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Posts written by juvaborg

view post Posted: 7/7/2020, 02:23 Ennio Morricone si è spento a 91 anni: è stato il compositore del secolo - »Musica, Cinema e Teatro
Un grande, immenso musicista......

Il compositore che rese immortali i film di Sergio Leone, Giuseppe Tornatore e Quentin Tarantino è morto a 91 anni in una clinica romana per le conseguenze di una caduta

Addio a Ennio Morricone: il celebre musicista e compositore due volte premio Oscar si è spento all’età di 91 anni in una clinica romana per le conseguenze di una caduta. Fu l’artefice delle colonne sonore di alcuni dei più grandi capolavori della storia del cinema.

I FUNERALI - Morricone si era recentemente rotto un femore. La famiglia ha diramato una nota facendo sapere che i funerali si terranno in forma privata “nel rispetto del sentimento di umiltà che ha sempre ispirato gli atti della sua esistenza”. Un addio in punta di piedi, in cui “ha salutato l’amata moglie Maria che lo ha accompagnato con dedizione in ogni istante della sua vita umana e professionale e gli è stato accanto fino all’estremo respiro ha ringraziato i figli e i nipoti per l’amore e la cura che gli hanno donato. ha dedicato un commosso ricordo al suo pubblico dal cui affettuoso sostegno ha sempre tratto la forza della propria creatività”.

I CAPOLAVORI - Il compositore ha vinto due Oscar, l’ultimo per le musiche di The Hateful Eight, di Quentin Tarantino nel 2016. Il primo, nel 2007, per una carriera eccezionale nel cinema: le sue colonne sonore hanno resto immortali le pellicole di Sergio Leone, dalla trilogia del dollaro a C’era una volta il west. E ancora Novecento, Malena, Nuovo Cinema Paradiso, Gli Intoccabili, The Mission. Una serie infinita di colonne sonore. Anche se lui ricordava: “Ho scritto più di cinquecento pezzi e mi chiedono solo degli spaghetti western”. Già. Ma senza quelle musiche, molto probabilmente, il successo di Per un pugno di dollari, de Per qualche dollaro in più e de Il buono, il brutto e il cattivo, non sarebbe stato lo stesso.

https://www.oggi.it/attualita/notizie/2020...ento-a-91-anni/
view post Posted: 2/7/2020, 07:28 Italia fuori dal G7. Pronta la beffa - »Provvisorio
Facciano quello che gli pare: sono sempre piu' convinto che il Mondo abbia bisogno dell'Italia piu' di quanto l'Italia abbia bisogno del Mondo.
view post Posted: 17/3/2020, 07:32 Galli della Loggia: - »Patria e Nazione
Ottima analisi.....

Coronavirus, ciò che conta in tempo
di vita e di morte
di Ernesto Galli della Loggia | 16 marzo 2020

La verità è che l’attuale epidemia sta rivelando in modo esplosivo ciò che ogni persona non imbevuta di fantasticherie ideologiche ha sempre saputo

Dove sono andati a finire — mi domando da giorni di fronte allo spettacolo dei tricolori esposti alle finestre, all’inno nazionale intonato da mille voci — dove sono andati a finire, che cosa hanno da dire quelli de «L’identità italiana non esiste»? quelli che si proclamavano orgogliosamente «Contro le radici»? (sono, alla lettera, i titoli di due libri in commercio)? quelli che fino a ieri proponevano di mettere al bando parole come nazione e nazionalità perché secondo loro contenenti «un potenziale violento pronto a giustificare aggressioni civili e guerre»? (come se nel corso della storia gli esseri umani per scannarsi non avessero utilizzato sempre di tutto, da Dio alla libertà, al socialismo). Dove sono gli intellettuali — in buona parte storici ahimè — che per anni sono andati sostenendo le idee di cui sopra? La verità è che l’attuale epidemia sta rivelando in modo esplosivo ciò che ogni persona non imbevuta di fantasticherie ideologiche ha sempre saputo. E cioè che quando arrivano i tempi in cui è questione di vita o di morte (mai espressione fu più appropriata) allora conta davvero chi parla la tua stessa lingua e condivide il tuo passato, chi ha familiarità con i tuoi luoghi e ne conosce il sapore e il senso, chi canta le tue stesse canzoni e usa le tue medesime imprecazioni. Che solo da quello puoi aspettarti (e anche esigere, non chiedere, esigere!) un aiuto generoso e immediato. Non si chiama sciovinismo.

