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inno d'Italia

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fermakon
view post Posted on 22/10/2009, 23:54




Siamo la repubblica delle banane!
E prima a quel coglione non va bene il tricolore ( meglio la sua bandiera con la doppia foglia di marijuana..)e poi dalla Lega e da una manica di capre con pretese intellettual-chic ci tocca sentire una marea di minchiate sul nostro inno.
Sapete che c'è? chi non lo conosce è un povero stronzo, ed è una vergogna che non lo insegnino a scuola.
Io mi alzo in piedi ogni volta che lo sento, e me lo canto sino all'ultima nota.
 
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view post Posted on 22/10/2009, 23:55
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CITAZIONE (Milano86 @ 22/10/2009, 22:51)
Detto questo anche il "Va Pensiero" del Verdi non è comunque una brutta canzone

No, tutt'altro. Io poi ho anche una collezione di vecchi LP sulle opere del maestro italiano. Il Verdi è un grande, qualcosa da gustare in poltrona e magari a teatro...

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view post Posted on 24/10/2009, 17:24

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CITAZIONE (Milano86 @ 22/10/2009, 22:51)
Detto questo devo precisare che comunque lo "schiavi di Roma" mi piace poco così come il "la porga la chioma". Non mi piacciono, infatti, riferimenti a qualsiasi tipo di schiavitù(è una mia idea comunque).
Da qui, però, da un semplice idea arrivare a una strumentalizzazione così forte non mi pare il caso, finchè rimangono idee vanno tutte bene...

Ma infatti l'inno non dice affatto schiavi di Roma.
L'inno dice che la vittoria è schiava di Roma.
Quindi si sta parlando di allegorie.
Un altro esempio di allegoria sulla schiavitù è mathematica ancilla phisicae.
È anch'esso un riferimento alla schiavitù?
Mi pare un discorso insensato.

CITAZIONE
Detto questo anche il "Va Pensiero" del Verdi non è comunque una brutta canzone :)

Ma è, come decantono i versi dell'opera stessa, un coro di femmine imbelli. Davvero poco adatto come inno :)
 
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Milano86
view post Posted on 26/10/2009, 21:39




Beh non è che l'inno nazionale deve essere obbligatoriamente un richiamo alla guerra e alla distruzione :)
 
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view post Posted on 27/10/2009, 19:54
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PUGNA PRO PATRIA SEMPER!!!!

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L'inno di Mameli è un richiamo alla fierezza,alla gloria e alla vittoria degli abitanti della penisola nel corso dei secoli dai Romani ai moti del 1848.Non ci vedo schiavitù nè distruzione.....
 
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Civis
view post Posted on 17/9/2010, 03:14




L'inno di mameli racchiude in se tutta la storia Italiana, di un popolo che per secoli è stato dominato, diviso, tormentato da guerre fratridice, spesso volute e combattute da eserciti stranieri.. Abbiamo alle nostre spalle un passato di gloria e civiltà, ossia quella Romana, di cui vi è traccia dalla scozia fino all'Iraq, nonchè nel nostro ordinamento, nelle nostre leggi, nella nostra lingua e alla base della cultura Italiana e anche quella occidentale fino ad arrivare oltre oceano.

Basta la 5° elementare per parafrasare l'inno, dato che è stato scritto 150 anni fa e con un linguaggio diverso, metaforico, e pieno di citazioni storiche che l'individuo celtico e padano non è assolutamente in grado di comprendere. Esempio più banale "Dov'è la vittoria, le porga la chioma, che schiava di Roma, iddio la creò".. era usanza dei romani quella di tagliare i capelli alle schiave, a la vittoria dunque schiava di Roma, si inchinò di fronte alla determinazione del popolo Italiano che pochi decenni dopo ritrovò la sua unità, dopo centinaia di anni di divisione.

"I bimbi d'Italia si chiaman balilla, i suon d'ogni squilla i vespri suonò" .. l'individuo di poca cultura associa Balilla = Fascismo.. peccato che l'inno venne scritto decenni prima della marcia su roma, e molto prima che venisse istituita l'opera nazionale balilla..

Io che non ho una laurea in lettere, ci sono arrivato con un minimo di deduzione logica, conoscendo anche la storia.. cosa che evidentemente non rientra nel bagaglio culturale leghista (e la cosa non mi sorprende)

Poi è chiaro che l'inno parla di sacrificio, guerra e ribellione armata.. l'Italia non è stata fatta con la diplomazia ma bensì con i cannoni e le baionette, non c'è nulla di cui vergognarsi o da omettere solo per fare la figura dei pacifisti. Gli italiani hanno combattuto contro uno degli eserciti più potenti d'Europa per poter costruire la propria nazione, non abbiamo sterminato popoli o conquistato terre che non ci appartenevano di diritto come hanno fatto gli Americani.
 
