Posts written by Tricolore

Sono rimasti senza casa anche due famosi cantanti italiani, Mahmood e Morgan.

Che tipo curioso questo Montanari. Adesso fa la vittima e lamenta che tutti ce l'hanno con lui perche' e' antifascista.
Eppure le sue dimissioni sono state chieste anche dalla parlamentare Bellanova, che certamente non puo' essere definita di destra o 'pro fascismo'.

Edited by Tricolore - 9/5/2021, 01:53 PM

Caro Peppe, nulla da ridire su queste opere artistiche, certamente degne della Biennale di Venezia. Si vede che sono nate da mani talentuose di giovani creativi che lavorano all'idea con grande passione.
Solamente che non mi piace vederle su unita' abitative e ritengo tale azione uno scimmiottamento, mi ricorda la Street-Art che andava di moda negli anni '70 a New York. Un po troppo rétro per i miei gusti.
L'Italia deve mirare ad altro, come alla tutela dei suoi beni, all'architettura e alla bellezza dei paesaggi urbani, non a questo genere di robe.

Una polemica che lascia il tempo che trova.
E' merito degli Inglesi se oggi a Londra, in America o in Occidente in genere, questo piatto e' diventato un "must" della cucina asiatica moderna.
Anche se gli Asiatici non lo reputano un piatto loro, quando entri come turista in uno dei loro ristoranti in Europa, non sai che cosa dire. A parte chiedere 'il pollo al curry' (forse pesante da digerire ma comunque buono, se i cuochi orientali non esagerano con spezie e salsette piccanti), io non saprei che cos'altro ordinare.
Ad ogni modo non credo che esistano piatti più conosciuti di quello, e gli Indiani farebbero bene a tenerlo a mente. Se non altro per una questione di business e che potrebbe fruttargli davvero tanto.

A dire il vero non mi sembra una grande scoperta.
Se vivevano sulla zona costiera di Ercolano, terra che si affaccia sul Tirreno, e' evidente che la dieta fosse costituita in massima parte da prodotti ittici piu' che cerealicoli o di altro genere.
Sicuramente andando verso l'interno i pesci diminuivano e venivano consumate piu' carni e prodotti agricoli.

La speranza e' vana, visto che l'amico dei banchieri svolge funzione di primo ministro e forse un giorno diventera' pure presidente della Repubblica.
Tuttavia sognare non costa nulla.

Anche senza quella prova archeologica, e' palese che tali conoscenze fossero possedute pure da loro, i Babilonesi.
La matematica era nota a tutti i popoli che erigevano luoghi di culto e edifici megalitici, e le ziqqurat facevano parte della loro cultura infatti.
Dovevano conoscere la scienza dei materiali, la chimica, la fisica, la statica le formule matematiche del terrapieno, saper calcolare i perimetri, le aree e via dicendo.
In caso contrario, gli sarebbe crollato tutto addosso e invece tante opere sono ancora lì, in piedi dopo millenni e per la gioia degli archeologi e dei turisti.

Non tutti sanno che D'Angelo e' stato maestro di comicita' di Ezio Greggio, che in quel video era una semplice quanto sconosciuta comparsa.
Quando Greggio e' riuscito a imporsi a Mediaset, alcuni giornali l'hanno accusato di avere rimpiazzato D'Angelo con comici di minor valore ed esperienza, forse per timore di diventare spalla e non protagista degli sketch. D'Angelo invece e' sempre stato un signore e ha sempre aiutato i colleghi.
Invece l'attrice Degli Esposti e' stata spesso snobbata dalla critica, nonostante la professionalità dell'artista.
Mi mancheranno entrambi.

Comunque al peggio non vi e' mai limite, se guardate questo filmato di pochis econdi.
In un video pubblicato dall'Espresso si vede il mafioso Bagarella colpire il volto di un agente di polizia penitenziaria all'interno del carcere. La cosa che mi e' piaciuta meno, e' che invece di reagire e contrattaccare con prontezza, l'agente ha atteso l'intervento del collega. Forse non e' adatto a quel lavoro, perche' dovrebbe sapere che anche in carcere sussite il principio della difesa legittima.

Piu' di una persona, secondo me. Di solito a Torino sono quelli dei centri sociali a fare queste cose.
L'Italia deve fare come il Giappone, basta mettere telecamere ovunque e il vandalismo finisce di colpo.

