi. Noi siamo fortunati che oggi non si parli di omicidio». Dalla tv nel locale Salvini parla di «atto di guerra». I militari si sottraggono a commenti politici: «Siamo grati a chi ci difende».


https://www.corriere.it/cronache/19_giugno...7eb4bd62c.shtml

 
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Un sentenza molto di parte, che sembra scritta da un politico dell'opposizione. A chiamarla "ridicola" le si fa un complimento...

Salvini: quella di stasera sentenza che non fa bene all'Italia
Apa Askanews2 luglio 2019

Roma, 2 lug. (askanews) - "In Italia ci sono migliaia di giudici e magistrati che fanno bene il loro lavoro e non fanno politica con le sentenze. Quella di stasera è una sentenza che non fa onore e non fa bene all'Italia". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, commentando in diretta su Facebook la decisione del gip di Agrigento di non convalidare gli arresti domiciliari della capitana della Sea Watch Carola Rackete.

"La comandante tedesca ha deliberatamente rischiato di uccidere 5 ragazzi in divisa che in mare stavano facendo il loro lavoro e tutto si risolve in una pacca sulla spalla e magari un bicchiere di vino con la signorina bianca, tedesca e ricca, un po' annoiata. Se qualcuno pensa che io molli o che mi fermi ha sbagliato a capire", ha aggiunto Salvini.

"Anche oggi al ministero - ha proseguito il ministro - ci siamo fermati a valutare a fermare altre navi complici degli scafisti. Ma proviamo a pensare - ha poi ipotizzato Salvini - a una nave di una Ong italiana con bandiera italiana in acque tedesche o olandesi, che entra in acqua territoriali nonostante il no del governo, che ignora la legge, che avanza verso il porto di Amburgo, si ferma nei pressi del porto e una notte, staccando la radio, senza avvisare nessuno, parte verso il porto e sperona una motovedetta tedesca con a bordo 5 militari tedeschi che per miracolo riescono a scappare. E poi la comandante della nave italiana viene accolta dai tedeschi come se fosse una eroina e il giudice tedesco cosa fa? La scarcera".

https://it.notizie.yahoo.com/salvini-quell...-193916969.html

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Edited by Peppero - 3/7/2019, 00:52
 
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Feltri vede giusto...


La legnata

Sea Watch, Vittorio Feltri: "La capitana Carola Rackete ha fatto l'eroina con i nostri soldi"
29 Giugno 2019


Non nutro alcuna antipatia per la cosiddetta capitana Carola, tedesca, impegnata al timone di una nave che raccoglie in mare i soliti disperati in cerca di approdo, di ospitalità e ovviamente di sussistenza gratuita. Costoro chiedono aiuto perché nei loro Paesi di provenienza vivono da cani, e probabilmente lo meritano dal punto di vista umano. Siamo cinici ma non al punto da negare che le persone disagiate non vadano abbandonate all'impeto delle onde.

La Capitana che si dà da fare con la sua imbarcazione battente bandiera olandese è degna di tutto rispetto, e noi la rispettiamo, tuttavia non la consideriamo ammirevole.

Per una semplice ragione che mi accingo a spiegare. Soccorrere il prossimo, da amare come noi stessi ma non di più, è cosa buona e giusta, però farlo scaricandone gli oneri su altri non è una operazione di generosità, bensì di egoismo.

Dedicarsi alla beneficenza con i propri soldi è un atto di eroismo morale e, quindi apprezzabile; farla attingendo sostanze dalle tasche di terzi è una furbata la quale azzera anche le ottime intenzioni che l'hanno animata.

Carola è una brava ragazza, ciò nonostante non ha capito che un bel gesto, quanto quello che ha compiuto, deve essere accompagnato da senso della responsabilità. Ella non può pensare che condurre un bastimento allo scopo di salvare potenziali naufraghi sia sufficiente per conquistare la gloria. Per essere issata sugli altari avrebbe dovuto provvedere a portare in Germania o in Olanda il carico umano raccolto tra i flutti, non rifilarlo a noi obbligandoci a sostenere le spese per accoglierlo e mantenerlo.

Non è onesto fare i froci col culo altrui, diceva volgarmente ma efficacemente un costruttore romano. Il problema in questo caso non è etico: è pratico. Difficile dimostrare il contrario.