Si chiama nazione, collettività nazionale, sentimento di appartenenza ad essa, e insieme allo Stato che quella collettività tanto tempo fa si è data. Cose che possono restare a lungo nascoste ma che vengono poi fuori a un tratto, all’improvviso: quando è necessario trovare un posto letto con un respiratore, schierare un gruppo di soldati sulle strade, o magari mandare semplicemente un aereo a recuperare qualcuno all’altro capo del mondo e né Lufthansa né Ryanair rispondono al telefono.


www.corriere.it/opinioni/20_marzo_...html?refresh_ce

Edited by Peppero - 17/3/2020, 13:25
view post Posted: 23/10/2019, 01:02 Hanno abolito l'Alto Adige! - »Geografia
Sembra che si siano resi conti dell'errore commesso. Grazie per la sempre lucida disanima storica, Rinascimento.

https://it.sputniknews.com/politica/201910...cia-di-bolzano/
view post Posted: 14/10/2019, 23:42 Hanno abolito l'Alto Adige! - »Geografia
Apartheid contro gli italiani sempre piu' pronunciato......

Abolito il termine 'Alto Adige', non si potrà più dire nemmeno 'altoatesino'

di Marco Marangoni

Le parole 'Alto Adige' e "altoatesino" sono parole cancellate per legge e dal giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione, non dovranno più essere usate. L'unica dizione in lingua italiana da utilizzare per indicare la terra di confine più a nord d'Italia sarà 'Provincia di Bolzano'. Resta invariato il vocabolo in lingua tedesca, Suedtirol.

È quanto stato deciso dal Consiglio provinciale di Bolzano che con 24 sì (Suedtiroler Volkspartei, Suedtiroler Freiheit e Freiheitlichen), il no di L'Alto Adige nel cuore-Fratelli d'Italia, quello della Lega e 5 astensioni (tra PD, Verdi, Team Koellensperger), ha approvato il disegno di legge n.30/19-XVI di iniziativa giuntale circa le "Disposizioni per l'adempimento degli obblighi della Provincia autonoma di Bolzano derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea".

Il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher nel suo intervento ha detto: "Credo che il Governo italiano non si permetterà di impugnare questa legge, l'impugnazione sarebbe un grave affronto, e comunque non ci sarebbero problemi davanti alla Corte costituzionale".

Successivamente il Landshauptmann ha aggiunto: "Il mio appello è di venirci incontro, io preferisco il termine 'Sudtirolo' ma nella Costituzione si parla di 'Regione Trentino Alto Adige/Sudtirol' e di 'Provincia autonoma di Bolzano'". Il consigliere Alessandro Urzì (L'Alto Adige nel Cuore) ha sostenuto che questi sono "atteggiamenti anti-italiani, non antifascisti".

La deputata e coordinatrice regionale del Trentino Alto Adige di Forza Italia, Michaela Biancofiore si appella a ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia e al Commissario del governo di Bolzano, "affinché la aberrante legge approvata dal consiglio della Provincia di Bolzano, a maggioranza etnica Svp-destre, che abolisce il nome Alto Adige, venga immediatamente impugnata".

Biancofiore parla di "atto gravissimo di abolizione della toponomastica, un attentato vero e proprio alla Costituzione" aggiungendo che "lasciar passare un tale affronto al sistema Paese sarebbe come accettare che una minoranza nazionale che assuma il controllo del governo nazionale, abolisca il termine Italia".

