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Sigonella. Quando l'Italia disse no agli USA

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Italoromano
view post Posted on 20/3/2011, 23:42




Il fatto grave però è che quei terroristi lì avevano deliberatamente commesso una serie di spietati crimini in territorio italiano - perchè tale è, secondo il diritto internazionale, l'Achille Lauro -, per i quali alcuni di loro non pagarono mai (a partire dal loro capo, Abbas)...e questo è quantomai grave, poichè in base ad un accordo segreto si è di fatto rinunciato ad esercitare la propria sovranità.

Che poi il suddetto accordo rispondesse ad una logica ben precisa, e tutto sommato comprensibile, questo è altresì vero.

E resta comunque la ferma dignità sfoggiata da Craxi nell'occasione (=anche se poi di fatto protesse criminali sanguinari).

p.s. Che i servizi segreti di vari paesi abbiano spesso cooperato tra di loro, e non di rado scavalcando le disposizioni dei rispettivi governi (da cui pure teoricamente dipendono), è verissimo: ma nel caso del patto tra Moro ed i capi dell'Olp si andò oltre. E' capitato più volte, nel corso degli anni '70, che ufficiali della nostra intelligence militare prelevassero terroristi palestinesi prima e dopo che avevano compiuto attentati (anche) su suolo italiano, per metterli in salvo, usando aerei nella disponibilità del medesimo servizio segreto militare, sino a riportarli nelle loro basi di addestramento (=in Libia)...se hai presente la vicenda dell'Argo 16, sai bene allora dove voglio andare a parare, caro Peppero.

Edited by Italoromano - 21/3/2011, 00:18
 
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Van Hanegem
view post Posted on 20/3/2011, 23:54




CITAZIONE (Peppero @ 20/3/2011, 23:25) 
CITAZIONE (Van Hanegem @ 20/3/2011, 21:53) 
Reagan è stato uno dei più grandi presidenti americani, altro che soggetto... Negli Usa non si intitola per caso una portaerei classe Nimitz a propulsione nucleare ad un presidente (emerito) ancora in vita. Non scherziamo, per favore. ;)

Quoto. Per me Reagan era molto più duro dei Bush (padre e figlio), di Clinton e di Obama. Governò in un periodo difficile, c'era forte attrito con l'URSS e persino il rischio di una terza guerra mondiale. Non lo chiamerei soggettone...

Reagan ha diversi meriti storici, che poi si conoscono bene.
Aver risollevato l'America, economicamente e spititualmente, dopo il Vietnam e la presidenza Carter (gli Usa erano stati umiliati anche in Iran) ed aver fatto collassare l'Unione Sovietica. E' stato un grande patriota americano, un grande comunicatore. Può non piacere ad alcuni ma rimane uno dei presidenti più amati.
 
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Italoromano
view post Posted on 21/3/2011, 00:03




Sì, effettivamente è ancor oggi popolarissimo, negli Usa...
 
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view post Posted on 23/3/2011, 11:57
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CITAZIONE (Italoromano @ 20/3/2011, 23:42) 
Il fatto grave però è che quei terroristi lì avevano deliberatamente commesso una serie di spietati crimini in territorio italiano - perchè tale è, secondo il diritto internazionale, l'Achille Lauro -, per i quali alcuni di loro non pagarono mai (a partire dal loro capo, Abbas)...e questo è quantomai grave, poichè in base ad un accordo segreto si è di fatto rinunciato ad esercitare la propria sovranità.

Che poi il suddetto accordo rispondesse ad una logica ben precisa, e tutto sommato comprensibile, questo è altresì vero.

E resta comunque la ferma dignità sfoggiata da Craxi nell'occasione (=anche se poi di fatto protesse criminali sanguinari).

p.s. Che i servizi segreti di vari paesi abbiano spesso cooperato tra di loro, e non di rado scavalcando le disposizioni dei rispettivi governi (da cui pure teoricamente dipendono), è verissimo: ma nel caso del patto tra Moro ed i capi dell'Olp si andò oltre. E' capitato più volte, nel corso degli anni '70, che ufficiali della nostra intelligence militare prelevassero terroristi palestinesi prima e dopo che avevano compiuto attentati (anche) su suolo italiano, per metterli in salvo, usando aerei nella disponibilità del medesimo servizio segreto militare, sino a riportarli nelle loro basi di addestramento (=in Libia)...se hai presente la vicenda dell'Argo 16, sai bene allora dove voglio andare a parare, caro Peppero.