Le iniziative della Capitana sono esteticamente molto eleganti e piacciono ai progressisti plaudenti nonché ai cattolici francescani, però non sono digeribili a gente normale che ama aiutare i bisognosi con i propri quattrini e non con quelli della collettività. Carola, torna al tuo paese con i tuoi migranti di cui noi abbondiamo. Tieniti il frutto degli sforzi che hai fatto senza la nostra benedizione.

di Vittorio Feltri

https://www.liberoquotidiano.it/news/opini...stri-soldi.html

 
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A quanto pare non finisce qui. Il Gip, nonostante il suo giudizio pro-Carola, non ha posto fine alla questione. Anzi. Adesso Carola è indagata dalla Procura e sarà interrogata il 9 Luglio. Era ora...

RACKETE È LIBERA
C'è il decreto di espulsione ma Carola non lascerà l'ItaliaLa capitana della Sea Watch lascia Agrigento. Salvini va su tutte le furie: cambiamo i criteri di assunzione dei magistrati

Carola Rackete ha lasciato nella notte l'abitazione di Agrigento dove è stata ospitata per due notti in attesa della decisione del gip arrivata nella tarda serata di ieri. La comandante della nave Sea Watch accompagnata dal suo legale ha lasciato la casa di via Dante 163 in piena notte per evitare la ressa di telecamere. La tedesca avrebbe lasciato il territorio agrigentino e oggi è previsto un vertice con i suoi legali per decidere cosa fare. Il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha annunciato nella tarda serata di ieri che è già pronto il decreto di espulsione per la donna, ma il 9 luglio Rackete si dovrà ripresentare in Procura ad Agrigento per l'interrogatorio che riguarda l'inchiesta parallela aperta nei suoi confronti per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

"Confermo che ho firmato il provvedimento di allontanamento di Carola Rackete, adesso verrà sottoposto a tutti i passaggi previsti tra cui il vaglio dell'autorità giudiziaria", ha detto il Prefetto di Agrigento Dario Caputo tornando a parlare del provvedimento espulsivo per la comandante della Sea watch annunciato ieri sera dal Viminale.

L'annullamento dell'arresto della capitana ha mandato su tutte le furie il vicepremier leghista. "Urge riformare la giustizia, selezionare e promuovere chi la amministra in Italia e cambiare i criteri di assunzione, perché questa non è la giustizia che serve a un Paese che vuole crescere", ha commentato oggi Salvini.


https://www.iltempo.it/cronache/2019/07/03...estina-1183953/



Carola indagata, in procura il 9 luglio
2 luglio 2019 23.17
Il provvedimento di allontanamento dall'Italia del capitano della nave Ong Sea-Watch 3, Carola Rackete, firmato dalla Prefettura di Agrigento, dovrà essere convalidato dall'autorità giudiziaria. Rackete non può essere mandata via dall'Italia senza il nulla-osta della Procura di Agrigento. Nulla di fatto almeno fino al 9 luglio, data in cui la donna dovrà essere interrogata dalla Procura che indaga su di lei per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/...fb33c44e5f.html

I pm vogliono vederci chiaro
Sea Watch, Carola sotto torchio. Voce dalla Procura, "qualche domanda in più". Ong e scafisti, cosa non torna

Qualcosa non torna sulla Sea Watch e il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio potrebbe approfittare della indagine sulla capitana Carola Rackete per lo sbarco forzato a Lampedusa, avvenuto nella notte tra venerdì e sabato scorsi, per capire qualcosa in più sulle pratiche di salvataggio nel Mediterraneo e i rapporti tra le ong e gli scafisti che trafficano migranti nella acque della Libia. Il sospetto, scrive il Messaggero, è che ci possa essere "una regia più ampia". Per questo Patronaggio e il procuratore aggiunto Salvatore Vella "l'8 luglio interrogheranno di nuovo la comandante dell'imbarcazione".

È una inchiesta parallela a quella dello sbarco di Lampedusa. "I magistrati verificheranno anche le condizioni della zona Sar libica ed effettueranno accertamenti per stabilire se la Ong abbia avuto contatti con i trafficanti di esseri umani", per capire, parola di Patronaggio, se il contatto tra la Sea Watch e gli scafisti "sia avvenuto in modo fortuito o ricercato". Si verificherà, insomma, "tutta una serie di elementi che servono a verificare se si è trattato di un'azione di salvataggio in mare, oppure un'azione concertata". Sotto la lente d'ingrandimento anche i due aerei utilizzati per le ricognizioni in mare dalle ong, Colibrì e Moonbird, che sorvolano il Mediterraneo per avvistare i barconi dei migranti e su cui hanno puntato il dito anche gli esponenti di Fratelli d'Italia. A insospettire è la dinamica dell'ultimo salvataggio, iniziato a circa 47 miglia dalle coste libiche. La Sea Watch fa partire una segnalazione verso Italia, Malta, Olanda e Libia, alle 11.53 la Guardia costiera libica risponde con una mail "in cui dichiara di assumere il coordinamento dell'operazione" ma la Sea Watch procede comunque al salvataggio, per poi dirigersi verso l'Europa.


