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Movimenti politici. Spuntano i Pinguini contro le Sardine

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view post Posted on 24/11/2019, 12:10
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Prima le sardine, poi i gattini ora i pinguini...

Le sardine e l’ossessione per Salvini come unico collante (anche se è all’opposizione)
Il movimento delle sardine, dopo appena due settimane di vita, è già oggetto di attacchi, perché ritenuto un movimento sostanzialmente acefalo e senza obiettivi precisi. Ma la vera sfida sarà per i prossimi mesi quella di trasformare un semplice flash mob in un movimento in grado di dare uno scossone alla sinistra e al Pd. Forse potrà andare bene per l’Emilia-Romagna, ma perché protestare contro Salvini, che ora è all’opposizione, anche in tutte le altre regioni, dove le elezioni non sono nemmeno all’orizzonte?
di Annalisa Cangemi

Il movimento delle sardine è appena nato, e considerato l'immediato successo registrato alle battute iniziali, quando in piazza Maggiore a Bologna si sono raccolte 15mila persone, unite dal desiderio di contestare, pacatamente, l'ex ministro dell'Interno e segretario della Lega Matteo Salvini, era inevitabile che attirasse su di sé l'attenzione dei media, e che suscitasse anche, diciamolo, un po' di diffidenza.

Dopo nemmeno due settimane di vita, il promotore dell'iniziativa, il 32enne Mattia Sartori, è stato già accusato di essere un impostore, perché vicino ad ambienti politicizzati, in quanto collaboratore della rivista Energia, co-fondata dall'ex presidente del Consiglio Romano Prodi e diretta dal 1984 dall'ex ministro del governo Dini Alberto Clò. Come se questo facesse automaticamente di lui il burattino di un'operazione acchiappa-consenso, organizzata a tavolino.

Tralasciando gli scontati attacchi del popolo dei sovranisti e dei politici del centrodestra, che tentano di smascherare un fenomeno nato spontaneamente facendolo passare come "eterodiretto da Prodi e dal Pd", parola di Giorgia Meloni, il movimento delle sardine è stato giudicato sostanzialmente acefalo, privo di idee e soprattutto sprovvisto di un programma preciso, destinato a essere una meteora, incapace di rispondere a semplici domande come "dove stiamo andando?" e "cosa vogliamo?". Insomma il movimento nasce già con un grave peccato: quello di essere solo un vuoto contenitore anti-qualcosa, un gigante dai piedi d'argilla, per dirla con un un'espressione forse troppo abusata ma molto efficace.

Eppure proprio ieri sul gruppo "Seimila sardine" è stato pubblicato un manifesto, che anche se contiene l'identikit dell'avversario da sconfiggere, cioè il populismo, e si limita a veicolare alcuni messaggi che giocano con la metafora del gruppo, rafforzandola (con i riferimenti ai "pesci", al "mare aperto", al "mal di mare", alle "acque torbide" e ai "porti sicuri"), dice anche una cosa importante, sottolinea quello che la sinistra non ha il coraggio di ammettere: fino ad ora è rimasta inerme, inebetita, davanti allo sdoganamento del linguaggio violento e "basso" di Salvini, e quel linguaggio si è mangiato pezzi di democrazia. Davanti al dilagare del "salvinismo" sui social, sono tutti rimasti "stupiti, storditi, inorriditi", per citare il testo scritto dalle sardine. Quando sembrava ormai troppo tardi, gli oppositori dei leghisti si sono riconosciuti e si sono risvegliati dal torpore. E questo il Capitano, che di comunicazione se ne intende, non può sottovalutarlo, e infatti risponde con lo stesso campo semantico, con la stessa simbologia.

Ora nessuno può prevedere se quest'ascesa sarà durevole, o se le sardine si inabisseranno, o rimarranno imprigionate in quella stessa rete in cui cercano di nuotare. Sicuramente la scelta migliore che la sinistra può fare in questo momento è seguire la corrente, non cercare di cavalcarla goffamente, ma cercare di stare al passo.

