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Le città italiane, fra l'epoca Tardo Antica e l'Alto Medioevo

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view post Posted on 7/11/2009, 16:13
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Quello che segue è la rielaborazione e sistemazione degli appunti del corso di Storia medievale che presi quando frequentavo il 1°anno di Università.Più specificatamente questi appunti riguardano la parte monografica del corso:"Le città italiane".Era ormai tempo che dessi un valido contributo storico a questo forum meraviglioso.


Le città sono il tratto caratteristico di tutta l'Italia e molte di esse hanno origine romana anche se hanno subito dei cambiamenti nel corso dei secoli.
Nell'opera di Isidioro di Silvia,"Etymologiae",la "civitas" viene definita una "congregatio civium".Questi "cives" sono sia gli abitanti della città vera e propria sia quelli delle campagne adiacenti alla città stessa (non vi è distinzione giuridica)che viene chiamata in epoca romana "municipium",questi gode solamente di autonomia nel campo amministrativo e la sua classe dirigente è formata dai "curiales" che costituiscono la curia cittadina.
Con la crisi del III secolo le città subiscono dei mutamenti:la loro popolazione cala,l'eccesiva pressione fiscale costringe i "curiales" ad abbandonare le città per la campagna dato che erano essi a pagare le tasse non pagate dalla città e il periodo di anarchia militare unito alle invasioni barbariche costringe molte di esse o a dotarsi di mura o a riutilizzare quelle di epoca repubblicana.
Sulla situazione delle città nei secoli VI e VII non si hanno molte fonti ma si può facilmente capire che erano,rispetto a quelle romane,più piccole,più povere,meno numerose e meno importanti dal punto di vista socio-economico.Molti spazi vuoti all'interno delle mura sono utilizzati o come campi coltivati o come discariche.Alcune parti di mura diventano parti di monasteri o chiese oppure vengono abbatute,come del resto molti edifici pubblici,per essere utilizzati come cave di materiale da costruzione.Mentre Roma,Benevento,Salerno ed altre città del Sud Italia si dotano di nuove mura,tutte le altre città usano,e non ne costruiscono altre fino al X secolo,le mura tardo-antiche.Nel caso di Roma,che si dota di nuove mura in stile tardo-antico nel IX secolo,esse sono finanziate dai ceti dirigenti,dal clero e dal papa Leone IV.
Durante l'epoca longobarda le mura sono recuperate e restaurate ma non ricostituite nonostante le continue guerre e il perchè non è chiaro.Insieme alla mura anche il sistema idrico viene sconvolto:se all'epoca dell'antica Roma ogni città era dotata di acquedotti (in tubo di piombo),di terme e di un sistema fognario e chi ne curava la manutenzione erano i ricchi e i curiales.Ma dal VII secolo in poi non si hanno più notizie in tal senso,forse la maggior parte degli impianti venne abbandonata.Ma al tempo degli Ostrogoti le città dovevano ancora avere lo stesso aspetto che avevano avuto al tempo di Roma dato che gli Ostrogoti non smantellarono l'assetto socio-politico e amministrativo dell'Italia romana.Dell'epoca longobarda si sa che le terme rimasero in funzione per i monasteri ricchi e per i vescovi potenti.Nel XI secolo vengono costruite a Roma nuove terme sul modello antico solo per uso privato.
Le fogne invece non vengono mai costruite nel Medioevo e le città utilizzano quelle romane finchè funzionano.Per la spazzatura esistevano due siti di raccolta (discariche):le case abbandonate (alla fine del III secolo)e i luoghi non abitati delle città (nell'Alto Medioevo).
Così come le fogne anche i lavori di restauro degli argini vengono abbandonati e non intrapresi e ciò porta a numerose alluvioni che i cronisti descrivono come catastrofiche (anche se quest'ultimi amano esagerare nelle loro cronache).
L'ubicazione dei cimiteri varia da luogo a luogo:se in epoca romana non si potevano seppelire i morti in città e se nei primi secoli dell'era cristiana i morti venivano seppeliti in piccole chiese esterne alla città,durante l'Alto Medioevo vengono usati come cimiteri gli spazi vuoti delle città,anche se i più ricchi possono avere dei cimiteri privati.
Se molte città non scompaiono è perchè sono sedi vescovili e le loro chiese,dei vescovi,sono o all'esterno o nei sobborghi delle città (si chiamerano cattedrali solo dopo il Mille).Durante le invasioni barbariche,l'Alto Medioevo e le ultime invasioni del IX-X secolo,il potere e l'influenza del vescovo (testimoniati dalla diffusione di chiese e monasteri)si ampliano e si rafforzano ma non sempre:nel Sud Italia il potere dei re Longobardi impedisce ciò ed è anche così per la Toscana e la Liguria.Ma le città italiane,sia del Nord che del Sud,tramite il lavoro di artigiani capaci diventano centri di commerci le cui vie principali sono il Po e i suoi affluenti e la via Francigena:ma i trasporti migliori sono quelli marittimi perchè più sicuri e favoriti dal fatto che l'Italia è una penisola,quelli terrestri,oltre a non essere sicuri,sono lenti e costossisimi.
Il commercio è la base economica su cui le città italiane basano il loro potere e sviluppo che le renderà uniche in Europa e diverse fra loro a causa della fortuna:quelle poste sui fiumi o meglio ancora sul mare sono enormemente avvantaggiate,quelle con un entroterra fertile basano la loro fortuna economica sulle derrate alimentari.Ma le città dipendono dalle campagne:da esse importano cibo per alimentarsi e per crescere demograficamente e se ne hanno in eccesso lo vendono,da esse ricavano forza lavoro in quanto i contadini lasciano le loro terre per la città.Alla crescita economica,corrisponde l'aumento del potere economico,sociale e anche politico dei mercanti che si scontreranno coi vescovi per interessi ed esigenze diverse dando origine alla caduta del loro potere e al sorgere di una nuovo ente politico fra i secoli XI-XII:il comune.


