CITAZIONE (GIUSEPPE MAZZINI @ 2/5/2010, 17:17)
guarda brevheharth per l'idea che mi sono fatto io....credo che lòa verita stia nel mezzo:è siuramente vero che ,sopattutto negli ultimi 20 anni del regno borbonico ,vi siano state create delle eccellenze industriali e produttive(come le acciaierie di mogliana in calabria) ,tuttavia si trattava in gran parte di complessi strategici destinati pu che a produrre reddito,a sostenere per esempio l'indipendenza politica del regno....certamente non si trattava di un benessere diffuso ai ceti medio-piccoli...
la situazione dei contadini er anzi arretratissima,e non è un invenzione unitaria la secolare pratica del latifondo,molto mno diffusa nel resto d'italia....lasciando da parte lò amafia ,sulla quale non mi esprimo,il brigantaggio esisteva ed era gia fiorente prima dell'unita....
parliamo poi de diritti politici:stato fortemente reazionaro e assolutista,fino all'ultimo (solo alla canna del gas i re borbonici si decisero ,due volte, a dare una parvenza di costituzione)...perlomeno i savoia si rassegnarono a concederla DE4FINITIVAMENTE E SENZA PIU TORNARE INDIETRO ,cosa che gli attiro la simpatia di tutti i liberali italiani,che invece i borbone fecero di tutto per non avere....
le cause del bigantaggio post unitario ,nonche dell'aumento dell'emigrazione (che non fu comunque conseguenza immediata dell'annessione,ma piuttosto delle politich eeconomiche dei primi governi unitari) furono innanzittto la leva obbligatoia,che il regno borbonico non conosceva,provvedimento doloroso ma ritengo necessario all'epoca;le politiche economiche dei governi unitari,i quali per attirare capitali dall'estero persviluppare l'industria pesante abolirono i regimi di dazi doganali ch erano vigenti nel regnocosa che provoco la rovina di tante piccole industrie ,soprattutto manifatturiere, del sud...e non ultimo l'aumento delle tasse per pareggiare il bilancio...tutto cose che il sud pago chiaramente piu salate del centro -nord della penisola(e aggiungerei le pago anche il veneto per gli stessi motivi qualche anno dopo)
tuttavia che il regno borbonico fosse al capolinea lo dimostra chiaramente la spedizione ei mille:uno stato ce avesse anch eun aminim acoscieza identitaria e una reale partecipazione del potere da parte delle classi medie non sarebbe mai crollato di fronte a mille idealisti armati di vecchi moschetti....e anzi le classi mno abbienti accolsero i garibaldini (piu che il re savoia) con entusiasmo e speranza,propio perche speravano in un miglioraento dele loro condizioni ,evidentemente gia disperate...e si ribbellarono,associandosi talvolta ai sedicenti briganti,solo quando capirono che le loro speranze sarebbero state in gran pare disattese( non certo per amore verso il vecchio ordinamento)
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Sono sostanzialmente d'accordo anch'io, per quanto ad es. l'accoglienza delle plebi rurali del Sud fu certamente entusiastica, ma tutt'altro che attiva (a parte un certo numero di volontari dai c.d. "picciotti" siciliani, il grosso delle forze combattenti dell'Esercito Meridionale rimase - e tantopiù una volta messo piede in Calabria, cioè sul continente - composto di volontari affluiti colle varie spedizioni dei Cosenz, Medici, Sacchi, Bertani).
Il Regno delle Due Sicilie a parer mio non era affatto l'inferno in terra - e Napoli città era anzi all'avanguardia in diversi campi -, ma neppure quell'Eldorado strumentalmente presentatoci dai nostalgici dell'autocrazia borbonica, permanendo quei forti squilibri cui molto opportunamente hai accennato.
CITAZIONE (Giuseppe Saracino '88 @ 1/5/2010, 21:32)
In questo periodo sto studiano il "L'industria italiana dall'Ottocento a oggi":i primati del Regno delle Due Sicilie erano diversi come ad esempio le officine di Pietrarsa,i cantieri di Castellamare,la corte più sfarzosa,un buon esercito e così via ma il vero problema è un altro.
Napoli,che era un bellisssimo diamante,era immerso in un mare di fango:l'arretratezza dell'agricoltura dovuta alla oziosità della aristocrazia latifondista e della borghesia terriera impedì di accumulare capitali per finanziare l'industrializzazione.Non è da separatista o da neo-borbonico dire questo:sono fatti storici documentati.
La mafia già esisteva in Sicilia:affonda le sue radici nell'isola da molti secoli.
L'immigrazione dal Sud e dal Veneto fu dovuta all'arretratezza dell'agricoltura italiana,alle gravose tasse imposte al Sud e alla fallimentare politica economica dei primi vent'anni di vita dello Stato italiano.
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La sintesi operata dal nostro buon Saracino (mi) pare - come usa dirsi - tagli la testa al toro, amici.