Naturale, ma tutti ebbero colpe. E' un discorso che coinvolge tanti politici italiani e che riguarda non solo i terroristi palestinesi. Ad esempio, ben prima di Moro De Gasperi aveva favorito i terroristi israeliani. L'Argo 16 fu difatti conseguenza di fattacci iniziati già nel dopoguerra. La sfortuna del nostro Paese fu quella di trovarsi in tempo di pace nel bel mezzo di una nuova guerra. Conflitto che non la riguardava e che troviamo ancora oggi.
 
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Italoromano
view post Posted on 24/3/2011, 21:36




Sì, ma noi - o meglio, i nostri servizi segreti militari (allora SID) - giugemmo a proteggere, scortare e rifornire terroristi che avevan compiuto stragi e attentati in altri Stati, e/o contro cittadini stranieri, come Klinghoffer, uccisi però in territorio italiano.

Non vorrei farne un discorso moralistico, scandalistico, perchè all'epoca si ritenne di tutelare così gli interessi nazionali, ma quel "così" implicò un deciso salto di qualità nella politica disinvolta cui ti richiamavi.

Che insomma cellule terroristiche straniere - e segnatamente mediorientali - poterono contare su numerosi appoggi, nell'Italia degli anni '70, è cosa risaputa: da Autonomia Operaia (vedi Pifano) sino all'intelligence militare, la gamma dei loro fiancheggiatori era assai ampia (ma ovviamente il sostegno fattivo di un servizio segreto è cosa ben più pesante).
 
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view post Posted on 27/3/2011, 08:21
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CITAZIONE (Italoromano @ 24/3/2011, 22:36) 
Sì, ma noi - o meglio, i nostri servizi segreti militari (allora SID) - giugemmo a proteggere, scortare e rifornire terroristi che avevan compiuto stragi e attentati in altri Stati, e/o contro cittadini stranieri, come Klinghoffer, uccisi però in territorio italiano.

Non vorrei farne un discorso moralistico, scandalistico, perchè all'epoca si ritenne di tutelare così gli interessi nazionali, ma quel "così" implicò un deciso salto di qualità nella politica disinvolta cui ti richiamavi.

Che insomma cellule terroristiche straniere - e segnatamente mediorientali - poterono contare su numerosi appoggi, nell'Italia degli anni '70, è cosa risaputa: da Autonomia Operaia (vedi Pifano) sino all'intelligence militare, la gamma dei loro fiancheggiatori era assai ampia (ma ovviamente il sostegno fattivo di un servizio segreto è cosa ben più pesante).

E' la stessa cosa, se ci pensiamo. Se sostituiamo il nome di Klinghoffer con quello di Zwaiter e quello dei terroristi palestinesi con quello dei terroristi israeliani abbiamo sempre un crimine impunito, commesso su territorio italiano e favorito dai politici di turno. Questo ci fa capire che l'Italia era una grande casbah, dove le alleanze cambiavano a seconda degli interessi in gioco. Difatti movimenti come autonomia operaia ebbero contatti e buoni rapporti anche con terroristi israeliani, se ripensiamo al caso Moro, alle BR e al mossad. L'Italia era nelle mani dei diversi partiti e ognuno di questi tirava l'acqua al proprio mulino.
 
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Italoromano
view post Posted on 27/3/2011, 08:38




CITAZIONE (Peppero @ 27/3/2011, 09:21) 
CITAZIONE (Italoromano @ 24/3/2011, 22:36) 
Sì, ma noi - o meglio, i nostri servizi segreti militari (allora SID) - giugemmo a proteggere, scortare e rifornire terroristi che avevan compiuto stragi e attentati in altri Stati, e/o contro cittadini stranieri, come Klinghoffer, uccisi però in territorio italiano.

Non vorrei farne un discorso moralistico, scandalistico, perchè all'epoca si ritenne di tutelare così gli interessi nazionali, ma quel "così" implicò un deciso salto di qualità nella politica disinvolta cui ti richiamavi.

Che insomma cellule terroristiche straniere - e segnatamente mediorientali - poterono contare su numerosi appoggi, nell'Italia degli anni '70, è cosa risaputa: da Autonomia Operaia (vedi Pifano) sino all'intelligence militare, la gamma dei loro fiancheggiatori era assai ampia (ma ovviamente il sostegno fattivo di un servizio segreto è cosa ben più pesante).

