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Chi ha paura di Camillo Benso?

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Char08
view post Posted on 1/3/2010, 09:44




1/3/2010 (9:14) - INTERVISTA ALLO STORICO DELL'ETA' CONTEMPORANEA

Chi ha paura di Camillo Benso?



Craveri: perché una delle figure
più prestigiose del Risorgimento
è anche tra le meno amate



LUIGI LA SPINA
TORINO

La pedagogia del Risorgimento è stata un elemento fondante dell’educazione civile degli italiani. Ma, negli ultimi decenni della nostra Repubblica, è scaduta in un rito celebrativo, noioso e trascurato. Con il risultato di una diffusa ignoranza sul modo con il quale l’Italia è arrivata all’unità nazionale, ma, cosa ancor più grave, con l’effetto di contribuire a un certo sfaldamento del senso dello Stato, così evidente nel costume morale degli italiani.

Ecco perché, in vista dell’anniversario dei 150 anni, l’Unione Industriale di Torino ha pensato fosse utile «raccontare» le vicende e i protagonisti della costruzione dell’Italia unita attraverso le testimonianze di importanti storici. Per togliere la polvere della memoria, ma per abbattere, soprattutto, quei pregiudizi, quella retorica che hanno imbalsamato, nell’ossario del luogo comune, un mito senza il quale uno Stato non può sopravvivere nel sentimento dei cittadini.

Il compito di avviare i tre cicli di incontri in cui si articola l’iniziativa è stato affidato a Pietro Craveri, dell’Università «Suor Orsola Benincasa» di Napoli. A lui l’impegno di avvicinare il pubblico a una delle figure più prestigiose del Risorgimento, ma anche meno amate, Camillo Benso conte di Cavour.

Professore, perché gli italiani, in generale, rispettano la sua memoria, ma sembrano diffidenti nei confronti delle sue scaltrezze tattiche, dei suoi metodi spregiudicati? È il solito moralismo contro un politico, certo un grande e geniale politico, ma anche rappresentante di una categoria che non suscita troppe simpatie?

«In parte, questo è vero: le arti del politico non sono tutte nette. Però voglio aggiungere un altro motivo che spiega questa generale freddezza su di lui. Cavour è un moderato liberale che intuisce l’importanza dell’economia di mercato per lo sviluppo e l’avvenire del sistema. È quello che batte i democratici, i mazziniani e afferma il principio della continuità tra lo stato piemontese e il nuovo Stato italiano. Mentre i suoi avversari democratici puntano a una Costituente che lo possa fondare su basi interamente nuove. Dalla loro sconfitta nasce la polemica contro di lui».


È il filone politico e storiografico del Risorgimento mancato...

«Sì, è la tematica parallela che troveremo, un secolo dopo, nella cosiddetta Resistenza mancata, sulla scia delle tesi di Gramsci e di Gobetti. Tutta la tradizione democratica e radicale ha sempre avuto, come primo obiettivo, proprio la figura di Cavour. Qui si rompe quella pedagogia risorgimentale, perché nella retorica sono tutti uniti, ma, nell’analisi concreta, c’è una profonda divisione che dura fino a oggi».

Questa polemica ha usato strumentalmente anche la condanna per i metodi spregiudicati di Cavour, dall’utilizzo delle arti seduttive della contessa di Castiglione al «connubio» come l’inizio del trasformismo italico. Il fine giustifica sempre i mezzi?
«Guardi, la politica ha bisogno di un disegno, quello di Cavour era, tra l’altro, un grande disegno. Diversamente, non ha nessuna giustificazione di essere com’è. C’è, in Cavour, una lucidità intellettuale straordinaria e una incredibile capacità di prevedere il futuro. Le faccio solo un esempio. Subito, nel ‘48, capisce che il socialismo, che lui chiama anche comunismo, è il grande pericolo a sinistra. Perché tocca problemi, quello dei salariati, in particolare, dell’industria, quello della distribuzione del reddito che saranno fondamentali nel futuro. Non dimentichiamoci che Cavour incomincia la sua formazione con un lavoro sulla “legge dei poveri” in Inghilterra. Perché comprende come sia importante l’equilibrio sociale per assicurare l’equilibrio politico. Ma conclude, poi, la sua riflessione sul comunismo con una osservazione che mi ha fulminato per la sua preveggenza: il proletariato, dice, non sarà l’ultima forma dello sviluppo dell’economia moderna».


Un modello di politico assai difficile da imitare al giorno d’oggi. Professore, forse è meglio evitare confronti imbarazzanti, non crede?

«Per carità, siamo di fronte a un’intera classe politica, quella di allora, che si forma come tale, cioè avendo come punto di riferimento i problemi dello Stato, della politica internazionale. Non è più così, oggi, quasi per nessuno. I problemi dello Stato, in tutto il mondo, sono diventati patrimonio delle burocrazie. E noi soffriamo più degli altri, proprio perché, nel nostro Paese, le burocrazie sono molto fragili e screditate».

il sito di La Stampa: http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezion...52696girata.asp
 
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view post Posted on 1/3/2010, 11:03
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Mah. Craveri dimentica che in alcune zone d'Italia le decisioni del Cavour hanno fatto danni nel vero senso del termine. Inoltre ha regalato Nizza alla Francia, errore imperdonabile.
 
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Char08
view post Posted on 1/3/2010, 13:55




Lo sai....... Lo so!!!!
 
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The Patriot
view post Posted on 1/3/2010, 15:29




la figura di camillo benso non è una tra le mie preferite.....è stato un corsevatore e filo-monarchico, antigaribaldino della prim'ora.....quindi.....
 
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eveline1
view post Posted on 1/3/2010, 17:41




IO.Me lo sogno tutte le notti,questo vecchiume.
 
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view post Posted on 3/3/2010, 12:32
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PUGNA PRO PATRIA SEMPER!!!!

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Cavour era un pragmmatico:cedere il Nizzardo e la Savoia era il prezzo per avere l'aiuto dei Francesi e poi morì solo un mese dopo l'unità d'Italia quindi non ebbe il tempo di governare il paese.
 
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GIUSEPPE MAZZINI
view post Posted on 10/3/2010, 16:54




cavour non fu certamente un acceso patriota come mazzini o garibaldi,era lontano probabilmente anche dal sincero patriottismo liberale di gente come d'azeglio,manzoni ,nonche dal federalismo di cattaneo....fu pero l'uomo giusto al posto giusto per la nostra indipendenza,anche se magari non era propio questo il suo progetto originario....bisogna riconoscergli i suoi meriti e la su alungimeranza
 
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6 replies since 1/3/2010, 09:44   87 views
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