https://www.liberoquotidiano.it/news/itali...i-migranti.html

 
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Il giudizio non mi convince nemmeno un po...

Sea Watch, cosa dice la gip di Agrigento su Carola Rackete
Nessun reato, la capitana: «ha agito nell’adempimento di un dovere» sui salvataggi in mare. «Nessun obbligo derivante dalle direttive ministeriali». «Il fatto va valutato alla luce di ciò che lo precede»
di Claudio Del Frate



Carola Rackete, la comandante della Sea Watch ha agito nell’«adempimento di un dovere di soccorso il quale non si esaurisce nella mera presa a bordo dei profughi ma nella loro conduzione fino al più vicino porto sicuro». E’ questa la frase chiave contenuta nell’ultima delle 13 pagine dell’ordinanza della gip di Agrigento Alessandra Vella. Ordinanza che ha scarcerato la capitana e che non ha convalidato l’arresto operato nella notte di sabato 29 giugno. Il provvedimento, oltre a ricostruire gli avvenimenti, dice che Carola Rackete non ha infranto la legge in nessuna delle fasi del salvataggio, neanche quando ha fatto ingresso a forza nel porto di Lampedusa.

I due reati contestati

I reati contestati dalla procura di Agrigento alla comandante della nave ong erano come è noto due: la violazione dell’articolo 1100 del codice della navigazione (non aver obbedito agli ordini della Guardia di Finanza) e l’articolo 337 del codice penale (resistenza a pubblico ufficiale). Nessuna contestazione, invece, di aver attentato o messo in pericolo la vita dei finanzieri. Ma, premetta la giudice Vella nella sua ordinanza «Il fatto deve essere vagliato alla luce di ciò che lo precede, ossia il soccorso in mare e gli obblighi che ne derivano»

La Costituzione e le altre leggi citate

Ecco dunque che la «carta» processuale elenca le fonti di diritto sulle quali occorre basare il giudizio: innanzitutto l’articolo 117 della Costituzione, che obbliga le leggi italiane a uniformarsi agli obblighi sottoscritti in sede internazionale. Questi sono la Convenzione sul diritto del mare (Montego Bay 1982), la convenzione che impone il dovere di prestare assistenza a persone in pericolo (Londra 1974), la convenzione sulle zone Sar (Amburgo 1979). Le ultime «fonti» sono poi due leggi italiane, l’articolo 1158 del codice della navigazione (che sanziona le omissioni di soccorso) e una legge del ‘98 in base alla quale «lo straniero giunto in territorio nazionale a seguito di salvataggio in mare deve essere presso appositi punti di crisi». Tutte queste norme «pongono obblighi ai comandanti delle navi e agli Stati» sottolinea la gip di Agrigento.

Cosa ha detto Carola al giudice

Un passaggio chiave del provvedimento sono poi le dichiarazioni rese da Carola Rackete in sede di interrogatorio. la dottoressa vella ne ritiene alcune particolarmente rilevanti: «Il gommone (dei naufraghi, ndr.) era in condizioni precarie, nessuno aveva giubbotto salvataggio, non avevano benzina, non potevano andare da nessuna parte». Scartati Libia e Tunisia in quanto rienuti porti non sicuri, ecco la decisione di dirigersi a nord ma «Quando abbiamo detto alle persone che l’esito era negativo (a proposito dello sbarco a Lampedusa, ndr) la pressione psicologica era intensa, non avevamo nessuna soluzione e le condizioni mediche a bordo peggioravano». Ma soprattutto «abbiamo cercato per 14 giorni di non infrangere la legge»

«Nessun obbligo da direttive ministeriali»

A questo punto la giudice passa a valutare il comportamento della capitana e il giudizio è fin da subito netto: «La decisione di Carola Rackete risulta supportata dall’art. 18 convenzione del mare e legge 98 nella parte in cui fa obbligo di prestare soccorso e prima assistenza allo straniero giunto sul territorio nazionale a seguito di salvataggio in mare...non c’erano obblighi derivanti da direttive ministeriali in materia doi porti chiusi o dal provvedimento del 15 giugno del ministro dell’interno», che altro non è che il decreto sicurezza bis».