Il movimento è partito da Bologna, e da lì si è propagato in tutta Italia. Da Nord a Sud si sono moltiplicati gli eventi in questi giorni e molti altri sono in programma. C'è però una considerazione da fare. In Emilia-Romagna si vota il prossimo 26 gennaio, e non è un dettaglio da poco. Il testa a testa tra Bonaccini e Borgonzoni sta occupando la campagna elettorale, che è già entrata nel vivo. E le sardine avranno due mesi di tempo per segnalare la propria presenza e prendere il proprio spazio nella regione, con o senza bandiere al seguito, e cercare si sensibilizzare gli indecisi o i delusi del M5s, affinché non votino per la Lega. Ma nelle altre regioni del Paese, dove le elezioni sono lontane o non sono nemmeno all'orizzonte, che senso ha cercare di danneggiare Salvini, che in questo momento è all'opposizione? La sensazione è che i suoi detrattori non si siano ancora ripresi dallo shock, e che non abbiano ancora metabolizzato la caduta del governo e l'entrata in scena dell'esecutivo giallo-rosso. È forse questa la vera insidia per il popolo delle sardine: quella di lottare contro il nemico sbagliato. Perché il vero bersaglio della protesta dovrebbe essere l'inazione della sinistra e del suo principale partito, che in questo momento è al governo.

Se il movimento non berrà dalla coppa troppo avidamente, se saprà fare le domande giuste ai suoi interlocutori, allora potrà trasformarsi da semplice flash mob, o da fenomeno di moda se preferite, in uno strumento davvero pericoloso per i sovranisti. Ma se non ci riuscirà il rischio è che tra qualche anno ci porremo questa domanda: "Ma chi erano le sardine?".

www.fanpage.it/politica/le-sardine...allopposizione/

Spuntano i Pinguini contro le Sardine: “Non lasceremo a loro le piazze, dobbiamo mangiarcele”
Dopo i gattini, nascono i Pinguini contro le Sardine, un gruppo che si oppone al movimento civico che sta riempiendo le piazze di tutta Italia in contrasto al leader della Lega, Matteo Salvini: “I Pinguini, nascono spontaneamente e le sardine non sono nemmeno il loro pasto preferito. Tuttavia se manca di meglio nel piatto, I Pinguini si accontentano”.
di Annalisa Girardi

"Il gruppo de I Pinguini nasce da persone che hanno idea di un' Italia sovranista, partecipe della Comunità Europea ma non succube e, tantomeno, dipendente nelle scelte politiche interne: esattamente il contrario di come opera l'attuale governo. È un gruppo di persone che aborra qualsiasi tipo di ipocrisia e millantazione. Come è ipocrita inscenare una manifestazione in cocomitanza di un evento di un esponente politico di rilevanza nazionale dell'opposizione e come é millantazione riempire le piazze di Sardine buoniste che si autoproclamano apolitiche". Dopo i gattini, nascono i Pinguini contro le Sardine, un gruppo che si oppone al movimento civico che sta riempiendo le piazze di tutta Italia in contrasto al leader della Lega, Matteo Salvini.

"I Pinguini lanciano un messaggio chiaro anche alle Dirigenze dei loro Partiti: sono Uniti nella Destra e vogliono una Destra vincente ovunque. Raccolgono adesioni dalla Lega, da Fratelli d'Italia e da Forza Italia e sosterranno la Destra nelle Piazze, con rispetto verso tutte le Forze dell'Ordine – delle quali siamo orgogliosi – con senso civico e partecipativo", si legge nella descrizione del gruppo su Facebook. "É evidente che le Sardine siano strumentali e strumentalizzate. I Pinguini, nascono spontaneamente e le sardine non sono nemmeno il loro pasto preferito. Tuttavia se manca di meglio nel piatto, I Pinguini si accontentano".