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Italoromano
view post Posted on 17/9/2010, 17:16






A parte il semplice dettaglio finale che pure gli Americani han combattuto contro il più forte esercito di allora - quello di Sua Maestà britannica - , dando vita alla prima repubblica dell'era moderna, sono totalmente d'accordo con te.
 
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Civis
view post Posted on 17/9/2010, 18:00




Certo, esclusa la Repubblica di San Marino è la seconda repubblica più vecchia del mondo.. ma quello a cui mi riferisco io è il dopo guerra d'indipendenza americana. Nei secoli successivi gli americani si sono espansi verso ovest a discapito dei nativi americani che per millenni hanno abitato quelle terre e che ora sono confinati nelle riserve.. quando i leghisti parlano di "attacco al territorio padano".. attacco al territorio lo puoi dire se sei un Cheyenne on un Cherokee o - battuta scema in arrivo - un Chrysler Voyager. La polemica sull'inno di Mameli (o più precisamente "Il Canto degli Italiani") è sterile e priva di alcun fondamento..
 
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eveline1
view post Posted on 17/9/2010, 18:22




Conosco l'Inno d'Italia,ne conosco il senso...ma a differenza di chi vuole vedere tutta quest'unita' italica io continuo a credere che sia stata una forzatura.Ed e' solo per la genetica indolenza che ci contraddistingue come popolo che non siamo ancora arrivati ad una vera separazione ma viviamo di odi intestini.

Ascoltate questo Inno d'Italia (anche se il titolo l'avrei cambiato)

www.youtube.com/watch?v=VgchRTXDpfo
 
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Civis
view post Posted on 18/9/2010, 02:11




Come ho già detto, l'Italia non è stata fatta con la diplomazia e il pacifismo.. e in ogni caso non ci sono state guerre civili o rivoluzioni in seguito all'unificazione, mentre in tanti altri paesi si sono verificati questo genere di conflitti.. l'unico scontro "fratridico" avvenuto in italia fu quello dal 1943 al 1945 che non fu tanto dettato da una voglia di scissione quanto da una situazione politica specifica e influenzata interamente da fattori esterni (i tedeschi a nord e gli alleati a sud).

Diversa fu la guerra civile americana che non venne influenzata più di tanto da potenze straniere e che servì a stabilire definitivamente la presa di posizione dell'america su certi argomenti, come ad esempio la schiavitù. La rivoluzione francese fu appunto una ribellione contro il potere totalitario e assoluto della monarchia.. la guerra civile spagnola invece fu uno scontro di ideologie, seppur influenzato anche da potenze straniere, combattuto da stati indipendenti, e non da stati fantocci o militarmente controllati da superpotenze straniere. Le guerre jugoslave invece si furono un cruento scontro etnico e religioso più che politico, di popoli culturalmente diversi e tenuti insieme solo da un sistema totalitario e dal dittatore Tito.. infatti morto tito hanno cominciato a spararsi da una casa all'altra..

In italia nulla di tutto ciò è successo, ci sono stati eventi politici e militari (l'occupazione tedesca a nord, l'invasione alleata a sud, la cattura di mussolini, la liberazione di mussolini, il Re che si schiera con gli alleati, Mussolini che si schiera con la Germania nazista etc) che per 2 anni hanno spinto a combattersi due schieramenti che altro non erano che il regio esercito spezzato a metà.

Il secessionismo italiano, militante e "poltronaro" è una cosa relativamente moderna, nata dopo la fine della guerra fredda, ossia nel momento in cui l'attenzione politica si è spostata dagli attriti tra il patto di Varsavia e la NATO ad argomenti vecchi, fino a quel momento secondari, come il secessionismo, che non veniva affrontato da più di 100 anni...
 
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Italoromano
view post Posted on 18/9/2010, 15:05




Caro Civis,


sulla fondatezza di talune velleità secessioniste siamo totalmente d'accordo, mentre mi permetto di dissentire su di un punto: benchè il secessionismo sia appunto una conclamata follia, tuttavia non possiamo dimenticare che il suo vessillifero partitico, cioè la Lega Nord, da anni non fa che crescere elettoralmente, ergo ne debbo dedurre che una qualche ragione dovrà pur eserci, che ne spieghi questi livelli di consenso (basti pensare che hanno "valicato" l'Appennino Tosco-Emiliano, prendendo il 18% in provincia di Modena ed il 7% in Umbria alle ultime Regionali)...