«Il fatto va ridimensionato»

Sul primo dei due reati contestati (l’aver ignorato l’ordine di una nave da guerra) la giudice Vella, liquida la questione in poche righe: «Le navi della Guardia di Finanza Gdf sono navi da guerra solo quando operano fuori dalle acque territoriali o in porti esteri», circostanza palesemente diversa da quella di Lampedusa. Sullo «speronamento» della motovedetta invece scrive: «Da quanto emergente dalla visione dei video il fatto deve essere notevolmente ridimensionato nella sua portata offensiva».

«Adempimento di un dovere»

In conclusione, Carola Rackete «ha agito in adempimento di un dovere» partendo da «un’ipotesi di salvataggio in mare a rischio naufragio», quanto all’ingresso forzato nel porto di Lampedusa «Il segmento finale della condotta dell’indagata costituisce l’esito dell’adempimento di un dovere di soccorso il quale non si esaurisce nella mera presa a bordo dei profughi ma nella loro conduzione fino al più vicino porto sicuro».

FONTE www.corriere.it/cronache/19_luglio...a58e59695.shtml


 
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Il ragionamento della contribuente Ornella Mariani Forni per me non fa una grinza...

RAPPRESAGLIA

Sea Watch 3, denunciata la gip Alessandra Vella per aver liberato Carola Rackete

La denuncia è stata presentata da una «cittadina e contribuente» e l' obiettivo è il gip del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella e la sua decisione di scarcerare Carola Rackete. Ornella Mariani Forni, questo il nome della cittadina abitante a Benevento, ha presentato la sua querela alla procura di Caltanissetta partendo dal presupposto che la decisione del giudice appare basata su presupposti giuridicamente errati a cominciare dal fatto che gli immigrati trasportati dalla Sea Watch non erano naufraghi, ma soggetti con destinazione predefinita.

Secondo la donna, non può essere sfuggito al gip l' intenzionalità della comandante tedesca rimasta ben 14 giorni in mare pur nella consapevolezza di potere, nello stesso arco temporale, raggiungere qualsiasi porto nel Mediterraneo. Una scelta che dimostra la determinazione a compiere un' azione estranea all' esercizio di un diritto e distante dall' onere di un dovere e ad arrecare un violento e deliberato insulto alle Autorità italiane ed ai finanzieri, la cui vita è stata inoltre messa a repentaglio con una manovra intenzionale di stampo criminale. In definitiva, si legge nella denuncia, «la Rackete non stava effettuando la millantata operazione di salvataggio, ma aveva prelevato i migranti a bordo della Sea Watch 3 senza che alcuna emergenza lo esigesse, così mancando lo stato di necessità e le ipotesi di pericolo o di forza maggiore richiamate dall' articolo 54 del Codice Penale».

Da qui la denuncia contro il gip Vella la cui decisione offenderebbe gli interessi, i sentimenti ed i valori dello Stato italiano, per «Delitto contro la personalità dello stato». E come contribuente, la signora Forni fa anche richiesta di danni in ogni sede.


FONTE https://www.liberoquotidiano.it/news/itali...la-rackete.html

 
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Altri articoli sulla questione, tanto per chiarirvi (o confondervi) le idee...

La Capitana teutonica
Sea Watch, Vittorio Feltri: "Perché Carola Rackete è ai domiciliari e non in galera"

Alcuni giorni orsono Libero ha pubblicato una notizia raccapricciante: un tizio innamorato perso di una donna più grande di lui, nel senso dell' età, è stato arrestato perché mandava troppi mazzi di fiori alla persona per cui spasimava. L'accusa, molestie. Il provvedimento, secondo me troppo severo, probabilmente è stato emesso in ottemperanze alla legge. Ma posso dire che si tratta di una norma del cacchio, esattamente come quella in base alla quale sono stati concessi gli arresti domiciliari a Carola, la capitana della nave attraccata in Italia mediante uno sfondamento criminale, che ha rischiato di uccidere un certo numero di guardie di finanza.