E' la stessa cosa, se ci pensiamo. Se sostituiamo il nome di Klinghoffer con quello di Zwaiter e quello dei terroristi palestinesi con quello dei terroristi israeliani abbiamo sempre un crimine impunito, commesso su territorio italiano e favorito dai politici di turno. Questo ci fa capire che l'Italia era una grande casbah, dove le alleanze cambiavano a seconda degli interessi in gioco. Difatti movimenti come autonomia operaia ebbero contatti e buoni rapporti anche con terroristi israeliani, se ripensiamo al caso Moro, alle BR e al mossad. L'Italia era nelle mani dei diversi partiti e ognuno di questi tirava l'acqua al proprio mulino.

________________________________________________________


Non sono del tutto d'accordo, nel senso che non mi pare proprio la medesima cosa: si tratta senza alcun dubbio di gravi azioni criminose in qualche misura favorite - o comunque non contrastate - dalle autorità governative e di polizia dei rispettivi periodi, cosa quanto mai deplorevole, ma il salto di qualità sta nel fatto che il nostro Ministro degli Esteri di allora, Moro, strinse (1974) un vero e proprio patto coi capi del terrorismo mediorientale, i quali capi ottennero ben più che la passiva negligenza dei nostri servizi: ottennero (per svariati anni) di potersi organizzare tranquillamente e colpire impunemente obiettivi israeliani, americani e britannici sul nostro territorio (tanto è vero che proprio l'episodio dell'Achille Lauro fu interpretato come una rottura da parte della frazione di Abu Nidal, e perciò si giunse ad un tentativo congiunto del nostro Sismi e dell'Olp di eliminarlo, come testimoniato anche dall'ammiraglio Martini nelle sue memorie).

Ribadisco poi che non intendo affatto dare una lettura scandalistica della vicenda, nel senso che all'epoca i nostri governanti ritennero di tutelare in siffatto modo la sicurezza nazionale: e pur non entusiasmandomene (per niente), rispetto codesto proposito.

Quanto ai sostegni internazionali di cui godettero le Br, certamente ne ricevettero di più dai loro "compagni" mediorientali, come testimonia anche la vicenda di Daniele Pifano e quella, praticamente contemporanea (fine 1979) dell'incriminazione di Arafat dalla procura di Venezia per un grosso carico di armi giunto via mare nella laguna.
 
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view post Posted on 27/3/2011, 09:30
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CITAZIONE (Italoromano @ 27/3/2011, 09:38) 
Non sono del tutto d'accordo, nel senso che non mi pare proprio la medesima cosa: si tratta senza alcun dubbio di gravi azioni criminose in qualche misura favorite - o comunque non contrastate - dalle autorità governative e di polizia dei rispettivi periodi, cosa quanto mai deplorevole, ma il salto di qualità sta nel fatto che il nostro Ministro degli Esteri di allora, Moro, strinse (1974) un vero e proprio patto coi capi del terrorismo mediorientale, i quali capi ottennero ben più che la passiva negligenza dei nostri servizi: ottennero (per svariati anni) di potersi organizzare tranquillamente e colpire impunemente obiettivi israeliani, americani e britannici sul nostro territorio (tanto è vero che proprio l'episodio dell'Achille Lauro fu interpretato come una rottura da parte della frazione di Abu Nidal, e perciò si giunse ad un tentativo congiunto del nostro Sismi e dell'Olp di eliminarlo, come testimoniato anche dall'ammiraglio Martini nelle sue memorie).
Ribadisco poi che non intendo affatto dare una lettura scandalistica della vicenda, nel senso che all'epoca i nostri governanti ritennero di tutelare in siffatto modo la sicurezza nazionale: e pur non entusiasmandomene (per niente), rispetto codesto proposito.

Quanto ai sostegni internazionali di cui godettero le Br, certamente ne ricevettero di più dai loro "compagni" mediorientali, come testimonia anche la vicenda di Daniele Pifano e quella, praticamente contemporanea (fine 1979) dell'incriminazione di Arafat dalla procura di Venezia per un grosso carico di armi giunto via mare nella laguna.

