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Augusto Imperatore Illuminato

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Daniele Italico
view post Posted on 17/6/2008, 12:53




AVGVSTO· IMPERATORE· ILLVMINATO
Autore: Bruno Marolo
Fonte: Famiglia Cristiana n. 12/2001 © PERIODICI SAN PAOLO
Ultimo aggiornamento: 8 Luglio 2005

L'Imperatore Augusto è innocente davanti alla storia. Se a Roma tramontarono le istituzioni repubblicane, la colpa non fu sua, ma di un popolo che preferiva gli agi del servilismo alle asprezze della libertà. Questo il giudizio di Edward Luttwak, lo studioso americano di politica e strategia noto per le prese di posizione controcorrente. La gloria di Augusto, secondo Luttwak, poggia su su solide fondamenta e resiste alle critiche degli storici revisionisti.

- Professore, in un processo ad Augusto sosterrebbe la difesa o l'accusa?
<<potrei soltanto esprimere la mia ammirazione per uno statista saggio e moderato, uno dei pochi autentici grandi della storia. Augusto non fu un condottiero, né un conquistatore, ma fu uno straordinario stratega, che capiva quando era il momento di fermarsi. Si rese conto che l'impero non poteva estendersi all'infinito e ne consolidò le strutture. e Alessandro, Napoleone o Hitler avessero avuto il suo stesso senso della misura, avrebbero risparmiato grandi tragedie all'umanità>>.

- Come giudica il suo stile di governo?
<<augusto conquistò il potere con spregiudicate manovre e con guerre civili in cui fu sparso molto sangue. Ma poi, invece di perseguitare i vinti, instaurò un sistema che gli permetteva di esercitare tutto il potere senza eccessi, salvando la facciata repubblicana. Non si abbandonò ai fasti e alle stravaganze dei suoi successori. Assicurò a Roma ordine e prosperità. Per mantenere il potere non aveva bisogno di mettere sbirri e spie a ogni angolo di strada come i dittatori moderni>>.

- Però Augusto viene avvolte paragonato a Mussolini...
<<il primo a fare questo paragone fu lo storico Ronald Syme, che scrisse nel 1939 una biografia di Augusto probabilmente rimasta insuperata. le affinità sono evidenti, ma ci sono due differenze fondamentali. Primo: Augusto non si circondò del cerimoniale chiassoso del fascismo, non cercò di inquadrare la popolazione nelle costrizioni di una ideologia. Secondo: Augusto fu un geniale stratega e costruì un sistema destinato a durare secoli mentre Mussolini era un politico astuto ma non aveva alcun senso strategico, e infatti il fascismo non durò neppure una generazione>>.

- Tuttavia, morto Augusto, cominciò il declino di Roma...
<<l'eredità politica di Augusto era tale da assicurare il progresso dell'Impero, anche se i suoi successori non avevano le sue capacità eccezionali. Si è scritto tanto sui vizi privati di Tiberio, Claudio o Nerone, descritti da storici di parte. Ma i dati imparziali dell'archeologia indicano che l'Impero era florido: ovunque si costruivano opere pubbliche grandiose e abitazioni sempre più comode. L'Impero aveva la mano leggera dal punto di vista fiscale, favoriva lo sviluppo economico e forniva ottimi servizi>>.

- Come giudica la cultura del regime?
<<augusto voleva mantenersi con la persuasione non con la sola forza. Sovvenzionò la cultura come strumento di propaganda. Molti lo hanno fatto, nessuno con quei risultati. Il secolo di Augusto ci ha dato Virgilio: non so se qualcuno tra due millenni leggerà le opere sovvenzionate dai vari governi democristiani in Italia>>.

- Eppure l'Impero romano portava in sé i germi della decadenza...
<<spero che nessuno in Italia si offenda, ma se l'equilibrio tra governo e cittadini si ruppe, la colpa fu di una propensione al clientelismo che esisteva molto prima di Augusto e che esiste ancora oggi. Noi americani diciamo freedom is not free, la libertà non è gratis, a volte va difesa con il sangue. Il popolo romano si abituò ben presto ai vantaggi del servilismo, imparò ricercare con l'adulazione il favore dei potenti>>.

- La superpotenza romana, custode dell'ordine mondiale, viene spesso paragonata agli Stati uniti di oggi...
<<il punto in comune più importante è la convinzione che il proprio modo di vivere sia il migliore e il desiderio di esportarlo. I Romani non erano predatori come gli Unni o i Mongoli. Conquistato e pacificato un territorio costruivano immediatamente scuole, strade, acquedotti, per assorbire i popoli assoggettati tra i cittadini dell'Impero. Sotto Augusto le forze armate vennero costantemente ridotte: bastavano 30 legioni, poi diventate 27, per mantenere l'ordine dalla Britannia alla Masopotamia, dal Marocco alle rive del Danubio. Gli strumenti dell'autorità erano la diplomazia e il buon governo, più che la repressione>>.

