PUGNA PRO PATRIA SEMPER!!!!
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| Ancora degli appunti universitari sul corso monografico "Le città italiane" a beneficio di tutti di tutti.
Una caratteristica comune a molte città italiane è che la loro economia si basa sopratutto sul commercio,per la produzione bisognerà aspettare il XII secolo,solo le città della Sicilia araba altre a commerciare producono.Le città di Genova e Pisa,se prima del Mille sono sconosciute e non hanno nessun peso politico,economico,militare,già nei primi anni dell'XI secolo si dimostrano attive militarmente contro le città arabe:nel 1015 conquistano la Sardegna insieme e sempre da alleate fanno scorrerie,in cerca di bottino,in Tunisia(1034),a Palermo(1064)dove Pisa agisce da sola,a Modia in Africa e a Tortosa in Spagna(1087) dove si trovavano le basi dei pirati saraceni.Con l'ausilio delle città toscane,sarde e lombarde e con il conte di Barcellona attacano le Baleari(altra base dei pirati saraceni).Ma nel XIII secolo si scatena fra le due città una guerra che si conclude con la sconfitta di Pisa(già comune dal 1087).Ciò che sbalordisce non è tanto la loro storia che è simile ma il loro sviluppo:non hanno un entroterra(Genova ha a nord gli Appennini mentre Pisa ha alle spalle la città imperiale di Lucca).Amalfi è il porto mancato:il suo splendore dura poco(IX-X secolo) perchè nè crebbe demograficamente nè ebbe un lungo svillupo a causa della conquista normanna(XI secolo).Ma ebbe tuttavia dei vantaggi:sebbene fosse sotto il dominio di Bisanzio era di fatto autonoma,aveva un buon entroterra,quello campano,dove si coltivavano uva da vino,frutta e nocciole che venivano esportate nei porti africani,egiziani e siriani importando prodotti preziosi.Anche Gaeta ebbe forse una storia simile ad Amalfi ma se ne sa poco così come per Napoli.Nonostante le lotte fra città ed Arabi i mercanti cristiani frequentavano i porti arabi e viceversa,sfidando il divieto papale di commerciare con gli infedeli e di fornire loro armi e schiavi cristiani(prelevati dalla Sardegna). La città di Venezia è molto diversa da ogni altra città portuale d'Italia di quel tempo:la sua è una storia unica fatta di trionfi e di successi sia politici e sociali sia di una spietatta conccorenza alle altre città marinare.La sua origine è varia:quando Attila distrusse Aquilea parecchi rifugiati si nascosero sulla costa veneta fondando una piccola città,a questo primo nucleo di abitanti si aggiunsero coloro che scapparono davanti ai Longobardi.Si narra che Venezia fece la sua fortuna con l'oro degli ultimi rifugiati anche se agli inizi era molto debole,più debole di Comacchio o di altre città venete.Dato che essa non ha un entroterra deve importare cibo ma ciò tuttavia non le impedisace di crescere demograficamente fra l'VIII-IX secolo.Nel corso del VII secolo non vi è più il prefetto bizantino,ma il posto e le funzioni del medesimo sono prese dal doge che all'inizio è ereditario poi dal XII secolo diviene elettivo.Fra l'VIII-IX secolo Venezia distrugge sia Comacchio che Chioggia impadronendosi delle saline e,quindi,del redditizio commercio del sale.Nel corso del X secolo i rapporti con Bisanzio crescono,non solo quelli di natura economica ma anche militare:insieme Venezia e Bisanzio scacciano i Saraceni dall'Adriatico e nel 960 viene proibito a Venezia di vendere agli Arabi schiavi cristiani,armi e prodotti di legno tipo le stoviglie.Ma i Veneziani aggirano il bando commerciando schiavi pagani(slavi),ferro e legname grezzi.Sempre nel X secolo gli Ottoni danno molti privilegi a Venezia,tutto ciò ne fa non solo un porto franco ma anche una città autonoma sebbene formalmente soggetta a Bisanzio.Agli inizi dell'XI secolo Basilio II,basileo di Costantinopoli,decurta ai Veneziani il 43% dei dazi e delle tasse sulle importazioni ed esportazioni.Venezia se