Forum Patriottismo - Patria, Nazione, Irredentismo, Italia, Tradizione, Storia, Geografia, Cultura, Politica, Attualità, Società

Il gen. Cadorna non ha diritto a vie e piazze

« Older   Newer »
  Share  
GIUSEPPE MAZZINI
view post Posted on 4/8/2011, 16:31




io ricordo che l'entrata in guerra,per quando secondo me necessaria e condivisibile,fu osteggiata all'epoca da un fronte neutralista che andava al di la della solo sinistra....
fatta questa precisazione,non mi intrometto nelle questioni friulane ,di cui non conosco nulla,ma continuo a rimanere perplesso nell'identificazione tra ex democristiani e coloro che nelle piazze scandiscono slogan come quelli su nassirya....se poi ci disturba l'ipocrisia,dovremmo semplicemente torcere il volto e la mente della politica italiana,che neè piena,inutile ridurre il tutto a vecchie diatribe idweologiche e politiche secondo me
 
Top
view post Posted on 21/1/2012, 15:31
Avatar

Amministratore bannerino

Group:
Amministratori
Posts:
19,121
Location:
*'*ITALIA*'*

Status:
Anonymous


Mi trovi daccordo, certe polemiche sono inutili...
 
Web Web  Top
view post Posted on 7/2/2012, 20:09

Member

Group:
Member
Posts:
100

Status:
Offline


Se avessero cambiato Cadorna con qualche politico africano o sudamericano, o slavo, mi sarei ribellato, ma piazza Unità d'Italia è un bel nome, soprattutto per una città frontaliera.
 
Top
MicheleNovaro
view post Posted on 10/2/2012, 09:13




CITAZIONE (Gabriele79 @ 7/2/2012, 20:09) 
Se avessero cambiato Cadorna con qualche politico africano o sudamericano, o slavo, mi sarei ribellato, ma piazza Unità d'Italia è un bel nome, soprattutto per una città frontaliera.

L'hanno già fatto:
https://patriottismo.forumcommunity.net/?t=27713789
 
Top
view post Posted on 6/1/2016, 20:37
Avatar

Member

Group:
Member
Posts:
204
Location:
Veneto

Status:
Offline


Vedo che questa discussione è un po' vecchia, ma io l'ho letta solo adesso.

CITAZIONE (Allonsanfan @ 3/8/2011, 20:23) 
E' la guerra in sé a disgustare questa gentaglia, l'eroismo, l'amor di patria.

Se volete una conferma di quanto espresso da Allonsanfan (con cui concordo), provate a chiedere alle persone che ricoprono un ruolo "mediatico" (pubblico o meno) cosa significhino le parole "eroe" ed "eroismo". Vi faranno capire che, per loro (ma forse solo finché parlano in pubblico), gli "eroi", i "buoni", sono soltanto i vili, i brutti, i malati, i falliti, gli umili e i meschini, quelli che non hanno ambizioni ma solo frustrazioni da sfogare, mentre invece i forti, i belli, i sani, gli audaci, i potenti e i felici, quelli che combattono per la gloria, sono immancabilmente i "cattivi"!

In altre parole: se è vero che l'eroismo autentico (descritto nella tradizione omerica e in quella cavalleresca) può essere tipico esclusivamente di una società aristocratica, è altrettanto vero che nella nostra società odierna, in cui la morale aristocratica è stata sostituita da una morale demagogica ed oclocratica (insomma plebea), tutto può essere possibile tranne la sopravvivenza dei valori che stavano alla base della morale aristocratica, e quindi ipso facto dell'eroismo classico, cioè dell'unica forma di vero eroismo!

In conclusione: l'eroismo autentico, aristocratico, è finito insieme all'antico regime nel Settecento, cioè nell'età delle rivoluzioni plebee. Alcuni hanno tentato di resuscitarlo all'inizio del Novecento, con le rivoluzioni fasciste, ma la seconda guerra mondiale e poi il Sessantotto hanno dato il colpo di grazia a questa nobile idea. Dico "nobile" perché l'idea eroica poteva appartenere soltanto alla nobiltà, certamente non alla massa plebea!

Edited by Aedo Italico - 7/1/2016, 20:16
 
Top
view post Posted on 7/1/2016, 18:16

Advanced Member

Group:
Patriota
Posts:
2,223

Status:
Offline


Non concordo.
Per tutto l'800 e gran parte del '900 si è goustamente celebrata la figura dell'eroe. Nulla c'entra l'aristocrazia.
Nè il fascismo.
 
Top
view post Posted on 7/1/2016, 18:55
Avatar

Member

Group:
Member
Posts:
204
Location:
Veneto

Status:
Offline


Sarà, ma io resto dell'idea che l'eroismo (quello vero, intendo, non quello fasullo che vorrebbero inculcarci i media politicamente corretti) è un fenomeno rivolto ad un "pubblico" d'élite, assolutamente non di massa.
 
