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I crimini comunisti

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Daniele Italico
view post Posted on 11/7/2009, 08:43




Non solo in Ucraina, i comunisti sterminarono persone pure in Polonia attribuendo poi le morti ai tedeschi. Ti cito la vicenda di Katyn, da cui hanno tratto pure il film che conosci.



 
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Bibliotecario
view post Posted on 11/7/2009, 09:07




Questioni importantissime, e affrontate con grande perizia!
Temo, tuttavia, che neppure documenti originali e controfirmati abbiano il potere di lavare la testa a determinati somari!
 
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view post Posted on 11/7/2009, 09:07
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Video incredibile. Il mio documento degli archivi di Mosca però è più chiaro di quello che si vede a 0:57. Guarda sotto, puoi vedere pure la firma di Stalin: è la prima in alto a sinistra, colore blu e sottolineata.
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Daniele Italico
view post Posted on 11/7/2009, 09:09




Cos'è, il documento ufficiale, la richiesta di autorizzazione ad uccidere i polacchi che Beria fece a Stalin e che quest'ultimo firmò permettendogli lo sterminio di gente disarmata?


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view post Posted on 11/7/2009, 09:15
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Esatto Daniele.

CITAZIONE (Bibliotecario @ 11/7/2009, 10:07)
Questioni importantissime, e affrontate con grande perizia!
Temo, tuttavia, che neppure documenti originali e controfirmati abbiano il potere di lavare la testa a determinati somari!

Quoto. Si perde tempo, acqua e sapone. Ma è giusto mettere qualcosa sui crimini comunisti,tanto per fare cultura. Se vuoi aggiungere qualcosa, Bibliotecario, sai che le tue chicche sono molto apprezzate...
:)
 
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Daniele Italico
view post Posted on 11/7/2009, 09:30




Sgarra ha messo in dubbio pure quello scritto, nonostante qualcuno gli avesse fatto notare che il documento era noto pure a politici come Yeltsin, Kwasniewski, Chayka, Walesa, Gorbachev e tanti altri che discussero della vicenda Katyn anni fa. Autentico in quanto usato per questioni internazionali e per far riavvicinare Russia e Polonia.

SPOILER (click to view)
In ricordo delle vittime di Katyn, un monumento per non dimenticare i crimini comunisti.
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view post Posted on 11/7/2009, 10:18
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Anche i fatti recenti, vedi nord Corea e Cina, dimostrano che il comunismo è ancora un pericolo. Pensiamo al Tibet o alla faccenda Xinjiang. Il corrispondente della France Presse racconta di avere assistito a Urumqi al linciaggio di un uomo di etnia uiguri da parte degli han. La polizia non è intervenuta. Il regime ha reso impossibile il collegamento ad internet e questo per evitare che possano fuoriuscire notizie su ciò che sta accadendo. Pure i giornalisti vengono censurati.

Edited by Peppero - 11/7/2009, 12:38
 
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Jacopo Vibio Frentano
view post Posted on 11/7/2009, 10:22




ragazzi, sarò impazzito ma mi pareva di aver scritto un commento che ora non c'è più :(
 
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Daniele Italico
view post Posted on 11/7/2009, 10:35




Frentano, rimaniamo in topic, il cui titolo è: "crimini comunisti". Se hai qualcosa da dire sui crimini comunisti, ben venga. Riguardo Sgarra, è uno che conosciamo bene e che ripete le stesse cose all'infinito fregandosene del dialogo. Il suo scopo è fare propaganda ed insultare le vittime delle foibe col negazionismo (o gli utenti non-comunisti nei forum da lui gestiti). Questo è inaccettabile per noi. Le vittime non devono essere uccise due volte. Se fosse uno che difende il nazismo e negasse l'olocausto, accadrebbe la stessa cosa. Lui ha chiesto le prove e noi le stiamo fornendo.
 
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Nicoliberale
view post Posted on 14/7/2009, 16:56