"La Lega in aula in Consiglio provinciale ha votato assolutamente contro la proposta di togliere la parola Alto Adige, i nostri quattro consiglieri hanno votato contro questo emendamento", spiega il commissario della Lega in provincia di Bolzano, Maurizio Bosatra. I quattro consiglieri sono Giuliano Vettorato (vicepresidente della giunta), Massimo Bessone, assessore, Rita Mattei e Carlo Vettori. La Lega è partner di giunta assieme alla Suedtiroler Volkspartei. La Svp ha votato a favore dell'abolizione delle parole "Alto Adige" e "altoatesino". "Condivido le parole del presidente Kompatscher nel dire che è stato un errore cancellare Alto Adige", dice Bosatra e aggiunge, "siamo assolutamente pronti a sederci intorno a un tavolo con la Svp per trovare quanto prima una soluzione".

www.agi.it/cronaca/abolito_termine...ews/2019-10-13/

Edited by juvaborg - 15/10/2019, 01:22
view post Posted: 16/7/2019, 00:14 Chi è Alberto Bagnai, l'uomo anti-euro - »Economia
Lo seguo da tempo immemore. Decisamente lucido nelle sue argomentazioni.
view post Posted: 24/4/2019, 09:17 Chiusura frontiere: Marcello Veneziani contro i “No Border” - »Società e Mondo Politico
Sempre arguto...

Marcello Veneziani da “La Verità”:

Elogio dei confini – I muri sono i bastioni della civiltà. Che pena la retorica vuota sui ponti. Confine significa senso del limite e della misura, soglia necessaria per rispettare le differenze, i ruoli, le comunità. Altrimenti, le città perdono identità. E l’onda dell’idiozia vuole abbattere quello del buonsenso.
La parola d’ordine del cretino planetario per farsi riconoscere e ammirare è: vogliamo ponti, non muri. Appena pronuncia la frase, il cretino planetario s’illumina d’incenso, crede di aver detto la verità suprema dell’Umanità, e un sorriso da ebete trionfale si affaccia sul suo volto. Non c’è predica, non c’è discorso istituzionale, non c’è articolo, pistolotto o messaggio pubblico, non c’è concerto musicale, film o spettacolo teatrale che non sia preceduto, seguito o farcito da questa frase obbligata. L’imbecille globale si sente con la coscienza a posto, e con un senso di superiorità morale solo pronunciando quella frase. Il cretino planetario diverge solo nella pronuncia, a seconda se è un fesso napoletano, un bobo sudamericano o un lumpa siculo. In Lombardia c’è un’espressione precisa per indicare chi si disponeva ai confini per mettersi al servizio dei nuovi arrivati, dietro ricompensa: bauscia.
Il cretino planetario ripete sempre la stessa frase, sia che parli di migranti che di ogni altra categoria protetta. Lui è accogliente, come gli prescrivono ogni giorno i testimoniai del No muro, il Papa, Sergio Mattarella e Roberto Fico che ogni giorno guadagna posizioni nel minchiometro nazionale, l’hit parade dedicata a chi sbatte la testa contro il muro.
Il pappagallo globale marcia contro i muri, più spesso ci marcia, ma la parola chiave serve per murare il nemico, per separare dall’umanità evoluta e accogliente i movimenti e le persone che s’ispirano all’amor patrio, alla sovranità nazionale, alla civiltà, alla tradizione. L’appello ad abbattere i muri e a stendere ponti è ormai ossessivo e riguarda non solo i popoli e i confini territoriali ma anche i sessi e i confini naturali, le culture e i comportamenti, le religioni e le appartenenze, e perfino il regno umano dal regno animale. Dall’Onu al golden globe, dalla predica al talk show e alla canzone, l’onda dell’idiozia abbatte il Muro del suono e del buon senso.