Insomma saranno pure in gran parte un'accozaglia di rozzi egoisti antinazionali - e secondo me apunto lo sono quasi tutti -, gli esponenti leghisti, però hanno evidentemente saputo intercettare un forte malcontento popolare che doveva pur esistere, contro un certo tipo di amministrazione della cosa pubblica, perciò io eviterei di sminuire la portata di questo fenomeno, benchè poi certo loro lo fomentino in maniera rozzamente e strumentalmente antinazionale.

Io poi son "romano de' Roma", perciò puoi ben capire quanto li abbia in simpatia, ciononostante non mi sento di liquidare sbrigativamente il fenomeno politico leghista, che fornisce risposte demagogiche ad esigenze socialmente diffuse (e concrete).

Cordialmente




p.s. Studiando appassionatamente - da dilettante - la storia nazionale, mi son reso conto di quanto all'epoca fosse profondamente sentita l'esigenza di una gestione per così dire "centralistica" dello Stato unitario, anche di fronte alle molteplici forze di opposizione (papisti, mazziniani, ecc...), e nel solco del tradizionale centralismo sabaudo, tuttavia oggi, ragionando comodamente a posteriori, mi son reso conto che le ragioni teoriche d'un Carlo Cattaneo a favore del federalismo non erano poi così prive di fondamento (che poi il disegno federalista della Lega non ne sia all'altezza è probabilmente vero, ma io qui faccio un discorso appunto teorico, di principio).

Insomma, direi che non si possa piegare la storia ed usarla per alimentare oggi una polemica anticentralistica, nel senso che le cose andarono così, ed allora un certo modello amministrativo poteva sembrare ai più legittimo e necessario, ma oggi non credi si possa laicamente e serenamente discutere della possibilità di modifiche in senso federale, senza che ciò suoni come un'offesa alla grandiosa opera dei nostri patres patriae?

Naturalmente, fermo restando che federalismo e secessionismo son due cose ben diverse, e che quindi il principio dell'unità nazionale deve restare più che mai sacro ed intangibile.
 
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GIUSEPPE MAZZINI
view post Posted on 18/9/2010, 16:18




CITAZIONE (eveline1 @ 17/9/2010, 19:22)
Conosco l'Inno d'Italia,ne conosco il senso...ma a differenza di chi vuole vedere tutta quest'unita' italica io continuo a credere che sia stata una forzatura.Ed e' solo per la genetica indolenza che ci contraddistingue come popolo che non siamo ancora arrivati ad una vera separazione ma viviamo di odi intestini.

Ascoltate questo Inno d'Italia (anche se il titolo l'avrei cambiato)

www.youtube.com/watch?v=VgchRTXDpfo

tutti gli stati nazionali,se si raschia all'nterno del barile,nascomndono delle forzature...in italia l'eco di queste forzature ,essendo piu recente il processo unitario,è ancora piu forte...
 
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Civis
view post Posted on 18/9/2010, 17:15




CITAZIONE (Italoromano @ 18/9/2010, 16:05)
p.s. Studiando appassionatamente - da dilettante - la storia nazionale, mi son reso conto di quanto all'epoca fosse profondamente sentita l'esigenza di una gestione per così dire "centralistica" dello Stato unitario, anche di fronte alle molteplici forze di opposizione (papisti, mazziniani, ecc...), e nel solco del tradizionale centralismo sabaudo, tuttavia oggi, ragionando comodamente a posteriori, mi son reso conto che le ragioni teoriche d'un Carlo Cattaneo a favore del federalismo non erano poi così prive di fondamento (che poi il disegno federalista della Lega non ne sia all'altezza è probabilmente vero, ma io qui faccio un discorso appunto teorico, di principio).

Insomma, direi che non si possa piegare la storia ed usarla per alimentare oggi una polemica anticentralistica, nel senso che le cose andarono così, ed allora un certo modello amministrativo poteva sembrare ai più legittimo e necessario, ma oggi non credi si possa laicamente e serenamente discutere della possibilità di modifiche in senso federale, senza che ciò suoni come un'offesa alla grandiosa opera dei nostri patres patriae?

Naturalmente, fermo restando che federalismo e secessionismo son due cose ben diverse, e che quindi il principio dell'unità nazionale deve restare più che mai sacro ed intangibile.

