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Sulla grandezza di Roma Antica

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view post Posted on 27/10/2010, 13:29
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PUGNA PRO PATRIA SEMPER!!!!

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Scommetto che qualche volta vi siate domandati che cosa abbia reso grande,forte e potente Roma:ebbene questa è una domanda che si sono posti in molti sia oggi che in passato.
Che cosa ha permesso a un piccolo villaggio sul Tevere di diventare "Caput mundi"????
Le risposte sono tante ma forse tutte egualmente giuste.
Quando nel 117 d.C. Marco Ulpio Traiano morì l'Impero Romano aveva raggiunto la sua massima espansione:dalle costa dell'Atlantico ai deserti della Mesopotamia,dal confine anglo-scozzese al deserto del Sahara milioni di persone vivevano e morivano sotto l'egida dei Cesari.
Ma non fu un espansione facile:tanti e famosi sono stati i nemici di Roma e alcuni lo sono diventati per essersi scontrati proprio con la stessa nella sua millenaria storia. Eccone un breve riepilogo non esaustivo e molto soggettivo:l'etrusca Veio,i popoli latini,i Sanniti,i Galli,la città di Taranto,Cartagine,i popoli iberici,la Macedonia,l'Impero seleucida,i Numidi,i Parti,i Germani,la Persia Sassanide,i popoli delle steppe ecc...
I nomi di alcuni nemici,singole persone scontratisi con Roma:Pirro,Annibale,Filippo V,Mitridate V,Viriato,Giugurta,Vergingetorige,Arminio,Shapur I,Alarico,Genserico,Attila ecc...
Tanti,forse persino troppi:come spiegare tutto questo?????
Qualcuno pensa che alla base delll'imperialismo di Roma vi sia la sua esplicita volontà di dominare il mondo(imperialismo aggressivo),qualcun'altro ritiene che Roma si sia solo difesa da attacchi esterni e che vincendo abbia conquistato motli territori(imperialismo difensivo) altri ancora ritengono che Roma fosse una potenza che abbia interagito insieme alle altre del Mediterraneo(una specia di terza posizione a metà strada).
Ammettendo quest'ultima ipotesi cosa spiega la combattività e la capacità di vittoria di Roma????
Si possono fare varie ipotesi concordanti fra loro:
1)A stimolare l'espansione territoriale fu in parte e senza alcun dubbio la competitività del ceto dirigente romano,la nobilitas,desideriosa quest’ultima di successi militari per incrementare la propria fama e il proprio tornaconto finanziario e guadagnare consensi per loro scalata alla carriera politica;
2)Militarmente Roma ebbe sempre un esercito che fece della disciplina,dell'addestramento e della mobilità i suoi punti di forza non esitando,inoltre,a ricorrere alle armi(lo scudo dai Sanniti,il gladio dagli Iberici e così via) o tattiche del nemico(uso massiccio della cavalleria,di cui tradizionalmente i Romanierano carenti,nel tardo-impero) per ottenere la vittoria;
3)Andrea Frediani ha parlato di quello che chiama "complesso dell'Allia":questa sconfitta avvenuta nel 390 a.C.,e che spianò ai Galli di re Brenno l'accesso all'Urbe,fu un trauma per i Romani a tal punto da spingerli sempre a ottenere la vittoria a qualsiasi costo,a qualsiasi prezzo,a vendicarsi sempre delle sconfitte subite e difatti,tranne nei casi di Carre nel 53 a.C.,di Teutoburgo nel 9 d.C. e di Capo Bon nel 468 d.C.,Roma ha sempre perseguito fino alla loro sconfitta definitiva tutti i suoi nemici.
Quasi nessuno di loro è morto nel proprio letto di morte naturale(parlo sopratutto per il periodo repubblicano) e tutti i loro territori sono divenuti province romane(tranne le foreste germaniche o le province dell'Impero Persiano);
4)Polibio e dopo di lui,in parte,Cicerone,ritenne che Roma dovesse la sua vittoria sugli altri popoli alla sua forma di governo chiamata da molti "costituzione mista":per i Greci tre sono le forme di governo(monarchia,aristocrazia,democrazia),ebbene Roma avrebbe avuto una forma di governo che conteneva elementi di tutte e tre le forme classiche di governo(il potere dei Consoli faceva pensare a quello dei Re,il potere del Senato faceva pensare ad un governo aristocratico,il potere delle assemblee popolari faceva pensare ad una democrazia) inoltre Cicerone rivendicava le leggi romane come le migliori in quanto frutto dell’esperienza di governo e del lavoro di molti politici(Roma non ha mai conosciuto un legislatore unico che desse alla città leggi definitive come Dracone e Solone ad Atene o Ligurgo a Sparta),una legislazione,un diritto(privato e pubblico) costruito in itere.
Sulla grandezza di Roma si potrebbe aggiungere altro,si potrebbe discuterne allungo ma una cosa appare certa:come tutti i fenomeni storici anche quello della costruzione,da parte di Roma,di un immenso impero è un processo complesso,dove una visione riduttiva e limita è la scelta più errata che si possa fare mentre una visione più allargata,globale e complessiva potrà dare maggiori risposte e certezze.
In ogni caso il dibattito è aperto……
 