Per 60 anni si è mantenuto un terribile silenzio sulla carestia terroristica protratta dal regime sovietico tra il '32 e il '33.
Stalin, dopo la sua consacrazione a capo dell'Urss, a seguito della sconfitta di Trockij, della destra di Bucharin e Rykov e della sinistra di Kamenev e Zinovev, impose la collettivizzazione forzata delle campagne.
Tutto ciò era in linea con le intenzioni di Lenin, che aveva definito, nel 1921, la Nep ( Nuova Poliica Economica) una "ritirata strategica" per ovviare ai disasrei provocati dal "comunismo di guerra". La Nep (1921-1928) sancì un periodo di relativa libertà economica e permise una ripresa generalizzata del commercio e dell'agricoltura nelle campagne.
Ma Lenin era intenzionato a sferrare un'offensiva collettivista contro i contadini e ad abolire la Nep, prima che la morte lo colpì. Scrisse così infatti a Kamenev in una lettera del 3 marzo 1922: " E' un grave errore pensare che la Nep metta fine al terrore; noi faremo ancora ricorso al terrore, anche in campo economico."
Stalin, perciò, dopo la stabilizzazione del suo potere, proseguì la politica di Lenin, ma trovò subito tra i contadini una fiera resistenza alle politiche del regime e soprattutto in Ucraina, dove rimaneva radicato il sentimento nazionale. Per piegare le resistenze e assicurare il pieno successo della campagna collettivista in tutta l'Urss, Stalin ricorse ricorse a una serie di provvedimenti volti a scatenare una carestia nelle campagne. dove la resistenza era più tenace. Qui molti sollevano dubbi sul fatto che questi provvedimenti siano in linea con i precetti di Lenin e del marxismo leninismo.
Innanzitutto il marxismo non specifica a quali metodi violenti si debba ricorrere per stabilizzare la dittatura del proletariato e rendere effettivi i suoi provvedimenti sulle classi.
In secondo luogo può essere illuminante il commento di Lenin alla carestia del 1891 che colpì la regione del Volga: " Dal punto di vista psicologico questa storia di nutrire chi sta morendo di fame è niente più che una espressione di sdolcinato sentimentalismo tanto caratteristico della nostra intellighenzia." Aggiunse poi come la carestia fosse utile per la radicalizzazione delle masse. Perciò credo, e molti storici con me, che la carestia sarebbe stata protratta come extrema ratio, come fu per Stalin, anche da Lenin.
Dopo questa parentesi passiamo alla carestia vera e propria.

Malcom Muggeridge scrisse nel 1933:
"Durante una recente visita nel Caucao settentrionale e in Ucraina ho potuto vedere qualcosa della lotta in corso tra il governo e i contadini. Il campo di battaglia è desolato come quello di qualsiasi altra guerra, e si estende per molti km, su una grande parte della Russia. Da un lato milioni di contadini affamati con i corpi spesso rigonfi per la mancanza di cibo. Dall'altro, i militi della GPU che eseguono le istruzioni della dittatura del proletariato. Avevano invaso l'intero paese come un enorme sciame di locuste, e portato via tutto ciò che era commestibile; avevano fucilato o mandato in esilio migliaia di contadini, a volte interi villaggi; avevano ridotto parte delle più fertili terre esistenti al mondo in un deserto desolato."

Questa è un'altra descrizione dello stesso periodo di un attivista del regime:
" Qui ho visto gente che moriva sola, lentamente, in modo orrendo, senza neanche la scusa del sacrificio per una causa. Erano stati intrappolati e lasciati morire di fame, ognuno nella propria casa, da una decisione politica presa in una capitale lontana, intorno al tavolo di una riunione o di un banchetto. Non c'era neanche la consolazione dell'inevitabilità ad alleviare l'orrore. Lo spettacolo più terribile erano i bambini con le membra scheletriche che ciondolavano su addomi gonfi come palloni."

In questa situazione morirono soprattutto bambini e uomini e fecero la loro comparsa episodi di cannibalismo.
Il numero dei morti si aggira intorno ai 5 milioni nella sola Ucraina, mentre si parla di 2 milioni in Kuban e nelle regioni del Don e del Volga.
Per le responsabilità possiamo citare un pezzo riassuntivo tratto dal saggio di Robert Conquest " Raccolto di dolore":

" 1- l'origine della carestia risale alla fissazione di quote di ammasso eccessivamente alte da parte di Stalin e dei suoi collaboratori.

2- I dirigenti del partito ucraino avevano fin dall'inizio detto esplicitamente a Stalin e agli altri dirigenti che tali quote erano eccessivamente alte.

3- Le quote furono comunque rese obbligatorie fino a quando non ebbe inizio la carestia

4- I dirigenti ucraini fecero notare la situazione a Stalin e agli altri dirigenti e venne fatta loro conoscere la verità.

5- Nonostante ciò le requisizione continuarono.

6- Nelle città vennero distribuite le razioni di pane, seppure minime, ma nei villaggi non vennero mai organizzati razonamenti di tal genere.

7- Il grano era disponibile nelle zone colpite dalla carestia, ma non venne distribuito ai contadini stremati.

8- Furono dati ordini, eseguiti per quanto possibile, di impedire l'ingresso nelle città ai contadini e di espellerli qualora vi fossero entrati.

9- Furono dati ordini, puntualmente eseguiti, di impedire che generi alimentari, anche se ottenuti legalmente, fossero portati oltre i confini della Russia in Ucraina.

10- La realtà della carestia, particolarmente spaventosa, è stata pienamente confermata da numerosi testimoni: alti funzionari comunisti, attivisti locali, osservatori stranieri e i contadini stessi. Tuttavia, all'interno dell'Urss divenne illegale affermare che esistesse una carestia; fu data istruzione ai portavoce sovietici all'estero di negare l'esistenza di una carestia; e fino a oggi il fatto non viene ammesso nella letteratura ufficiale ( anche se è confermato, abbastanza di recente e comunque di rado, in certe opere di narrativa sovietica).
 
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39 replies since 8/7/2009, 18:33   882 views
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