La marinaia teutonica in fondo, e anche in cima, è stata considerata quale principessa, rispettata, non ammanettata e infine dolcemente, molto dolcemente, trasferita in casa di un ignoto amico pronto ad ospitarla. In pratica non le hanno torto un capello e la cosa non ci dispiace, però ci sorprende. Il donatore seriale di omaggi floreali è stato sbattuto in carcere senza aver commesso alcuna violenza, ma solo perché rivelatosi un gran rompicoglioni, mentre colei che pretendeva di rifilarci contro ogni regola un pugno di clandestini, pur colta in flagranza di reato, è stata ricevuta sul suolo italiano come gradita turista, una brava ragazza dal buon cuore meritevole di essere osannata quale benefattrice di neri.

Quando, viceversa, ella è soltanto una che ha violato i principi dello Stato di diritto. Una operazione repellente che pone in evidenza macroscopiche ingiustizie che gridano vendetta al cospetto di Dio, ammesso che l' Altissimo si occupi delle nostre miserevoli vicende nazionali.

Addirittura, il sindaco di Napoli, De Magistris, ex magistrato salito alla ribalta per inchieste discutibili, ha dichiarato senza manco arrossire di vergogna: «Ringrazio Carola per aver avuto il coraggio di disubbidire». L' elogio della illegalità non dovrebbe passare in cavalleria. Ma il fu pm non è stato l' unico a fare la pipì fuori dal vaso. Vari parlamentari, tra cui l' ex ministro Delrio, finto renziano, medico che ha mandato la medicina alla malora, si sono recati a bordo della imbarcazione olandese allo scopo di manifestare solidarietà alla signorina che ha sputato sulle nostre disposizioni nazionali. Costoro, a mio modesto giudizio, sono sospettati di favoreggiamento. Tuttavia, nessuno li perseguirà, mica sono giornalisti che hanno titolato così le vicende romane: «Patata bollente».

Prevedo che Carola sarà liberata nel giro di qualche minuto e rispedita in Germania. Altro che punizione analoga a quella del signore che inviava boccioli alla sua bella.

di Vittorio Feltri

https://www.liberoquotidiano.it/news/opini...non-galera.html

Politica e giustizia
Sea Watch 3, retroscena-choc: "Telefonate tra Carola Rackete, Pd e procura", ecco a cosa miravano



"La politica conta nulla, la politica la fanno i giudici. Ad Agrigento prima il Pm fa il duro e arresta Carola Rackete, ma il gip usa il guanto di velluto e la rimette in libertà. Poi il prefetto espelle Carola e il pm usa il velluto e dice che non è possibile. Tutti d'accordo per non far nulla". A parlare è il forzista Enrico Costa che si confida con Augusto Minzolini, il quale riporta tutto nel suo articolo su Il Giornale. Poi l'accusa più pesante: "Tra le telefonate tra Carola, i parlamentari del Pd e la Procura c'è da pensare che i tempi siano stati studiati per trovare di turno proprio quel gip", insinua l'azzurro Piergiorgio Cortelazzo.

Il centrodestra è in fibrillazione sul tema giustizia e politica. "Ci vorrebbe un esame comparato tra i casini del Csm e la procura di Agrigento: visto che Carola ha riavuto la libertà per la politica, il pm dovrebbe avere il coraggio di incriminare i finanzieri" spiega il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, a Minzolini.

Una sfida che però non convince l'ex ministro dell'Interno, Marco Minniti, continua Minzo. "Le leggi su questi temi non servono: Salvini può fare pure cento decreti, ma con in ballo le organizzazioni umanitarie e il diritto internazionale, il giudice dà l'interpretazione che vuole. L'unica strada è il codice di comportamento concordato con le Ong. Né il ministro dell'Interno può ritagliarsi un ruolo alternativo alla magistratura: così il sistema salta! Salvini dovrebbe parlare senza proclami ma solo con gli atti, come un certo Minniti".


https://www.liberoquotidiano.it/news/polit...o-sospetto.html



Giustizia politica
Sea Watch, Carola Rackete e la gip Vella hanno abrogato il decreto sicurezza di Salvini: la "scriminante"

La gip di Agrigento Alessandra Vella e Carola Rackete, insieme, hanno di fatto "abrogato" il Decreto sicurezza di Matteo Salvini. La decisione di non convalidare l'arresto della 31enne capitana tedesca della Sea Watch, accusata di resistenza a nave da guerra per aver speronato una motovedetta della Guardia di Finanza durante l'attracco senza autorizzazione al molo di Lampedusa, di fatto rappresenta un precedente legale pesantissimo che va in direzione contraria alle disposizioni del Viminale. Il quotidiano spagnolo El Pais, non a caso, definisce la sentenza del Gip "un emendamento giudiziario al salvinismo", esultando.