Ora, io vorrei prima di tutto osservare che i muri più infami che la storia dell’umanità conosca, non sono i muri che impediscono di entrare ma i muri che impediscono di uscire. Come sono, necessariamente, i muri delle carceri e come fu, l’ultimo grande, infame Muro che la storia conobbe, a Berlino. E che non edificò nessun regime nazionalista o sovranista, nessun dittatore e nessun Donald Trump ma il comunismo. Chi tentava di superare quel muro e quel filo spinato per scappare dalla sua terra, era abbattuto dai vopos. Nessun regime autoritario o nazionalista ha mai avuto la necessità di innalzare un muro per impedire che la popolazione scappasse. Né si conoscono esodi di popolo paragonabili a quelli dove ha dominato il comunismo.
Se vogliamo restare in Italia, o a Roma in particolare, c’è solo un muro nel cuore della Capitale che non si può varcare, e sono proprio le Mura vaticane dove il regnante predica al mondo ma non a casa sua di abbattere i muri e accogliere tutti. E comunque i muri più famosi, i muri del pianto e della vergogna, non appartengono alla cristianità. Detto questo, a coloro che amano la civiltà e la tradizione, l’amor patrio e la sovranità nazionale, si addice piuttosto il senso del confine. Perché confine significa senso del limite, senso della misura, soglia necessaria per rispettare le differenze, i ruoli, le identità e le comunità. Tutti i confini sono soglie, sono porte, che si possono aprire e chiudere, che servono per confrontarsi sia nel colloquio che nel conflitto, comunque per delimitare o arginare quando è necessario. La società sradicata del nostro tempo ha perso il senso del confine, e infatti sconfinano i popoli, i sessi, le persone, si è perso il confine tra il lecito e l’illecito. Sconfinare è sinonimo di trasgredire, delirare, sfondare. La peggiore maledizione per i greci era l’hybris, lo sconfinamento, la smisuratezza, il perdersi nell’infinito. Il confine è protezione, sicurezza, è umiltà, è tutela dei più deboli, non è ostilità o razzismo. Vi consiglio di leggere L’elogio delle frontiere di Régis Debray. Ai più modesti, consiglio di rivedere l’elogio dei muri di Alberto Angela, che non mi risulta un ufficiale delle SS.
Senza muri non c’è casa, non c’è tempio, non c’è sicurezza. Senza muri non c’è pudore, intimità, protezione dal freddo, dal buio e dall’incognito. Senza muri non c’è senso della misura, riconoscimento del limite e dei propri limiti. Senza muri non c’è bellezza, non c’è fortezza, non c’è fondazione delle città, non c’è erezione di civiltà. Non a caso le città eterne nascono da Romolo che tracciò i confini, non da Remo che li violò. I muri sono i bastioni della civiltà, gli ospedali della carità, le biblioteche della cultura, le pareti dell’arte, il raccoglimento della preghiera.
Se il cretino planetario non lo capisce, in compenso lo capiscono bene gli anarchici di Tarnac che colsero nel muro abbattuto la vittoria del caos e dell’anarchia: «La distruzione delle capacità di autonomia dei dominati passa per l’abolizione delle frontiere del loro essere: individuale e collettivo. Finché esistono frontiere, è possibile opporre un sistema di valori a un altro, un tipo di diritto all’altro, distinguere uomo da donna, madre da padre, cittadino da straniero, insomma vero da falso, giusto dall’ingiusto, normale da anormale» (Gouverner par le Chaos – Ingénierie Sociale et Mondialisation, 2008).
Le città senza confini perdono la loro identità, come le persone che perdono i loro lineamenti. Non capovolgete l’amore per la famiglia in omofobia, l’amore per la propria Patria in xenofobia, l’amore per la propria civiltà in razzismo, l’amore per la propria tradizione in islamofobia. E l’amore per i confini in muri dell’odio. Ma tutto questo il cretino planetario non lo sa.