L'obiettivo è quello di raggiungere i 100mila iscritti per poi mobilitarsi nelle piazze. Tpi ha intervistato il fondatore del gruppo, Leonardo Cisari, un uomo di 61 anni che ha deciso di creare i Pinguini per ostacolare l'avanzata delle Sardine. Sul movimento di opposizione a Matteo Savini commenta: "La questione delle sardine è un'ingiustizia, non hanno cultura politica". Cisari spiega che il gruppo non è affiliato né alla Lega, né ad altri partiti sovranisti, come quello di Giorgia Meloni: "C’è di tutto, non solo chi segue Salvini. Tra gli iscritti c’è un parlamentare pugliese della Lega e uno di Fratelli d’Italia".

Sulla scelta del nome, invece, afferma: "Sono animali eleganti, simpatici e mangiano le sardine". Nel gruppo però, non tutti condividono la scelta del nome. Il quotidiano Next ha raccolto alcuni commenti degli iscritti: un utente scrive che forse era meglio puntare sui gatti, perché piacciono a Salvin. "Potevamo scegliere un animale migliore. Salvini scrive di gattini e noi abbiamo inventato i pinguini che tra l'altro sono anche animali che in natura hanno istinti omosessuali". Ma un altro utente rassicura: "Salvini comprenderà che i pinguini in un certo senso sono come i gattini".

www.fanpage.it/politica/spuntano-i...mo-mangiarcele/

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view post Posted on 24/11/2019, 15:01
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Le sardine, un movimento non proprio spontaneo...

Truffa sinistra?
Giorgia Meloni smaschera le sardine: "So bene chi c'è dietro. Al Pd fa schifo scendere in piazza, così..."

"So bene chi sono". Giorgia Meloni dà la sua lettura del fenomeno delle sardine, tra rispetto e diffidenza. "Al Pd fa schifo scendere in piazza con bandiere e così crea movimenti", spiega la leader di Fratelli d'Italia a margine del Festival del Lavoro.
"A me non piacciono come simbolo, ma se parla del movimento le posso dire che ho sempre rispetto per la partecipazione popolare. Non temo la partecipazione popolare, ma la teme la sinistra". In ogni caso, taglia corto la Meloni, "non sono un movimento spontaneo ma eterodiretto da Romano Prodi ed il Pd a cui fa schifo scendere in piazza con le bandiere".

https://tv.liberoquotidiano.it/video/polit...ifo-piazze.html

Sardine, Romano Prodi contro Giorgia Meloni: "Forse non le sono bastate". Tutto l'imbarazzo della sinistra
"Non conoscono nessuno degli ideatori". Romano Prodi, un po' imbarazzato, deve smentire le accuse lanciategli da più parti di essere "il manovratore" delle sardine, il movimento anti-Salvini nato una settimana fa in piazza Maggiore, nella "sua" Bologna. Ultima a sospettare del professore è stata Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia. "Poiché, evidentemente, non le sono bastate le parole dei giovani promotori - spiega in una nota lo staff dell'ex premier -, si è costretti a ribadire che dietro all'iniziativa delle sardine che, da Bologna a Palermo, sta portando in piazza tante persone, non vi è il Presidente Romano Prodi il quale, e quasi se ne rammarica, pur conoscendo tante persone nella sua città, non conosce invece nessuno degli ideatori".
"Chi, come la Meloni, non riesce a credere al linguaggio educato scelto dai giovani inventori del flash mob - si conclude la nota -, tende a pensare che tale buona educazione sia imposta da inesistenti suggeritori, come se non ritenessero i giovani capaci di cavarsela da soli".