Top
view post Posted on 10/1/2016, 13:06
Avatar

patriota-doc

Group:
Member
Posts:
832

Status:
Offline


QUOTE (Aedo Italico @ 6/1/2016, 20:37) 
Se volete una conferma di quanto espresso da Allonsanfan (con cui concordo), provate a chiedere alle persone che ricoprono un ruolo "mediatico" (pubblico o meno) cosa significhino le parole "eroe" ed "eroismo". Vi faranno capire che, per loro (ma forse solo finché parlano in pubblico), gli "eroi", i "buoni", sono soltanto i vili, i brutti, i malati, i falliti, gli umili e i meschini, quelli che non hanno ambizioni ma solo frustrazioni da sfogare, mentre invece i forti, i belli, i sani, gli audaci, i potenti e i felici, quelli che combattono per la gloria, sono immancabilmente i "cattivi"!

E' la tipica visione della moderna sinistra italiana. Muori in cantiere? Sei un eroe.
Salvi un bambino in Afghanistan? Sei un guerrafondaio e il bambino si e' trovato in quella situazione per colpa tua. Oggi le cose sono viste soprattutto in questo modo, se ne da una lettura comunista.

QUOTE (Aedo Italico @ 6/1/2016, 20:37) 
In altre parole: se è vero che l'eroismo autentico (descritto nella tradizione omerica e in quella cavalleresca) può essere tipico esclusivamente di una società aristocratica, è altrettanto vero che nella nostra società odierna, in cui la morale aristocratica è stata sostituita da una morale demagogica ed oclocratica (insomma plebea), tutto può essere possibile tranne la sopravvivenza dei valori che stavano alla base della morale aristocratica, e quindi ipso facto dell'eroismo classico, cioè dell'unica forma di vero eroismo!
In conclusione: l'eroismo autentico, aristocratico, è finito insieme all'antico regime nel Settecento, cioè nell'età delle rivoluzioni plebee. Alcuni hanno tentato di resuscitarlo all'inizio del Novecento, con le rivoluzioni fasciste, ma la seconda guerra mondiale e poi il Sessantotto hanno dato il colpo di grazia a questa nobile idea. Dico "nobile" perché l'idea eroica poteva appartenere soltanto alla nobiltà, certamente non alla massa plebea!

Ritengo che ancora oggi si possa parlare di eroismo, ma con le dovute cautele, perche' e' evidente che oggi sono le alte sfere della politica a stabilire chi e' eroe e chi no, non piu' il popolo.
In generale, a me piace suddividere l'eroismo in ''eroismo passivo'' [per esempio Salvo D'Acquisto] ed ''eroismo attivo'' [per esempio Amedeo Guillet].
 
Top
view post Posted on 10/1/2016, 15:35
Avatar

Member

Group:
Member
Posts:
204
Location:
Veneto

Status:
Offline


CITAZIONE (Tricolore @ 10/1/2016, 13:06) 
In generale, a me piace suddividere l'eroismo in ''eroismo passivo'' [per esempio Salvo D'Acquisto] ed ''eroismo attivo'' [per esempio Amedeo Guillet].

Peccato che il "Potere", oggi, concepisca ed accetti soltanto esempi passivi.
Sono state prodotte molte opere (nelle varie discipline artistiche) su Salvo D'Acquisto, e a lui sono state intitolate vie, piazze, scuole, ecc.
Al contrario, Amedeo Guillet è praticamente sconosciuto agli Italiani (e secondo il "Potere" di oggi deve rimanere tale), tranne che a pochi interessati.
 
Top
view post Posted on 13/1/2016, 15:17

Advanced Member

Group:
Patriota
Posts:
2,223

Status:
Offline


Purtroppo gli eroi delle guerre perse non vengono celebrati, questa è una cosa molto comune nella storia.
 
Top
view post Posted on 22/1/2016, 18:56
Avatar

patriota-doc

Group:
Member
Posts:
832

Status:
Offline


QUOTE (Aedo Italico @ 10/1/2016, 15:35) 
QUOTE (Tricolore @ 10/1/2016, 13:06) 
In generale, a me piace suddividere l'eroismo in ''eroismo passivo'' [per esempio Salvo D'Acquisto] ed ''eroismo attivo'' [per esempio Amedeo Guillet].

Peccato che il "Potere", oggi, concepisca ed accetti soltanto esempi passivi.
Sono state prodotte molte opere (nelle varie discipline artistiche) su Salvo D'Acquisto, e a lui sono state intitolate vie, piazze, scuole, ecc.
Al contrario, Amedeo Guillet è praticamente sconosciuto agli Italiani (e secondo il "Potere" di oggi deve rimanere tale), tranne che a pochi interessati.

Potrebbe essere dovuto anche alla mentalita' cattocomunista del dopoguerra.
I partigiani hanno avuto le loro strade, i fascisti come Perlasca e Natoni no.
 
Top
Rocco Spatu
view post Posted on 3/3/2017, 14:01




CITAZIONE (Rinascimento @ 1/8/2011, 17:03) 
....non c’era alcun modo per produrre un aggiramento, infiltrazione ecc. Prima occorreva sfondare con un attacco frontale e soltanto in seguito si poteva manovrare......