Cari amici, all'inizio ero dubbioso sulla questione, ossia se sostenere o meno l'uscita del Belpaese dalla NATO, ma oggi vi dico che non conviene piu' farlo, i tempi sono cambiati e in peggio per tutti, noi compresi.
Sono sempre piu' dell'idea che si debba restare all'interno di questa organizzazione mondiale per usufruire degli scopi per cui e' nata, in specie la difesa.
L'Italia e' uno dei membri fondatori e se facesse come ha fatto la Francia in passato, che ha abbandonato il gruppo e poi e' tornata indietro sui suoi passi, chiedendo pentita di essere riammessa al comitato militare, perderebbe importanza e soprattutto potere geopolitico nel quadro mondiale.
Non dimenticate che la Francia era stata anche estromessa dal prendere decisioni sulla guerra irachena e questo fatto l'aveva indebolita nell'immagine. Infatti per il suo abbandono veniva spesso ridicolizzata e denigrata dai quotidiani americani e inglesi. Ci e' voluto tempo e mi pare che fu proprio il primo ninistro Berlusconi a salvarla e metterci su una pezza diplomatica, cioe' a dire una buona parola agli Stati Uniti per farla riavvicinare.
Poi come tutti sapete, la Francia invece di ringraziare, sferro' all'Italia una violenta pugnalata alle spalle, nel senso che non invitò i nostri rappresentanti politici ad una grande riunione internazionale tenuta a Parigi poco tempo dopo.
Tornando al punto, come avete notato l'America ha perso molto potere in questi ultimi anni, mentre ne hanno acquistato la Russia, la Cina e persino la Turchia. Quest'ultima e' in rapida ascesa e ha gia' rimpiazzato l'Italia in Libia. Senza l'America a farle i conti, la Turchia si avvicina all'Afghanistan come forza di pace e mediatrice ma anche con l'intento di espandersi o di impossessarsi almeno di parte delle risorse locali.
Erdogan come e' noto e' sostenuto dall'Isis e dai partiti islamici integralisti, molti in contatto fra loro, e questo gli fa gioco facile a Kabul.
Avere Erdogan in Libia, cioe' davanti a casa nostra, e vederlo ingrandirsi territorialmente o economicamente in Afghanistan, mi inquieta parecchio.
Il fatto di sapere che siamo membri della NATO, cioe' insieme ad altre 29 nazioni e non soli, al contrario, mi tranquillizza. Le suddette potenze cooperano tra loro in caso di bisogno, e questo scoraggia i malintenzionati, le possibili invasioni straniere e gli attacchi militari di ogni genere.Come dice il proverbio, e' l'unione che fa la forza.

No, in tutta franchezza non ho mai sentito parlare di quest'uomo e la colpa e' principalmente dei giornalisti italiani, impegnati piu' a citare le imprese dei goleador stranieri che non quelle dei grandi Italiani che hanno fatto la vera storia dello Sport.
Mi riempirebbe il cuore di gioia sapere che le nazioni estere lo conoscono e lo ricordano al pari del già citato educatore francese ogni qualvolta si disputano eventi agonistici.
Ma sono anche consapevole che questo avverrà solamente il giorno in cui l'Italia comincerà a dargli il giusto spazio, a dedicargli strade, piazze e monumenti in tutta la Penisola per i suoi grandi contributi e l'umanità a oggi dimostrata.

Quella situazione sta degenerando. Poche ore fa una tremenda esplosione ha colpito la folla che stazionava vicino all'aeroporto di Kabul. Molti morti e feriti fra i civili. Gli interpreti del posto che non sono riusciti a fuggire parlano di 120 morti e di 40 feriti (bambini, donne e marines americani compresi) ma la cifra cresce di ora in ora. Non sono troppo ottimista e non credo nella pace promessa dai talebani.
Inoltre l'11 Settembre si avvicina e difatti i politologi non escludono altri attentati, stragi anche peggiori e in considerazione del fatto che i talebani hanno preso possesso di elicotteri e aerei che gli U.S.A. avevano ceduto alle forze armate di Kabul. Errore gravissimo, quello di non levargli i mezzi militari per tempo.
Gli alleati angloamericani avevano pure predetto l'attentato a Kabul, ma non sono stati in grado di scoprire i colpevoli, prevenire e soprattutto impedire lo svolgersi dell'evento provocato da questi anonimi dell'ISIS. Farabutti che disprezzano la vita. Una cosa che non mi e' chiara, e' se sono rivali dei talebani o complici. A sentire gli esperti di geopolitica, sarebbero nemici. Io pero' non ci credo.
La malvagita' e codardia dei terroristi dell'ISIS precede di poco quella talebana, che ha ugualmente sparato con mitra e armi da fuoco sui civili inermi nei giorni antecedenti quest'ultima tragedia.
Come se questo non fosse abbastanza, la forza talebana e' contraria, l'ha comunicato oggi via stampa uno dei futuri governanti, a far si che i nativi di Kabul lascino la loro terra liberi e indisturbati. La scusa e' quella che 'medici, insegnanti e ingegneri' servono alla nazione e non se ne puo' fare a meno, devono restare in patria per farla crescere, sviluppare. Chi fugge via e' visto come un traditore, un corrotto venduto all'America. E' palese che dietro questo banale pretesto, 'restate in patria perche' ci servite' nasconde una verità molto diversa e sconvolgente. Chi ha aiutato gli americani e gli europei (anche se erano 36 le nazioni occupanti l'Afghanistan), va punito. Nello stesso modo va punito e sottoposto alla legge della Sharia chi ha tradito il Corano studiando ben altro. Se scappassero pero', non potrebbero piu' essere giustiziati.
In Afghanistan si apre un periodo oscuro, pieno di incertezze e difficolta'. Vi e' un atteggiamento di opposizione sistematica al diffondersi dell’istruzione, al progresso, all’evoluzione sociale. L'opposto di quello che ieri noi europei definivamo Illuminismo.

Il mio attaccamento e' piu' alla nazione che alla regione o citta'. Per dare l'idea, se in Italia viene fatta una scoperta scientifica importante, anche se lo scopritore vive a parecchi chilometri di distanza da casa mia o in un altra regione, io sono ugualmente felice, e la cosa mi inorgoglisce come se la scoperta l'avessi fatta io. Mentre se la scoperta e' stata fatta da un europeo, un danese o uno spagnolo, la cosa mi e' indifferente e non provo alcuna emozione. Anzi, non mi interessa proprio.

Mamma mia, sono davvero agguerrite e non mi piacerebbe trovarmi in mezzo, attraversargli la strada con un casco di banane appena comprato al mercato ortofrutticolo