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Protesilao scrive: "Siccome i riferimenti a Mirone li avevo indicati io, mi sento in dovere, e in vena, di rispondere a questo post pressappochista: Iniziamo dal fondo, questo sarebbe "l'appassionato"...ovvero un professore in una delle maggiori istituzioni europee, l'Imperial College. "Armand Marie Leroi, an evolutionary developmental biologist at Imperial College in London, is the author of "Mutants: On Genetic Variety and the Human Body."
Vedi, non è per sminuire, ma tu hai affermato che lui è il più grande genetista francese quando invece lui non è genetista, ma un biologo che insegna ecologia ed evoluzione nell'università citata e il suo campo riguarda le condizioni climatiche e gli invertebrati. Considera pure che a lui piace spaziare, tant'è che ha presentato un documentario per Channel 4 dal titolo Alien Worlds, poi eliminato perchè ritenuto "silly".
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Protesilao scrive: "E saliamo, naturalmente il "nostro" non riesce a leggere il Nyt, per il timore di essere smentito addirittura dalla "bibbia" della Sinistra mondiale?"
No, perché il tuo link non funziona
www.nytimes.com/2008/08/14/he....15267344.htmlQuesto invece funziona, l'hai sempre postato tu, e dice:"
Il parere di Guido Barbujani "Non esistono razze o etnie che metabolizzano meglio o peggio un farmaco - sostiene Guido Barbujani, professore di genetica del dipartimento di biologia ed evoluzione dell'Università di Ferrara - " [..]
Il parere di Antonio Torroni "Personalmente ritengo che l'uso di parole quali razza ed etnia in contesto biomedico sia completamente fuorviante, e quello del termine race medicine sbagliato, pericoloso e inutile, oltre che irritante per un genetista umano. - sostiene Antonio Torroni, professore di genetica del dipartimento di genetica e microbiologia dell'Università di Pavia.www.scienzainrete.it/contenuto/articolo/Una-cura-Obama-------------------------------------
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Protesilao scrive: "Arriviamo a Cavalli Sforza, naturalmente la copertina del suo libro che suddivide l'umanità in razze per raggruppamenti genetici non è sufficente, basterebbe infatti leggersi il libro, ma in un ragionamento tautologico, il "nostro" insiste nel dare al genetista pensieri non suoi."
Ecco la copertina del libro: History and Geography of Human Genes. Geni, non razze. Il concetto di "razza" è citato quando parla di Linneo, Darwin, Boyd ed altri, che lo consideravano reale. Lo stesso Cavalli-Sforza parla di fallimento della Scienza nel suddividere gli umani in razze (capitolo 1.6).
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Protesilao scrive: Quanto al "giornalista", si tratta di un giornalista scientifico, un pò come quelli che lui legge su Nature, stile Angela.
Se fai riferimento a Steve Sailer, è lui che si autoproclama "giornalista scientifico". Inoltre afferma: "
As we saw in last week's column on the schizophrenic writings of the leading population geneticist, Luigi Luca Cavalli-Sforza, much of the professoriat now publicly deny the very reality of race.". Dato che non può smentire Cavalli-Sforza, ricorre all'insulto. Questo non fa di lui un giornalista scientifico. Ne fa uno al livello di Mosconi.
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Protesilao scrive: Riguardo allo "psicologo": quando parliamo di razza, parliamo di un settore con approccio multidisciplinare da analizzare dalle diverse prospettive, per questo i riferimenti di un genetista, uno psicologo e un giornalista scientifico.
Naturale, ma se tu vuoi provare la scientificità della cosa non mi tiri fuori le teorie di psicologi, filosofi, giornalisti e via dicendo. Altrimenti è valida pure l'opinione della mia portinaia.
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Protesilao scrive: American Renaissance, non era che l'aggregatore dei vari "testi di riferimento scientifici".
Diciamo pure che è un giornale non imparziale, che utilizza estrapolazioni per dare parvenza scientifica a cose che di scientifico hanno poco o nulla, come appunto il concetto di razza.
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Protesilao scrive: La medicina, come tutte le medicine è "una trovata commerciale", forse l'Aspirina te la regalano? Il valore della sua esistenza stà nel fatto di essere mirata ad una singola razza e inutile per le altre, altrimenti se fosse valida per tutte il suo valore sarebbe anche maggiore, quindi che senso avrebbe per la casa farmaceutica "limitarla" ai negri?
Tirando fuori "la razza" si fa maggiore pubblicità al prodotto, il nome rimane impresso nella mente dei pazienti di colore, che così compreranno solo quello. L'azienda spera in tal modo di conquistare ben 750.000 clienti. La prossima volta magari tireranno fuori il farmaco per "bianchi", ed ecco che conquisteranno l'altra fetta di mercato. Alla faccia di chi produce farmaci per tutti. A proposito del farmaco c'è dell'altro:
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Protesilao scrive: In conclusione, la prossima volta che entrate in una discussione con noi, o non vi avventurate, oppure vi sforzate di leggere e analizzare i temi in questione. Sempre che ne siate in grado.
Vedi, io sono dell'opinione che tu sappia conversare, a differenza di qualche minus habens (o board-warrior) presente nel tuo forum. Il tentativo di convincere che le razze esistono, non penso però che farà mai presa su quelli che frequentano assiduamente il Patriottismo forum. Per noi il colore della pelle non ha alcuna importanza. Detto questo, ti saluto.