ne approfitta doppiamente:infatti consente a molti mercanti non veneziani(amalfitani,salernitani,ebrei) di usare le sue navi per godere,illegalmente,dei benefici economici concessi da Basileo II alla stessa Venezia.Sempre nello stesso secolo Venezia termina la conquista della Dalmazia e,di conseguenza,di tutto l'Adriatico dove non vi fanno più scorrerie i pirati slavi.Quando Alessio I Comneno chiede aiuto a Venezia per sconfiggere i Normanni,che conquistata Durazzo si spingono verso Costantinopoli,i Veneziani accettano e,sconfitti i Normanni,ottengono con una crisobolla(ovvero un privilegio imperiale)del 1082 vari privilegi e perfino il diritto ad edificare un loro quartiere:nel Medioevo i forestieri non hanno nè diritti nè protezione,quindi il mercante rischiava grosso quando viaggiava in una terra straniera e di religione diversa,da ciò la grande importanza di una zona dove i Veneziani vivano secondo le loro leggi,dove hanno una chiesa e tutto il necessario per vivere anche isolatamente dal resto della città;Ma non sempre i rapporti fra Bizantini e Veneziani sono facili:infatti nel 1177 il quartiere veneziano è messo a sacco.Con la quarta crociata(1202-1204) i Veneziani si arrichiscono come per le altre crociate:se nella Prima Pisani e Genovesi si sono arrichiti aiutando i crociati a conquistare Gerusalemme,Venezia,come altre città,fa soldi garantendo i collegamenti marittimi con la Terra Santa,ma durante la Quarta crociata si fanno pagare dai Crociati con la conquista di Zara(sotto il re d'Ungheria) e in seguito,per una disputa fra i pretendenti al trono imperiale di Bisanzio,diventano i padroni dell'intero commercio bizantino che fino a quel momento era limitato all'Egeo e al Mediterraneo orientale.Accanto al commercio Venezia pratica anche la guerra di corsa e al pirateria. La città di Bari già al tempo di Roma era importante in quanto attraversata dalla via Traiana e il suo territorio produceva frumento essendo molto fertile,ma del periodo che va dal V all'IX secolo sappiamo ben poco,possiamo suppore che buona parte del terreno venne utilizzata come pascolo oppure che fosse ricoperta da paludi,i campi coltivati ci sono ma sono piccoli.E' soggetta alle scorrerie dei Saraceni che nell'IX vi istituiscono un emirato che verrà distrutto da Ludovico II nel 872 ed entrerà a far parte dell'Impero bizantinio.Nel X secolo Bari diventa capitale del Capetanato d'Italia che raggruppa i themi(o temi) di Longobardia,Calabria e Lucania e in risposta alle scorrerie saracene si ricopre di castelli autorizzati da Bisanzio.Sempre nel X secolo l'agricoltura migliora e nell'Xi secolo si attestano le coltivazioni di olive,grano e altri cereali,fichi e mandorle(che essendo dolci sono molto esportati).In un primo tempo la società è suddivisa in maiores,medianes,e minores(suddivisione fiscale e militare fatta da Astolfo,re longobardo nell'VIII secolo),ma si evolverà fino ad essere formata da potenti,clero e popolo.Bari è già una sede vescovile del V secolo ma sui suoi vescovi si sa ben poco fino al X secolo quando ben tre chiese convivono in città:quella di rito latino(o romano),di rito greco-ortodosso e quella armena.Nell'XI secolo Bari è così tanto cresciuta demograficamente che nel 1071 viene allargata la sua cinta muraria.E le merci che vi circolano sono legname,pellicce,cibo e grano(esportato a Bisanzio)e schiavi(al tempo dell’emirato di Bari ma non è certo).Sempre in questo periodo Melo di Bari,alleato con i Longobardi e Sacro Romano Impero(che gli riconosce il titolo di Duca di Puglia) tenta di scacciare via i Bizantini per rendere autonoma la città economicamente cresciuta.Solo suo figlio vi riuscirà nell’impresa ma dopo qualche anno la città come tutto il Sud Italia è conquistato dai Normanni e ciò pone fine al dominio bizantino in Italia.
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