Sul fronte opposto, è critico il commento del Tempo, secondo cui la Gip ha "sancito i porti italiani come socchiusi". Il giudice si è affidato allo scudo di immunità dell' articolo 51 del codice penale che riconosce una "scriminante" a chi ha agito "all'adempimento di un dovere", nella fattispecie quello di "salvare vite umane in mare". In questo modo, "i porti chiusi diverrebbero una dichiarazione di principio e nulla di più" e di fatto "la magistratura autorizza a violare i confini nazionali disinnescando le conseguenze sanzionatorie con l'alibi dell'adempimento del dovere", come accade con i Vigili del fuoco che sfondano un portone violando un domicilio privato nel tentativo di spegnere un incendio. Ma in questo caso, l'ombra di una giustizia politicizzata (di più, ideologizzata) è pericolosamente in agguato.


https://www.liberoquotidiano.it/news/polit...o-salvini-.html

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view post Posted on 8/7/2019, 08:10
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George Orwell diceva: "Nell’ora dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario." Questa donna merita un posto in Parlamento, è una delle poche a prendere le difese del Paese...

Ornella Mariani for President
By Silvana De Mari

Denuncia presentata alla Procura della Repubblica di Caltanissetta contro il Gip di Agrigento, Alessandra VELLA
Di Ornella Mariani
ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA di CALTANISSETTA
La sottoscritta MARIANI FORNI Ornella, nata a xxxx il xxxx e residente in Benevento alla via xxx,
PREMESSO
che l’ordinanza di scarcerazione di Carola Rackete, Comandante della nave o.n.g. Sea Watch 3, emessa dal GIP della Procura della Repubblica di Agrigento Alessandra VELLA, appare basata su presupposti giuridicamente errati;
che gli Immigrati da Costei imbarcati non erano Naufraghi, ma Soggetti con destinazione predefinita;
che il reato di resistenza e violenza da Ella opposto a nave da guerra italiana avrebbe potuto degenerare in un drammatico evento in danno di Servitori dello Stato;
che il Segretario di Stato olandese per le migrazioni Ankie Groekers- Knol, prendendone le distanze, ha riconosciuto i gravissimi delitti commessi dalla Rackete;
che non può essere sfuggito al GIP:
a) l ’intenzionalità della Rackete nel restare quattordici giorni in mare pur nella consapevolezza di potere, nello stesso arco temporale, raggiungere porti tunisini, algerini, marocchini, portoghesi, spagnoli, francesi, maltesi, albanesi, egiziani, croati etc.;
b) la sua determinazione a compiere un’ azione politica estranea all’esercizio di un diritto e distante dall’onere di un dovere e ad arrecare un violento e deliberato insulto alle Autorità italiane ed ai Finanzieri, la cui vita metteva a repentaglio con manovra intenzionale di stampo criminale, rivelandosi socialmente pericolosa: l’ordine di accensione dei motori laterali, mirava a schiacciare la motovedetta della G.d.F. e la scriminante di cui all’art.51 appare uno scardinamento delle norme attraverso false premesse in Fatto e in Diritto. La Rackete non stava effettuando la millantata operazione di salvataggio, ma aveva prelevato i Migranti a bordo della Sea Watch 3 senza che alcuna emergenza lo esigesse, così mancando lo stato di necessità e le ipotesi di pericolo o di Forza Maggiore richiamate dall’art. 54 C.P.,
DENUNCIA
il GIP Alessandra Vella, la cui decisione offende gli interessi; i sentimenti ed i valori dello Stato italiano, per ”Delitto contro la personalità dello stato” poiché la sua attività, svilendo ed esautorando le Forze dell’Ordine impegnate in loco, ha violato l’art. 241 CP nel quale è scritto: “… chiunque compia atti diretti o idonei a sottoporre il territorio dello Stato o una parte di esso alla sovranità di uno Stato straniero, ovvero a menomare l’indipendenza o l’unità dello Stato, è punito con la reclusione non inferiore a dodici anni. La pena è aggravata se il fatto è commesso con violazione dei doveri inerenti l’esercizio di funzioni pubbliche “ e per quanti altri reati l’A.G. adita ravviserà.
La Scrivente chiede, infine, all’A.G. di verificare se risponda al vero il compiacimento espresso dalla Vella sul Social FB per il denaro raccolto a favore della Sea Watch 3 e se Ella stessa abbia contribuito con versamenti personali, in aperta violazione dell’art. 36 comma 1, lettera C del C.P.P.: “IL Giudice ha l’obbligo di astenersi se ha dato consigli….”.
Con ogni riserva di richiesta di danni in ogni sede, quale Cittadina e Contribuente, la Sottoscritta, che trasmette copia del seguente atto anche al C.S.M. per le opportune valutazioni, chiede di essere informata dell’esito della presente denuncia ai sensi dell’art. 406 c.p.p. nel caso in cui il P.M. avanzi formale richiesta di proroga delle indagini preliminari. Chiede altresì di essere informata nel caso in cui, ai sensi dell’art. 408 c.p.p. il P.M presenti richiesta di archiviazione.
Benevento 05/07/2019