Sì, ma prima degli accordi di Moro abbiamo quelli di De Gasperi che aveva favorito gli israeliani e il loro traffico di clandestini e armi per la guerra di Palestina. Cose ben documentate. Non vedo quindi un salto di qualità ma solo atti di terrorismo talvolta identici e compiuti da ambo le parti sul nostro territorio (o anche altrove, se pensiamo a Michael Harari). Gli israeliani fecero saltare in aria pure l'ottocentesco edificio che fungeva da ambasciata britannica a Roma e minacciarono il nostro Paese già nel dopoguerra. Se si riflette, si nota che di nuovo non c'è nulla. Arabi e israeliani, quando poterono, usarono la violenza per far valere le loro ragioni. Anche contro di noi.

SPOILER (click to view)
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Italoromano
view post Posted on 27/3/2011, 09:50




Io invece un salto di qualità ce lo vedo eccome...perchè ad es. gli agenti israeliani che fecero saltare l'ambasciata britannica a Roma il 1° ottobre '46, come pure quelli della Cia che rapirono Abu Omar a Milano nel marzo 2003 goderono indubbiamente del pur tacito beneplacito delle competenti autorità italiane e lo sfruttarono per compiere le loro criminose azioni, mentre nel caso dei terroristi palestinesi essi furon spesso scortati e protetti direttamente da ufficiali italiani, come testimoniano sia la vicenda dell'Argo 16 - usato proprio a tale scopo dal Sid di Miceli - che quella del fermo di Abu Anzek Saleh insieme a Daniele Pifano, come pure del resto l'incriminazione di Arafat a Venezia, rapidamente insabbiata.

Grazie a quella immunità sostanziale e formale, furono ripetutamente e sanguinosamente attaccati non solo obiettivi israeliani, ma anche americani e britannici, come gli uffici romani della British Airways e due locali di via Veneto notoriamente frequentati da funzionari della vicina ambasciata statunitense (senza contare la bomba contro la sinagoga maggiore di Roma...).

Pertanto consentimi di mantenere questa personale opinione circa un salto di qualità che a me pare francamente indubbio.
 
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view post Posted on 27/3/2011, 12:42
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CITAZIONE (Italoromano @ 27/3/2011, 10:50) 
Io invece un salto di qualità ce lo vedo eccome...perchè ad es. gli agenti israeliani che fecero saltare l'ambasciata britannica a Roma il 1° ottobre '46, come pure quelli della Cia che rapirono Abu Omar a Milano nel marzo 2003 goderono indubbiamente del pur tacito beneplacito delle competenti autorità italiane e lo sfruttarono per compiere le loro criminose azioni, mentre nel caso dei terroristi palestinesi essi furon spesso scortati e protetti direttamente da ufficiali italiani, come testimoniano sia la vicenda dell'Argo 16 - usato proprio a tale scopo dal Sid di Miceli - che quella del fermo di Abu Anzek Saleh insieme a Daniele Pifano, come pure del resto l'incriminazione di Arafat a Venezia, rapidamente insabbiata.

Grazie a quella immunità sostanziale e formale, furono ripetutamente e sanguinosamente attaccati non solo obiettivi israeliani, ma anche americani e britannici, come gli uffici romani della British Airways e due locali di via Veneto notoriamente frequentati da funzionari della vicina ambasciata statunitense (senza contare la bomba contro la sinagoga maggiore di Roma...).

Certo, molti restarono impuniti e tanti furono favoriti e coperti. Anche le forze di Israele. Basta pensare a coloro che favorirono l'esplosione della nave Lino o dell'aereo Argo e che la fecero franca; o ai sequestri Luk e Vanunu commessi in Italia negli anni '60 e '80; alla sparatoria di Fiumicino degli anni '70 o alla fuga dello stragista di Milano, Bertoli, aiutato da forze politiche e dal mossad. Se guardiamo Arafat e il suo "curriculum" per par condicio dobbiamo guardare anche quello dei suoi avversari (siano Golda Meir, Sharon o altri). Alla fine ci accorgiamo che tutti hanno responsabilità e colpe. Chi più, chi meno.

CITAZIONE (Italoromano @ 27/3/2011, 10:50) 
Pertanto consentimi di mantenere questa personale opinione circa un salto di qualità che a me pare francamente indubbio.

Pur non condividendola, rispetto la tua opinione.
 