 
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view post Posted on 7/11/2009, 17:29
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Splendido pezzo culturale. Grazie del contributo Saracino...
 
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Daniele Italico
view post Posted on 8/11/2009, 13:29




I miei complimenti. :)
 
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view post Posted on 8/11/2009, 15:20
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Isidioro di Silvia= Isidoro di Siviglia...
 
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L' Idea Innata
view post Posted on 8/11/2009, 15:22




Bella idea.
Hai addirittura usato il presente storico.
 
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«Il Littore»
view post Posted on 8/11/2009, 16:00




Saracino ogni tanto ci stupisce con questi pezzi :D
 
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view post Posted on 8/11/2009, 20:17
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CITAZIONE («Il Littore» @ 8/11/2009, 16:00)
Saracino ogni tanto ci stupisce con questi pezzi :D

Davvero??Citamene qualcuno..... :shifty: :shifty:
Posterò altro materiale sullo stesso argomento.
 
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«Il Littore»
view post Posted on 8/11/2009, 23:17




Ho detto ogni tanto. Non ti gasare :D
 
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view post Posted on 9/11/2009, 17:57
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Non mi sto gasando...sono solo curioso.
 
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«Il Littore»
view post Posted on 9/11/2009, 18:03




La curiosità uccide
SPOILER (click to view)
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view post Posted on 10/11/2009, 12:51
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Minghia!!!!
 
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GIUSEPPE MAZZINI
view post Posted on 10/11/2009, 15:15




bello ...posta altri contributi se hai tempo,gli approfondimenti di storia medioevale mi interessano molto
 
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view post Posted on 10/11/2009, 16:06
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Lo farò,forse stasera....
 
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view post Posted on 13/11/2009, 23:53
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Ancora degli appunti universitari sul corso monografico "Le città italiane" a beneficio di tutti di tutti.