https://www.silvanademaricommunity.it/2019...-for-president/

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Italia libera Dio lo vuole
view post Posted on 13/7/2019, 19:11




Per come la vedo io il gesto in sè è bello. Però arrivati a questo punto facciamo prima a proclamare l'anarchia, se vogliamo proprio fregarcene della legge italiana. Non parlo dello speronamento
 
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view post Posted on 14/7/2019, 15:37
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CITAZIONE (Italia libera Dio lo vuole @ 13/7/2019, 20:11) 
Per come la vedo io il gesto in sè è bello. Però arrivati a questo punto facciamo prima a proclamare l'anarchia, se vogliamo proprio fregarcene della legge italiana. Non parlo dello speronamento

Per curiosità, a quale gesto fai riferimento o a chi ti riferisci esattamente? alla capitana? al giudice? alla guardia di finanza? ai politici del governo o dell'opposizione? all'UE? Perchè i protagonisti di questa vicenda sono davvero tanti e ogni giorno se ne aggiungono altri, non ultimo Vargas...


L'ultima follia dei progressisti: "Adesso diamo il Nobel a Carola"
Lo scritore Vargas Llosa: "Carola ha violato leggi stupide e disumane. Che altro poteva fare?"

Francesca Bernasconi - Mer, 10/07/2019 - 09:23

Carola Rackete, la capitana della Sea-Watch 3, che per 17 giorni ha vagato nel Mediterraneo con 42 migranti a bordo, aveva deciso di sfidare l'autorità italiana e approdare a Lampedusa nonostante il divieto, dopo aver speronato una motovedetta della guardia di finanza. La donna era stata immediatamente arrestata dalla polizia italiana, ma ora c'è chi chiede che venga candidata al premio Nobel per la Pace.

E a farlo non è una persona qualsiasi, ma un altro premio Nobel (questa volta per la Letteratura): si tratta dello scrittore Vargas Llosa, che a Repubblica spiega come la Rackete abbia disubbidito a "leggi irrazionali e disumane", dimostrando invece di agire con "le migliori tradizioni dell’Occidente democratico e liberale, ai cui antipodi si trova la Lega e il suo leader". Allora Llosa si scaglia contro Matteo Salvini, che incarnerebbe, insieme ai suoi seguaci, "comportamenti selvaggi e la barbarie di cui accusano i migranti. Non meritano di essere qualificati diversamente coloro che avevano deciso che i 42 sopravvissuti della Sea-Watch 3, piuttosto che calpestare il sacro suolo d’Italia, potevano annegare o morire di malattia o di fame". Ma quei 42 migranti non sono morti, sono sbarcati in Italia "grazie al coraggio di Carola Rackete", che ora meriterebbe il prestigioso riconoscimento.

A detta dello scrittore, infatti, la capitana avrebbe combattuto il neoofascismo del vicepremier leghista: "Dobbiamo affrontare i Matteo Salvini dei nostri giorni con la convinzione che non sono altro che il prolungamento di una tradizione oscurantista che ha riempito di sangue e cadaveri la storia dell’Occidente e sono stati il nemico più acerrimo della cultura della libertà, dei diritti umani, della democrazia", spiega Llosa.

In Italia, lo Stato di diritto sarebbe morto e per combattere questa situazione lo scrittore lancia, infine, un appello: "Questo è l'esempio da seguire", quello di una capitana che avrebbe violato una "legge stupida e disumana", perché "dal carcere si esce, dal fondo del mare no".

www.ilgiornale.it/news/politica/dat...la-1723953.html

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view post Posted on 15/7/2019, 06:39
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De Felice critica le Ong...