http://www.lavedettaditaliabz.it/2019/01/0...ro-i-no-border/
view post Posted: 5/11/2018, 11:07 Italia nella morsa dei tedeschi - »Economia
L'Italia non era ed e' un Paese da salvare. Le banche internazionali che muovono lo spread sono le stesse che farebbero shopping in Italia a prezzi stracciati nel caso sprofondassimo sempre di piu', cioe' esattamente quello che vogliono.....
view post Posted: 3/8/2018, 07:22 Alessio Figalli vince la medaglia Fields: il "Nobel della Matematica". - »Scienza, Tecnologia e Informatica
Grande orgoglio!!

Medaglia Fields, la vittoria di Alessio Figalli non è casuale

Ogni quattro anni quattro giovani matematici vengono premiati, in occasione del Congresso Mondiale dei Matematici, con la Medaglia Fields, il più prestigioso dei riconoscimenti. Quest’anno, per la seconda volta dopo Enrico Bombieri, ha vinto anche un italiano: Alessio Figalli.

Lasciamo da parte le maldicenze sul fatto che non esista un premio Nobel per la matematica; ci sono comunque diversi premi di carattere più o meno generale; il premio Abel, consegnato ogni anno dal re di Norvegia, è forse quello che si avvicina di più al celebre premio svedese. Ma il più ambìto resta la Medaglia Fields, che ha anche lo scomodo vincolo dell’età: i vincitori non devono avere più di quarant’anni, a conferma che, con rare eccezioni, la matematica è un gioco per menti giovani.

Ho avuto la fortuna di assistere a una conferenza di Alessio Figalli tre anni fa, al Congresso dell’Unione Matematica Italiana. Rimasi colpito prima di tutto dalla chiarezza dell’esposizione, per nulla scontata; lo confesso: dopo tanti decenni nella matematica, faccio ancora fatica a capire la maggior parte delle conferenze che riguardino aree della matematica abbastanza lontane dalla mia. La conferenza di Figalli invece era perfetta: obiettivi precisi, una chiara linea di condotta nell’affrontare i problemi, ottima scelta del livello nei dettagli. Indice forse di poco spessore? Niente affatto, visti i risultati! Infatti la matematica esposta era di una bellezza e di una profondità stupende.

Come riporta l’Ansa, Figalli si occupa di teoria del trasporto ottimale “che si occupa del modo più economico per trasportare oggetti da un luogo a un altro”. Detta così la ricerca può apparire banale e di scarsa portata. Invece è un ambito di enorme interesse che, benché nato da Gaspard Monge (1746-1818) per un effettivo problema di trasporto di materiale, è sublimato ad un alto livello di astrazione; è poi solo così che si possono avere ricadute in ambiti applicativi lontani. Per esempio le tecniche di trasporto ottimale si applicano in fisica e in economia. Al nostro piccolo gruppo di ricerca, poi, era capitato di occuparcene in un campo del tutto diverso come la Pattern Recognition, dovendo trovare le trasformazioni meno onerose fra certi diagrammi rappresentativi di forme da classificare (per esempio volendo riconoscere melanomi e nei). La teoria si inserisce nella molteplice schiera dei problemi di ottimizzazione, come i problemi di minima area entro un contorno dato, di minimo volume entro una superficie data ecc., altro campo di ricerca di Figalli.

Il successo di Figalli non è casuale: è figlio di una scuola gloriosa in cui è ben attivo Luigi Ambrosio, suo Maestro, e che gode dell’eredità di un genio come Ennio De Giorgi. Come istituzione, poi, la Scuola Normale Superiore sforna da sempre scienziati di primo piano ed ha avuto fra i suoi docenti Enrico Bombieri, vincitore italiano della Medaglia nel 1974. Senza dubbio la SNS è l’eccellenza, ma è solidamente legata a un panorama italiano della ricerca che, pur fra molte difficoltà organizzative ed economiche, riesce ancora a presentarsi a testa alta a livello internazionale; lo dimostra la produzione scientifica, lo dimostrano i tanti connazionali che hanno raggiunto posizioni di prestigio all’estero dopo essersi formati nelle nostre università.

Le altre medaglie conferite oggi al Congresso di Rio de Janeiro sono state assegnate al curdo Caucher Birkard, al tedesco Peter Scholze, impegnati in aree diverse della Geometria, e all’australiano Akshay Venkatesh, teorico dei numeri. Raccomando l’ascolto e la lettura di due simpatiche interviste ad Alessio Figalli, condotte in tempi “non sospetti”.


https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/08/0...asuale/4532252/
view post Posted: 12/7/2018, 10:56 Museo delle Aviotruppe - Pisa - »Videoteca Patriottica
Video interessantissimo da vedere fino alla fine.

view post Posted: 29/5/2018, 02:42 La città più bella d'italia - »Presentazioni Utenti
Benvenuto tra di noi Stefaz@95. Si, Venezia e' un miracolo diventato citta': unica nell'Universo. Di altre belle citta' in Italia ce ne sono troppe. Merito dei nostri antenati che hanno lavorato molto e lavorato bene. Alla faccia di chi ci descrive pigri ed inconcludenti..
381 replies since 14/4/2010