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| Garibaldi e i Borbone in una vicenda quasi comica.Cinque giorni prima della resa della città, per le vie di Palermo fu affisso il seguente bollettino borbonico di... vittoria: BULLETTINOLa banda dei filibustieri del Mediterraneo guidata da Garibaldi pigliava posizione il giorno 23 andante nel Parco, e vi si fortificava con quattro cannoni. Ieri due colonne delle Reali Truppe attaccavano con impeto gl'invasori, li sloggiavano dalle posizioni, e mettendoli in fuga l'incalzavano su pei monti della Piana dei Greci. Le Colonne Reali inseguono la banda. Si fecero dei prigionieri che sono stati trattati coi maggiori riguardi comunque non avessero diritto ad essere considerati come prigionieri di guerra. Il Capo dello Stato Maggiore V.Polizzy Palermo, 25 Maggio 1860.Al bollettino borbonico faceva seguito, come fosse una risposta, la lettera dei garibaldini.Dall'ufficiale superiore addetto allo Stato Maggiore del generale Garibaldi, riceviamo la seguente lettera: Eccoci in Palermo: questa mattina verso le 3 siamo giunti col massimo silenzio alle mura di Palermo, verso la porta di Termini. I Napoletani (ossia i Borbonici) credevano che noi fossimo nelle montagne, avendo saputo che i nostri cannoni prendevano la via di Corleone. Ma questo, potete immaginarvi, non era che un abile stratagemma di Garibaldi: lo stratagemma riuscì perfettamente. Il bello è che pubblicavano il 26 un bullettino nel quale era detto che il corpo dei "filibustieri" (i garibaldini) era disperso dai regi ed inseguito nelle montagne. Mentre essi pubblicavano questo, noi entravamo in Palermo (..).Fonte: Il Diritto del 10 giugno 1860.
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