https://tv.liberoquotidiano.it/video/polit...co-nessuno.html

Giorgia Meloni, una furia su Conte, Pd e M5s: "Il vostro obiettivo è Prodi al Quirinale ma verrete travolti"
Ovazione dai banchi di FdI per Giorgia Meloni (e un po' di freddezza da quelli della Lega". Alla Camera la leader di Fratelli d'Italia prende la parola per ribadire il no alla fiducia al governo di Giuseppe Conte e il suo discorso è un appassionato "bombardamento" su premier, Pd e M5s, a partire dai "30mila in piazza questa mattina".
"Repubblica parlamentare non vuol dire mi frego i voti dei cittadini e poi ci faccio quello che mi pare: dove lo scrive la Costituzione? Là c'è scritto che non si governa contro il popolo. I nostri padri costituenti non ci sono arrivati, a un premier che governa prima con uno, poi con un altro". "La gente è indignata. Non ve ne rendete conto? Questo è l'unico governo che non ha la luna di miele. Io avrei paura e difficoltà a vedere in faccia mia figlia... I vostri datori di lavoro non sono gli italiani. Questo governo piace alle grandi piazze speculative, a Parigi e Berlino. Oggi regaliamo il Paese a loro. Anche lei, caro Conte - aggiunge rivolgendosi al premier - veloce come Speedy Gonzales a consegnarsi all'Europa. Questo disegno ha uno scopo: eleggere Prodi al Quirinale, cintura nera di vendita di pezzi dello Stato. Ma non riuscirete: la democrazia tornerà presto, e quando accadrà sarete travolti".
E proprio Conte è stato tartassato dalla leader di FdI: "Per una persona che guida un governo che sta facendo una cosa impresentabile, quella che state facendo voi mi sarei aspettata un po' meno spocchia. Presidente Conte, volgare non è dire in quest'aula che vi siete imbullonati alle poltrone; volgare è imbullonarsi alle poltrone. Non capite quali sono le priorità". "Noi - ha poi detto Meloni - faremo un'opposizione senza sconti, perché siete soltanto un altro, e forse il peggiore, governo di politicanti terrorizzati dal giudizio popolare, asserragliati dentro al palazzo, mentre oggi circa 30mila persone lasciavano quello che stavano facendo - e fanno paura, lo so - per venire a denunciare lo scempio che state facendo delle istituzioni".


https://tv.liberoquotidiano.it/video/polit...i-elezioni.html

sbam
Sardine, l'affondo di Giorgia Meloni contro Romano Prodi: "Certo che gli credo, proprio come...

Giorgia Meloni torna ad attaccare Romani Prodi sulle sardine. Il professore, scrive la leader di Fratelli d'Italia in un post pubblicato sul suo profilo Twitter, "dice che non c'entra niente con le sardine. Gli crediamo. D'altronde lui dice sempre la verità". Quindi l'affondo: "Come quando ha promesso che con l'euro saremmo stati più ricchi. È andata così, no?".
Poco prima Prodi aveva smentito con una nota di essere lui il promotore del nuovo movimento di piazza: "Poiché, evidentemente, a Giorgia Meloni non sono bastate le parole dei giovani promotori, si è costretti a ribadire che dietro all'iniziativa delle sardine che, da Bologna a Palermo, sta portando in piazza tante persone, non vi è il presidente Romano Prodi, e quasi se ne rammarica, pur conoscendo tante persone nella sua città, non conosce invece nessuno degli ideatori". E ancora: "Chi, come la Meloni, non riesce a credere al linguaggio educato scelto dai giovani inventori del flash mob, tende a pensare che tale buona educazione sia imposta da inesistenti suggeritori, come se non ritenessero i giovani capaci di cavarsela da soli", conclude.

#Prodi dice che non c'entra niente con le #sardine. Gli crediamo. D'altronde lui dice sempre la verità. Come quando ha promesso che con l'euro saremmo stati più ricchi. È andata così, no? pic.twitter.com/lJxSTC1qW2
— Giorgia Meloni ن (@GiorgiaMeloni) November 23, 2019

www.liberoquotidiano.it/news/polit...-come-euro.html

 
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Intervista al leader delle sardine...

Apartitici chi?
Sardine, Mattia Santori in imbarazzo. La Merlino: "Che rapporti hai con Romano Prodi?"

