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Montecassino 67 anni dopo...

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Italoromano
view post Posted on 16/2/2011, 10:05




L'abbazia benedettina di Montecassino sorge ad oltre 600 metri di altezza dal livello del mare, e troneggia maestosa al centro di quel massiccio montuoso che domina praticamente l'accesso alla valle del fiume Liri e, quindi all'abitato di Cassino ed alla Strada Statale n.6, la Casilina; insomma, per gli Alleati in avanzata, nell'autunno '43, dopo aver finalmente superato il Volturno, costituiva un passaggio fondamentale ed irrinunciabile.

Tantopiù dopo il fallimento dell'Operazione "Shingle", ossia dello sbarco tentato dal VI Corpo del gen. Lucas sul litorale tirrenico tra Anzio e Nettuno alla fine di gennaio '44; proprio ai primi di febbraio, le truppe attestate nella testa di ponte erano oggetto di un primo, incisivo contrattacco da parte delle forze della neocostituita all'uopo XIV Armata tedesca di von Weizsacker, e l'offensiva su Montecassino, programmata per la metà dello stesso mese di febbraio, venne concepita anche per alleggerire la crescente pressione nemica su di loro.

Teoricamente, il maestoso complesso dell'abbazia poteva rappresentare un serissimo ostacolo per il prosieguo della suddetta offensiva, in quanto appunto appariva solido e dominante rispetto alla via d'accesso che le truppe alleate avrebbero dovuto percorrere; ma da una parte i vertici politici e militari alleati avevano stabilito di evitare ogni azione deliberata contro obiettivi religiosi ed artistici in genere, dall'altra anche i comandi tedeschi ebbero cura di non sfruttare direttamente il convento bensì le pendici e le dorsali (boscose) del monte, per collocarvi punti di osservazione con cui dirigere il tiro dell'artiglieria pesante, nidi di mitragliatrici, piazzole per i mortai e gli obici, etc tc...

A decidere il bombardamento dell'antica abbazia furono i comandi inferiori alleati, e segnatamente britannici: i capi delle divisioni neozelandese ed indiana, difatti,per antica e consolidata prassi nell'esercito di Sua Maestà, godevano di ampia autonomia, eppoi lo stesso ufficiale neozelandese più alto in grado, Freyberg, godeva a sua volta di una particolaare autorità derivantegli sia dal suo passato di pluridecorato veterano di gurra, che dal suo carattere energico.

Questi ufficiali comandanti, in buona sostanza, pretesero che fosse "spianato" il complesso dell'abbazia, ritenendolo - erroneamente, oggi lo sappiamo bene - il vero cardine del sistema difensivo tedesco, e così si giunse alla fatidica mattinata del 15 febbraio 1944, che vide il monastero pressochè completamente distrutto da ondate successive di bombardieri quadrimotori della XV Armata aerea statunitense, e quindi trasformato in...efficacissimo dispositivo difensivo dai c.d. diavoli verdi del I reggimento parà tedesco.

Per chiunque fosse eventuaalmente interessato a saperne di più, mi permetto di rinviare ad un sito che giudico davveroottimo: www.dalvolturnoacassino.it/asp/doc.asp?id=039&p=1&lang=ita
 
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The Italian Patriot
view post Posted on 16/2/2011, 23:54




Su questa storia ci sono stato ore a studiare...mamma mia...è l'unica cosa che mi spiace è che meravigliosi capolavori italiani nell'abbazzia sono andati perduti con i bombardamenti.
 
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GIUSEPPE MAZZINI
view post Posted on 16/2/2011, 23:59




una perdita immane per tutta l'umanita
 
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Italoromano
view post Posted on 17/2/2011, 00:38




Per la verità, amici, buona parte degli stessi fu tempestivamente messa al sicuro in Vaticano nella seconda metà dell'ottobre 1943, quando ancora le retroguardie tedesche resistevano efficacemente sul Volturno, ed il generale Frido von Senger, comandante il XIV Corpo di stanza nella valle del Rapido-Garigliano (nonchè terziario benedettino), le fece appunto trasportare sino a Roma.

I Tedeschi comunque tentarono di strumentalizzare propagandisticamente l'accaduto, usando l'ottuagenario abate Diamare come una sorta di icona mediatica della propaganda bellica goebbelsiana, ma sostanzialmente il Diamare non vi si prestò.
 
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3 replies since 16/2/2011, 10:05   51 views
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