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Evasione, la lotta al contante non serve a nulla. Se non a dare più controllo a chi ha il potere

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view post Posted on 25/10/2019, 23:42
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Concordo con Fusaro e ho incluso alcuni commenti, trovati sul sito de il fatto quotidiano, perchè danno un idea chiara di quello che potrebbe accadere un domani senza il contante...

Economia & Lobby - 13 Ottobre 2019
Evasione, la lotta al contante non serve a nulla. Se non a dare più controllo a chi ha il potere
di Diego Fusaro, filosofo

Siamo nel bel mezzo di un massacro di classe. Lo gestisce l’aristocrazia finanziaria bancocratica contro il precariato, ossia l’unione del ceto medio declassato e il proletariato flessibilizzato. È quanto ho provato a spiegare nel mio studio Glebalizzazione. La lotta di classe al tempo del populismo (Rizzoli, 2019).

È nel quadro di questa lotta di classe asimmetrica che si spiega, ad esempio, la lotta che i signori del competitivismo no border hanno ingaggiato contro il contante. Che la vera ratio di tale lotta non possa essere ravvisata nella “battaglia contro l’evasione fiscale”, ossia con la categoria con cui il discorso pubblico la legittima e la nobilita, è evidente.

A corroborarlo è, in primis, il fatto che gli stessi sostenitori di tale battaglia, i signori del capitale liquido-finanziario, sono i primi a eludere la tassazione, peraltro in forme legali legate vuoi alla già rievocata irrisorietà della tassazione a cui sono sottoposti (tra l’1 e il 5%), vuoi alle migrazioni dei capitali rese possibili dai paradisi fiscali e dalle società off-shore.

In realtà, se letta in trasparenza, la lotta contro il danaro contante è un obiettivo che rientra appieno nel programma della nuova lotta di classe, rectius del massacro di classe gestito univocamente dal polo dominante dei globocrati finanziari: la rimozione del contante, infatti, si accompagna di necessità al suo trasferimento nei circuiti di quel sistema bancario che, lungi dall’essere un luogo neutro e “sicuro”, è saldamente nelle mani della classe dominante. Quest’ultima, come si è visto, se ne avvale per gestire il proprio dominio di classe, fondato sulla leva del debito e del raggiro finanziario.

Sicché il trasferimento del danaro contante nei circuiti del sistema bancario coincide, di fatto, con la sua traslazione diretta nelle mani dell’élite liquido-finanziaria. Questa, oltretutto, potrà impiegarlo ad libitum per i propri interessi e per le proprie truffe, che, dopo il 2007, sono sempre più all’ordine del giorno e che sempre incontrovertibilmente coincidono con un danno per i dominati e con un trionfo per i dominanti.

Accanto a questo motivo, ve ne sono altri degni di nota. Tra i quali spicca l’istanza panottica già evocata come cifra della nuova società di controllo totale che si è venuta istituendo in misura crescente dopo il tornante storico del 1989. La “tracciabilità” permanente, sempre giustificata in nome della lotta all’evasione, rientra appieno tra le prerogative di un nuovo ordine mondiale che, alla maniera del sistema panottico delineato da Bentham, sempre controlla i suoi sudditi nei loro spostamenti e nelle loro azioni, nelle loro scelte e, ove possibile, nei loro pensieri.

Ciò avviene con un duplice e sinergico obiettivo: da un lato, in nome della sacra fames di dati e di informazioni, utili per la produzione, per i circuiti della pubblicità e, in generale, per il funzionamento stesso della civiltà dei consumi. Dall’altro, in vista di quel controllo e di quella sorveglianza che risultano particolarmente utili per il polo dominante e per il suo controllo dall’alto degli eventuali movimenti di protesta e, magari, di rivoluzione del basso.

Né, in ultimo, si deve obliare il fatto che la virtualizzazione del danaro resa possibile dalla soppressione del contante comporta una fisiologica perdita del contatto con la materialità della banconota e con la misura del limite: favorisce intrinsecamente, mediante l’uso di carte di credito e mediante un rapporto sempre meno materiale con il danaro, quell’indebitamento del soggetto che, come si è visto, costituisce una leva fondamentale del nuovo dominio di classe finanziario, centrato sull’antropologia dell’homo indebitatus.

La classe dominante liquido-finanziaria non produce ricchezza, ma lucra con speculazioni e con l’uso irresponsabile delle leve del debito. Una volta di più, nel rovesciamento della profezia di Marx, non i lavoratori, bensì i banchieri cinici e i cosmomercatisti di tutto il pianeta si sono uniti in un’inedita Internazionale liberal-finanziaria. Essa è composta da soggettività parassitarie, che non producono ricchezza, ma che, mediante escogitazioni finanziarie e usurocratiche, la sottraggono a chi realiter la produce mediante il lavoro.

Su questa stessa lunghezza d’onda, la sempre invocata “lotta all’evasione fiscale” – mot d’ordre della politica come mera continuazione dell’economia con altri mezzi – è spietata per i redditi fissi e risulta orientata unicamente all’immiserimento programmato della vecchia borghesia e del vecchio proletariato: tale “lotta” coesiste aporeticamente, in Europa, con paradisi fiscali per gli apolidi mondialisti della finanza, i quali sempre beneficiano – giova ribadirlo – di forme di esenzione o di tassazioni irrisorie.