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Italoromano
view post Posted on 27/3/2011, 12:57




Sullo stragista di Milano devi aver confuso il fatto che lui venne da un lungo giro, cominciato sì da un kibbutz, ma proseguito sino in Francia, prima di giungere a Milano, quindi mi pare inesatto parlare di coperture in una fuga che peraltro non vi fu, in quanto egli fu arrestato praticamente subito dopo l'attentato alla questura.

Sull'Argo 16, premesso che NON vi è ancora una verità giudiziaria sui responsabili dell'attentato che lo abbattè, ti ricordo che appunto era l'apparecchio usato dagli ufficiali del Sid per riportare in Libia gli attentatori palestinesi dopo che avevano attaccato obiettivi israeliani in Italia (e non solo), quindi se da una parte condanno il - vogliamo dire probabile? - coinvolgimento israeliano nella distruzione dell'apparecchio, dall'altra non posso certo dimenticare quale criminosa ed ignobile funzione assolvesse (addirittura prima che Moro formalizzasse l'accordo con l'Olp).

Sulla sparatoria di Fiumicino: a quale ti riferisci, scusami? Quella del 1973 o quella del 1985? In entrambi i casi, ti ricordo che ad attaccare l'aeroporto furon i terroristi palestinesi, non certo gli agenti della sicurezza della El-Al (se poi intendi sostenere che questi ultimi reagirono in maniera spropositata padronissimo, ma io non lo credo).

Ecco spiegato perchè non posso condividere la tua - assolutamente legittima, ovvio - posizione di sostanziale equidistanza nella fattispecie, che ha visto solo una parte colpire sistematicamente, indiscriminatamente e prolungatamente diversi obiettivi, anche civili, e con diverse vittime anche italiane (si veda ad es. l'attentato contro la sinagoga maggiore, un pacifico luogo di culto in nessun caso catalogabile come un obiettivo militare o in subordine politico, quindi legittimo).
 
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view post Posted on 27/3/2011, 16:17
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CITAZIONE (Italoromano @ 27/3/2011, 13:57) 
Sullo stragista di Milano devi aver confuso il fatto che lui venne da un lungo giro, cominciato sì da un kibbutz, ma proseguito sino in Francia, prima di giungere a Milano, quindi mi pare inesatto parlare di coperture in una fuga che peraltro non vi fu, in quanto egli fu arrestato praticamente subito dopo l'attentato alla questura.

Mi sono espresso male, riportando una breve citazione di Ferrari. Intendevo dire che per l'addestramento e l'eventuale fuga in Israele ci aveva pensato il mossad, perchè lui aveva documenti falsi che gli permettevano di entrare e uscire da quel paese con altre identità. I rapporti tra Bertoli e i servizi israeliani sono stati documentati dal procuratore generale Viale.

CITAZIONE (Italoromano @ 27/3/2011, 13:57) 
Sull'Argo 16, premesso che NON vi è ancora una verità giudiziaria sui responsabili dell'attentato che lo abbattè, ti ricordo che appunto era l'apparecchio usato dagli ufficiali del Sid per riportare in Libia gli attentatori palestinesi dopo che avevano attaccato obiettivi israeliani in Italia (e non solo), quindi se da una parte condanno il - vogliamo dire probabile? - coinvolgimento israeliano nella distruzione dell'apparecchio, dall'altra non posso certo dimenticare quale criminosa ed ignobile funzione assolvesse (addirittura prima che Moro formalizzasse l'accordo con l'Olp).

Talvolta si preferisce rinviare, depistare o insabbiare le cose per non rovinare i rapporti tra nazioni. Cossiga, che aveva collegamenti con i servizi segreti, disse chiaramente che i responsabili erano israeliani. Fu una sua opinione o una confidenza ricevuta? Presumo la seconda.

CITAZIONE (Italoromano @ 27/3/2011, 13:57) 
Sulla sparatoria di Fiumicino: a quale ti riferisci, scusami? Quella del 1973 o quella del 1985? In entrambi i casi, ti ricordo che ad attaccare l'aeroporto furon i terroristi palestinesi, non certo gli agenti della sicurezza della El-Al (se poi intendi sostenere che questi ultimi reagirono in maniera spropositata padronissimo, ma io non lo credo).

Facevo riferimento agli anni '70. Il conflitto a fuoco all'aeroporto di Fiumicino è stato iniziato da quelli del mossad (forse per esaudire le richieste della Meir?).