"In che rapporti sei con Romano Prodi?". Myrta Merlino affronta così Mattia Santori, la "sardina" che ha organizzato la mobilitazione degli anti-Salvini in piazza Maggiore. Una partecipazione di massa, qualcuno parla di 12mila persone, che ha fatto sospettare un coinvolgimento di qualche politico di peso d'area centrosinistra, nonostante Santori e i 3 amici che hanno dato vita al flash-mob professino la totale apartiticità dell'iniziativa.
Il 31enne bolognese, in studio a L'Aria che tira su La7, è visibilmente imbarazzato e giura: "Prodi non lo conosco. A Bologna tutto ha a che fare con lui. Tra i miei 4 lavori c'è la collaborazione con una società che Prodi ha fondato ma da cui è subito uscito per Nomisma. Non l'ho mai visto né conosciuto". E sulla iniziativa spiega: "L'idea è nata una notte insonne dopo aver visto tutti quei cartelloni della Lega che iniziavano ad invadere Bologna. Non è possibile che una città come la nostra accetti tutto questo".

https://www.liberoquotidiano.it/news/perso...ta-merlino.html

 
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Come diceva il filosofo Fusaro, fanno gli antifascisti in assenza di fascismo per non essere anticapitalisti in presenza di capitalismo...

Leggete due libri prima di delirare
Alessandro Sallusti

Per tagliare la testa al toro al falso problema della fascistizzazione dell'Italia, invece di andare in piazza come sardine sarebbe molto più utile leggere due libri appena usciti di due squali (nel senso di re dei mari) del giornalismo italiano, Bruno Vespa ed Eugenio Scalfari.
I due, successo a parte, hanno pochi punti in comune, così come diversi sono i due libri: «Perché l'Italia diventò fascista e perché il fascismo non può tornare» (edizioni Mondadori) quello di Vespa; «Grand Hotel Scalfari» (Marsilio edizioni) quello che il fondatore di Repubblica ha dettato a due colleghi. Ciò che li accomuna oltre che la scorrevolezza della scrittura - è la ricostruzione, nella prima parte, di cosa fu in realtà il fascismo (Scalfari lo racconta in prima persona vantandosi per la prima volta in maniera motivata di essere stato a lungo convintamente fascista) e nella seconda il viaggio nell'Italia post fascista (Vespa la proietta direttamente alle vicende di oggi non senza qualche inedito retroscena).

Se le sardine avessero la pazienza, direi il piacere, di arrivare fino in fondo alle due letture potrebbero capire che il loro muoversi violentemente in banco a caccia di streghe sta agitando acque che di loro sarebbero sostanzialmente quiete, al massimo increspate da brezze fastidiose sì ma non pericolose per la navigazione della democrazia. Certo, se elevi un cretino a intellettuale, un nostalgico a statista (entrambe le categorie sono non eludibili) allora vale tutto. Ma farlo vuole dire mettersi a livello delle due suddette tipologie e nobilitarle ben oltre la loro forza e consistenza. Senza gli antifascisti i fascistelli in circolazione rimarrebbero confinati a fenomeni da baraccone, al massimo di competenza del commissariato di quartiere.

Se viceversa tutto è fascismo, se qualsiasi obiezione al politicamente corretto, se qualsiasi partito non di sinistra viene bollato come fascista, alla fine si ottiene il risultato opposto: nulla è più fascista e quindi neppure il fascismo nei rari casi in cui si appalesa. L'Italia è stata fascista fino al midollo, lo sono stati - oltre a Scalfari - Toscanini, Ignazio Silone e Pietro Nenni, tanto per fare tre nomi noti. E lo è diventata Vespa ben lo documenta come difesa a un violento tentativo di insediare il comunismo fresco della Rivoluzione di Ottobre anche in casa nostra. Oggi, se Dio vuole, non ci sono più né bolscevichi né fascisti, quindi non ci servono neppure partigiani ma ingegneri e operai specializzati. Che si formano a scuola e in università più che nelle piazze.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/leg...re-1788837.html

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