Tale aspetto, peraltro, concorre a suffragare la falsità del teorema del trickle down, secondo il quale la prosperità dei ricchi favorirebbe anche quella di tutti gli altri. Una sua variante, particolarmente in auge, è quella secondo cui dagli sgravi fiscali attuati dalla governance liberista a beneficio dei signori del capitale liquido-finanziario scaturirebbero aumenti generali nei livelli occupazionali e nei redditi. Il teorema del “gocciolamento dall’alto verso il basso” si trova già, ad esempio, nelle Diciotto lezioni sulla società industriale, il corso di Raymond Aron alla Sorbona nel 1955-1956: vi esprime la convinzione secondo cui la crescita economica determinerebbe una migliore ripartizione.

I rapporti sono, in realtà, invertiti: la prosperità dell’esigua minoranza dei ricchi membri dell’oligarchia globalista si basa sulla povertà delle moltitudini precarizzate, essendo il capitale non una cosa statica, ma una relazione asimmetrica dinamica.



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COMMENTI

Andrea Bellelli ✔Blogger

Stranissimo ragionamento: la carta di credito ci obbliga a rivolgerci ai servizi offerti dalle banche, il contante no. Ma Fusaro conserva banconote sotto il mattone come in "Totò, Peppino e la ... malafemmina"? La gente comune i soldi che ha, pochi o tanti, li tiene in banca, dove viene anche accreditato lo stipendio o la pensione. Che io prelevi dal mio conto 100 euro col bancomat per pagarci la spesa o che io paghi la spesa direttamente col bancomat che differenza fa? Nel secondo caso io subisco il ricatto panottico dei cosmomercatisti più che nel primo caso? Io ho dubbi sul fatto che esista una vera volontà politica di tracciare il percorso del denaro, perché molte spese sono tracciabili già adesso se uno vuole farlo, ma non mi pare che usando di più il bancomat divento più schiavo.

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Gigi73 ↪ Andrea Bellelli
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Tanto per intenderci, se un governicchio come quello attuale, fatto di spreconi che preferiscono buttare via i soldi dei contribuenti italiani appresso agli immigrati rimpinguando i portafogli delle cooperative, decidesse che Lei è un fascista, razzista ecc., potrebbe ridurla alla fame dall'oggi al domani semplicemente impedendoLe di accedere al Suo denaro. Se, invece, Lei avesse comunque un minimo di contante con sé potrebbe campare almeno per qualche giorno e nel frattempo organizzare con altri proteste. Per come sta andando questa vicenda un domani potrebbe essere giudicato e sanzionato semplicemente per la musica che compera, i film che va a vedere al cinema o il cibo che mangia. A me questa pare il preludio del totalitarismo di tipo sovietico che molti hanno già dovuto sperimentare sulla propria pelle.

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Dada Cinokk ↪ Andrea Bellelli
la differenza la chieda ai greci quando i bancomat hanno smesso di funzionare

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Francesco ↪ Andrea Bellelli
Il problema è sempre lo stesso, avete la memoria corta.
Cosa abbiamo visto poco tempo fa in un paese non molto lontano da noi, la Grecia?
File di gente davanti ai bancomat, che poteva prelevare solo mi sembra 50 € per volta dei soldi che erano suoi.
Possibile che non capiate, ammesso che il motivo sia questo, che se un giorno per un qualsiasi motivo, una persona diventa un cattivo pagatore, non avrà piú la possibilità lavorando anche con lavoretti saltuari di poter pagare, perció vivere con le banconote come invece fa ora?
Possibile che per risolvere un problema di qualche mld. rimasto di evasione, siete disposti a diventare schiavi?
Nella sfera sessuale ognuno è libero fi fare anche il masochista per appagare le sue voglie, ma è una sua libera scelta.





www.ilfattoquotidiano.it/2019/10/1...potere/5512865/

moneta-lira-ape10
 
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view post Posted on 6/11/2019, 17:30
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Cavaliere Errante

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allora, assolutissimamente daccordo con chi vuole il contante, che per me deve circolare SEMPRE.

Ho visto un video su youtube su quel topic ed era intervistata la rappresentante di FDI.
L'errore di Giorgia Meloni era quello di parlare di "abolizione delle commissioni bancarie", come se quello fosse il vero problema.

Il contante è un bene che ti permette di essere indipendente, la carta di credito invece no, è solo un servizio gestito da terzi, la banca, che limita la tua libertà, che decide quando darti i tuoi soldi, quanto puoi ritirare dalle casse e altro ancora. Contante e carta sono due cose moooolto differenti.

In aggiunta a questo, se si verificasse quello che è successo in Grecia, una crisi senza precedenti, dove la gente non poteva ritirare dalle banche il proprio denaro, sarebbe la fine della nostra nazione.

Giorgia Meloni dovrebbe leggere Barnard e Fusaro su i rischi del concedere maggiore potere ai bancari e ai burocrati della finanza. Bisogna dire sempre no a qualunque proposta di abolizione del contante.
 
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view post Posted on 10/11/2019, 11:02
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patriota-doc

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Cari amici
se chiedete a me, contante a vita. Se ne avessi il potere, toglierei quella disposizione obbligatoria che prevede che il lavoratore si serva di conto corrente postale o bancario per accreditare lo stipendio.
E' una roba incostituzionale, un vero regalo alle banche, il lavoratore deve decidere che tipo di pagamento ricevere e come riceverlo, e' un suo diritto.
 
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tuarek
view post Posted on 17/11/2019, 10:09




SI AL CONTANTE, NO AL TESSERINO DI PLASTICA.
Bisogna essere dei farabutti x cercare di togliere i contanti ai cittadini.
Voglio contare i miei soldi nel portafoglio quando pago un oggetto e prendo il resto e nn voglio andare all'automatico o allo sportello bancario a controllare quanto ho sulla carta, ne' voglio pregare la banca di darmi quello ke e' mio.
 
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3 replies since 25/10/2019, 23:42   115 views
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