Una caratteristica comune a molte città italiane è che la loro economia si basa sopratutto sul commercio,per la produzione bisognerà aspettare il XII secolo,solo le città della Sicilia araba altre a commerciare producono.Le città di Genova e Pisa,se prima del Mille sono sconosciute e non hanno nessun peso politico,economico,militare,già nei primi anni dell'XI secolo si dimostrano attive militarmente contro le città arabe:nel 1015 conquistano la Sardegna insieme e sempre da alleate fanno scorrerie,in cerca di bottino,in Tunisia(1034),a Palermo(1064)dove Pisa agisce da sola,a Modia in Africa e a Tortosa in Spagna(1087) dove si trovavano le basi dei pirati saraceni.Con l'ausilio delle città toscane,sarde e lombarde e con il conte di Barcellona attacano le Baleari(altra base dei pirati saraceni).Ma nel XIII secolo si scatena fra le due città una guerra che si conclude con la sconfitta di Pisa(già comune dal 1087).Ciò che sbalordisce non è tanto la loro storia che è simile ma il loro sviluppo:non hanno un entroterra(Genova ha a nord gli Appennini mentre Pisa ha alle spalle la città imperiale di Lucca).Amalfi è il porto mancato:il suo splendore dura poco(IX-X secolo) perchè nè crebbe demograficamente nè ebbe un lungo svillupo a causa della conquista normanna(XI secolo).Ma ebbe tuttavia dei vantaggi:sebbene fosse sotto il dominio di Bisanzio era di fatto autonoma,aveva un buon entroterra,quello campano,dove si coltivavano uva da vino,frutta e nocciole che venivano esportate nei porti africani,egiziani e siriani importando prodotti preziosi.Anche Gaeta ebbe forse una storia simile ad Amalfi ma se ne sa poco così come per Napoli.Nonostante le lotte fra città ed Arabi i mercanti cristiani frequentavano i porti arabi e viceversa,sfidando il divieto papale di commerciare con gli infedeli e di fornire loro armi e schiavi cristiani(prelevati dalla Sardegna).
La città di Venezia è molto diversa da ogni altra città portuale d'Italia di quel tempo:la sua è una storia unica fatta di trionfi e di successi sia politici e sociali sia di una spietatta conccorenza alle altre città marinare.La sua origine è varia:quando Attila distrusse Aquilea parecchi rifugiati si nascosero sulla costa veneta fondando una piccola città,a questo primo nucleo di abitanti si aggiunsero coloro che scapparono davanti ai Longobardi.Si narra che Venezia fece la sua fortuna con l'oro degli ultimi rifugiati anche se agli inizi era molto debole,più debole di Comacchio o di altre città venete.Dato che essa non ha un entroterra deve importare cibo ma ciò tuttavia non le impedisace di crescere demograficamente fra l'VIII-IX secolo.Nel corso del VII secolo non vi è più il prefetto bizantino,ma il posto e le funzioni del medesimo sono prese dal doge che all'inizio è ereditario poi dal XII secolo diviene elettivo.Fra l'VIII-IX secolo Venezia distrugge sia Comacchio che Chioggia impadronendosi delle saline e,quindi,del redditizio commercio del sale.Nel corso del X secolo i rapporti con Bisanzio crescono,non solo quelli di natura economica ma anche militare:insieme Venezia e Bisanzio scacciano i Saraceni dall'Adriatico e nel 960 viene proibito a Venezia di vendere agli Arabi schiavi cristiani,armi e prodotti di legno tipo le stoviglie.Ma i Veneziani aggirano il bando commerciando schiavi pagani(slavi),ferro e legname grezzi.Sempre nel X secolo gli Ottoni danno molti privilegi a Venezia,tutto ciò ne fa non solo un porto franco ma anche una città autonoma sebbene formalmente soggetta a Bisanzio.Agli inizi dell'XI secolo Basilio II,basileo di Costantinopoli,decurta ai Veneziani il 43% dei dazi e delle tasse sulle importazioni ed esportazioni.Venezia se ne approfitta doppiamente:infatti consente a molti mercanti non veneziani(amalfitani,salernitani,ebrei) di usare le sue navi per godere,illegalmente,dei benefici economici concessi da Basileo II alla stessa Venezia.Sempre nello stesso