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Lincoln offri’ a Garibaldi il comando di un’armata

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MicheleNovaro
view post Posted on 2/9/2011, 22:22




Lincoln offri’ a Garibaldi il comando di un’armata
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La conquista «sudista» di Fort Sumter il 12 aprile 1861 segna l’inizio della guerra di secessione americana. L’opinione pubblica «nordista» è convinta che la ribellione del Sud sarà spazzata via in poche settimane ma la serie di sconfitte che l’esercito del Nord subisce nelle prime battute del conflitto la scuote profondamente.

I timori di Washington sono così confermati: la guerra non sarà breve né facile, infatti il pur più numeroso esercito «nordista» è impreparato e manca di comandanti di esperienza e di prestigio.

Il presidente Abramo Lincoln arriva così alla decisione, verosimilmente più per ragioni connesse all’opinione pubblica che di carattere militare, di offrire a Giuseppe Garibaldi, il «Washington italiano», popolarissimo negli stati Uniti, il comando di un esercito.

L’operazione viene avviata per i tramite di un appello del Presidente dell’Unione a Garibaldi, pubblicato nel luglio del 1861 sul Century Magazine di New York. Dopo un primo contatto del console degli stati Uniti ad Anversa J. W. Quiggle, viene affidato l’incarico ufficiale al ministro americano in Belgio Sanford.

Quest’ultimo offre a Garibaldi, secondo le istruzioni ricevute, il grado di Maggior Generale. Garibaldi si mostra entusiasta e dopo aver ricevuto il consenso del re, che è ben felice di liberarsi di lui, a causa dei contrasti in merito alla «questione romana», oltre che di guadagnarsi la riconoscenza del governo americano, oppone a Sanford le sue condizioni. Il generale chiede invero il comando supremo dell’esercito ed il potere di proclamare l’affrancamento degli schiavi. Tuttavia queste condizioni sono inaccettabili. Infatti il comando supremo dell’esercito spetta al Presidente secondo la Costituzione e l’abolizione della schiavitù, con il conseguente collasso economico dell’agricoltura del Sud, non rientra ancora nei piani di Lincoln.

A complicare ulteriormente la situazione intervengono la stampa liberale italiana ed il partito d’Azione che si oppongono alla partenza di Garibaldi ora che sembra prossima la soluzione della «questione romana».

Passa un anno e la partenza del generale per l’America sembra negativamente conclusa, ma si riapre a sorpresa nell’estate del 1862, dopo il fallimento della spedizione in Aspromonte. A prendere l’iniziativa è il ministro americano a Vienna, T. Canisius in forza del fatto che il presidente Lincoln è ora deciso a proclamare l’abolizione della schiavitù e della difficile situazione in cui si trova Garibaldi in patria.

L’Eroe dei Due Mondi, in carcere a La Spezia, risponde mostrando tutta la sua simpatia per la causa della «libertà universale» e soprattutto non pone alcuna condizione. Ad ottobre, il ministro americano a Torino Marsh riapre le trattative ed offre a Garibaldi il comando di un’armata.

Sembra fatta, ma Canisius forse vedendosi scavalcare da Marsh, dà alla stampa il testo della lettera spedita al generale. I giornali austriaci non perdono allora l’occasione di sottolineare come il ministro americano abbia definito «grande opera patriottica» la spedizione garibaldina in Aspromonte.

Si crea un caso diplomatico, infatti Napoleone III, l’unico alleato del neonato Regno d’Italia, aveva posto Roma sotto la sua protezione ed aveva indotto il governo italiano, in grande imbarazzo, a fermare Garibaldi in Calabria schierando l’esercito regolare. Di conseguenza il governo di Torino si offende profondamente delle parole del ministro americano. Segue uno scambio risentito di messaggi tra Torino e Washigton, Canisius è sospeso dall’incarico e richiamato in patria mentre a Marsh viene ordinato di interrompere ogni contatto col generale Garibaldi.

Si conclude così malamente, per una questione diplomatica, quella trattativa che avrebbe potuto cambiare i rapporti Stati Uniti – Italia e con questi forse il corso della storia.

http://www.eurosapiens.it/arte-cultura/237...0%99armata.html
 
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view post Posted on 3/9/2011, 13:49
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Bell'articolo, alla faccia di neobubbonici ed indipendentisti vari che hanno voluto descrivere Garibaldi come un bandito fallito.
 
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MicheleNovaro
view post Posted on 3/9/2011, 14:08




CITAZIONE (juvaborg @ 3/9/2011, 14:49) 
Bell'articolo, alla faccia di neobubbonici ed indipendentisti vari che hanno voluto descrivere Garibaldi come un bandito fallito.

Straquoto in pieno, le loro leggende create a scopo di indipendentismo sono smentite dalla maggiorparte dei professori e dagli studiosi.
 
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2 replies since 2/9/2011, 22:22   102 views
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