Concordo su tutto, quello che volevo dire è che "gli intellettuali leghisti" (già "intelletto" e "leghismo" non mi sento di accomunarli per questo li ho virgolettati") non mi sembrano persone in grado di affrontare certi argomento, tolti Maroni e Tremonti che TUTTO SOMMATO si esprimono ancora come persone NORMALI, a parte qualche uscita populista ogni tanto.. populismo che è ormai alla base della lega, si tratta di parole forti che poi alla fine non giungono mai a risultati concreti (o sperati).. come la storia dei 300.000 fucili..

Poi posso capire perfettamente che a un romano de' Roma certe cose diano fastidio, basta che calcoli il fatto che io da "bresa' de Brèsa", bresciano di Brescia, non li sopporto.. ne tantomeno mi identifico nella cultura "celtica" in cui la lega vuole identificarsi, anzi più di una volta sono sceso a Roma come i Visigoti non per raderla al suolo ma solo per la foga di vedere il Natale di Roma o la Festa della Repubblica..

E il federalismo di Cattaneo aveva UN SENSO, quando l'Italia era politicalmente divisa dai confini dei vari ducati, regni e repubbliche.. era una delle tante soluzioni all'epoca.. oggi come oggi non penso che il federalismo sia una priorità.. ci sono tanti stati non federali come la Francia.. paese che bene o male rispecchia un po il nostro sistema dato che l'Italia nel suo codice di leggi e struttura dello stato si rifà in molte occasioni a quella Napoleonica..

Vogliono il federalismo per sentirsi indipendenti, e non è questo l'obbiettivo del federalismo, perchè stati come l'America e la Germania hanno un profondo senso di appartenenza, pur essendo le nazioni federali per eccellenza.. se consideriamo la riunificazione tedesca nel 1989, due paesi che fino al giorno prima erano una trincea naturale tra est e ovest.. penso che il proclema del secessionismo in Italia sia relativamente facile da circoscrivere e contrastare.. poi come dico sempre io, la migliore classe politica Italiana secondo me è scomparsa con il crollo dell'antica Repubblica Romana..
 
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Italoromano
view post Posted on 19/9/2010, 15:14




Ma sulla bassa qualità della proposta politica leghista non posso che essere totalmente d'accordo: in 15 anni, sono passati da un Gianfranco Miglio ad un...Mauro Borghezio (!!!). Questo di per sè spiega già tutto, no?

Io comunque intendevo solo riaffermare la validità teorica del federalismo come principio, e anche come strumento per tutelare le varie specificità locali armonizzandole in una ferrea cornice nazionale; ad es., sono un profondo ammiratore di Venezia, della sua storia, del suo ruolo nelle vicende italiche ed euro-mediterranee, quindi posso ben capire certo orgoglio "serenissimo" dei nostri compatrioti veneti (=finchè rimane in un ambito storico e culturale...).

Sulla tua città, poi, mi basterebbe citare Tito Speri...

Poi, non solo la becera retorica leghista, ma forse anche la sua proposta federalista non è concretamente la migliore per raggiungere lo scopo suddetto; a me interessa comunque che ogni italiano possa sentir ricompresa la sua micro-identità locale come sottoinsieme della identità nazionale, con pari dignità in un quadro comunque riaffermato di incontrovertibile unione nazionale.

Insomma, e pluribus unum: l'Italia come risultato sublimato della somma di varie ed importanti peculiarità municipali e regionali.

Charo che poi trovi anch'io del tutto infondato parlare di "nazione padana" o "nazione meridionale", se pensiamo a quanto comunque voi lombardi probabilmente vi sentiate un poco diversi dai vostri viciniori compatrioti oltre il Ticino, oppure se consideriamo la secolare rivalità tra Palermo e Napoli, e quindi ecco che a livello nazionale credo si possano saldare e sublimare tutti questi fecondi apporti.
 
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eveline1
view post Posted on 19/9/2010, 18:16




<<mauro Borghezio>> : Mario

Mi sfugge anche il senso prettamente logico di questa affermazione:

<<la secolare rivalità tra Palermo e Napoli, e quindi ecco che a livello nazionale credo si possano saldare e sublimare tutti questi fecondi apporti.>>

Se esiste un'annosa e consolidata rivalita',come fanno questi (presunti) tumultuosi rapporti ad essere fecondi?Quale positivita' potrebbe scaturire dall'interrelazione?
 
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30 replies since 21/7/2008, 11:02   1776 views
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