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view post Posted on 27/10/2010, 13:53
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Non solo la grandezza di Roma, mi stupisce pure la sua durata e se penso che molte nazioni ci invidiano questa parte della Storia (ricordate ad esempio quel nazionalista rumeno che sosteneva che solo i rumeni discendono dai romani e che noi invece siamo italiani?), non può che accrescere in me il piacere di vivere in questo Paese.
 
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view post Posted on 27/10/2010, 15:21
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La grandezza di Roma non è quantificabile solo su un piano di dominio militare, Ho scoperto recentemente Baalbeck (Libano a poche decine di Km dal confine siriano), considerato una delle meraviglie del mondo antico, dove si trovano i templi più imponenti e meglio conservati dell'antica Roma, roba da far invidia anche gli antichi egiziani, costruiti con i più grandi blocchi monolitici esistenti, dal peso superiore alle 1000 tonnelate, difficile trovare una gru capace di muovere tale peso oggigiorno.
 
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eveline1
view post Posted on 27/10/2010, 17:42




CITAZIONE (Peppero @ 27/10/2010, 14:53)
(ricordate ad esempio quel nazionalista rumeno che sosteneva che solo i rumeni discendessero dai romani e che noi invece siamo italiani?), non può che accrescere in me il piacere di vivere in questo Paese.

Cosa mi sono persa.Quest'uomo era sicuro di stare bene?Cioe' sosteneva che loro,rumeni ,discendessero dai romani (per assonanza),noi altri,ci ritroviamo le vestigia di Roma ma siamo nati dal nulla dopo il 1861?Perche'per essere definiti italiani occorre ci sia una nazione Italia...

Edited by eveline1 - 27/10/2010, 19:19
 
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view post Posted on 27/10/2010, 18:15
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Lui era un nazionalista rumeno convinto che viveva e studiava in Italia (non ricordo che facoltà), disprezzava gli italiani e pure i rom. A parer suo, i romani con gli italiani non centrano nulla, sono due cose completamente diverse. Gli ultimi romani sono i rumeni/romeni. Forse il professor Vittorino Andreoli potrebbe aiutarlo.

 
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Romanoitalo
view post Posted on 27/10/2010, 18:23




CITAZIONE (juvaborg @ 27/10/2010, 16:21)
La grandezza di Roma non è quantificabile solo su un piano di dominio militare, Ho scoperto recentemente Baalbeck (Libano a poche decine di Km dal confine siriano), considerato una delle meraviglie del mondo antico, dove si trovano i templi più imponenti e meglio conservati dell'antica Roma, roba da far invidia anche gli antichi egiziani, costruiti con i più grandi blocchi monolitici esistenti, dal peso superiore alle 1000 tonnelate, difficile trovare una gru capace di muovere tale peso oggigiorno.

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Alcuni anni or sono, nella Siria nord-orientale è stato riattivato un acquedotto dell'età romana, perchè portasse finalmente acqua ad una landa desertica...