secolo Venezia termina la conquista della Dalmazia e,di conseguenza,di tutto l'Adriatico dove non vi fanno più scorrerie i pirati slavi.Quando Alessio I Comneno chiede aiuto a Venezia per sconfiggere i Normanni,che conquistata Durazzo si spingono verso Costantinopoli,i Veneziani accettano e,sconfitti i Normanni,ottengono con una crisobolla(ovvero un privilegio imperiale)del 1082 vari privilegi e perfino il diritto ad edificare un loro quartiere:nel Medioevo i forestieri non hanno nè diritti nè protezione,quindi il mercante rischiava grosso quando viaggiava in una terra straniera e di religione diversa,da ciò la grande importanza di una zona dove i Veneziani vivano secondo le loro leggi,dove hanno una chiesa e tutto il necessario per vivere anche isolatamente dal resto della città;Ma non sempre i rapporti fra Bizantini e Veneziani sono facili:infatti nel 1177 il quartiere veneziano è messo a sacco.Con la quarta crociata(1202-1204) i Veneziani si arrichiscono come per le altre crociate:se nella Prima Pisani e Genovesi si sono arrichiti aiutando i crociati a conquistare Gerusalemme,Venezia,come altre città,fa soldi garantendo i collegamenti marittimi con la Terra Santa,ma durante la Quarta crociata si fanno pagare dai Crociati con la conquista di Zara(sotto il re d'Ungheria) e in seguito,per una disputa fra i pretendenti al trono imperiale di Bisanzio,diventano i padroni dell'intero commercio bizantino che fino a quel momento era limitato all'Egeo e al Mediterraneo orientale.Accanto al commercio Venezia pratica anche la guerra di corsa e al pirateria.
La città di Bari già al tempo di Roma era importante in quanto attraversata dalla via Traiana e il suo territorio produceva frumento essendo molto fertile,ma del periodo che va dal V all'IX secolo sappiamo ben poco,possiamo suppore che buona parte del terreno venne utilizzata come pascolo oppure che fosse ricoperta da paludi,i campi coltivati ci sono ma sono piccoli.E' soggetta alle scorrerie dei Saraceni che nell'IX vi istituiscono un emirato che verrà distrutto da Ludovico II nel 872 ed entrerà a far parte dell'Impero bizantinio.Nel X secolo Bari diventa capitale del Capetanato d'Italia che raggruppa i themi(o temi) di Longobardia,Calabria e Lucania e in risposta alle scorrerie saracene si ricopre di castelli autorizzati da Bisanzio.Sempre nel X secolo l'agricoltura migliora e nell'Xi secolo si attestano le coltivazioni di olive,grano e altri cereali,fichi e mandorle(che essendo dolci sono molto esportati).In un primo tempo la società è suddivisa in maiores,medianes,e minores(suddivisione fiscale e militare fatta da Astolfo,re longobardo nell'VIII secolo),ma si evolverà fino ad essere formata da potenti,clero e popolo.Bari è già una sede vescovile del V secolo ma sui suoi vescovi si sa ben poco fino al X secolo quando ben tre chiese convivono in città:quella di rito latino(o romano),di rito greco-ortodosso e quella armena.Nell'XI secolo Bari è così tanto cresciuta demograficamente che nel 1071 viene allargata la sua cinta muraria.E le merci che vi circolano sono legname,pellicce,cibo e grano(esportato a Bisanzio)e schiavi(al tempo dell’emirato di Bari ma non è certo).Sempre in questo periodo Melo di Bari,alleato con i Longobardi e Sacro Romano Impero(che gli riconosce il titolo di Duca di Puglia) tenta di scacciare via i Bizantini per rendere autonoma la città economicamente cresciuta.Solo suo figlio vi riuscirà nell’impresa ma dopo qualche anno la città come tutto il Sud Italia è conquistato dai Normanni e ciò pone fine al dominio bizantino in Italia.
 
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view post Posted on 14/11/2009, 12:03

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Interessantissimo, grazie
 
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21 replies since 7/11/2009, 16:13   210 views
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