CITAZIONE (Italoromano @ 27/3/2011, 13:57) 
Ecco spiegato perchè non posso condividere la tua - assolutamente legittima, ovvio - posizione di sostanziale equidistanza nella fattispecie, che ha visto solo una parte colpire sistematicamente, indiscriminatamente e prolungatamente diversi obiettivi, anche civili, e con diverse vittime anche italiane (si veda ad es. l'attentato contro la sinagoga maggiore, un pacifico luogo di culto in nessun caso catalogabile come un obiettivo militare o in subordine politico, quindi legittimo).

Lo so che non la condividi, ma gli obiettivi civili sono stati trascurati anche dall'altra parte. Ho già fatto qualche esempio.
 
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Italoromano
view post Posted on 27/3/2011, 16:38




1) Con tutto il (profondo) rispetto che ho sia di te che di Cossiga, una sua dichiarazione non può di per sè costituire irrefutabile elemento probatorio di quella che, pertanto, (almeno) allo stato attuale rimane una rispettabilissima quanto opinabilissima tesi di parte.
Eppoi Cossiga ha detto praticamente tutto ed il contrario di tutto, nel corso degli anni (ed io non è che lo ritenga poco attendibile, sia ben chiaro, credo semplicemente che le sue parole vadano ponderate e contestualizzate, diciamo così).

2) Temo che ricordi non molto bene, in questo caso: (anche) nel 1973 furon i terroristi palestinesi a sparare per primi, attaccando con raffiche di mitra e lanci di bombe a mano obiettivi americani ed israeliani.
Fu un'autentica ecatombe, con ben 32 morti: da addebitare, credo, ai responsabili materiali della stessa. Che poi i funzionari della sicurezza della El Al siano tutti ex militari israeliani, è cosa risaputa, come pure lo è che abbiano (purtroppo) il grilletto abbastanza "facile". Ma eviterei di confondere l'azione con la reazione ad essa.

3) Non ho mai inteso negare che anche dall'altra parte si siano talvolta di fatto trascurati gli obiettivi civili, ma solo che non posso condividere quella sostanziale equiparazione che tu (legittimamente) fai, poichè ritengo che proprio i fatti rivelino il carattere sistematico, deliberato e continuato dell'offensiva terroristica mediorientale contro obiettivi non solo militari o, in subordine, politici (e quindi sostanzialmente legittimi), ma anche civili, e di varie nazionalità (compresa l'italiana: e per l'ennesima volta ricordo il sanguinoso attentato contro la sinagoga maggiore di Roma).
La guerra è sporca per sua stessa, intrinseca natura, e sporca inevitabilmente tutte le parti in lotta: ma non tutte son sporche allo stesso modo.

Tutto qui (in estrema sintesi) il mio personalissimo pensiero.

Edited by Italoromano - 27/3/2011, 17:58
 
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view post Posted on 27/3/2011, 17:49
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CITAZIONE (Italoromano @ 27/3/2011, 17:38) 
1) Con tutto il rispetto che ho sia di te che di Cossiga, una sua dichiarazione non può costituire irrefutabile elemento probatorio di quella che, pertanto, rimane una rispettabilissima quanto opinabilissima tesi di parte.
Eppoi Cossiga ha detto praticamente tutto ed il contrario di tutto, nel corso degli anni.

Ma Cossiga non fu il solo. Lo disse anche il generale Maletti e di seguito il generale Viviani, capo del controspionaggio. Lo disse pure uno di quelli che indagarono, il pubblico ministero Mastelloni, mentre il generale Miceli, più cauto, sosteneva che l'aereo fosse stato fatto esplodere. Nota che parliamo di servizi segreti ed è normale che certe cose non siano sulle copertine dei giornali o che esista ancora un alone di mistero.

CITAZIONE (Italoromano @ 27/3/2011, 17:38) 
2) Temo che ricordi male anche in questo caso: (anche) nel 1973 furon i terroristi palestinesi a sparare per primi, attaccando con raffiche di mitra e lanci di bombe a mano obiettivi americani ed israeliani.
Fu un'autentica ecatombe, con ben 32 morti: da addebitare, credo, ai responsabili materiali della stessa.

