CITAZIONE (Aedo Italico @ 2/8/2019, 15:08)
Sono tornato!
In verità, non sono riuscito a guardare il film al momento della sua uscita al cinema (ad essere sincero, è rimasto in cartellone per assai poco tempo). Ma questa primavera ho comprato il DVD e me lo sono proprio goduto!
Certo, la narrazione del film è quasi completamente diversa da quella tradizionale, ma forse è meglio così: che interesse ci sarebbe stato a guardare una storia già vista e rivista, raccontata in forme ormai fossilizzate?
In fondo, qui non si parla di storia documentata, "historia", ma di un mito.
Ma il mito deve essere comunque fedele a quel poco che conosciamo, altrimenti si rischia di deludere le aspettative degli appassionati di miti. C'e' sempre il rischio del marchio del regista. Faccio un esempio.
Domenica notte ho visto l'opera di Donizetti l'Elisir d'Amore. Era in chiave moderna e la scena si svolgeva su una spiaggia affollata con ombrelloni, palestrati, radioni e scooter. Sin dai primi Atti, volevo uccidere il regista. Con le sue ingerenze artistiche, con la sua creatività ha ridicolizzato o sconvolto per non dire ucciso un capolavoro lirico dell'800.
CITAZIONE (Aedo Italico @ 2/8/2019, 15:08)
Sorvolerei anche sui commenti di chi fa tante sottigliezze sui costumi o sulla lingua usata dagli attori. Un mito è un mito: la sua "correttezza" sta solo nell'autorevolezza di chi lo tramanda, non nei veri o presunti riscontri documentari, siano essi fonti scritte, archeologiche o (paleo)linguistiche.
Avrei solo una riserva per quanto riguarda le scene di combattimento, a mio parere un po' troppo violente.
Nel senso che c'e' molta azione e che le scene sembrano girate dal vero?
Allora sento che il film mi piacerà
Gangs of New York, un altro film basato sul mito, sulla nascita di NY a partire dalle baracche, invece mi ha deluso. Le coreografie e i combattimenti di gruppo parevano ideate da un bambino. Troppo in moviola, molta teatralità del gesto e di conseguenza poco credibili. Era un combattimento da fumetto.
CITAZIONE (Aedo Italico @ 2/8/2019, 15:08)
Ma, a parte questo, nulla aggiungerei né toglierei a questo film, che sicuramente merita più attenzione di quanta finora gliene sia stata concessa.
Partiamo dal presupposto che non dobbiamo aspettarci molto (per non dire nulla) dal meccanismo della pubblicità ufficiale, manovrata dal politicamente corretto, spesso o quasi sempre affiancato all'economicamente opportuno. Si sa che oggi il politicamente corretto fa fare più soldi, anche se (o forse proprio perché) le sue maggiori garanzie di successo derivano da altri fattori, estranei all'arte cinematografica, anzi estranei all'arte "tout court"!
Quello che ci rimane, allora, è ricorrere al buon vecchio passaparola: nell'era delle comunicazioni di massa, di internet e dei social network, qualche canale a propria disposizione per pubblicizzare le proprie preferenze ci sarà. Spero solo che la mia voce non si disperda troppo presto, in mezzo ai milioni di altre voci che dicono milioni di cose diverse!
Ma in conclusione: chiunque abbia visto il film, ne abbia tratto piacere e lo voglia trasmettere agli altri, lo faccia. Invitiamo i nostri parenti ed amici a guardarlo e poi chissà, da cosa nasce cosa...
"Il primo re", a mio parere, ha tutte le caratteristiche per essere definito un kolossal, o se preferite un film epico, tranne due (per adesso): un vasto pubblico e, di conseguenza, una fama duratura nel tempo. Come ho detto poco sopra, se la pubblicità ufficiale non può o non vuole collaborare, facciamolo noi.
Sei un bravo critico, Aedo, mi hai convinto a comprare il Dvd. Dico seriamente.