Ad ogni modo, amici, avendo la fortuna di vivere proprio a Roma, mi basta lanciare uno sguardo alle residue, gloriose vestigia dell'imponente sistema viario, a partire dall'Appia Antica: un modello di efficienza assolutamente all'avanguardia in tutto il mondo allora conosciuto.

La tolleranza in materia religiosa mi pare comunque un punto assai importante per comprendere le ragioni della longevità del potere romano: proprio sotto Traiano difatti, quando Roma raggiunse probabilmente l'apice della sua espansione, si poteva assistere quasi quotidianamente alle "abluzioni collettive" dei seguaci di Iside, alle "processioni" dei Frisoni, alle pratiche cultuali "erotiche" dei fenici (Astarti), ecc ecc...insomma tutti i culti erano sostanzialmente ammessi e rispettati, purchè i rispettivi seguaci riconoscessero la suprema potestà del Cesare di turno.

Più che fondata poi anche la citazione della flessibilità strategica dei Romani, capaci di prendere il meglio - militarmente parlando - dai popoli via via inglobati, e di combinarlo sapientemente con tattiche proprie (come la "testudo", o le torri d'assedio).

p.s. Grazie Saracino per questo interessantissimo contributo.

2p.s. Un paio d'anni or sono, allorchè taluni amici miei si recarono in Romania, a Cluj-Napoca, per seguire la Roma in una trasferta di Champions League, si imbatterono nella piazza maggiore della città in una grande statua commemorativa della lupa capitolina, che da quelle parti è davvero vista come la progenitrice dell'identità romena, tanto è vero che la stessa dottrina del nazionalismo romeno moderno è comunemente detta "romanismo". Loro si sentono diversi da tutti gli altri popoli balcanici soprattutto a motivo di codesta millenaria e gloriosa scaturigine, e la rivendicano con orgoglio.
 
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eveline1
view post Posted on 27/10/2010, 18:40




Io fossi in loro rivendicherei Vlad l'impalatore.
 
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Romanoitalo
view post Posted on 27/10/2010, 18:56






Ma lo fanno già, eh (ed a parer mio, non senza ragione)...
 
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GIUSEPPE MAZZINI
view post Posted on 27/10/2010, 19:44




la romania (lo stesso nom elo dice) si è formata modernamente sull'ideologia storica delle popolazioni valacche della loro discendenza (in primis linguistica) dai coloni romani che colonizzarono la dacia nel II secolo ....un ideologia che come in altri paesi europei si è sviluppata durante il romanticismo ottocentesco che vide riaffiorare il concetto di nazionalita e di stirpe....
etnicamente in realta i romeni non si possono certo distinguere cosi nettamnete dalle popolazioni slave che li circondano...ma è propio la loro lingua,pur intrisa di slavismi ,che ha cementato questa mitologia ...un po come i galli per i francesi
 
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Romanoitalo
view post Posted on 27/10/2010, 22:25




CITAZIONE (GIUSEPPE MAZZINI @ 27/10/2010, 20:44)
la romania (lo stesso nom elo dice) si è formata modernamente sull'ideologia storica delle popolazioni valacche della loro discendenza (in primis linguistica) dai coloni romani che colonizzarono la dacia nel II secolo ....un ideologia che come in altri paesi europei si è sviluppata durante il romanticismo ottocentesco che vide riaffiorare il concetto di nazionalita e di stirpe....
etnicamente in realta i romeni non si possono certo distinguere cosi nettamnete dalle popolazioni slave che li circondano...ma è propio la loro lingua,pur intrisa di slavismi ,che ha cementato questa mitologia ...un po come i galli per i francesi

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Per l'appunto, caro Mazzini: e l'ingrediente etnico/biologico da solo può non bastare a definire l'identità nazionale d'un popolo (come il tuo omonimo storico c'insegna).

Insomma la lingua - con tutto ciò che ne consegue - è tanta parte dell'identità medesima, ed i romeni si sentono per ciò diversi dal resto dei popoli slavi e balcanici.
 
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9 replies since 27/10/2010, 13:29   476 views
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