 
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Van Hanegem
view post Posted on 20/2/2010, 21:50




Su Ottaviano Augusto consiglio il libro di Antonio Spinosa, "Augusto il grande baro".
Testo agile ma sufficientemente esauriente.
Viene evidenziato appieno il genio politico di Augusto nonchè il suo cinismo.


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Rinascimento
view post Posted on 21/2/2010, 10:25




Articolo interessante, e libro consigliato davvero interessante.
Su un punto discordo però da Luttwack. La decadenza dell'impero romano NON incominicò subito dopo Augusto, ma solo nel II secolo avanzato, ai tempi di Marco Aurelio, e per una serie di cause indipendenti dall'imperatore stesso, uno dei migliori che Roma abbia mai avuto.
L'aetas aurea di Roma è nel periodo compreso fra Traiano ed Antonino Pio, anzi sotto il primo raggiunge la sua massima estensione, e si ha la romanizzazione della Dacia, da cui l'attuale Romania.
 
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view post Posted on 21/2/2010, 15:28
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Io non concordo con Luttwak in diversi punti. Penso inoltre che non conosca bene nemmeno la storia americana, soprattutto quando parla di clientelismo.
 
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view post Posted on 22/2/2010, 15:21
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CITAZIONE
Augusto non fu un condottiero, né un conquistatore, ma fu uno straordinario stratega, che capiva quando era il momento di fermarsi. Si rese conto che l'impero non poteva estendersi all'infinito e ne consolidò le strutture. e Alessandro, Napoleone o Hitler avessero avuto il suo stesso senso della misura, avrebbero risparmiato grandi tragedie all'umanità

Ma che cavolo dicce??????Alessandro e Napoleone non fecero niente di lontanamente simile a quello che fecè Hitler(che sterminò milioni di persone senza un motivo se non quello di una presunta pulizia razziale completamente idiota).Augusto non si fermò da solo nelle sue conquiste territoriali ma venne fermato dai Germani alla selva di Teutoburgo nel 9 d.C.:senza quella sconfitta forse Roma si sarebbe espansa fino all'Elba e oltre....
 
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view post Posted on 22/2/2010, 19:32
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Anche se Vaurus perse a Teutoburgo, la guerra continuò. Centinaia di Romani tornarono all'attacco e si spinsero ben oltre i vecchi confini. Nel terzo secolo d.C. numerose legioni battagliarono in Bassa Sassonia e tantissime sono le testimonianze archeologiche. Oggi, persino in Olanda troviamo rovine romane. Credo che la Storia sia da rivedere...
 
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view post Posted on 22/2/2010, 19:43
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Ma non si può parlare di dominio in senso vero è proprio:era normale che gli eserciti romani si spingessero molto oltre il Reno e il Danubio e forse quei resti archeologici sono le tracce di accampamenti e avamposti.
 
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view post Posted on 22/2/2010, 20:34
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Per costruire degli accampamenti in un territorio nemico, bisogna prima entrare nel territorio, poi liberarlo e infine occuparlo. Se si occupa, cioè se si costruiscono basi militari, allora il dominio c'è. Poi possiamo discutere su quanto è durato questo dominio, quando è venuto meno etc.
 
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view post Posted on 22/2/2010, 20:46
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Forse non abbastanza da finire nelle cronache di quell'epoca e da incidere sull'evoluzione della storia di Roma.Mi viene in mente l'esempio degli Agri Decumanici ovvero dei territori compresi fra il Reno e il Danubio:Roma li perse e li riconquistò varie volte nel corso del III secolo d.C..
 
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view post Posted on 22/2/2010, 21:19
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Sì, siamo sempre nel campo delle ipotesi e tutto è possibile. Magari dopo aver occupato il posto si sono dovuti ritirare per difendere i confini altrove, chissà...
 
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GIUSEPPE MAZZINI
view post Posted on 22/2/2010, 23:04




molto probabilmente gli imperatori successivi giudicarono troppo rischioso tenere territori difficilmente assimilabili e probabilmente nemmeno troppo redditizzi dal punto di vista economico
 
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view post Posted on 22/2/2010, 23:46

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Concordo con Saracino, accostare Napoleone e Alessandro Magno a Hitler sembra o un modo per glorificare indegnamente Hitler o infangare ingiustamente gli altri due.
 
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Van Hanegem
view post Posted on 23/2/2010, 19:19




In verità Hitler poteva contare su dei generali di altissimo livello.
I più grandi disastri come Stalingrado o Dunkerque sono merito suo, e lì probabilmente perse la guerra.
Napoleone e Alessandro erano veri condottieri.
Al massimo, a livello di genio militare, si potrebbe fare un confronto con Rommel.

« Il soldato tedesco ha stupito il mondo, il bersagliere italiano ha stupito il soldato tedesco. »
(Erwin Rommel)

Edited by Van Hanegem - 23/2/2010, 22:02
 
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