Nicola De Felice, l'ammiraglio della Marina contro le ong: "Ma quali aiuti umanitari? Salvini ha stra-ragione"

Non solo Matteo Salvini sostiene che le ong siano, seppur indirettamente, al servizio degli scafisti, facilitando il loro lavoro. In tal senso, e in modo nettissimo, si esprime anche l'ammiraglio della Marina, De Felice, intervistato dal Tg4 e rilanciato sui social da Silvia Sardone. "Salvini non ha ragione, ha stra-maledettamente ragione. E c'è un popolo, quello del buonsenso, che lo segue e condivide le sue iniziative - sottolinea il militare -. Dobbiamo smetterla di credere ai falsi aiuti umanitari delle ong. Sono responsabili del fenomeno di attrazione che i vari schiavisti e mercanti di uomini attuano perché sono dei pirati e hanno ben chiaro movimenti e rotte delle navi ong. Io non sono un giurista, ma un militare, e quando si prendono iniziative giudiziarie o politiche verso le leggi dello Stato italiano o delle norme internazionali ratificate dal Parlamento italiani, bisogna muoversi con cautela. Dobbiamo conoscere le conseguenze che ne derivano. In particolare quando vengono messe in discussione le competenze delle forze dell'ordine, come nel caso della Guardia di Finanza", conclude De Felice. Parole fortissime, quelle del militare, che spara ad alzo zero contro le ong. Rilanciando il video sui social, la Sardone commenta come le parole del militare confermino "la bontà dell'azione di Salvini" e smontino "le tesi della sinistra radical chic".

https://www.liberoquotidiano.it/news/itali...ra-ragione.html

 
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view post Posted on 26/7/2019, 17:32
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Se è vero ciò che scrivono è proprio una vergogna...

Sea Watch, Carola Rackete senza reggiseno in Procura: sfrontatezza senza limiti, il dettaglio sfuggito a molti
Sfrontatezza politica e sfrontatezza personale. Carola Rackete, che fonti tedesche riferiscono essere tornata in Germania subito dopo l'interrogatorio ad Agrigento, giovedì si è presentata in Procura con il sorriso stampato sul volto, accompagnata dai suoi legali. Non paga di nuove sprezzanti dichiarazioni contro Matteo Salvini (che ha querelato) e il governo italiano, la 31enne capitana della Sea Watch indagata per favoreggiamento di immigrazione clandestina per lo sbarco effettuato a fine giugno a Lampedusa ha sfoggiato una maglietta aderente nera a metà tra il marinaretto e il kombat, in perfetto stile Ong.
Sobria sì, ma con un dettaglio decisamente fuori luogo: niente reggiseno. Un po' di decenza in più in un luogo pubblico non avrebbe guastato, anche se per chi venera il concetto di libertà anche in spregio alla legge o all'autorità militare, in fondo, quello del seno è l'ultimo dei pensieri.


https://www.liberoquotidiano.it/gallery/pe...naggio-ong.html



Carola Rackete, la rabbia di Antonio Maria Rinaldi: cittadinanza negata ai finanzieri speronati
Robe che soltanto in Italia, il Paese in cui Carola Rackete dopo aver speronato dei finanzieri, diventa una sorta di eroina nazionale (almeno per la sinistra); il Paese in cui a quegli stessi finanzieri viene poi negata la cittadinanza onoraria a Palermo. Già, il consiglio comunale della città, per un solo voto, ha bocciato l'ordine del giorno per la concessione della cittadinanza ai nostri militari speronati dalla Rackete, al comando della ong Sea Watch 3. Lei eroina, loro invece no. Una notizia rilanciata dal sito della Guardia di Finanza e, successivamente, riproposta su Twitter da Antonio Maria Rinaldi. E il professore nonché europarlamentare leghista, rilanciando la vicenda, non si esime dall'usare parole forti: "In che razza di Paese viviamo? Sea Watch, il Comune di Palermo nega la cittadinanza ai finanzieri speronati", sottolinea Rinaldi.

Di seguito, il tweet di Antonio Maria Rinaldi:

In che razza di Paese viviamo? Sea Watch, il Comune di Palermo nega la cittadinanza ai finanzieri speronati - Giornale di Sicilia https://t.co/XfVxqpVQQE
— Antonio M. Rinaldi (@Rinaldi_euro) July 18, 2019

https://www.liberoquotidiano.it/news/itali...-speronati.html


 
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