L'infiltrazione non viene compiuta DOPO lo sfondamento, stai facendo confusione. Viene operata nelle linee nemiche (come avrebbero potuto fare i battaglioni degli Arditi, se Cadorna avesse avuto una minima idea riguardo alla tattica in questione) per favorire il successivo sfondamento.
Quando gli Arditi vennero impiegati correttamente si arrivò a conquistare posizioni con perdite di vite minime, ma anche loro spesso vennero mandati al macello, sempre per le grandiose abilità tattiche del Generalissimo.


CITAZIONE (Rinascimento @ 1/8/2011, 17:03) 
2) Cadorna era un eccellente esperto d’artiglieria...

E dove avrebbe dimostrato questa eccellenza? Nel NON predisporre sufficiente supporto di artiglieria in tanti massacri dei nostri soldati, mandati a riconquistare le posizioni 'ad ogni costo'? Nel NON approfittare delle volte che avrebbe potuto sfondare davvero il fronte, fermandosi? Nel NON approntare una difesa preventiva prima della Strafexpedition, ampiamente preannunciata?
Sir Henry Horne era un eccellente esperto di artiglieria, non Cadorna che imparò dopo i suoi omologhi alleati, ed applicò sempre in ritardo, il concetto che nella guerra moderna le artiglierie erano una condizione irrinunciabile per ordinare qualsiasi operazione.


CITAZIONE (Rinascimento @ 1/8/2011, 17:03) 
3) La responsabilità di Caporetto ricade interamente su Caviglia e Badoglio, che non applicarono i precisi ordini di Cadorna e si comportarono come peggio non poterono.

Caporetto non fu dovuta ad errori tattici, ma all'enorme errore strategico di una disposizione esclusivamente offensiva dell'intero Esercito. E di ciò l'unico responsabile è Cadorna, che reputi un buon stratega, e che mai ammise le proprie colpe, cercando invece di scaricare le proprie responsabilità oggettive su immaginarie defezioni di intere armate.

CITAZIONE (Rinascimento @ 1/8/2011, 17:03) 
4) La fama di Cadorna come disinteressato alla sorte dei soldati è ingiusta...

Il suo non era mero disinteresse: era disprezzo per la vita di migliaia di uomini: padri, mariti, figli, fratelli, che nella sua visione avrebbero dovuto immolarsi con gioia solo per seguire le sue direttive. Mai ebbe la minima sensibilità di capire che lo 'spirito guerriero' che sempre pretendeva non poteva nascere dal nulla, che i soldati andavano motivati, non trattati come pezzi di carne da buttare sui reticolati.
E come pensò bene di motivarli? Ordinando le decimazioni, o mettendo i carabinieri alle spalle delle prime linee per sparare su chi non usciva o su chi si ritirava: quale enorme sensibilità.
In verità dimostrò di essere troppo idiota per capire davvero le necessità della guerra, e non solo della guerra moderna, ed un paio di singole, poco autorevoli, opinioni non potranno mai cambiare i nudi fatti.

Il nostro migliore generale"? Anche gli alleati ne erano convinti, tanto che ne chiesero la testa come condizione irrinunciabile per inviarci truppe di rinforzo dopo Caporetto...

La verità è che Cadorna in tempi moderni sarebbe stato processato per crimini di guerra, altro che ricevere vie e piazze intitolate. Lui e Conrad si contesero continuamente la palma d'oro per i peggiori condottieri dell'intero conflitto, veri collezionisti di catastrofi militari ed umane.

Edited by Rocco Spatu - 3/3/2017, 14:22
 
Top
view post Posted on 12/3/2017, 11:34
Avatar

Cavaliere Errante

Group:
Member
Posts:
1,069
Location:
Terra di Mezzo

Status:
Offline


In quella situazione non era raro vedere soldati approfittare della confusione e darsela a gambe durante il conflitto a fuoco.

I carabinieri venivano messi alle spalle dei soldati a questo scopo, perche' per regolamento militare l'alto tradimento e la diserzione venivano puniti con la morte.
 
Web Web Contacts Contacts  Top
Rocco Spatu
view post Posted on 3/4/2017, 12:52




Se un soldato che combatte per il proprio Paese si trova nell'unica condizione di scegliere se morire per un proiettile nemico O morire per un proiettile "amico" (ma -comunque- morire), qualcuno al Comando Supremo dovrebbe iniziare ad avere seri, serissimi dubbi sulla propria condotta della guerra.
I regolamenti e la loro applicazione c'entrano ben poco come giustificazione.
E il prosieguo della guerra provò come solo iniziando a trattare i soldati come esseri umani, anziché come cadaveri con cui coprire i reticolati, fece ricomparire quello spirito e quel valore nei singoli che furono determinanti a non cedere sul Piave e sul Monte Grappa.
Ma l'incapace Cadorna a questa comprensione non arrivò mai, neppure dopo le 11 battaglie dell'Isonzo che precedettero il disastro di Caporetto...
 
Top
view post Posted on 21/1/2022, 21:22
Avatar

Member

Group:
Member
Posts:
121

Status:
Offline


Raffaele Cadorna antifascista e partigiano a lui dedicato il piazzale e la stazione
 
Top
29 replies since 1/8/2011, 15:33   1491 views
  Share