Non ricordo male. Casomai usiamo fonti diverse, questo sì. Nell'opera sul mossad di Minicangeli & Musci, riguardo il fatto in questione, viene riportato che a Fiumicino gli agenti israeliani avvisati dal Sid coinvolsero in un conflitto a fuoco i palestinesi che stavano ricercando. Poi, non escludo che esistano altre versioni.

CITAZIONE (Italoromano @ 27/3/2011, 17:38) 
3) Non ho mai inteso negare che anche dall'altra parte si siano talvolta di fatto trascurati gli obiettivi civili, ma solo che non posso condividere quella sostanziale equiparazione che tu (legittimamente) fai, poichè ritengo che proprio i fatti rivelino il carattere sistematico, deliberato e continuato dell'offensiva terroristica mediorientale contro obiettivi non solo militari o, in subordine, politici (e quindi sostanzialmente legittimi), ma anche civili, e di varie nazionalità (compresa l'italiana: e per l'ennesima volta ricordo il sanguinoso attentato contro la sinagoga maggiore di Roma).

E' giusto anche ricordare chi iniziò questi giochi a danno del nostro Paese. Non furono certo gli arabi, ma quelli dell'Irgun e già nel dopoguerra.

CITAZIONE (Italoromano @ 27/3/2011, 17:38) 
La guerra è sporca per sua stessa, intrinseca natura, e sporca inevitabilmente tutte le parti in lotta: ma non tutte son sporche allo stesso modo.
Tutto qui (in estrema sintesi).

Secondo me bisogna guardarla soprattutto dalla parte delle vittime, che non fanno queste differenze.
 
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Italoromano
view post Posted on 27/3/2011, 18:10




1) Sull'Argo 16: sono il primo a ritenere più che plausibile l'ipotesi, solo che dovremmo intenderci, se verità storica e giudiziaria possano o meno coincidere, e quale tra le due sia eventualmente da preferire (ai fini dell'accertamento di quanto avvenne).
Perchè la verità giudiziaria dice una cosa, quella storica - lo scenario delineato - dice invece ben altro: e questo vale in genere per più o meno tutti i fatti di quegli anni.
Tornando all'Argo 16: prendendo per buona la ricostruzione storica che chiama in causa il Mossad, faccio presente che la sua distruzione fu motivata - ancorchè NON giustificata, sia ben chiaro - dall'uso sistematico che ne facevano i nostri servizi, notoriamente quello di scortare i terroristi palestinesi prima e (soprattutto) dopo gli attentati da essi compiuti anche su suolo italiano.

2) La tua fonte sui fatti di Fiumicino del 1973 - che onestamente confesso di non conoscere affatto - ricorda anche quante furon le vittime, quasi tutte civili? E chi fu ad ucciderle, attaccando con bombe a mano gli aerei su cui stavano salendo?

3) Circa la primogenitura storica poi mi permetto di dissentire: perchè se entriamo nel capitolo delle violenze commesse in Italia, allora faccio presente che le più violente repressioni antipartigiane, tra il 1943 ed il 1945, furon commesse dai reparti di volontari musulmani delle Waffen SS, arruolati dal palestinese Amin el-Husseini, mentre i volontari sionisti palestinesi del Jewish Brigade Group partecipavano in prima fila alla liberazione dell'Italia, da Firenze a Ravenna, inseriti come reparti autonomi nel fronte dell'Ottava Armata britannica.
Perchè cito questo episodio? Perchè il favore iniziale con cui le autorità italiane dell'epoca - dall'ammiraglio Maugeri, capo della ricostituenda Marina militare, al dott. Cappa, ministro della marina (civile) - guardarono alle azioni del movimento sionista nel secondo dopoguerra era motivata anche dalla volontà di restituirgli il favore (visto che il JBG nacque per espressa volontà di Weizmann).
Ecco perchè mi sento ri rinnovare il mio invito a ponderare e contestualizzare ogni fatto, prima di impuntarsi a stabilire chi abbia esattamente scagliato la prima pietra.

Quindi massimo rispetto per la tua posizione, nel dissenso rispetto ad essa.

p.s. Perdonami, ma trovo la tua considerazione finale un poco retorica e banale: io non mi sento contro nessuno, solo per onestà intellettuale non nascondo le mie idee, e se sollecitato le motivo (in una maniera che ritengo pacata e motivata). Ma non mi sento affatto dalla parte dei carnefici, nè presumo di saper interpretare voleri e desideri delle vittime.
 
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